giovedì, Novembre 21, 2024
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Vaping USA: FDA sblocca altri brand e valuta circa il 99% delle domande

I timori statunitensi sulla possibilità che il vaping rappresentasse un precursore del fumo di sigaretta, o lo sostituisse in toto, avevano spinto le autorità americane a richiedere una regolamentazione più rigida in materia di commercializzazione delle ecig all’FDA.

L’agenzia ha così pianificato un complesso sistema di approvazione per esaminare, valutare e infine dirimere sulla produzione e sulla vendita dei prodotti del vaping in territorio americano.

Decisione che aveva suscitato critiche importanti da parte dei produttori minori, che nei limiti previsti avrebbero faticato a consegnare tutta la mole di documenti richiesti dagli organi di controllo USA.

Ad ottobre 2021, dopo oltre più di un anno di attesa, l’FDA aveva concesso per la prima volta la possibilità un gruppo ristretto di prodotti del vaping, al solo aroma di tabacco, di esseri immessi in commercio.

L’iter prevede che per ogni singola azienda vengano valutati in maniera singola tutte le categorie di prodotti, sulla base delle valutazioni dei ricercatori dell’agenzia.

Rimangono esclusi i prodotti aromatizzati, ancora al centro delle polemiche per la possibilità che rappresentino un’attrattiva maggiore per i più giovani.

Nei giorni passati, l’FDA ha acconsentito alla commercializzazione di tre prodotti dell’azienda Logic, annunciando che presto avrebbe fatto lo stesso per altri grandi brand del vaping.

Secondo quando dichiarato, delle circa 6.7 milioni di richieste presentate, l’agenzia americana ha agito su circa il 99%, incluso 1 milione di domande rigettate.

Una decisione che arriva però ben oltre la data limite imposta dalle sentenze della corte americana, che aveva richiesto all’autorità di pronunciarsi in tempi stretti.

Una notizia parzialmente positiva, che sblocca finalmente una situazione di stallo, mentre rimanda la decisione sugli aromi, che appare essere complessa e inficiata da un difficile gioco di equilibri che esulano dai risultati delle ricerche scientifiche.

Equilibri che hanno come conseguenza quella di lasciare in sospeso la questione dell’azienda JUUL, che controlla circa il 42% del mercato delle sigarette elettroniche.

Sappiamo che c’è richiesta da parte dei fumatori adulti di poter utilizzare le sigarette elettroniche per abbandonare le sigarette convenzionali più dannose, ma milioni di giovani usano questi prodotti e diventano dipendenti dalla nicotina“, ha osservato il commissario della FDA Robert Califf, in un comunicato stampa dell’agenzia.

Il dover bilanciare le diverse problematiche è ciò che muove l’azione degli scienziati dell’agenzia durante la valutazione del potenziale di marketing e vendita dei prodotti del vaping”.

Fatto è, come già verificato in molti paesi europei, che i dati dimostrano che l’utilizzo di prodotti a rischio ridotto tra i giovani è ancora limitato e l’allarme più grande resta comunque l’abitudine al fumo di sigaretta convenzionale, in voga tra gli adolescenti incuriositi nel provare un prodotto che è certamente molto più dannoso rispetto al vaping.

chiara nobis

Giornalista praticante, collabora con LIAF, dove scrive di salute e attualità. Appassionata di sport, con un passato da atleta agonista di sci alpino, si diletta nell'indagare le nuove frontiere della comunicazione e della tecnologia, attenta alla contaminazione con generi e linguaggi diversi.

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