giovedì, Novembre 21, 2024
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Maxi review UK su 400 studi internazionali: ecig meno dannose 

Una review indipendente condotta dai ricercatori inglesi del King’s College di Londra su oltre 400 studi internazionali conferma che i prodotti privi di combustione, come le ecig, sono meno dannosi rispetto alle sigarette convenzionali

La domanda “le ecig sono meno dannose delle sigarette convenzionali?” non ha più margine di interpretazione: numerose review internazionali dimostrano che i prodotti a rischio modificato presentano una minor percentuale di rischio rispetto alle sigarette tradizionali.

Ultima in ordine di tempo a confermare l’asserzione, una review indipendente dei ricercatori del King’s College di Londra, che hanno portato a termine una delle più vaste e, fino ad ora, più approfondite review in materia di fumo elettronico.

I ricercatori inglesi hanno incluso nel report, commissionato dall’Office for Health Improvement and Disparities del Dipartimento della salute e dell’assistenza sociale, oltre 400 studi condotti a livello mondiale. 

I risultati?

Sebbene il vaping non sia totalmente privo di rischi, soprattutto per chi non ha mai fumato, comporta una piccola percentuale di rischio nel breve e medio termine se paragonato al ben più tossico fumo di sigaretta.

La review ha indagato diversi aspetti legati al vaping, compresi tipologie diversi di soggetti e di prodotti utilizzati, gli effetti sulla salute (sia in termini assoluti che quando paragonati al fumo convenzionale) e la percezione dei consumatori in merito ai rischi relativi.

Secondo i ricercatori, i fumatori che decidono di passare al vaping sperimentano una “riduzione sostanziale” nell’esposizione alle sostanze tossiche causa di cancro, patologie polmonari e cardiovascolari, ma avvertono comunque chi non ha mai fumato di non iniziare con nessuna delle alternative del consumo di tabacco.

Uno tra i maggior volumi di ricerca evidenziati dalla review, e dove quindi vi erano più prove a sostegno, riguarda i biomarcatori di esposizione: i livelli di nitrosammine specifiche del tabacco, composti organici volatili e altri componenti tossici implicati nelle principali malattie causate dal fumo sono stati trovati a livelli significativamente più bassi tra i vapers.

Tra chi svapa, i livelli complessivi di nicotina erano inferiori o simili a quelli dei fumatori.

Un dato interessante emerso dal report è sicuramente quello relativo alla percezione da parte dei consumatori dei rischi connessi allo svapo: nel 2021, solo il 34% degli adulti che fumavano percepiva che lo svapo era meno dannoso del fumo, mentre solo l’11% dei fumatori adulti sapeva che la nicotina non era la causa principale dei rischi per la salute legati al fumo di tabacco.

Per quanto riguarda l’abitudine tabagica in Inghilterra tra gli adulti, si evidenzia come i tassi del fumo siano diminuiti con l’aumento del vaping, ma la stessa tendenza non si sta verificando tra i più giovani.

Secondo il rapporto, il fumo tra gli 11 e i 18 anni di età è passato dal 6,3% nel 2019 al 6% nel 2022, mentre lo svapo è passato dal 4,8% all’8,6%.

Nell’ultimo anno, i tassi di svapo sono raddoppiati tra i giovani tra i 16 e i 18 anni, ma l’aumento più sorprendente riguarda l’uso dei nuovi dispositivi per il vaping usa e getta, che ora sono utilizzati da più della metà dei giovani vapers, rispetto al 7,8% dell’anno scorso.

La pubblicità, il packaging e la commercializzazione di prodotti usa e getta per i giovani dovrebbero essere attentamente valutati e, laddove sia necessario, si devono adottare misure proporzionate per ridurre l’attrattiva verso i giovani“, dichiarano gli autori dello studio, che mettono in guardia dell’aumento nell’uso di questi dispositivi tra le fasce più giovani della popolazione. 

Dovremmo garantire ai fumatori adulti il giusto supporto, che includa informazioni accurate sul minor rischio del vaping rispetto al fumo e su come i dispositivi privi di combustione possano aiutarli a smettere di fumare, offrendo al contempo il giusto supporto educativo ai giovani che non avrebbero mai fumato, per scoraggiarli dall’iniziare a svapare, oltre che migliorare le norme sull’età di vendita e sulle restrizioni pubblicitarie”, ha affermato Lion Shahab, professore di psicologia della salute e co-direttore del Tobacco and Alcohol Research Group, presso l’University College di Londra

Se questo equilibrio può essere raggiunto, le sigarette elettroniche possono svolgere un ruolo importante nel relegare le sigarette convenzionali ai libri di storia nel Regno Unito“.

chiara nobis

Giornalista praticante, collabora con LIAF, dove scrive di salute e attualità. Appassionata di sport, con un passato da atleta agonista di sci alpino, si diletta nell'indagare le nuove frontiere della comunicazione e della tecnologia, attenta alla contaminazione con generi e linguaggi diversi.

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