“Le sigarette elettroniche non sono innocue, anzi, raddoppiano il rischio di sviluppare i classici sintomi della bronchite cronica” – questo è il messaggio riportato qualche giorno fa su “Il Corriere della Sera“, in un articolo firmato dal giornalista Sergio Harari, con il quale si commentava lo studio pubblicato sull’American journal of Respiratory and Critical Care Medicine e condotto su una popolazione di 500 adolescenti americani.
“Lo studio citato nell’articolo del Corriere – ha commentato il prof. Riccardo Polosa, coordinatore del Comitato Scientifico LIAF – non è scevro da seri difetti dal punto di vista metodologico. Innanzitutto, da come viene definito, l’uso della ECIG in questa popolazione di studenti californiani è più attinente a forme di sperimentazione occasionale che non all’uso quotidiano del prodotto. La sperimentazione occasionale con ECIG da sola può determinare un aumento della tosse.
E’ stato più volte riportato, che la tosse è un sintomo comunemente associato allo svapo perché il vapore elettronico può causare irritazione e quindi scatenare il riflesso (fisiologico) della tosse. La letteratura è concorde nello stabilire che questo sintomo è transitorio; si manifesta con le prime svapate ma poi tende a scemare via via che si svapa. Si tratta di una normale forma di adattamento dell’organismo alla inalazione di miscele di PG/VG.
Il design dello studio citato nell’articolo del Corriere (i.e. sondaggio cross-sezionale con questionari) non permette di stabilire con certezza alcuna causa. Gli autori stanno semplicemente descrivendo una associazione tra uno stimolo irritativo e un sintomo riflesso, ma non c’è nulla che dimostri che sintomi riflessi possano condurre a patologie respiratorie vere e proprie.
E infine, va ricordato che studi prospettici condotti in cliniche specializzate hanno dimostrato che l’uso quotidiano di ECIG (fino a 1 anno) riduce nel tempo la tosse ed che il monitoraggio regolare (fino a 2 anni) dei sintomi respiratori in fumatori affetti da asma che sono passati allo svapo quotidiano, non ha dimostrato nessun aumento della tosse”.
Valeria Nicolosi è giornalista, esperta in progettazione e comunicazione pubblica (sociale e istituzionale). Laureata in Programmazione delle Politiche Pubbliche nell’Università degli Studi di Catania, è anche masterizzata in Comunicazione Pubblica nell’Università IULM di Milano. L'amore e l'interesse nei confronti della formazione dell'opinione pubblica l’hanno portata a collaborare come consulente per LIAF con l’obiettivo di aiutarli a definire azioni utili per la diffusione e la sensibilizzazione della cultura antifumo. Valeria è oggi press office di LIAF e collabora anche con istituzioni ed enti pubblici diversi.
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