Tra le tecniche innovative per smettere di fumare, la pratica del REIKI potrebbe coadiuvare i percorsi di cessazione. Ma di cosa si tratta?
Purtroppo, il vizio del fumo è estremamente radicato nella nostra società. Oggi, si contano infatti più di 1,25 miliardi di consumatori adulti di tabacco nel mondo: per la maggior parte di loro, smettere di fumare è molto difficile, pur essendo consapevoli dei danni che il fumo provoca all’organismo.
Il fumo, oltre a generare una dipendenza fisica dalla nicotina, crea delle limitazioni importanti nel nostro subconscio, che rendono i tentativi di cessazione un percorso tortuoso e, molto spesso, fallimentare.
In parole povere, una volta che si inizia a fumare e si “prende il vizio”, la sigaretta comincia ad essere considerata parte di sé stessi, una compagna nei momenti più belli e, soprattutto, in quelli più brutti, non riuscendo più ad immaginare un momento della propria vita senza il fumo.
Liberarsi dal vizio del fumo si traduce quindi, ad un livello più profondo, nel raggiungimento di una mente più libera, scevra delle abitudini dannose per l’organismo.
Ad oggi esistono vari strumenti e varie tecniche che possono considerarsi utili per liberarsi dal vizio del fumo, ma ce n’è una che forse non tutti conoscono, il REIKI, un metodo di cura che deriva dal buddismo tibetano e che fu riscoperto tra la fine dell’1800 e i primi anni del 1900 da Mikao Usui, un monaco giapponese.
Il REIKI è una pratica che, attraverso il tocco delle mani, permette di riaccendere quell’energia vitale che spesso viene bloccata dal vizio del fumo.
Si tratta, quindi, di una tecnica che aumenta nettamente la vitalità dell’individuo.
Inoltre, secondo molti ex fumatori, questa pratica, rilassando mente e corpo, riduce stress e ansia e allontana l’individuo dal bisogno di fumare.
Grazie alle sedute di REIKI, si riesce a comprendere meglio i reali bisogni del proprio corpo e si diventa sempre più consapevoli che il fumo non è più tra questi.
Il REIKI, sin dalle prime sedute, migliora il benessere del corpo, coadiuvando gli sforzi per liberarsi da tutte quelle sostanze dannose causate dal fumo.
Pur essendo nato in Giappone, ad oggi il REIKI è una praticata che si sta diffondendo sempre più anche in Occidente e sono molti gli studi che si sono occupati della sua efficacia. Per esempio, nel 2019 in Messico è stata condotta una ricerca, il cui obiettivo era quello di verificare l’efficacia di questa tecnica per aumentare l’autostima, migliorare il benessere familiare e diminuire il consumo di alcool, tabacco e marijuana fra i giovani. I risultati sono stati sorprendenti: si è rilevato infatti, grazie al REIKI, un aumento dell’autostima, un miglioramento del benessere familiare e una netta diminuzione del consumo di tabacco fra i giovani che erano stati inclusi nello studio.
In conclusione, anche se non ci sono studi in merito, è possibile affermare che il REIKI può rappresentare una strada alternativa per smettere di fumare da tenere in considerazione come quando si lavora su se stessi per raggiungere un obiettivo di miglioramento della propria salute.
All’interno di un approccio olistico, che consideri quindi sia i percorsi tradizionali che altri meno battuti, qualunque disciplina, pratica o attività esterna che possa aiutare a raggiungere o scopo, è ben accetta a patto che faccia parte di un piano strutturato.
Con la consapevolezza e la dimostrazione scientifica che quando si vuole smettere di fumare richiedere il consulto di uno specialista della cessazione resta sempre il passo più importante da compiere.
Laureata in Scienze e Lingue per la comunicazione all'Università di Catania è appassionata di viaggi e culture diverse. Impegnata nel sociale con attività didattiche e sociali e con la collaborazione a diversi progetti di sensibilizzazione e promozione culturale nelle scuole dell'infanzia, Alessia entra nella squadra di LIAF con la passione per il giornalismo e con il grande obiettivo di fornire all'opinione pubblica una equa e reale informazione sulla cultura antifumo.
