Nonostante decenni di sforzi per ridurre l’uso del tabacco, il fumo di sigaretta continua ad essere la principale causa di malattie e morte prevenibili nel mondo. Negli Stati Uniti, per affrontare questo problema di salute pubblica, la Food and Drug Administration (FDA, ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici) regolamenta sigarette, tabacco per sigarette, sigarette rollate e tabacco non combustibile nelle sue varie forme (es. tabacco da masticare) sotto la Food, Drug & Cosmetic Act. Da parecchi mesi, l’FDA intende includere sotto la stessa normativa anche le sigarette elettroniche, i sigari, il tabacco da pipa e da narghilè, ecc.
Se tale proposta venisse accettata, l’FDA avrebbe il potere di stabilire e implementare rigidi strumenti normativi anche per le e-cig, come ad esempio inutili e costosi test di qualità e limitazioni alla commercializzazione e alla pubblicità ingiustificate per un prodotto che non contiene tabacco.
L’FDA, a differenza degli enti governativi italiani, ha però uno strumento di consultazione pubblica per cui chiunque può inviare, in forma elettronica o cartacea, un commento su una qualsiasi proposta di legge. Un commento ricco di informazioni costruttive che comunica in modo chiaro e supporta le proprie affermazioni ha ovviamente molte probabilità di avere un impatto sul processo decisionale.
È per questo che LIAF, tramite il suo responsabile scientifico, prof. Riccardo Polosa, ha inviato un commento ufficiale su questa regolamentazione in itinere con l’auspicio che possa guidare l’FDA nell’adozione di misure razionali ed equilibrate che possano favorire la diffusione di un prodotto dal grande potenziale per il miglioramento della salute pubblica.
Riportiamo qui di seguito la traduzione del commento inviato.
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La Lega Italiana Antifumo (LIAF) ha il dovere morale di inviare un commento alla FDA in merito alla sua imminente regolamentazione sui tabacchi, avendo essa come missione la diffusione della “cultura del non fumo”. La LIAF sostiene attualmente una campagna a favore di prodotti alternativi che non richiedono combustione di tabacco, come le sigarette elettroniche (e-cig), per il loro potenziale nella riduzione del danno fumo-correlato.
Le e-cig sono prodotti semplici ma rivoluzionari. Sebbene emettano vapore, che assomiglia al fumo, non v’è alcuna combustione di tabacco, pertanto chi le usa regolarmente eviterà migliaia di sostanze chimiche tossiche tipicamente presenti nel fumo di sigarette convenzionali.
Le evidenze scientifiche indicano che l’uso di e-cig è un’alternativa di gran lunga meno dannosa del fumo. Anche se alcuni prodotti chimici tossici vengono rilasciati nel vapore elettronico, i loro livelli sono infinitamente minori rispetto a quelli rilasciati dal fumo di tabacco. Sondaggi, dati clinici, chimici e tossicologici sono stati spesso travisati o male interpretati dalle autorità sanitarie e regolatorie, tanto da farla apparire molto più pericolosa di quanto non lo sia in realtà. È ovvio che un certo rischio residuo associato all’uso delle e-cig può essere presente, ma questo è insignificante rispetto alle conseguenze devastanti del fumo. Inoltre, le e-cig vengono utilizzate dai fumatori come sostituto delle sigarette convenzionali o dagli ex fumatori per evitare la ricaduta nel vizio; in tal senso, qualsiasi valutazione del rischio non può prescindere da quello derivante dal continuare a fumare o dall’avere una recidiva.
Chiaramente, LIAF sa che sono necessarie ulteriori ricerche in numerosi settori chiave (ad esempio, nel design dell’atomizzatore e dei materiali dello stoppino per ridurre ulteriormente le emissioni tossiche, o nella tossicologia degli ingredienti per determinare il rischio relativo degli aromi da inalazione) e che i regolamenti devono semplicemente mirare a ridurre al minimo la diffusione delle e-cig tra i non fumatori e i giovani, e a garantire che i consumatori comprino prodotti che soddisfano elevati standard di qualità e sicurezza.
Tuttavia, qualunque decisione in questo senso non deve ne compromettere la varietà di scelta per i consumatori e ne minare la competitività dei prodotti a rischio inferiore (e-cig) a favore di quelli molto più dannosi (sigaretta convenzionale). I consumatori meritano e devono prendere decisioni informate, e la ricerca è sicuramente orientata a promuovere questa linea. In particolare, LIAF ritiene che i dati attuali sulla valutazione della sicurezza e del rischio delle e-cig siano sufficienti a scongiurare misure eccessivamente restrittive quale conseguenza dell’irrazionale applicazione del principio di precauzione.
Alleghiamo quindi una nostra valutazione critica sui dati da un totale di 107 studi clinici e di laboratorio relativamente ai potenziali rischi derivanti dall’uso della sigaretta elettronica, rispetto ai conosciuti e comprovati effetti devastanti derivanti dal fumo di sigarette di tabacco. Auspichiamo che l’FDA trovi questo documento utile per affinare le proprie normative sulle sigarette elettroniche.
Cordialmente,
Prof. Riccardo Polosa (1)
Responsabile Scientifico LIAF
Note:
(1) Riccardo Polosa, Professore Ordinario di Medicina Interna all’Università di Catania è stato valutato sulla rivista scientifica BMC Public Health come la più produttiva e influente voce autorevole sulle sigarette elettroniche, nel mondo. Vedasi tabella 6 in: http://www.biomedcentral.com/content/pdf/1471-2458-14-667.pdf
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