martedì, Dicembre 3, 2024
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I casi di malattie polmonari in USA: la parola al Public Health England

Sono 1604 i casi di malattie polmonari sospette negli USA legate all’utilizzo di prodotti da svapo illegali. Di questi, 34 sono casi di pazienti deceduti. Il 70% sono uomini con un’età media di 24 anni, ma circa il 46% è sotto i 21. Questi sono i dati pubblicati da Public Health England, la massima autorità sanitaria inglese, che ha recentemente diffuso una nota ufficiale per spiegare quanto sta accadendo gli Stati Uniti.

CHE COSA HA CAUSATO L’EPIDEMIA?

Secondo il PHE, i prodotti chimici che hanno scatenato una tale reazione negli svapatori non sono stati ancora individuati con certezza. A tutt’oggi, non si può dichiarare in maniera incontrovertibile che tutti i sintomi riportati facciano capo alla stessa patologia.

L’epidemia non sembra essere associata all’uso prolungato di nicotina, già diffusa negli Stati Uniti da più di dieci anni. I casi che da Marzo si sono susseguiti sembrano essere invece correlati a una sostanza introdotta nel mercato recentemente.

Per il PHE, la risposta data in alcuni stati degli USA, come i bandi alla vendita di prodotti da svapo, potrebbe alimentare la confusione nel consumatore sulla sicurezza dei prodotti da svapo, dissuadendo al contempo molti fumatori a passare alla sigarette elettronica e convincendo molti svapatori a ritornare al fumo delle sigarette convenzionali.

Può succedere in Europa?

Molto difficilmente perché i comuni prodotti da svapo utilizzati dai fumatori per smettere di fumare non hanno nulla a che vedere con i prodotti presenti sul mercato nero statunitense.

Perché ne siamo sicuri? 

Il PHE ha spiegato che, visto l’alto numero di casi segnalati, è strano che una percentuale altissima sia nella fascia d’età under 24, se fosse stato il problema vaping avremmo dovuto avere un campione di pazienti con età diverse e soprattutto casi di avvelenamento di svapatori che da anni utilizzano questi prodotti.

In Inghilterra, così come in Europa, il commercio e la produzione di prodotti da svapo sono sottoposti a leggi molto più rigide e l’aggiunta di additivi o loro derivati come il  THC e l’acetato di vitamina E non sono permessi.

I CONSIGLI DEL PHE SULLA SIGARETTA ELETTRONICA

Nella nota diffusa da Public Health England si legge chiaramente che l’autorità sanitaria non ha modificato il proprio parere sulle sigarette elettroniche: i fumatori dovrebbero considerare di passare alla sigaretta elettronica e gli svapatori dovrebbero smettere completamente.

“Siamo sicuri più che mai che le sigarette elettroniche siano meno dannose di quelle convenzionali, che uccidono circa 220 persone in Inghilterra ogni giorno”.

Utilizzare sigarette elettroniche contenenti nicotina rende il percorso di abbandono della sigaretta convenzionale più semplice, ma rimane importante utilizzare prodotti regolamentati e non svapare prodotti prodotti in casa o liquidi illegali.

I CONSIGLI DEL PHE SUL FUMO E SULLE SIGARETTE ELETTRONICHE

  • PER I FUMATORI: smettete completamente. Combinare l’utilizzo di sigarette elettroniche con il supporto di un esperto raddoppia le vostre possibilità di abbandonare il fumo.
  • PER CHI SVAPA NICOTINA: se ancora utilizzate sigarette tradizionali, smettete completamente. Quando vi sentirete pronti e non avrete timore di una ricaduta, abbandonate il fumo di nicotina.
  • PER CHI NON HA MAI FUMATO: non svapate.
  • PER CHI SVAPA CBD: ancora questo tipo di prodotti non è sottoposto a una regolamentazione certa e sicura. Se manifestate qualsiasi sintomo o siete preoccupati, non continuate a svaparli. 
  • PER CHI SVAPA THC: potrebbe essere pericoloso svapare THC o liquidi dalla provenienza dubbia a base di THC. Questi sono tra i prodotti imputati nei casi di malattie polmonari sospette negli USA. Se manifestate difficoltà nel respiro o qualsiasi altro sintomo, recatevi in una struttura specializzata e dichiarate precisamente che prodotti avete utilizzato. 
chiara nobis

Giornalista praticante, collabora con LIAF, dove scrive di salute e attualità. Appassionata di sport, con un passato da atleta agonista di sci alpino, si diletta nell'indagare le nuove frontiere della comunicazione e della tecnologia, attenta alla contaminazione con generi e linguaggi diversi.

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