Walter Ricciardi, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, interviene ai microfoni della Lega Italiana Antifumo per parlare di Legge Antifumo e strumenti alternativi per smettere di fumare.
Relatore del convegno che si è tenuto ieri nell’Aula Magna dell’Università di Catania dal titolo “Il valore della Ricerca. La creazione di opportunità”, al quale peraltro ha partecipato anche il prof. Riccardo Polosa, Walter Ricciardi ha risposto alle nostre domande sulla nuova campagna antifumo del Ministero della Salute e sulla regolamentazione della sigaretta elettronica come strumento alternativo per smettere di fumare.
- La nuova campagna antifumo del Ministero “Ma che sei scemo? Fumare fammale” ha sicuramente fatto parlare di se ma non sempre in maniera positiva. Non sono mancate le critiche infatti. Come risponde l’ISS?
“Il recepimento del Governo Italiano della direttiva europea sul tabacco è stato molto rigoroso, anzi è andata anche oltre e io ne penso bene. Ma è chiaro che tutto è migliorabile. Aver scelto un testimonial come Nino Frassica – ha detto – ha fatto storcere il naso a qualcuno ma io credo che l’arma dell’ironia e dello sdrammatizzare ma dicendo i messaggi sia quella giusta”.
- La nuova proposta Lorenzin che introduce maggior divieti per i fumatori pare sia stata accettata positivamente
“Credo che oggi l’opinione pubblica sia più edotta sul rischio del fumo e poi vede molto bene soprattutto la protezione delle fasce più deboli. Inibire la vendita di sigarette ai minori e introdurre il divieto di fumo in macchina in presenza di minori è sicuramente un buon risultato”.
- Vista la già in vigore Legge Sirchia, non crede che ci fosse più bisogno di controllo e monitoraggio invece che di ulteriori divieti?
“Io sono stato uno dei collaboratori di Sirchia e so che quella legge è molto ben applicata. Lo abbiamo più volte notato dagli indicatori sanitari positivi”.
- Quanto multe sono state fatte nel corso di questi anni ai fumatori colti in flagrante?
“Non tantissime perché la legge è stata rispettata. Non c’è stato bisogno di multe. Adesso è rarissimo vedere una persona che fuma in un posto dove non è possibile farlo. Si è stabilita quella spontaneità che deriva dal fatto di averla accettato”.
- L’ISS di recente ha pubblicato uno studio sull’utilizzo delle sigarette elettroniche per smettere di fumare. Noi come LIAF abbiamo più volte testimoniato l’efficacia dello strumento. Qual è il pensiero dell’Istituto Superiore di Sanità?
“Noi dobbiamo guardare con interesse alle sigarette elettroniche ma dobbiamo anche essere attenti alle evidenze scientifiche. In questo momento la scienza ci dice che l’e-cig è utile nel mantenere al di fuori del fumo quelli che hanno deciso di smettere di fumare perché raramente ritornano al tabacco. Viceversa non ci sono evidenze che dicono che queste aiutano a smettere di fumare definitivamente”.
- ECLAT, lo studio dell’Università di Catania firmato anche dal prof. Riccardo Polosa, ha già testimoniato che le sigarette elettroniche possono aiutare a ridurre il consumo di sigarette tradizionali e a smettere di fumare senza effetti collaterali …
“Si ma è uno studio. Noi abbiamo bisogno di avere una serie di dati consolidati. Tu accetti un procedimento quando hai una serie di studi che vanno nella stessa direzione. In questo momento non siamo in grado di consigliare ai Centri Antifumo di consigliare la sigaretta elettronica. La preoccupazione è che le fasce di popolazione più giovanili comincino a fumare con la sigaretta elettronica e poi passino a quelle di tabacco”.
IL COMMENTO DEL PROF. RICCARDO POLOSA, responsabile scientifico LIAF
“L’adattamento dei tabagisti alla Legge Sirchia è stato molto lento ed è ancora in corso. In tema di politiche antifumo, io vedo il bicchiere mezzo vuoto, mentre l’ISS lo vede mezzo pieno.Vedo con piacere che la posizione dell’autorità sanitaria in questione sul vapore elettronico comincia a prendere una piega positiva. A questo deve aver certamente contribuito il recente rapporto condotto nel Regno Unito per conto di Public Health England (PHE), secondo il quale le sigarette elettroniche sono per il 95% più sicure rispetto alle sigarette convenzionali”.
Valeria Nicolosi è giornalista, esperta in progettazione e comunicazione pubblica (sociale e istituzionale). Laureata in Programmazione delle Politiche Pubbliche nell’Università degli Studi di Catania, è anche masterizzata in Comunicazione Pubblica nell’Università IULM di Milano. L'amore e l'interesse nei confronti della formazione dell'opinione pubblica l’hanno portata a collaborare come consulente per LIAF con l’obiettivo di aiutarli a definire azioni utili per la diffusione e la sensibilizzazione della cultura antifumo. Valeria è oggi press office di LIAF e collabora anche con istituzioni ed enti pubblici diversi.
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