I ricercatori della Lega Italiana Antifumo sono ancora una volta protagonisti del panorama scientifico internazionale per i passi avanti nella lotta al fumo di sigaretta convenzionale.
Pubblicato – sul nuovo numero della rivista scientifica Discovery Medicine – un articolo firmato dal prof. Riccardo Polosa e dal suo team di ricercatori, tra cui il prof. Pasquale Caponnetto ed il dott. Davide Campagna. Titolo: “Cosa consigliare ai pazienti che intendono utilizzare le sigarette elettroniche per smettere di fumare”.
Le sigarette elettroniche sono sempre più utilizzate come alternativa attraente per smettere di fumare le sigarette convenzionali. Questa sostituzione è in grado di migliorare la salute in alcuni svapatori regolari con difficoltà respiratorie, sempre più spesso alla ricerca di consigli medici. Gli operatori sanitari, però, non utilizzano sempre un approccio basato sull’evidenza scientifica, soprattutto quando informano i pazienti e quando consigliano l’uso di e-cig.
Smettere di fumare è probabilmente l’opzione terapeutica più importante e conveniente per i fumatori con problemi respiratori, per questo l’uscita dal tabagismo dovrebbe essere un percorso fortemente incoraggiato e consigliato, anche con soluzioni specifiche. Oltre alla farmacoterapia ed al supporto comportamentale ci sono altre opzioni disponibili per convincere questi particolari fumatori ad abbandonare il fumo ed una di queste è proprio la sigaretta elettronica con una bassa dose di nicotina.
- Gli operatori sanitari e dunque anche i medici dovrebbero riconoscere che non è la nicotina a provocare i danni per i fumatori bensì la combustione.
Come sostenuto anche dal rapporto condotto nel Regno Unito per conto di Public Health England (PHE), l’autorità sanitaria inglese, le sigarette elettroniche sono per il 95% più sicure rispetto alle sigarette convenzionali e possono contribuire a salvare migliaia di vite umane.
La tendenza delle autorità sanitarie internazionali, invece, è quella di classificare tutti i prodotti contenenti nicotina come ugualmente dannosi. Ciononostante, la realtà conferma che ci sono grandi differenze di rischio comprovate da evidenze scientifiche come si può notare dalla tabella di seguito che dimostra che le elettroniche sono collocate in un gruppo a bassa pericolosità, con un indice di rischio pari a 4, considerato 100 quello delle “bionde”.
Rispetto alle sigarette convenzionali, le elettroniche sono per il 96% meno dannose e l’innovazione sul prodotto ridurrà ulteriormente i rischi residuali, dovranno essere adottate nuove tecnologie ed applicate norme ad hoc per la sicurezza e qualità.
Questo, non solo consentirà di ridurre ulteriormente i rischi per la salute, ma permetterà anche di massimizzare i benefici per la salute degli svapatori.
L’idea è che, in condizioni normali di vaping, la sigaretta elettronica è di gran lunga meno dannosa di quella convenzionale e un uso regolare può addirittura produrre effetti benefici, in particolare per alcuni pazienti con problemi respiratori.
- E’ importante segnalare che gli operatori sanitari che assistono fumatori recidivi, o restii ad abbandonare il fumo, potrebbero anche dover raccomandare diversi tipi di e-cig per riuscire a trovare quella più adatta alle esigenze del paziente.
Ultimo ma non meno importante,
- deve essere ricordato ai pazienti che l’elettronica può anche essere utilizzata come strumento di transizione per completare il percorso di cessazione da fumo.
Nello Studio ECLAT, infatti, circa il 70% dei partecipanti che hanno smesso di fumare, hanno anche smesso di usare le sigarette elettroniche alla 52esima settimana. È possibile che per questi individui l’elettronica abbia facilitato una persistente necessità di cambiamento nel comportamento (dalla pre – contemplazione alla contemplazione di determinazione all’azione, cioè smettere).
- I medici devono consigliare i modi più efficaci a ridurre rapidamente il rischio per i fumatori. Mentre smettere di fumare può essere il risultato finale più auspicabile da un punto di vista sanitario, può essere l’obiettivo sbagliato se porta al fallimento o alla recidiva.
Il pneumologo dovrebbe prendere in considerazione tutti i percorsi disponibili per un paziente fumatore e selezionare quelli che danno la maggior probabilità di eliminare l’esposizione al fumo di tabacco. Per alcuni fumatori, il miglior risultato a lungo termine può essere passare al vapagismo – tollerare un piccolo rischio residuo per avere una maggiore probabilità di successo.