sabato, Novembre 23, 2024
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Kate Wang, imprenditrice nel settore del vaping, per Forbes è tra le donne più ricche al mondo

Kate Wang è una delle 57 miliardarie self-made cinesi. La sua è una storia di successo che riguarda l’Harm Reduction. Kate, infatti, in pochi mesi ha trasformato una semplice idea nata nel 2017 in un colosso di sigarette elettroniche nel mercato cinese.

La notizia è stata riportata di recente su un articolo di Forbes, dal quale apprendiamo che secondo la China Insights Consultancy, kate Wang ha saputo far diventare RLX il colosso che ha conquistato oltre il 60% del fiorente mercato cinese delle sigarette elettroniche.

Tutto questo accade, tra l’altro, in un momento storico come quello attuale, un periodo di sfiducia dovuto alla pandemia globale che espone a un rischio maggiore fumatori e svapatori, ma nonostante ciò, si è verificato ugualmente un aumento di ricavi, dal 2018 (primo anno di attività) al 2020, grazie ai cinesi che hanno iniziato o continuato a fumare le sigarette elettroniche.

“Nel 2017 le sigarette elettroniche erano ovunque negli Stati Uniti: Juul Labs con sede a San Francisco aveva ottenuto più di 100 milioni di finanziamenti nella fase iniziale e stava guadagnando terreno. Ma era ancora un fenomeno raro in Cina, dove meno dello 0,5% degli oltre 300 milioni di fumatori del Paese usavano i vaper”, spiega la Wang.

Ma qual è la storia di Kate Wang? La storia della Wang, madre e lavoratrice, ha inizio a Pechino, quando per aiutare il padre che fumava due pacchetti di sigarette al giorno, capì che bisognava trovare un alternativa meno dannosa e cosi iniziò ad interessarsi di sigarette elettroniche. Brillante e intuitiva, la Wang rilanciò un mercato di vaporizzatori diverso dagli altri concorrenti, che attirava anche le persone più anziane e difficile da convincere a smettere, esattamente come suo padre.

Tuttavia, le autorità di regolamentazione cinesi hanno classificato le ecig come prodotti appartenenti alla categoria tabacco e questo le porterebbe potenzialmente sotto il controllo del monopolio di stato, China Tobacco. La quota di mercato duramente conquistata da RLX potrebbe sfumare se le autorità decidessero di regolare i vaper allo stesso modo delle sigarette, piuttosto che come dispositivi tecnologici ibridi.

Una storia che si ripete in Cina come in altre parti del mondo e che non si basa su evidenze scientifiche ma su quote di mercato e calcoli sistemici.

Martina Rapisarda ha conseguito la laurea triennale in Lettere Moderne e la Laurea Magistrale in Comunicazione della Cultura e dello Spettacolo presso l’Università degli Studi di Catania. Ama il cinema, le serie tv e il teatro. Ha fatto parte dell’associazione culturale “Leggo”. Ha lavorato presso il Centro CInAP dell’Università degli Studi di Catania, curandone la comunicazione, i social media e l’organizzazione degli eventi in ambito universitario. L’interesse per la scrittura, e per i temi che riguardano la salute prima di tutto, l’ha portata a collaborare con Liaf dopo un percorso di successo che si è concluso con l’abbandono definitivo della sigaretta convenzionale. Il suo ruolo all’interno del team è quello di copywriter.

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