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I fumatori con BPCO non corrono rischi maggiori di contagio per il COVID-19

I fumatori con BPCO non corrono rischi maggiori di contagio per il COVID-19

Per l’emergenza bisogna convertire velocemente posti letto ordinari in posti da terapia intensiva

Catania, 12 Marzo – Nadine Dorries, la sottosegretaria britannica per la Salute, è risultata positiva al Coronavirus. L’Italia è completamente bloccata. I paesi dell’Unione Europea stanno valutando i loro piani. La Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato ufficialmente la pandemia COVID-19. Ma il punto è chiaro: nessuno è immune al virus e le autorità di salute pubblica devono attivare strategie impopolari per circoscrivere i contagi e ridurre i decessi.

“Non è il momento della speculazione e delle fake news, ma dei fatti” – ha detto il prof. Riccardo Polosa docente di Medicina Interna e fondatore del CoEHAR dell’Università di Catania. 

Uno studio su 144 casi ricoverati in China ha mostrato che – spiega Polosa: “I fumatori con BPCO non corrono rischi maggiori di contagio per il COVID-19. I pazienti anziani e con importanti comorbidità sono quelli più a rischio per elevata mortalità”. 

In Italia, il coronavirus sta mietendo molto vittime, e il dato anzianità e comorbidità da soli non spiegano tassi di mortalità così elevati. “La Lombardia, che vanta il sistema sanitario più moderno ed efficiente in Italia, conta oggi il tasso di mortalità pù alto al mondo. Perché? – aggiunge lo scienziato – Nel giro di sole due settimane non si è più riusciti a garantire la necessarie assistenza ai casi più gravi. Cosa fare? Bisogna convertire velocemente posti letto ordinari in posti da terapia intensiva e semiintensiva oltre a mobilitare personale specializzato formato per fronteggiare questo tipo di emergenza verso le zone dove c’è più esigenza“. 

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