venerdì, Novembre 22, 2024
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La tentazione di fumare. Perchè arriva e come sconfiggerla?

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Valerio Pavoni, farmacista ed esperto di metodi per smettere di fumare

Il nocciolo duro del tabagismo, cosi come per qualsiasi sostanza d’abuso, non risiede nella dipendenza fisica che cessa dopo alcune settimane d’astinenza ma è radicata nella memoria che può soltanto sbiadire ma mai del tutto scomparire” – è questo il pensiero del dott. Valerio Pavoni, farmacista ed esperto di metodi per smettere di fumare, che di recente ci ha inviato un interessante documento dedicato alla fenomenologia della tentazione di fumare.

Si tratta di un argomento particolarmente caro ai fumatori che potrebbe consentire loro di capire di più su quel pseudo rapporto malato che instaurano con la sigaretta e dal quale è difficile separarsi.

“Le tentazioni – scrive Pavoni nel suo documento – esercitano un’attrazione fatale facendo leva sulla differenza tra due stati emotivi, quelli che intercorrono prima e dopo il consumo della sostanza d’abuso. Se per esempio mettiamo la mano nell’acqua alla temperatura di 2°C per circa un minuto e subito dopo la mettiamo in quella a 8°C, trarremmo un certo sollievo  benché l’acqua a 8°C sia piuttosto fredda. Mentre se la temperatura dell’acqua s’innalzasse molto gradualmente e lentamente da 2 a 8°C, non avvertiremmo sollievo alcuno. Se invece mettiamo la mano nell’acqua alla temperatura di 13°C per circa un minuto e subito dopo nell’acqua alla temperatura di 14°C, non avvertiremmo sollievo alcuno. Dunque, ciò che scuote la nostra inerzia è sia la celerità del cambiamento e sia il grado di variazione. Supponiamo questa volta per assurdo, di assegnare a due gemelli omozigoti due distinti stati di salute: neutrale (zero) per quello che non fuma e negativo -3, per esempio, per l’altro che fuma da moltissimi anni. All’insorgere della crisi d’astinenza, lo stato di benessere di quello che fuma passa da – 3  a -6 perché il calo dei livelli nicotinici nel plasma comporta uno stress piuttosto acuto. Una volta però accesa la sigaretta, la crisi d’astinenza cessa, quindi lo stato di benessere passa da -6 a -3, fino a raggiungere, grazie all’azione dopamminergica della nicotina, uno stato di benessere pari a -2. Il delta di variazione complessivo è pari a più quattro. E’ tale variazione positiva che alimenta nel tabagista il desiderio perenne di fumare.

tentazione sigarettaE’ altresì vero che, invecchiando, si tende ad associare ai problemi respiratori la nocività del fumo. Sicché, alcuni, per lo più over cinquantenni, avendo compromesso in parte la propria salute, smettono di fumare da un giorno all’altro, attribuendo il merito alla loro forza di volontà quando e’ stato piuttosto il loro organismo a non poterne più.

Mentre, per chi ancora giovane gode di buona salute, l’avversione per le sigarette può essere soltanto momentanea e nasce il più delle volte il giorno dopo aver fumato talmente tanto che l’organismo, a mo’ di protezione, innesca dei meccanismi di repulsione, fino a quando pero’ i polmoni in parte recuperano, e ricominciano d’accapo, a loro malgrado. Eppure, se si riprovasse, mai come adesso, sarebbe più facile smettere, visto che da periodi d’astinenza, anche brevi,  si beneficia di un’assuefazione minore. Inutile dire tuttavia che in questi casi, la forza di volontà è latitante.

Cionondimeno, quando si attraversano periodi particolarmente difficili nella vita; quando le cose non vanno per il verso giusto; ecco che la voglia di fumare bussa alla porta! E non possiamo far altro che lasciarla entrare. D’altronde, resisterle alimenterebbe soltanto il desiderio di fumare. Purtroppo le tentazioni, avendo nei riflessi condizionati, il proprio centro di gravità, inducono il rilascio di dopammina prima ancora di fumare.

L’oscillazione tra due stati emozionali, antitetici tra loro, non fa altro che accrescere il delta di variazione che è il fattore coercitivo di qualsiasi tossico dipendenza.

Qualsiasi oggetto del nostro desiderio, facilmente esaudibile sempre e ovunque, come la sigaretta, se non viene soddisfatto immediatamente, diventa a sua volta un malessere. Perché la negazione di un piacere sopravveniente è di per sé sofferenza.

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Pasquale Caponnetto, responsabile Centro Antifumo Policlinico -Vittorio Emanuele di Catania

Come fare a superare la tentazione allora? Per il prof. Pasquale Caponnetto, responsabile del Centro Antifumo del Policlinico di Catania: “Farsi tentare da altri piaceri è una buona soluzione. Vale la pena superare le tentazioni di fumare facendosi tentare inizialmente da altri piaceri sostitutivi in grado di fortificare una nuova identità da ex fumatore  tentato esclusivamente dalle innumerevoli sfumature positive della vita”.

 

 

 

 

 

 

 

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