A New York si potrà svapare a 21 anni. Il Governatore Andrew Cuomo ha firmato un provvedimento che innalza l’età minima per acquistare sigarette convenzionali, elettroniche e prodotti legati al tabacco da 18 a 21 anni.
La misura entrerà in vigore tra quattro mesi e corrisponde alle misure restrittive in vigore per l’acquisto di alcol e superalcolici.
“New York sta intraprendendo azioni aggressive per eliminare il fumo tra adolescenti e bambini ma l’uso di prodotti da tabacco persiste grazie a irresponsabili campagne di marketing rivolte ai giovani – ha affermato Cuomo – Innalzando l’età per fumare dai 18 ai 21 anni, possiamo impedire che le sigarette convenzionali ed elettroniche finiscano nelle mani di un’intera generazione“.
Puntualmente stamattina è arrivato anche il commento del prof. Riccardo Polosa che, ancora una volta, ha evidenziato come l’America si stia allontanando dal punto centrale della questione: “svapare una sigaretta elettronica e fumare una sigaretta convenzionale sono due abitudini completamente diverse e con conseguenza nettamente opposte. La prima è quasi a zero rischi, la secondo può essere mortale” – ha detto il noto luminare.
Un giovane che si avvicina al vaping lo fa, solitamente, per smettere di fumare o per cambiare una terribile abitudine in una enormemente meno dannosa. Dunque, sebbene la notizia dell’innalzamento dell’età necessaria per acquistare sigarette convenzionali sia accolta positivamente da tutta la comunità scientifica internazionale: “paragonare le elettroniche alle bionde è errato. Si tratta di due abitudini che non hanno le stesse conseguenze – ha aggiunto Polosa – speriamo che un equilibrio tra gli adulti che ne hanno bisogno di smettere e i minori che non dovrebbero mai iniziare si possa trovare con un approccio più ragionevole“.
Valeria Nicolosi è giornalista, esperta in progettazione e comunicazione pubblica (sociale e istituzionale). Laureata in Programmazione delle Politiche Pubbliche nell’Università degli Studi di Catania, è anche masterizzata in Comunicazione Pubblica nell’Università IULM di Milano. L'amore e l'interesse nei confronti della formazione dell'opinione pubblica l’hanno portata a collaborare come consulente per LIAF con l’obiettivo di aiutarli a definire azioni utili per la diffusione e la sensibilizzazione della cultura antifumo. Valeria è oggi press office di LIAF e collabora anche con istituzioni ed enti pubblici diversi.