In vigore da ieri in Inghilterra il nuovo piano di lotta al fumo approvato dal governo inglese. Si chiama Tobacco and Vapes Bill e riguarda una serie di restrizioni per la lotta al fumo ed il contrasto al vaping tra i minori. Il prof. Riccardo Polosa, fondatore CoEHAR, il primo Centro di Ricerca per la Riduzione del danno da fumo dell’Università di Catania, commenta così:
“Il Regno Unito ha una lunga storia nella lotta al tabagismo, rappresentando un modello virtuoso per governi e organizzazioni di salute pubblica a livello globale. Già agli albori della diffusione delle sigarette elettroniche come supporto per smettere di fumare, il governo britannico si era distinto attraverso provvedimenti innovativi, integrando questi dispositivi senza combustione nei percorsi di cessazione.
Il recente aggiornamento normativo per la tutela dei fumatori prosegue in questa direzione, basandosi su evidenze scientifiche. Come indicato nel comunicato del Ministero della Salute Pubblica britannico: “se sei un fumatore e vuoi smettere di fumare tabacco, svapare può essere un modo utile per raggiungere il tuo obiettivo”. Tuttavia, pur essendo tra l’80% e il 90% meno dannosi rispetto alle sigarette convenzionali, alcuni di questi prodotti hanno iniziato a diffondersi tra i minori, rendendo necessario un intervento di contrasto allo svapo giovanile, al pari del fumo e di altre dipendenze.
Le nuove normative introdurranno in Regno Unito una serie di restrizioni per i rivenditori, limitando la vendita incontrollata delle e-cig ai minori. Con l’innalzamento dell’età minima di acquisto dei prodotti del tabacco e un adeguato finanziamento dei servizi di cessazione, il governo mira a costruire un futuro più sano, prevenendo il cancro e proteggendo i giovanissimi da nuove forme di dipendenza. Il tutto senza demonizzare un prodotto che ha aiutato milioni di fumatori a smettere.
A questo proposito, va sottolineato che la grande diffusione degli aromi non ha mai rappresentato un pericolo per i consumatori di sigarette elettroniche. Anzi vale il contrario. Diversi studi, tra cui quelli del CoEHAR dell’Università di Catania, evidenziano che l’aggiunta di aromi consente ai fumatori adulti di personalizzare il proprio percorso di disuassefazione, aumentando le possibilità di successo nel raggiungere l’obiettivo di smettere di fumare. Di conseguenza, il previsto divieto delle e-cig monouso a partire dal 2025 merita una rivalutazione basata su evidenze scientifiche più approfondite riguardo ai potenziali rischi legati a questa specifica tipologia di prodotto”
Valeria Nicolosi è giornalista, esperta in progettazione e comunicazione pubblica (sociale e istituzionale). Laureata in Programmazione delle Politiche Pubbliche nell’Università degli Studi di Catania, è anche masterizzata in Comunicazione Pubblica nell’Università IULM di Milano. L'amore e l'interesse nei confronti della formazione dell'opinione pubblica l’hanno portata a collaborare come consulente per LIAF con l’obiettivo di aiutarli a definire azioni utili per la diffusione e la sensibilizzazione della cultura antifumo. Valeria è oggi press office di LIAF e collabora anche con istituzioni ed enti pubblici diversi.