sabato, Novembre 23, 2024
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Volo: Se ti tratti da capolavoro, raggiungerai obiettivi da capolavoro

In onda su Radio Deejay, Fabio Volo ha raccontato di come ha smesso di fumare grazie a un semplice mantra: “Trattare il proprio corpo come un’opera d’arte, un capolavoro”

Quando si parla di smettere di fumare, molto spesso si pone l’accento sui danni fisici che la sigaretta scatena, da quelli più visibili e percepibili, come un cattivo alito o un aspetto dei denti poco sano, fino alle conseguenze più gravi a danno dei polmoni, del sistema riproduttivo o circolatorio: concetti che servono a stimolare una risposta comportamentale nel fumatore e l’inizio di un percorso difficile, che molto spesso coinvolge farmaci o assistenza personalizzata.

Molti meno, invece, sono coloro che riescono a smettere semplicemente grazie a una grandissima forza d’animo e per effetto di una decisione improvvisa (ricordiamo però che questo metodo porta a tassi di ricaduta più alti e sono pochi quelli che davvero riescono a smettere dicendo basta). Tra questi, Fabio Volo, lo scrittore e conduttore che in onda al Volo del Mattino su Radio Deejay ha raccontato di come si sia messo d’impegno per smettere.

Ma a sorprendere della storia pubblicata non sono le modalità di cessazione, quanto il discorso motivazionale che un amico del conduttore avrebbe usato per invogliarlo a smettere e che riportiamo citandolo:

Mi ha fatto smettere Silvano Agosti (regista e sceneggiatore, ndr). Non mi ha parlato di tumori, di dita gialle, eccetera. Ma mi ha detto: ‘Scegli la tua opera d’arte preferita’. Nel mio caso, La Pietà di Michelangelo. ‘Immagina che tu la guardi e a un certo punto arriva uno con un chiodo e la graffia. Non è che la rompe, la graffia soltanto ogni tanto. Cosa penseresti di una persona del genere?’. Che è un mentecatto”, Fabio Volo.

Secondo lo scrittore, l’analogia calza a pennello perchè si tratta di accomunare al corpo umano lo status di capolavoro, un’opera d’arte complessa che il fumo danneggia inesorabilmente. Ma soprattutto danneggia il cervello, l’organo per eccellenza che guida la nostra vita e le nostre decisioni.

Fabio Volo conclude poi dicendo che la maniera in cui percepiamo e trattiamo noi stessi di riflesso influenza il rapporto e le modalità di relazione che gli altri attuano nei nostri confronti. Non solo, ma il procrastinare la decisione di smettere e l’indugiare in un’abitudine che sappiamo per certa essere deleteria in termini di salute si tradurrebbe in uno sminuirsi costante, che ci porterebbe ad accettare la nostra vita e non lottare per i nostri obiettivi, che di conseguenza faremo fatica a raggiungere.

Se ti tratti da capolavoro, arriveranno lavori da capolavoro, donne da capolavoro, uomini da capolavoro, amici da capolavoro… Io ho provato. Avevo ancora un pacchetto di Marlboro a metà, non l’ho finito. Mi sono detto: ‘Se non ora, quando?’. Da lì la mia vita ha svoltato. Dopodiché ogni tanto un graffietto lo puoi anche fare… ma non può essere che quel graffietto sia più forte di te” – Fabio Volo

La registrazione dell’intervista nel link allegato

chiara nobis

Giornalista praticante, collabora con LIAF, dove scrive di salute e attualità. Appassionata di sport, con un passato da atleta agonista di sci alpino, si diletta nell'indagare le nuove frontiere della comunicazione e della tecnologia, attenta alla contaminazione con generi e linguaggi diversi.

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