La nicotina, sebbene dimostrato non sia causa delle patologie connesse al fumo di sigaretta, è sicuramente causa delle dipendenza tabagica.
Tra i metodi per smettere di fumare, le terapie tradizionali sostitutive della nicotina sono tra quelle più efficaci e consentono di attenuare i sintomi da astinenza, compensando la dose quotidiana di nicotina che viene a mancare non fumando più.
Tra i vari dispositivi che possono essere acquistati in farmacia senza ricetta, ci sono i cerotti alla nicotina, da utilizzare sempre sotto controllo medico, che ne stabilisce tempi e dosi di somministrazione.
Rispetto ad altre terapie, il cerotto permette il rilascio della nicotina in maniera costante durante tutta la giornata, più lentamente rispetto alle compresse o alle gomme da masticare. Di contro, la necessità di fumare del tabagista non è un desiderio costante: ecco perchè, ormai, i cerotti vengono abbinati ad altri strumenti o terapie.
I cerotti vengono consigliati nei Centri Antifumo? Meglio utilizzarli da soli o insieme ad altre terapie?
Abbiamo intervistato a questo proposito il dott. Fabio Lugoboni, Responsabile Medicina delle Dipendenze dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Verona.
Esistono studi pubblicati in merito all’efficacia dei cerotti alla nicotina nei trattamenti di cessazione?
Certamente. I cerotti sono strumenti, e a volte sono usati come termine di paragone con cui confrontare i trattamenti più recenti, per dimostrarne l’efficacia.
Quali sono le indicazioni che vengono fornite nei Centri Antifumo sull’uso dei cerotti?
I cerotti vengono consigliati, anche se la letteratura ha cambiato le indicazioni classiche: parliamo infatti di uno strumento over the counter, che viene ottenuto da qualsiasi persona in farmacia senza ricetta. Ormai la letteratura è orientata nel dire che per i fumatori medio-forti, il cerotto da solo non è efficace. Il cerotto da infatti una copertura stabile, simile ad una irrorazione a gocce a goccia, per 24 o 18 ore a seconda della tipologia. Naturalmente il fumatore ha bisogno di un fabbisogno di nicotina diverso durante al giornata: questo fabbisogno di nicotina crea una discrepanza e tante volte si preferisce associare al cerotto degli strumenti che diano nicotina al bisogno, come gli spray orali o le gomme o le pipette.
Dunque un’azione combinata con altri strumenti?
Se ne vogliamo aumentare l’efficacia, si. Anche le linee guida internazionali concordano nell’associare il cerotto ad altri strumenti. Questo comporta però un aumento dei costi: i cerotti costano più o meno come un pacchetto di sigarette al giorno, ma se ci aggiungiamo un ulteriore trattamento, chiaramente il costo diventa più rilevante. Sappiamo che i fumatori sono molto disponibili a spendere per le sigarette, un po’ meno per curarsi.
Che feedback ci provengono dai fumatori che usano i cerotti?
L’efficacia è discreta. Ci sono strumenti più efficaci, come la vareniclina. Nel nostro centro, il più grosso del Triveneto, è raro che raccomandiamo solo l’uso del cerotto. O usiamo il cerotto combinato con altri strumenti oppure consigliamo vareniclina o citisina, farmaci che agiscono sui recettori della nicotina. Ci sono persone, però, che hanno usato il cerotto con successo e chiedono che venga reimpiegato. Nel paziente ordinario non è la mia prima scelta.
Attualmente, i fumatori forti che utilizzano il cerotto vengono lasciati fumare per qualche giorno, due o tre circa, per avvicinarsi più gradualmente al momento di abbandono totale della sigaretta.
C’è anche un problema connesso al tipo di cerotto: alcuni cerotti vengono proposti per le 18 ore altri per le 24 ore. A favore delle 24 ore, vi è il fatto che il fumatore forte non si sveglia con l’impellente bisogno di fumare. Quello che vale per 18 ore crea diversi problemi da considerare: è sconsigliato tenerlo di notte perché la nicotina è eccitante, mentre il non tenerlo durante il riposo si traduce nella necessità di fumare al risveglio. Ecco perchè consigliamo sempre l’uso del cerotto combinato.
Giornalista praticante, collabora con LIAF, dove scrive di salute e attualità. Appassionata di sport, con un passato da atleta agonista di sci alpino, si diletta nell'indagare le nuove frontiere della comunicazione e della tecnologia, attenta alla contaminazione con generi e linguaggi diversi.