Secondo quanto emerso dalle notizie diffuse dalle maggiori agenzie di stampa nazionali, la nuova bozza del decreto legislativo del Ministero della Salute, oggi al vaglio del Governo e con cui si recepisce la direttiva Ue sul tabacco, prevede una serie di provvedimenti che hanno – si legge nel testo: “l’obiettivo di armonizzare la disciplina dei prodotti del tabacco nei Paesi europei e assicurare un elevato livello di protezione della salute attraverso maggiori restrizioni e avvertenze, per dissuadere i consumatori e soprattutto i giovani dal fumo”.
Niente più fumo in auto, dunque, se si viaggia con bimbi a bordo o con donne in gravidanza; via libera alle pubblicità choc sulle confezioni delle bionde; divieto di fumo negli spazi esterni degli ospedali e divieto di vendere pacchetti da dieci sigarette. Ma non solo, nella bozza di decreto (composta di 38 articoli) sono inseriti anche maggiori requisiti di sicurezza per le sigarette elettroniche, ad esempio, una chiusura a prova di bambino ed un sistema di protezione dagli spargimenti di liquido.
Si tratta – commenta il presidente della Lega Italiana Anti Fumo, prof.ssa Lidia Proietti: “Di iniziative che lasciano intendere le buone intenzione del Ministero volte ad affrontare lucidamente il grave problema del fumo per il reale rischio che esso rappresenta, una piaga mortale che uccide ogni anno più di 700 mila persone nel mondo. Tuttavia – precisa il presidente – ritengo che per ridurre i tassi del livello di tabagismo in Italia non basti limitare la libertà altrui ma attivare azioni di comunicazione e sensibilizzazione che siano strategicamente efficaci. Bene le immagini choc sui pacchetti di sigarette ma davvero saranno utili? A quali risultati hanno portato negli altri Stati europei? Ed inoltre – continua la Proietti – nell’elenco delle nuove disposizioni ve ne sono alcune che lasciano trasparire la mancanza, ancora una volta, di valutazioni scientifiche delle politiche antifumo. Vietare la vendita dei pacchetti di sigarette da 10 non aiuterà i fumatori che vogliono smettere. Passare da 20 sigarette al giorno, alla metà (con il pacco da 10) è una delle prime azioni consigliate per alcuni pazienti nella fase di smoking cessation, proprio per rendere più efficace il percorso di uscita dal tabagismo”.
E sui nuovi provvedimenti per la vendita delle sigarette elettroniche interviene il prof. Riccardo Polosa, responsabile scientifico LIAF: “Ottime le scelte di aumentare la sicurezza dei dispositivi ma ricordiamo – aggiunge Polosa – che quello delle e-cig è un capitolo a parte. La determina dei Monopoli di Stato, che recentemente ha stabilito per ogni ricarica di e-cig da 10 millilitri una tassa di circa 3 euro più Iva, rappresenta una scelta tossica del Governo che ha determinato una tremenda crisi del settore e la chiusura di numerosi punti vendita in tutta Italia. Scelte – ha concluso – che non hanno fatto riferimento alle evidenze scientifiche internazionali ma solo ad interessi di parte che hanno contribuito ad aggravare il divario socio-economico tra chi può permettersi il lusso di smettere di fumare e chi no”.
Ufficio Stampa e Comunicazione
Valeria Nicolosi – email: [email protected]
Valeria Nicolosi è giornalista, esperta in progettazione e comunicazione pubblica (sociale e istituzionale). Laureata in Programmazione delle Politiche Pubbliche nell’Università degli Studi di Catania, è anche masterizzata in Comunicazione Pubblica nell’Università IULM di Milano. L'amore e l'interesse nei confronti della formazione dell'opinione pubblica l’hanno portata a collaborare come consulente per LIAF con l’obiettivo di aiutarli a definire azioni utili per la diffusione e la sensibilizzazione della cultura antifumo. Valeria è oggi press office di LIAF e collabora anche con istituzioni ed enti pubblici diversi.