giovedì, Novembre 21, 2024
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Dalle sigarette alle ecig: cosa cambia per i denti?

Il CoEHAR di Catania ha appena lanciato la fase esecutiva di un progetto innovativo: valutare i cambiamenti in termini di aspetto e salute dei denti in 400 fumatori che decidono di passare dalle sigarette tradizionali ai prodotti privi di combustione.

Sebbene gli effetti negativi del fumo di sigaretta sulla salute orale e sull’ingiallimento dei denti siano ben noti, vi sono solo dati limitati sull’impatto dei prodotti alternativi contenenti nicotina senza combustione, come le sigarette elettroniche e i prodotti a tabacco riscaldato.

I ricercatori del CoEHAR di Catania hanno deciso quindi di dare il via a un progetto innovativo, lo studio SMILE, per testare l’ipotesi per cui evitare l’esposizione ai componenti tossici della sigaretta possa tradursi in un miglioramento misurabile della salute gengivale, dell’accumulo di placca dei dentale, della decolorazione dello smalto e delle macchie sui denti in soggetti con gengivite lieve o moderata, confrontando i dati di soggetti che fumano sigarette convenzionali con quelli dei partecipanti che decidono di passare ai prodotti senza combustione o che non hanno mai fumato.

Lo studio, condotto nelle cliniche dentali di quattro diversi paesi (Italia, Polonia, Moldavia e Indonesia), valuterà i cambiamenti tra i fumatori nell’arco di 18 mesi, soprattutto per quanto riguarda le variazioni nelle macchie sui denti, nelle discromie dentali, nell’accumulo della placca e si considereranno i dati sulla qualità della vita rispetto ai miglioramenti o peggioramenti in termini di salute orale.

La nostra ricerca viene condotta in diverse località in tutto il mondo: la sfida riguarda il trovare un endpoint primario che possa essere misurato da diversi operatori in vari siti utilizzando un sistema di misurazione standardizzato già utilizzato in studi precedenti. L’Indice Gengivale Modificato (MGI) è stato scelto come indice primario perché è ampiamente utilizzato, semplice, non invasivo e riproducibile, consentendo il confronto dei risultati tra diversi siti e operatori – spiega il professore Eugenio Pedullà, Università di Catania, Co-leader del progetto Smile Study.

Lo studio SMILE è caratterizzato da soluzioni innovative, introducendo un approccio nuovo nel campo della cessazione da fumo, offrendo una gamma diversificata di alternative contenenti nicotina e prive di combustione e permettendo ai partecipanti di scegliere in base alle proprie preferenze personali, con l’obiettivo di ridurre il fumo di sigaretta. Un ulteriore progetto di ricerca portato avanti dal COEHAR, lo studio VERITAS, esaminerà l’impatto del passaggio alle alternative prive di combustione sulla salute orale, incluso la salute gengivale, il cattivo alito e l’aspetto dei denti, utilizzando tecnologie moderne all’avanguardia come la spettrofotometria digitale e la Fluorescenza Indotta dalla Luce Quantitativa (QLF) per la misurazione obiettiva. 

Per il prof. Iain Chapple, Responsabile del Dipartimento di Parodontologia della Scuola di Odontoiatria dell’Università di Birmingham: “Integrando una tecnologia innovativa e all’avanguardia per la quantificazione obiettiva e coerente dei parametri di salute orale, stiamo stabilendo un livello di alta qualità senza precedenti nella ricerca odontoiatrica. Questo progresso rafforzerà la fiducia nell’applicabilità e nel valore del nostro approccio in una vasta gamma di applicazioni. Questi includono la ricerca clinica incentrata sui prodotti a base di nicotina senza combustione e sui farmaci per smettere di fumare per aiutare le persone a smettere, nonché sui prodotti per la cura del consumatore mirati all’igiene orale e all’estetica dentale.”

I dati provenienti da questo studio serviranno per valutare l’impatto di questa nuova classe di prodotti in termini di potenziali benefici e/o rischi associati al loro uso regolare a lungo termine. Dati che potranno anche gettare una nuova prospettiva sulla riduzione della piaga del fumo a livello globale, specialmente per quei fumatori per i quali il cattivo alito e l’estetica dentale sono una preoccupazione significativa. Per queste persone, una narrativa incentrata sulla salute e sull’aspetto della bocca può costituire un motivo più convincente per smettere di fumare rispetto alla paura di di tumori polmonari o malattie cardiopolmonari.

Per la prof.ssa Gianna Maria Nardi, professore Associato Sapienza Università di Roma, Dipartimento di Scienze Odontostomatologiche e Maxillo Facciali: “I risultati possono avere importanti implicazioni per ridurre il peso negativo del fumo a livello globale, soprattutto per quei fumatori irriducibili per i quali l’alitosi e/o le pigmentazioni dentali da uso di prodotti combusti rappresentano una preoccupazione significativa. Per queste persone assistite un approccio motivazionale incentrato sulla salute del cavo orale e sugli stili di vita che salvaguardino la luminosità e la salute del sorriso rappresenta una significativa motivazione che li può portare al cambiamento. Insomma, una narrazione dedicata incentrata sulla qualità del sorriso può aiutarli meglio a smettere o, se decidessero di non farlo, a passare a prodotti senza combustione con minor rischio di esposizione a sostanze tossiche.”

riccardo polosa

Secondo il prof. Riccardo Polosa, Fondatore del CoEHAR: “Importanti organizzazioni sanitarie nel Regno Unito supportano l’uso delle sigarette elettroniche, sottolineando che mancano prove a sostegno dell’ipotesi che questi prodotti causino carie o malattie gengivali. Recentemente, i ricercatori del CoEHAR hanno pubblicato dati in merito alla possibilità che i dispositivi di somministrazione di nicotina privi di catrame, come le sigarette elettroniche o i prodotti del tabacco riscaldato, possano migliorare l’aspetto estetico dei denti e ridurre la formazione di placca dentale. Lo studio SMILE mira a chiarire definitivamente false affermazioni riguardo al vaping e alla salute orale, apportando un contributo significativo nella lotta contro il fumo e coinvolgendo attivamente cliniche e studi dentistici in tutto il mondo.

chiara nobis

Giornalista praticante, collabora con LIAF, dove scrive di salute e attualità. Appassionata di sport, con un passato da atleta agonista di sci alpino, si diletta nell'indagare le nuove frontiere della comunicazione e della tecnologia, attenta alla contaminazione con generi e linguaggi diversi.

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