Una review indipendente del progetto Replica del CoEHAR ha paragonato gli effetti del fumo di sigaretta e dei prodotti a rischio ridotto sullo stress ossidativo, un fattore noto come il precursore delle cosiddette patologie fumo-correlate (condizioni cardiovascolari e polmonari, tumori).
Il panorama scientifico internazionale si orienta sempre di più verso una maggiore comprensione dei principi infiammatori causati dal fumo di sigaretta, soprattutto quando paragonati a quelli delle sigarette elettroniche.
Uno dei fattori principali alla base dell’insorgenza di specifiche patologie fumo-correlate è il cosiddetto stress ossidativo, termine che indica l’insieme delle alterazioni che si producono nei tessuti, nelle cellule e nelle macromolecole biologiche quando queste sono esposte ad un eccesso di agenti ossidanti.
Alterazioni che possono essere indotte sia da fattori endogeni che esogeni: il fumo di sigaretta, insieme all’inquinamento, è una delle principali cause esogene che comporta un’alterazione della stabilità metabolica, deviazione che porta alla condizione di stress ossidativo.
Le sigarette elettroniche e i prodotti a tabacco riscaldato sono ormai inseriti all’interno delle strategie di riduzione del danno, ma, se paragonate alle sigarette, qual è il loro impatto in termini di stress ossidativo?
Valutare i rischi connessi permette non solo di ampliare la base scientifica a sostegno delle scelte di milioni di fumatori e svapori in tutto il mondo, ma contribuire ad una maggiore comprensione dei meccanismi di infiammazione.
È per questo che i ricercatori del progetto Replica, uno dei principali progetti portati avanti dal CoEHAR, hanno condotto una review indipendente e completa sulla letteratura di settore, paragonando gli effetti in termini di stress ossidativo del fumo di sigaretta con quelli delle sigarette elettroniche e dei prodotti a tabacco riscaldato.
Secondo la review “The Impact of Tobacco Cigarettes, Vaping Products and Tobacco Heating Products on Oxidative”, sebbene le ecig siano meno dannose delle sigarette convenzionali, sono emerse limitazioni sperimentali e procedurali negli studi analizzati.
Gli studiosi hanno inoltre notato lacune in merito agli effetti degli aromi artificiali utilizzati per le sigarette elettroniche e sulle conseguenze del loro utilizzo a lungo termine.
L’uso di una varietà di modelli in vitro e in vivo e i regimi di puffing non standardizzati sono questioni importanti per la valutazione degli effetti dei dispositivi elettronici ed è fondamentale determinare se e come le condizioni di esposizione possano essere trasposte a situazioni del mondo reale.
LA REVIEW
Lo stress ossidativo è coinvolto nella patogenesi di diverse malattie respiratorie, tra cui la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) e le sue comorbidità, come l’asma, la fibrosi polmonare e la fibrosi cistica.
Sebbene gli effetti deleteri del fumo di sigaretta siano ben consolidati, è ancora in corso un dibattito sul potenziale effetto dei dispositivi elettronici a rilascio di nicotina sui livelli di stress ossidativo.
Negli ultimi anni sono stati pubblicati diversi studi in vitro e in vivo con conclusioni spesso diverse e talora in netto contrasto tra loro, segno che le limitazioni sperimentali possono condurre a risultati differenti che confondono la platea di consumatori e il regolatorio.
Lo stress ossidativo e l’infiammazione derivanti dal fumo di sigaretta e dall’esposizione agli agenti inquinanti hanno un ruolo prevalente nel danno vascolare e nella disfunzione endoteliale.
È stata dimostrata una chiara relazione tra fumo e malattie cardiovascolari, tra cui aterosclerosi e ipertensione, malattie coronariche e insufficienza cardiaca.
Per quanto riguarda le ecig, la letteratura di settore evidenzia come, in realtà, ci sono dati limitati e contrastanti sui potenziali effetti sullo stress ossidativo correlato ai rischi cardiovascolari.
Nonostante la rilevanza dei risultati riportati in questa revisione, sono emerse preoccupazioni per quanto riguarda i limiti sperimentali e procedurali notati, soprattutto per quanto riguarda i metodi di esposizione degli studi in vitro.
Inoltre, sono indispensabili ulteriori studi per valutare gli effetti degli aromi utilizzati nello svapo.
Alcuni di questi aromi sembrano possedere proprietà nettamente antiossidanti, mentre altri potrebbero avere un pericoloso potere pro-ossidante. Futuri studi dovrebbero valutare i diversi aromi ed il loro comportamento in base anche alle condizioni di utilizzo.
Ad oggi, le evidenze scientifiche disponibili costituiscono un puzzle di informazioni, che, nonostante i vari limiti discussi, mostra già un impatto ridotto degli ENDS sullo stress ossidativo rispetto al fumo di sigaretta, anche se non lo eliminano del tutto.
Giornalista praticante, collabora con LIAF, dove scrive di salute e attualità. Appassionata di sport, con un passato da atleta agonista di sci alpino, si diletta nell'indagare le nuove frontiere della comunicazione e della tecnologia, attenta alla contaminazione con generi e linguaggi diversi.