Ho visto un film, I Tenenbaum di Wes Anderson, con Gwyneth Paltrow chiusa in bagno e con una sigaretta nella mano, una boccetta di profumo nell’altra e il ventilatore acceso per non farsi scoprire. Il marito, interpretato da Billy Murray, la fa pedinare da un investigatore privato e scopre la sua doppia vita fatta di eccessi.
Ma a scioccarlo non è il tradimento che scopre all’improvviso, il vero tradimento è un altro: “sua moglie fuma”. Il tradimento consiste nella vergogna per averlo scoperto, per pensare a sua moglie mentre commette un atto che fa male alla sua vita ed alla sua salute. Ecco, penso a questa scena ogni volta che mia nipote viene a trovarmi a casa, sapendo che mi dà fastidio il fumo, lei confessa ogni volta: “Ho fumato una sigaretta”.
Vergogna? Senso di colpa? Tantissimo, sempre, ammette. Soprattutto nei miei confronti.
Parto dalla visione di un film, dall’esperienza di mia nipote Clara ma credo che questo sia il periodo storico e il momento più facile per dire basta. Oggi, se ci pensiamo bene, serve anche meno forza di volontà, perché i mezzi per farcela li abbiamo tutti, dai divieti, alle sigarette elettroniche sino ai riscaldatori di tabacco. Fumare è rimasto solo un ricordo intellettuale.
Sappiamo che in molte città, se fumi in pubblico ti senti un mostro, le famiglie ti fissano con disgusto e ci metti un po’ a capire che ti snobbano perché stai fumando.
La vera trasformazione è questa: la sigaretta (e per fortuna, direi) non è più cool, anzi accendersela è quasi un gesto da esibizionisti. Conosco gente che ha smesso facendo un fioretto in chiesa, altri ce l’hanno fatta con la forza di volontà.
La mia amica del cuore, Agata, lotta da anni con la vergogna e il senso di colpa, nascondendosi con sotterfugi in luoghi isolati per poter fumare in santa pace, in posti affollati invece, si sentirebbe inadeguata, fuori luogo. In molti tendono a nascondersi, in terrazza, in bagno, nelle scale, tutto pur di non farsi vedere con l’amata e odiata sigaretta.
Ma tra successi e sconfitte, ci chiediamo perchè? perchè non provare a smettere e vivere in maniera più trasparente? Il come lo conosciaomo, adesso in voi stessi cercate la più giusta motivazione … l’importante è provarci!
Gabriella Finocchiaro, giornalista siciliana impegnata da anni nelle più importanti emittenti televisive della Sicilia è la nuova redattrice del sito LIAF. Appassionata di sport, soprattutto di pallavolo e calcio, è stata consulente anche per amministrazioni locali e provinciali e portavoce di sindaci e presidenti. Microfono e telecamera in mano, Gabriella è il volto della cronaca e della politica regionale. Il suo primo amore è stato la radio, lo strumento che le ha consentito di entrare a far parte del mondo giornalistico. Ama il teatro, il cinema, la musica, gli animali e soprattutto la vita! Gabriella crede tantissimo nelle possibilità offerte dalla comunicazione sociale e dalla diffusione di messaggi positivi a tutela degli altri. Oggi si scommette in una nuova avventura con LIAF che trova già entusiasmante!