Un grande campione, Gigi Riva, la cui morte ha sconvolto il mondo dello sport. Ma anche un uomo, un fumatore che poteva smettere molto prima
Gigi Riva è stato uno dei più grandi calciatori italiani: nato a Leggiuno il 7 novembre 1944, è riuscito a portare il Cagliari, squadra a cui è rimasto legato fino alla dipartita, a vincere il suo primo ed unico scudetto nel 1970.
Uomo della nazionale, uno dei migliori marcatori di sempre dell’Italia, veniva chiamato Rombo di Tuono, per la forza e la potenza che metteva nei suoi tiri. Presidente onorario del Cagliari, è venuto mancare pochi giorni fa a causa di una crisi cardiaca che non gli ha lasciato scampo.
Uno stato di salute deteriorato a cui sicuramente non ha giovato uno dei vizi del grande campione italiano: Gigi Riva era un accanito fumatore, come ricorda Boninsegna a Telenord (“quando mi misero dormire con lui ho imparato subito i suoi difetti:{…} lui fumava e io non fumavo. Gli dissi di rallentare e lui mi disse “no impara tu”).
“𝐿𝑎𝑠𝑐𝑖𝑎𝑚𝑖 𝑓𝑢𝑚𝑎𝑟𝑒, 𝑠𝑜𝑛𝑜 𝑡𝑒𝑠𝑜… ℎ𝑜 𝑖𝑙 𝑐𝑢𝑜𝑟𝑒 𝑎 𝑚𝑖𝑙𝑙𝑒”, con queste parole spesso #GigiRiva si ritirava nello spogliatoio per fumarsi una sigaretta. Se avesse evitato migliaia di questi momenti, forse oggi sarebbe ancora con noi. 𝐔𝐧 𝐢𝐧𝐟𝐚𝐫𝐭𝐨 𝐡𝐚 𝐩𝐨𝐫𝐭𝐚𝐭𝐨 𝐯𝐢𝐚 𝐮𝐧 𝐠𝐫𝐚𝐧𝐝𝐞 𝐜𝐚𝐦𝐩𝐢𝐨𝐧𝐞. La sua scomparsa ci impone di ricordare che 𝐥𝐚 𝐩𝐫𝐞𝐯𝐞𝐧𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐚𝐧𝐭𝐢𝐟𝐮𝐦𝐨 𝐞̀ 𝐮𝐧 𝐭𝐞𝐦𝐚 𝐜𝐡𝐞 𝐧𝐨𝐧 𝐩𝐮𝐨̀ 𝐞𝐬𝐬𝐞𝐫𝐞 𝐭𝐫𝐚𝐬𝐜𝐮𝐫𝐚𝐭𝐨. Molti calciatori e protagonisti del mondo dello sport sono ancora oggi dei forti fumatori. Bisogna incidere fortemente sulla prevenzione e sulla sensibilizzazione antifumo anche tra gli sportivi. Dobbiamo far si che i nostri campioni siano promotori di stili di vita salutari. 𝐒𝐦𝐞𝐭𝐭𝐞𝐫𝐞 𝐝𝐢 𝐟𝐮𝐦𝐚𝐫𝐞, 𝐨 𝐫𝐢𝐝𝐮𝐫𝐫𝐞 𝐢𝐥 𝐝𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐞𝐯𝐢𝐭𝐚𝐫𝐞 𝐥𝐞 𝐜𝐨𝐦𝐩𝐥𝐢𝐜𝐚𝐧𝐳𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐦𝐚𝐥𝐚𝐭𝐭𝐢𝐞 𝐜𝐨𝐫𝐫𝐞𝐥𝐚𝐭𝐞 𝐚𝐥 𝐟𝐮𝐦𝐨, 𝐞̀ 𝐩𝐨𝐬𝐬𝐢𝐛𝐢𝐥𝐞. 𝐒𝐜𝐞𝐠𝐥𝐢𝐞𝐫𝐞 𝐝𝐢 𝐜𝐚𝐦𝐛𝐢𝐚𝐫𝐞 𝐞̀ 𝐢𝐥 𝐠𝐨𝐚𝐥 𝐩𝐞𝐫 𝐥𝐚 𝐯𝐢𝐭𝐚.
Ciao Gigi” Riccardo Polosa, fondatore del COEHAR.
Purtroppo, nonostante il mondo dello sport sia sinonimo di salute e benessere, sono ancora moltissimi gli sportivi che fumano, cullati dall’idea che una vita attiva possa compensare un vizio come quello di accendersi una sigaretta. É necessario investire in politiche di educazione e sensibilizzazione, oltre che a campagne antifumo anche nel mondo dello sport. Smettere è possibile sempre, a qualsiasi età, e un piccolo cambiamento o una sigaretta in meno accesa oggi possono fare la differenza più avanti.
Giornalista praticante, collabora con LIAF, dove scrive di salute e attualità. Appassionata di sport, con un passato da atleta agonista di sci alpino, si diletta nell'indagare le nuove frontiere della comunicazione e della tecnologia, attenta alla contaminazione con generi e linguaggi diversi.