I ricercatori del CoEHAR dell’Università di Catania, insieme agli esperti internazionali del DiaSmokeFree Working Group, si sono proposti di rispondere a queste domande: quali potrebbero essere gli effetti della disassuefazione dal fumo sull’efficacia e sicurezza dei farmaci antidiabetici? Si potrebbero verificare cambiamenti così significativi da richiedere una rimodulazione dei trattamenti farmacologici?
Il gruppo di lavoro ha avviato una dettagliata revisione della letteratura esistente, indagando un campo decisamente poco esplorato.
Principali Risultati della Revisione della Letteratura
PAHs e attività enzimatica: I composti idrocarburici policiclici aromatici (PAHs) presenti nel fumo di sigaretta inducono l’attività degli enzimi del citocromo P450 (CYP) e delle uridina difosfato glucuronosiltransferasi (UGTs), influenzando la biotrasformazione dei farmaci antidiabetici.
Metabolismo accelerato: Il fumo di sigaretta accelera il metabolismo di vari farmaci antidiabetici, richiedendo potenziali aggiustamenti di dosaggio per mantenere l’efficacia terapeutica.
Normalizzazione post-cessazione: La cessazione del fumo porta a una normalizzazione graduale dei sistemi enzimatici di detossificazione epatica, influenzando significativamente la farmacocinetica dei farmaci antidiabetici e richiedendo una vigilanza costante e, eventualmente, rettifiche posologiche da parte dei medici/diabetologi.
Il prof. Renato Bernardini, ordinario di farmacologia dell’Università di Catania, commenta: “I composti presenti nel fumo di sigaretta, come gli idrocarburici policiclici aromatici, possono accelerare il metabolismo dei farmaci antidiabetici, richiedendo aggiustamenti di dosaggio per mantenere l’efficacia terapeutica e per ridurre il rischio di reazione avverse ai farmaci. Questo sottolinea l’importanza di un monitoraggio costante dei pazienti durante la cessazione del fumo.”
La revisione targata CoEHAR fornisce le prime chiare informazioni necessarie per guidare i medici diabetologi a comprendere che il percorso di disassuefazione dal fumo può anche richiedere una rimodulazione della dose dei farmaci usati per il diabete. Alla luce di quanto emerso sono necessari piani personalizzati che comprendono una conoscenza approfondita dei meccanismi di interazione del fumo con il diabete e degli eventuali percorsi di cessazione, per dare aiuto concreto a tutti quei fumatori affetti da diabete che vogliono smettere o che ci stanno riuscendo.
“Stiamo spiegando come il fumo e la cessazione del fumo possano influenzare il metabolismo dei farmaci antidiabetici, con l’obiettivo di migliorare la gestione terapeutica e la salute dei pazienti diabetici fumatori” – afferma il Dr. Carlo Maria Bellanca, specializzando in farmacologia e tossicologia clinica del Dipartimento di Scienze Biomediche e Biotecnologiche dell’Università di Catania.
La revisione ha identificato lacune significative nella letteratura esistente, sottolineando la necessità di ulteriori ricerche per migliorare i protocolli di trattamento e gli esiti di salute per questa popolazione a rischio. “Dire addio al fumo è una priorità per qualsiasi fumatore, soprattutto per chi è affetto da diabete. Ma smettere di fumare rappresenta una sfida importante per i fumatori affetti da diabete, soprattutto a causa degli effetti secondari indesiderati, come l’aumento di peso – spiega il prof. Riccardo Polosa, fondatore del CoEHAR.