In un comunicato stampa dal titolo “Smetti di fumare per essere un vincitore”, l’OMS ha ribadito la propria posizione anti-svapo in vista del No Tobacco Day 2021. Ha inoltre denunciato come l’industria del tabacco – che promuove le sigarette elettroniche come valida alternativa per smettere di fumare – utilizzi strategie di marketing per catturare l’attenzione dei più giovani.
“Dobbiamo essere guidati dalla scienza e dagli studi scientifici, non dalle campagne di marketing dell’industria del tabacco, la stessa industria che si è impegnata per vendere prodotti che hanno ucciso centinaia di milioni di persone”, ha affermato il direttore generale dell’OMS, il Dott. Tedros Adhanom Ghebreyesus. “Le sigarette elettroniche generano sostanze chimiche tossiche, che sono state collegate a effetti nocivi sulla salute come malattie cardiovascolari e disturbi polmonari”.
Più di 8 milioni di persone nel mondo muoiono ogni anno per cause legate al fumo. In questo contesto, dovrebbe essere impensabile che la principale organizzazione mondiale per la sanità pubblica abbia un approccio così ostile.
Soprattutto quando i paesi che hanno assistito ad alcune delle maggiori riduzioni dei tassi di fumo hanno abbracciato strategie di riduzione del danno con successi già ampiamente dimostrati.
Il Giappone, ad esempio, ha registrato un calo di oltre il 40% nelle vendite di sigarette negli ultimi anni, in gran parte a causa dell’adozione su larga scala da parte della popolazione di prodotti che riducono l’esposizione a sostanze chimiche dannose rispetto alle sigarette. Altri esempi degni di nota includono i bassi tassi di cancro ai polmoni della Svezia che ha approvato l’uso dello snus e l’incoraggiamento del Regno Unito a svapare invece di fumare. Il servizio sanitario nazionale del Regno Unito è arrivato al punto di distribuire vaporizzatori gratuiti ai fumatori, una nuova sperimentazione che mira ad aiutare il maggior numero di fumatori possibili, distribuendo negli ospedali uno starter pack per il vaping.
Nel frattempo negli Stati Uniti, dove i tassi di svapo giovanile sono diminuiti, gli studi continuano a contrastare l’idea di un’epidemia di svapo adolescenziale.
“Lo svapo ha già funzionato per molti milioni di fumatori e molti esperti dell’Harm Reduction concordano sul fatto che un approccio sistemico alla riduzione del danno da tabacco potrebbe salvare la vita di centinaia di milioni di fumatori”, Clive Bates, esperto di controllo del tabacco ed ex direttore di Action on Smoking and Health (UK), ha dichiarato a Filter. “Invece, i burocrati sanitari dell’OMS ignorano questa enorme opportunità”.
Man mano che la letteratura scientifica sui prodotti a rischio ridotto si rafforza, l’OMS sembra assumere una posizione sempre più insistente contro di loro, invece di accettare le opzioni che sembrano funzionare in diversi paesi in tutto il mondo.
“L’OMS afferma del tutto erroneamente, che il passaggio dal fumo di sigaretta, di gran lunga la principale causa di morte prematura e disabilità, a sigarette elettroniche molto meno dannose – non significa smettere di fumare”. Questo il commento di Cliff Douglas, direttore della University of Michigan Tobacco Research Network e ex vice presidente per il controllo del tabacco dell’American Cancer Society, che ha dichiarato al giornale internazionale Filter.
“La demonizzazione della nicotina da parte dell’OMS in questo modo sembra essere un tentativo di caratterizzare tutti i prodotti del tabacco come più o meno ugualmente dannosi, il che non potrebbe essere più sbagliato”, ha detto Douglas. “Il mio consiglio all’OMS è solo quello di dire la verità“.
Martina Rapisarda ha conseguito la laurea triennale in Lettere Moderne e la Laurea Magistrale in Comunicazione della Cultura e dello Spettacolo presso l’Università degli Studi di Catania. Ama il cinema, le serie tv e il teatro. Ha fatto parte dell’associazione culturale “Leggo”. Ha lavorato presso il Centro CInAP dell’Università degli Studi di Catania, curandone la comunicazione, i social media e l’organizzazione degli eventi in ambito universitario. L’interesse per la scrittura, e per i temi che riguardano la salute prima di tutto, l’ha portata a collaborare con Liaf dopo un percorso di successo che si è concluso con l’abbandono definitivo della sigaretta convenzionale. Il suo ruolo all’interno del team è quello di copywriter.