Rispetto ad altre droghe, per esempio l’alcool, la nicotina ha la caratteristica di sviluppare dipendenza nella stragrande maggioranza dei consumatori, anche se in forma relativamente blanda. Ecco perché chi fuma riesce di solito a convivere, anche se con scarso entusiasmo, con i divieti. Il che non significa che possa rinunciare senza sforzo alla tentazione del tabacco. La nicotina infatti agisce a livello cerebrale innescando in diverse parti del cervello vari circuiti neuronali che portano alla liberazione di diversi neurotrasmettitori; tra questi la noradrenalina, legata ai meccanismi dell’attenzione, e la dopamina, che ha un importante ruolo fisiologico legato al soddisfacimento di appetiti fondamentali come la fame, la sete o il desiderio sessuale. Si tratta di un meccanismo che la nicotina ha in comune con altre sostanze psicoattive, e che ne spiega le attrattive. Tanto più che questa sostanza ha la capacità di stimolare una forma di adattamento neurologico — forse solo parzialmente reversibile — che potrebbe spiegare quel ”rischio ricadute” cui sono soggetti i fumatori che cercano di smettere, e che viene di solito attribuito con imprecisione a cause psicologiche.
La maggior parte dei danni imputati al fumo di sigaretta non deriva dal principio attivo, la nicotina, ma dalle altre sostanze, oltre 4000, prodotte dalla combustione del tabacco e responsabili di varie patologie tra le quali spicca, per gravità e frequenza, il tumore al polmone. La nicotina si limita a provocare gli effetti psicoattivi ricercati da chi fuma, e capaci di innescare la dipendenza e il comportamento compulsivo: «Stimola l’attenzione e la concentrazione, distende, allevia l’ansia e l’umore depresso, ha un effetto anoressizzante» precisa ancora il Prof. Polosa.
La dipendenza ha comunque una solida base fisiologica: quando la nicotina viene a mancare si manifesta uno stato di astinenza contraddistinto da tensione, irritabilità, insonnia, cefalea, astenia e vertigini. L’abitudine di cui la maggior parte dei fumatori fatica a liberarsi è però qualcosa di più complesso in quanto non è facile distinguere tra dipendenza da nicotina e dipendenza da sigaretta.