sabato, Novembre 23, 2024
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Fare jogging all’aperto: mascherina si oppure no?

Secondo le linee guida del Ministero, per fare jogging all’aperto da soli, non è necessario indossare la mascherina. Ma la comunità scientifica e l’opinione pubblica si dividono sul tema. La mascherina influisce sulla prestazione? Correre da soli causa un aumento del rischio di contagio?

È passato circa un anno da quando le restrizioni imposte a causa della diffusione coronavirus hanno modificato radicalmente le nostre abitudini. Tra le prime norme di prevenzione, la mascherina si è rivelata essere uno tra gli strumenti più efficaci per limitare il contagio.  

Un misura preventiva fondamentale sia per il personale impiegato in prima linea nel combattere l’epidemia sia per la popolazione.

Da quando però è stato possibile riprendere l’attività motoria, la necessità di impedire il contagio e le fattibilità di praticare sport con o senza mascherina hanno alimentato un dibattito che non solo ha diviso l’opinione pubblica, ma anche la stessa comunità scientifica.

Indossare la mascherina durante una corsa influenzerebbe la prestazione? Non indossarla comporterebbe un aumento del rischio di contrarre l’infezione? 

Uno studio pubblicato sull’European Respiratory Journal ha monitorato lo sforzo fisico di 6 uomini e 6 donne attraverso una batteria di test respiratori in diverse condizioni: senza mascherina, con mascherina chirurgica e con mascherina FFP2.

I risultati confermano un lieve effetto della mascherina sull’attività respiratoria, non tale però da creare un affaticamento considerevole o una limitazione importante alla ventilazione cardiopolmonare.

Uno studio che mostra però alcune limitazioni importanti: al di là del campione abbastanza ristretto, i normali test da sforzo eseguiti al chiuso non tengono conto delle condizioni di esecuzione che aumentano l’affaticamento durante lo sforzo.

La mascherina è uno strumento che ancora oggi permette di limitare la diffusione dell’infezione e va sempre indossata, insieme al mantenimento della distanza di sicurezza.

Considerando, dunque, una normale attività di jogging all’aperto, in solitaria, con una andatura di circa 10km/h per un tempo di 20-30 minuti, quanto si amplifica il rischio diffusione del virus?

Non esistono ad oggi studi specifici che possono fornirci valori numerici significativi. D’altronde troppe sono le condizioni che possono intervenire a modificare i parametri.

Il nostro ragionamento dunque deve orientarsi su altre valutazioni: in primis, indossare la mascherina durante l’esercizio all’aperto è fastidioso. La mascherina dopo poco si impregna dell’umidità del respiro, si bagna, aumentando effetti come il naso che cola e compromettendo gravemente l’efficacia della mascherina già dopo pochissimo tempo.

Esiste anche una forte componente psicologica: l’imposizione forzata durante lo sport, in condizioni di relativa sicurezza, potrebbe causare un effetto opposto. Le difficoltà del periodo, sommate all’ansia e allo stress, generano un senso di rifiuto che porta a non voler indossare la mascherina anche in situazioni dove è necessario.

È chiaro che il discorso cambia se consideriamo luoghi chiusi come le palestre, dove però già alcune misure avevano dimostrato di funzionare, tra le quali una maggior ventilazione, l’obbligo di ridurre la capienza e di presentarsi con appuntamento

La mascherina è senza dubbio uno degli strumenti più efficaci per contenere la diffusione del virus – dichiara il Prof. Riccardo PolosaEd e’ sacrosanto utilizzarle a tappeto in luoghi affollati o a rischio. E’ ridicolo pensare che una corsetta all’aperto possa rientrare in una di queste due categorie. Inoltre, sfido chiunque a fare del jogging indossando la mascherina. Nel giro di 10-15 diventa così satura di condensato respiratorio che diventa difficile anche respirare! Bene quindi pensare ad altre precauzioni, correre all’ aria aperta, respirando dal naso, e rispettare le distanze di sicurezza quando incrociamo altre persone. Il buon senso e il rispetto devono essere alla base delle nostre azioni“.

Praticità e buon senso devono dunque essere le direttive che guidano le nostre azioni, per non rischiare di compromettere il lavoro compiuto fino ad oggi.

Vista l’attuale situazione è bene prendere tutte le precauzioni necessarie, nel rispetto degli altri: si all’attività fisica all’aperto, meglio se da soli. Teniamo sempre una mascherina a portata di mano da indossare all’evenienza o se attraversiamo zone densamente frequentate, e scegliamo orari o zone in cui l’affluenza non è al massimo.

E consideriamo sempre di mantenere la distanza tra chi corre e le persone sul marciapiede o nelle aree pedonali.

In ultimo, potrebbe essere utile scegliere fasce della giornata non densamente frequentate.

Non sottovalutiamo il potere dell’aiuto reciproco e del rispetto: grazie alla collaborazione siamo riusciti a superare fasi delicate, e tutt’ora il rispetto rappresenta la nostra arma più efficace per combattere l’epidemia.

chiara nobis

Giornalista praticante, collabora con LIAF, dove scrive di salute e attualità. Appassionata di sport, con un passato da atleta agonista di sci alpino, si diletta nell'indagare le nuove frontiere della comunicazione e della tecnologia, attenta alla contaminazione con generi e linguaggi diversi.

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