sabato, Gennaio 11, 2025
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Le Societa’ scientifiche respiratorie contro le e-cig. Polosa: “Attacco gratuito. Accecati da un costrutto ideologico”

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Le Societa’ scientifiche respiratorie contro le e-cig. Polosa: “Attacco gratuito. Accecati da un costrutto ideologico”.
“Nonostante le evidenze dimostrano che svapare è molto più sicuro che fumare, che le sigarette elettroniche non contengono tabacco e non presentano i rischi della combustione, che milioni di fumatori nel mondo utilizzano con successo questi prodotti per smettere di fumare e che i sintomi respiratori di fumatori con malattie polmonari ostruttive che hanno adottato le sigarette elettroniche sono nettamente migliorati, le più note Società Scientifiche di Medicina Respiratoria (n.d.r. FIRS – Forum of International Respiratory Societies) si ostinano a sostenere che questi prodotti rappresentano un pericolo per la salute pubblica e che vadano addirittura banditi” è quanto dichiara la Prof.ssa Lidia Proietti, Presidente di LIAF, commentando il contenuto di un recente comunicato diffuso dal FIRS in relazione alle sigarette elettroniche.
Ma mentre queste Società Scientifiche si piccano di demonizzare la molto meno pericolosa sigaretta elettronica che non ha ucciso una sola persona, nessun cenno al fatto che le sigarette convenzionali rimangano largamente disponibili sul mercato anche se responsabili di milioni di morti. Viene da pensare ad un attacco gratuito che mira a confondere i professionisti della salute e i fumatori sugli effetti di un prodotto che ha tangibilmente dimostrato di essere un valido strumento di uscita dal tabagismo.
Ma per quale motivo queste Società Scientifiche, sfruttando la propria autorevolezza, insistono nel mantenere lo status quo di milioni di fumatori? I cinici potrebbero affermare che una situazione talmente “destabilizzante” per il mondo del tabacco potrebbe far perdere a questi medici un numero altissimo di pazienti affetti da malattie polmonari fumo-correlate e la loro naturale fonte di reddito. Ma forse la verità è che i referenti di queste istituzioni sono accecati da un costrutto puramente ideologico dove le evidenze scientifiche, seppur evidenti, non giocano alcun ruolo dato che non supportano la loro ideologia. La loro avversione per qualsiasi cosa che possa ricordare la sigaretta convenzionale è talmente accesa e sanguigna che si manifesta anche contro tutte le più convincenti e solide prove.
La polemica tra gli esperti di salute mondiale si è consumata anche in Italia tra le pagine del Corriere della Sera. “Le sigarette elettroniche, tanto di moda in questi anni, potrebbero essere molto meno innocue di quanto non si creda e forse non servono neanche a smettere di fumare” – scrive lo pneumologo Sergio Harari in un articolo pubblicato lo scorso 18 luglio 2014 nel quale egli stesso ha illustrato alcuni contenuti del documento FIRS e la proposta che la diffusione del fumo elettronico venga “vietata o limitata e, qualora concessa, regolata con le stesse norme utilizzate per la commercializzazione delle sigarette tradizionali”.
Affermazioni forti che hanno subito provocato la replica del prof. Riccardo Polosa, ordinario di Medicina interna, l’autore più produttivo e autorevole nel panorama scientifico internazionale nel settore e-cig:
https://www.liafmagazine.it/page.php?id=206-riccardo-polosa-lo-scienziato-che-ha-prodotto-piu-pubblicazioni-al-mondo-nel-campo-della-sigaretta-elettronica
Polosa ha risposto come sia: “ … evidente che chi ha scritto il comunicato sembra misconoscere il concetto di riduzione del danno da tabacco. La sigaretta elettronica è stata sempre promossa come prodotto sostitutivo del fumo. I dati raccolti negli ultimi cinque anni dimostrano come il vapore delle e-cig sia fino a 2000 volte meno tossico rispetto al fumo di tabacco, ed è scandaloso che società scientifiche blasonate facciano finta di dimenticarsene … Il vapagismo è una valida porta di uscita dal tabagismo. Negarlo, e in questo modo, fa male alle persone e alla credibilità della comunità scientifica”.
“Mi spiace dirlo, – ha continuato Polosa – ma questa ingerenza delle Società Medico-scientifiche nelle scelte e nei comportamenti dei fumatori non tiene in nessun conto l’umiltà e l’empatia, elementi distintivi di una professione medica improntata al principio del giuramento di Ippocrate”.
E’ possibile che milioni di fumatori stiano scoprendo qualcosa che funziona e che può dare loro vantaggi immediati in termini di benessere e autostima, oltre che un significativo miglioramento a lungo termine della salute e delle aspettative di vita. Il tono del documento FIRS e degli elementi più conservatori della comunità medica è che le opinioni e le esperienze degli utenti semplicemente non contano o sono aneddoti senza valore.
LIAF consiglia a tutti i medici che hanno assunto una visione sprezzante o semplicemente superficiale nei confronti di questi prodotti di leggere alcune delle numerose testimonianze esistenti e di ricordare a sé stessi il vero e più profondo significato della professione medica.

Rischio e-cig bassissimo. A dirlo è uno studio tossicologico che ha dimostrato la presenza di errori grossolani da parte dell’UE

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Errori matematici di base da parte dei funzionari dell’Unione Europea hanno portato a classificare il liquido delle sigarette elettroniche alla stregua di una sostanza altamente pericolosa come la stricnina e la formaldeide, quando invece il liquido risulta essere meno rischioso dei comuni detersivi.
A dirlo è un’analisi condotta dai tossicologi di Bibra Toxicology advice & consulting e commissionata da ECITA, l’associazione britannica che riunisce le industrie del settore e-cig.
Rivisto e approvato anche dal più famoso scienziato al mondo nel campo della nicotina, il prof. Riccardo Polosa, nonché dall’eminente tossicologo, prof. Bernd Meyer, e dal noto dott. Jacques Le Houezec, esperto di salute pubblica, il report tossicologico mostra come i funzionari europei abbiano erroneamente classificato i liquidi per sigarette elettroniche al pari di sostanze altamente velenose come la stricnina o altamente cancerogene come la formaldeide.
Applicando il Regolamento europeo CLP per la classificazione, imballaggio ed etichettatura di sostanze e miscele, l’UE ha fatto rientrare alcuni liquidi nella categoria 2 e altri nella categoria 3, imponendo l’uso di messaggi e pittogrammi di pericolo e di morte, quando invece la confezione dei liquidi per e-cig non richiederebbe nessun tipo di avviso formale di pericolo. Secondo i tossicologi, infatti, i liquidi con le più alte concentrazioni di nicotina dovrebbero essere classificati come categoria 4 – la stessa in cui rientrano i detersivi domestici –, e dunque le loro confezioni dovrebbero riportare solo un segnale di attenzione. Inoltre, la stragrande maggioranza dei liquidi in commercio, che hanno concentrazioni di nicotina al di sotto dei 25mg/ml o del 2,5%, non rientrano nemmeno nella categoria 4, per cui non richiedono alcun tipo di avvertimento.
Gli scienziati calcolano che più di 500 mg di nicotina sarebbero necessari per uccidere una persona. Sarebbe come bere più di due bottiglie di liquido da 10 ml contenenti una forte concentrazione del 2,5%. Poiché la nicotina è un potente emetico sarebbe molto difficile consumare una bottiglia senza vomitare.
ECITA ritiene che i rischi derivanti dall’ingestione accidentale di nicotina possono essere gestiti grazie all’utilizzo di tappi “a prova di bambino” e alla condivisione di forme di buon senso. L’associazione britannica invita inoltre tutti i suoi membri ad usare una chiara etichettatura sui prodotti che non lasci spazio a fraintendimenti.
“Si stima che oltre 29 milioni di cittadini europei svapano. Questo dimostra che è il momento per i politici di fare in modo che i loro funzionari diano informazioni corrette”, ha detto Katherine Devlin, presidente dell’organizzazione ECITA.
“Il lato positivo che stiamo osservando all’interno dei governi è una radicale rivalutazione delle e-cig. Come dimostrato dalle evidenze scientifiche, esse sono di gran lunga più sicure delle sigarette convenzionali e hanno permesso di abbassare i livelli di tabagismo a tutte le età. I politici stanno riconoscendo che le politiche di sanità pubblica devono essere basate su prove e non su ideologie o pregiudizi”, ha aggiunto la Devlin.
I funzionari di Bruxelles sono inoltre sotto accusa per aver grossolanamente esagerato con la stima della quantità di nicotina inalata attraverso le sigarette elettroniche. Nel report si legge che, utilizzando un liquido dalla concentrazione di nicotina massima consentita dalla normativa europea, ossia 20mg/ml, o 2%, la nicotina inalata è un terzo di quella che si assumerebbe dal fumo della sigaretta di tabacco.
“I dati del Bibra report sono corretti. L’UE continua a sbagliarsi, creando forme di allarmismo ampiamente manipolate dai media di tutto il mondo” commenta il prof. Polosa, reduce dal Forum mondiale sulla Nicotina tenutosi a Varsavia, dove ha parlato proprio delle bufale mediatiche sulla sigaretta elettronica. “Il pericolo nicotina è decisamente sovrastimato. La nicotina non è cancerogena, non provoca danni ai polmoni e ai dosaggi assunti dai fumatori non è un veleno. Gli sforzi della ricerca scientifica e delle normative europee dovrebbero invece concentrarsi sugli aromi presenti nei liquidi, per stabilire standard di qualità e sicurezza, come si fa già con gli aromi alimentari”.

Riccardo Polosa: lo scienziato che ha prodotto più pubblicazioni al mondo nel campo della sigaretta elettronica

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L’Università di Catania è tra le istituzioni scientifiche più produttive al mondo nella ricerca applicata alle sigarette elettroniche, seconda solo alla blasonata “Food and Drug Administration” (FDA) statunitense. Il prof. Riccardo Polosa, ordinario di Medicina interna dell’Ateneo catanese, risulta inoltre essere l’autore più produttivo e autorevole nel panorama scientifico internazionale grazie alle sue ricerche nel settore e-cig.
A dirlo è una recente analisi bibliometrica pubblicata sula rivista “Bmc Public Health” – dal titolo “Worldwide research productivity in the field of electronic cigarette: a bibliometric analysis” – che mette a fuoco tutte le pubblicazioni prodotte dal 2007 al 2014 sulla sigaretta elettronica. I ricercatori hanno analizzato 356 documenti pubblicati in 27 paesi nel mondo dimostrando che, con il 3,9% delle pubblicazioni, l’Ateneo catanese sale sul podio al secondo posto, seguendo la FDA che si aggiudica il primato con il 4,2% delle pubblicazioni totali. Al terzo posto invece l’Università della California, San Francisco, con il 3,7% di documenti prodotti.
Si tratta del primo studio che utilizza indicatori bibliometrici per descrivere l’attività del mondo scientifico nella ricerca sulle sigarette elettroniche. Sulla base delle conoscenze degli autori è stata valutata la quantità e la qualità della ricerca, che ha mostrato peraltro un aumento promettente in molti paesi.
Gli Usa si aggiudicano il primato nella pubblicazione di studi scientifici su e-cig con il 33,7% del totale, seguiti da Regno Unito e Italia con l’11,5% e l’8,1% di studi scientifici pubblicati rispettivamente. Il numero totale di citazioni scientifiche al momento dell’analisi dei dati è di 2.277.
Ma se l’Università di Catania occupa orgogliosamente il secondo posto del podio, il primato assoluto nella ricerca sulla sigaretta elettronica rimane comunque all’Ateneo nella figura del prof. Riccardo Polosa. Con quindici pubblicazioni a firma del suo gruppo di ricerca sulle e-cig, Polosa risulta essere l’autore più produttivo al mondo nella ricerca di strumenti alternativi per smettere di fumare. Noto per la sua intensa attività di studio in diverse aree della medicina, Polosa è anche a capo di un team di ricercatori da anni impegnato nella lotta al fumo di sigaretta.
Nella classifica degli autori più importanti, al secondo posto, si legge anche il nome del dott. Pasquale Caponnetto, coordinatore del Centro per la Prevenzione e Cura del Tabagismo dell’Università di Catania e membro del team di Polosa.
Tra i dieci articoli più citati in ambito internazionale, quello riguardante lo studio pilota sulla riduzione/cessazione del consumo di tabacco grazie all’utilizzo di e-cig, pubblicato dal team di Polosa nel 2011 dalla rivista Bmc Public Health: “Effect of an electronic nicotine delivery device (e-Cigarette) on smoking reduction and cessation: A prospective 6-month pilot study”.

Riccardo Polosa: lo scienziato che ha prodotto più pubblicazioni al mondo nel campo della sigaretta elettronica

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L’Università di Catania è tra le istituzioni scientifiche più produttive al mondo nella ricerca applicata alle sigarette elettroniche, seconda solo alla blasonata “Food and Drug Administration” (FDA) statunitense. Il prof. Riccardo Polosa, ordinario di Medicina interna dell’Ateneo catanese, risulta inoltre essere l’autore più produttivo e autorevole nel panorama scientifico internazionale grazie alle sue ricerche nel settore e-cig.
A dirlo è una recente analisi bibliometrica pubblicata sula rivista “Bmc Public Health” – dal titolo “Worldwide research productivity in the field of electronic cigarette: a bibliometric analysis” – che mette a fuoco tutte le pubblicazioni prodotte dal 2007 al 2014 sulla sigaretta elettronica. I ricercatori hanno analizzato 356 documenti pubblicati in 27 paesi nel mondo dimostrando che, con il 3,9% delle pubblicazioni, l’Ateneo catanese sale sul podio al secondo posto, seguendo la FDA che si aggiudica il primato con il 4,2% delle pubblicazioni totali. Al terzo posto invece l’Università della California, San Francisco, con il 3,7% di documenti prodotti.
Si tratta del primo studio che utilizza indicatori bibliometrici per descrivere l’attività del mondo scientifico nella ricerca sulle sigarette elettroniche. Sulla base delle conoscenze degli autori è stata valutata la quantità e la qualità della ricerca, che ha mostrato peraltro un aumento promettente in molti paesi.
Gli Usa si aggiudicano il primato nella pubblicazione di studi scientifici su e-cig con il 33,7% del totale, seguiti da Regno Unito e Italia con l’11,5% e l’8,1% di studi scientifici pubblicati rispettivamente. Il numero totale di citazioni scientifiche al momento dell’analisi dei dati è di 2.277.
Ma se l’Università di Catania occupa orgogliosamente il secondo posto del podio, il primato assoluto nella ricerca sulla sigaretta elettronica rimane comunque all’Ateneo nella figura del prof. Riccardo Polosa. Con quindici pubblicazioni a firma del suo gruppo di ricerca sulle e-cig, Polosa risulta essere l’autore più produttivo al mondo nella ricerca di strumenti alternativi per smettere di fumare. Noto per la sua intensa attività di studio in diverse aree della medicina, Polosa è anche a capo di un team di ricercatori da anni impegnato nella lotta al fumo di sigaretta.
Nella classifica degli autori più importanti, al secondo posto, si legge anche il nome del dott. Pasquale Caponnetto, coordinatore del Centro per la Prevenzione e Cura del Tabagismo dell’Università di Catania e membro del team di Polosa.
Tra i dieci articoli più citati in ambito internazionale, quello riguardante lo studio pilota sulla riduzione/cessazione del consumo di tabacco grazie all’utilizzo di e-cig, pubblicato dal team di Polosa nel 2011 dalla rivista Bmc Public Health: “Effect of an electronic nicotine delivery device (e-Cigarette) on smoking reduction and cessation: A prospective 6-month pilot study”.
Riccardo Polosa: the world most prolific scientist in the field of electronic cigarette
The University of Catania is one of the most productive scientific institutions in the world in applied research to electronic cigarettes, second only to the “Food and Drug Administration” (FDA). Riccardo Polosa, Professor of Internal Medicine at the University of Catania, is instead the most productive and influential author in the international scientific scene thanks to his research in the field of e-cig.
These data are shown by a recent bibliometric analysis, published on the prestigious scientific journal “BMC Public Health” with the title”Worldwide research productivity in the field of electronic cigarette: a Bibliometric analysis”. The study focuses on all publications produced from 2007 to 2014 on electronic cigarettes. The researchers analyzed 356 papers published in 27 countries around the world, demonstrating that, with 3.9% of the publications, the University of Catania is on the podium in second place, after the FDA who won the first place with 4.2% of total publications. In third place, instead, the University of California, San Francisco, with 3.7% of the documents produced.
This is the first study that uses bibliometric indicators to describe the activities of the scientific research on electronic cigarettes. Based on the knowledge of the authors, the quantity and quality of research were assessed, showing a promising increase in many countries.
The U.S. won the record in the publication of scientific studies on e-cig with 33.7% of the total, followed by UK and Italy with 11,5%, and 8,1%1% of published scientific studies, respectively. The total number of scientific citations at the time of data analysis is 2,277.
But if the University of Catania proudly occupies the second place of the podium, the absolute primacy of research about the electronic cigarette remains in the figure of prof. Riccardo Polosa, professor at the same University. With fifteen publications signed by its research group on e-cig, Polosa appears to be the most productive in the world for his research on the alternative methods to quit smoking. Known for his intense study in several areas of medicine, Polosa is also the head of a team of researchers for years engaged in the fight against tobacco smoking.
In the ranking of the most important authors, in second place, we read the name of Dr. Pasquale Caponnetto, coordinator of the Center for the Prevention and Treatment of Nicotine Addiction at the University of Catania, and Polosa’s team member.
Among the ten most cited articles in the international arena, the paper about the pilot study on smoking cessation/reduction through the use of e-cig, published in 2011 by Polosa’s team in the journal BMC Public Health: “Effect of an electronic nicotine delivery device (e-Cigarette) on smoking reduction and cessation: A prospective 6-month pilot study.”

Liquidi per e-cig: errore grossolano degli esperti dell’UE sulla classificazione del rischio

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Errori matematici di base da parte dei funzionari dell’Unione Europea hanno portato a classificare il liquido delle sigarette elettroniche alla stregua di una sostanza altamente pericolosa come la stricnina e la formaldeide, quando invece il liquido risulta essere meno rischioso dei comuni detersivi.
A dirlo è un’analisi condotta dai tossicologi di Bibra Toxicology advice & consulting e commissionata da ECITA, l’associazione britannica che riunisce le industrie del settore e-cig.
Rivisto e approvato anche dal più famoso scienziato al mondo nel campo della nicotina, il prof. Riccardo Polosa, nonché dall’eminente tossicologo, prof. Bernd Meyer, e dal noto dott. Jacques Le Houezec, esperto di salute pubblica, il report tossicologico mostra come i funzionari europei abbiano erroneamente classificato i liquidi per sigarette elettroniche al pari di sostanze altamente velenose come la stricnina o altamente cancerogene come la formaldeide.
Applicando il Regolamento europeo CLP per la classificazione, imballaggio ed etichettatura di sostanze e miscele, l’UE ha fatto rientrare alcuni liquidi nella categoria 2 e altri nella categoria 3, imponendo l’uso di messaggi e pittogrammi di pericolo e di morte, quando invece la confezione dei liquidi per e-cig non richiederebbe nessun tipo di avviso formale di pericolo. Secondo i tossicologi, infatti, i liquidi con le più alte concentrazioni di nicotina dovrebbero essere classificati come categoria 4 – la stessa in cui rientrano i detersivi domestici –, e dunque le loro confezioni dovrebbero riportare solo un segnale di attenzione. Inoltre, la stragrande maggioranza dei liquidi in commercio, che hanno concentrazioni di nicotina al di sotto dei 25mg/ml o del 2,5%, non rientrano nemmeno nella categoria 4, per cui non richiedono alcun tipo di avvertimento.
Gli scienziati calcolano che più di 500 mg di nicotina sarebbero necessari per uccidere una persona. Sarebbe come bere più di due bottiglie di liquido da 10 ml contenenti una forte concentrazione del 2,5%. Poiché la nicotina è un potente emetico sarebbe molto difficile consumare una bottiglia senza vomitare.
ECITA ritiene che i rischi derivanti dall’ingestione accidentale di nicotina possono essere gestiti grazie all’utilizzo di tappi “a prova di bambino” e alla condivisione di forme di buon senso. L’associazione britannica invita inoltre tutti i suoi membri ad usare una chiara etichettatura sui prodotti che non lasci spazio a fraintendimenti.
“Si stima che oltre 29 milioni di cittadini europei svapano. Questo dimostra che è il momento per i politici di fare in modo che i loro funzionari diano informazioni corrette”, ha detto Katherine Devlin, presidente dell’organizzazione ECITA.
“Il lato positivo che stiamo osservando all’interno dei governi è una radicale rivalutazione delle e-cig. Come dimostrato dalle evidenze scientifiche, esse sono di gran lunga più sicure delle sigarette convenzionali e hanno permesso di abbassare i livelli di tabagismo a tutte le età. I politici stanno riconoscendo che le politiche di sanità pubblica devono essere basate su prove e non su ideologie o pregiudizi”, ha aggiunto la Devlin.
I funzionari di Bruxelles sono inoltre sotto accusa per aver grossolanamente esagerato con la stima della quantità di nicotina inalata attraverso le sigarette elettroniche. Nel report si legge che, utilizzando un liquido dalla concentrazione di nicotina massima consentita dalla normativa europea, ossia 20mg/ml, o 2%, la nicotina inalata è un terzo di quella che si assumerebbe dal fumo della sigaretta di tabacco.
“I dati del Bibra report sono corretti. L’UE continua a sbagliarsi, creando forme di allarmismo ampiamente manipolate dai media di tutto il mondo” commenta il prof. Polosa, reduce dal Forum mondiale sulla Nicotina tenutosi a Varsavia, dove ha parlato proprio delle bufale mediatiche sulla sigaretta elettronica. “Il pericolo nicotina è decisamente sovrastimato. La nicotina non è cancerogena, non provoca danni ai polmoni e ai dosaggi assunti dai fumatori non è un veleno. Gli sforzi della ricerca scientifica e delle normative europee dovrebbero invece concentrarsi sugli aromi presenti nei liquidi, per stabilire standard di qualità e sicurezza, come si fa già con gli aromi alimentari”.
Per leggere il commento originale di ECITA, cliccare qui: www.ecita.org.uk/blog/

Forum Globale sulla Nicotina – Riccardo Polosa: “Il pericolo della nicotina è sovrastimato. Non provoca danno ai polmoni”

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Nella mattinata di sabato, in sessione plenaria, l’atteso intervento del responsabile scientifico di LIAF, Prof. Riccardo Polosa, ordinario di Medicina Interna dell’Università di Catania e membro del team di esperti nazionali del tavolo tecnico per il monitoraggio sugli effetti delle sigarette elettroniche.
Ai giornalisti presenti a Varsavia, Riccardo Polosa ha dichiarato: “Il pericolo nicotina è decisamente sovrastimato. Si tratta di uno psicostimolante di largo consumo, e ai dosaggi assunti dai fumatori non è un veleno. La nicotina non è cancerogena e non provoca danni ai polmoni”.
https://www.liafmagazine.it/page.php?id=159-sigaretta-elettronica-sicurezza-e-salute-il-prof-polosa-risponde
Per quello che riguarda le sigarette elettroniche, invece, ha aggiunto Polosa durante il suo intervento: “La ricerca scientifica deve concentrarsi sugli aromi presente nei liquidi, di cui sappiamo poco dal punto di vista tossicologico, soprattutto quando questi vengono vaporizzati”.
“Unica considerazione da fare sulla nicotina è quella della dipendenza” secondo Maciej Goniewicz, ricercatore presso il Roswell Park Cancer Institute Buffalo di New York, il primo centro oncologico negli Stati Uniti, fondato nel 1898. “Benché possa leggermente accelerare battito cardiaco e pressione, poiché agisce da vasocostrittore, la nicotina non è un fattore di rischio significativo per eventi cardiovascolari”.
A Varsavia, presenti anche molti degli scienziati firmatari della lettera inviata al Direttore Generale dell’OMS Margaret Chan lo scorso maggio, tramite la quale è stata rappresentata la preoccupazione che l’OMS intenda parificare le sigarette elettroniche a quelle convenzionali con effetti assolutamente controproducenti per la salute pubblica.
https://www.liafmagazine.it/page.php?id=201-53-esperti-scrivono-all-oms-le-e-cig-aiutano-a-ridurre-i-danni-tra-loro-gli-italiani-polosa-tirelli-e-veronesi
“Questo Forum Globale sulla Nicotina è una storica pietra miliare della salute pubblica e vuole rappresentare un deciso punto di svolta nella direzione della politica di controllo del tabacco in oltre quattro decenni” – ha detto l’organizzatore del convegno, il Prof. Gerry Stimson della London School of Tropical Medicine and Hygiene. L’agenda strategica generata nel corso del Forum polacco prevede, infatti, di vigilare sulle prossime pianificazioni dell’OMS in vista della Conferenza delle Parti della Convenzione quadro sul controllo del tabacco (FCTC COP 6) che si terrà a Mosca, dal 13 al 18 ottobre di quest’anno.
“Sappiamo già da tempo che le persone fumano per la nicotina e muoiono per effetto della combustione del tabacco – è arrivato il momento di separare l’elemento nicotina dal dibattito sul tabagismo e di informare il pubblico sulla realtà dei fatti. Abbiamo bisogno di oltrepassare i miti del diciannovesimo secolo secondo cui una dose di 60 mg di nicotina è letale, e discutere invece di come integrare i nuovi prodotti contenenti nicotina, come la sigaretta elettronica, nella lotta contro il fumo” – ha concluso Stimson.

Forum Globale sulla Nicotina: cambio di rotta nel sistema di controllo del tabagismo

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Il Forum Globale sulla Nicotina tenutosi a Varsavia è giunto al termine della due giorni di lavori e ha visto riuniti attorno allo stesso tavolo operatori del settore, produttori, consumatori (i.e. Svapatori), scienziati, esperti di salute e di politiche pubbliche.
In mattinata, in sessione plenaria, l’atteso intervento del responsabile scientifico di LIAF, Prof. Riccardo Polosa (in foto), ordinario di Medicina Interna dell’Università di Catania e membro del team di esperti nazionali del tavolo tecnico per il monitoraggio sugli effetti delle sigarette elettroniche.
Ai giornalisti dell’agenzia stampa ANSA presenti a Varsavia, Riccardo Polosa ha dichiarato: “Il pericolo nicotina è decisamente sovrastimato. Si tratta di uno psicostimolante di largo consumo, e ai dosaggi assunti dai fumatori non è un veleno. La nicotina non è cancerogena e non provoca danni ai polmoni”.
 Per quello che riguarda le sigarette elettroniche invece, aggiunge Polosa, “la ricerca scientifica deve concentrarsi sugli aromi presente nei liquidi, di cui sappiamo poco dal punto di vista tossicologico, soprattutto quando questi vengono vaporizzati”.
“Unica considerazione da fare sulla nicotina è quella della dipendenza” secondo Maciej Goniewicz, ricercatore presso il Roswell Park Cancer Institute Buffalo di New York, il primo centro oncologico negli Stati Uniti, fondato nel 1898. “Benché possa leggermente accelerare battito cardiaco e pressione, poiché agisce da vasocostrittore, la nicotina non è un fattore di rischio significativo per eventi cardiovascolari”.
A Varsavia, presenti anche molti degli scienziati firmatari della lettera inviata al Direttore Generale dell’OMS Margaret Chan lo scorso maggio, tramite la quale è stata rappresentata la preoccupazione che l’OMS intenda parificare le sigarette elettroniche a quelle convenzionali con effetti assolutamente controproducenti per la salute pubblica.
“Questo Forum Globale sulla Nicotina è una storica pietra miliare della salute pubblica e vuole rappresentare un deciso punto di svolta nella direzione della politica di controllo del tabacco in oltre quattro decenni” – ha detto l’organizzatore del convegno, il Prof. Gerry Stimson della London School of Tropical Medicine and Hygiene. L’agenda strategica generata nel corso del Forum polacco prevede, infatti, di vigilare sulle prossime pianificazioni dell’OMS in vista della Conferenza delle Parti della Convenzione quadro sul controllo del tabacco (FCTC COP 6) che si terrà a Mosca, dal 13 al 18 ottobre di quest’anno.
“Sappiamo già da tempo che le persone fumano per la nicotina e muoiono per effetto della combustione del tabacco – è arrivato il momento di separare l’elemento nicotina dal dibattito sul tabagismo e di informare il pubblico sulla realtà dei fatti. Abbiamo bisogno di oltrepassare i miti del diciannovesimo secolo secondo cui una dose di 60 mg di nicotina è letale, e discutere invece di come integrare i nuovi prodotti contenenti nicotina, come la sigaretta elettronica, nella lotta contro il fumo” – ha concluso Stimson.

Varsavia: apre le porte il primo Forum Mondiale sulla Nicotina

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Apre le porte oggi a Varsavia il primo Forum Mondiale sulla Nicotina, di cui LIAF è orgogliosamente partner. Il 27 e il 28 giugno 2014 dalle ore 9 e fino al pomeriggio inoltrato – presso il Warsaw Hotel Marriott – si terrà il Global Forum on Nicotine.
Esperti, studiosi, consumatori e operatori del settore accorsi da tutto il mondo si incontreranno per discutere dello stato dell’arte relativamente ai prodotti contenenti nicotina. Una interessante occasione per rilanciare il dibattito scientifico, politico e sociale circa l’uso di prodotti nicotinizzati a basso rischio espositivo.
Verranno esaminate criticamente le evidenze scientifiche sulla sicurezza e l’uso della nicotina favorendo anche l’istituzione di una tavola rotonda tra politici, scienziati, produttori, distributori e consumatori, e lo sviluppo di reti tra i diversi settori.
Tra i nomi illustri anche quello del responsabile scientifico di LIAF, il Prof. Riccardo Polosa che, con una relazione dal titolo: “Harmful and potentially harmful constituents in E-cigarettes and nicotine liquids”, illustrerà il possibile rischio per la salute dei consumatori che fanno uso di liquidi per vaporizzatori personali.
Un appuntamento fondamentale per il dibattito pubblico internazionale sulle nuove frontiere della nicotina.
Quali sono i metodi giusti per combattere il fumo e quali le politiche pubbliche che i singoli stati dovrebbero adottare per affrontare in maniera concreta e lungimirante la lotta al tabagismo? Questi i temi cardine del forum.
Per LIAF, il Forum rappresenta l’occasione ideale per presentare i risultati della vivace attività di ricerca scientifica sostenuta in questi ultimi 3 anni, ma anche un’opportunità di dialogo con gli operatori del settore per chiarire le esigenze e le priorità da assegnare alla ricerca su questi prodotti.
Impegnata da anni nella lotta al tabagismo, la Lega Italiana Anti Fumo è ormai punto di riferimento per milioni di fumatori e di svapatori, e per migliaia di ricercatori che cercano di comprendere come questi nuovi strumenti possano rappresentare una soluzione per liberare milioni di tabagisti nel mondo dalla schiavitù della sigaretta.
Di seguito i nomi dei circa 30 relatori confermati:
• Prof Riccardo Polosa , University of Catania, Italy
• Dr Konstantinos Farsalinos , Onassis Cardiac Surgery Center, Athens, Greece
• Dr Maciej Goniewicz , Roswell Park Cancer Institute, Buffalo, USA
• Prof Andrzej Sobczak , Institute of Occupational Medicine and Environmental Health, Sosnowiec, Poland
• Dr Lynne Dawkins , School of Psychology, University of East London, United Kingdom
• Prof Gerry Stimson , London School of Hygiene and Tropical Medicine, and Imperial College London, United Kingdom
• Prof Peter Hajek , Queen Mary University, London, United Kingdom
• Prof Karl Lund , Norwegian Institute for Alcohol and Drug Research (SIRUS), Norway
• Hazel Mabe , Interessengemeinschaft E-Dampfen and European United Vapers Network, Germany
• Robert Mrówczyński , SUEP (Polish Vapers Association), Poland
• Cynthia Cabrera , SFATA (Smokefree Alternatives Trade Association), USA
• Dr Mirosław Dworniczak , Scientific Journalist and Consultant, Poland
• Dr Delon Human , Health Diplomats, Switzerland
• Leon Kośmider , Institute of Occupational Medicine and Environmental Health, Sosnowiec, Poland
• Lou Ritter , American E-Liquid Manufacturing Standards Association, USA
• Dr Jacques le Houezec , France
• Dr Karl Fagerström , Smokers Information Center, Sweden
• Clive Bates , Counterfactual Consulting, United Kingdom
• Charles Hamshaw-Thomas , E-Lites, United Kingdom
• Rebecca Taylor MEP, United Kingdom
• Lars Ramström, Institute for Tobacco Studies, Sweden
• Prof Linda Bauld, University of Stirling and UK Centre for Tobacco and Alcohol Studies, UK
• Deborah Arnott, ASH UK (representing the Framework Convention Alliance)
• Atakan B. Tekin, THR Activist, Turkey
• Tim Phillips, ECigIntelligence, United Kingdom
• Peter Beckett, Public Policy Consultant; Head of Public Policy at ECITA, UK
• Joe Gitchell, Pinney Associates, USA
• Arnaud Dumas de Rauly, French Vapor Trade Association, France
Per maggiori informazioni visita il sito GFN Warsaw 2014

Esperti internazionali di vapagismo si confrontano a Milano

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Si è svolto ieri a Milano il convegno dal titolo “La Sigaretta Elettronica tra Economia, Salute e Cultura” realizzato grazie alla collaborazione tra FIESEL Confesercenti Milano e LIAF – Lega Italiana Anti Fumo.

Una sala gremita ha ascoltato con attenzione l’intervento degli esperti intervenuti da più parti del mondo per discutere dei vantaggi che la sigaretta elettronica può portare alla lotta al tabagismo ed alla prevenzione delle malattie fumo-correlate.

Intervenuto in rappresentanza della Lega Italiana Anti Fumo, Riccardo Polosa nel suo discorso ha sottolineato come le campagne mediatiche avviate in questi anni abbiano diffuso nell’immaginario collettivo una “biografia fuorviante” della sigaretta elettronica. Le cosiddette “bufale del web” hanno mal rappresentato uno strumento che fin da subito ha dimostrato delle ottime potenzialità per far smettere di fumare milioni di fumatori: “E’ irresponsabile da parte dei media e delle autorità insistere su messaggi allarmistici sulle e-cig quando le evidenze scientifiche puntano verso tutt’altra direzione – ha dichiarato Polosa – le società medico scientifiche dovrebbero applaudire in blocco a questo straordinario prodotto invece di osteggiarne la diffusione con la scusa del principio di precauzione”.

Jacques Le Houezec, consulente di sanità pubblica a Rennes in Francia, ha portato all’attenzione degli astanti dati che dimostrano chiaramente come la sigaretta elettronica stia facendo diminuire il numero di fumatori in quei paesi come la Gran Bretagna e Francia dove la sua diffusione non è stata osteggiata. “La sigaretta elettronica è un prodotto straordinario che ha il potenziale di salvare milioni di vite – ha dichiarato – E’ il simbolo di una rivoluzione in difesa della salute che è nata spontaneamente dai consumatori, senza alcun costo aggiuntivo per lo stato e i suoi contribuenti. Molti affermano che in un futuro prossimo le elettroniche potrebbero sostituire del tutto le ‘bionde’ realizzando così un traguardo impossibile da raggiungere con le tradizionali misure di controllo sul tabagismo finora adottate”.

Secondo Umberto Tirelli,  oncologo di fama internazionale, che ha affrontato l’annoso problema del fumo valutando il rischio tumori, le donne sarebbero le nuove vittime del fumo: “Ogni anno 6 mila donne sviluppano un tumore del polmone, il doppio delle loro madri. Tra qualche anno – ha affermato – sarà la prima causa di morte per loro”. Ed ha continuato: “Con l’introduzione della sigaretta elettronica e l’eliminazione delle sostanze cancerogene presenti nelle sigarette convenzionali si evidenzia una sostanziale riduzione dell’esposizione alle sostanze cancerogene. In Francia ed Inghilterra, dove si registra anche un incremento del numero di svapatori, ad esempio, ci sarà una riduzione certa  delle malattie associate al tabacco ed in particolare di tumori. Spero che anche in Italia – conclude Tirelli – con l’abbandono della demonizzazione della sigaretta elettronica si possano raggiungere gli stessi risultati”.

Infine, Konstantinos Farsalinos, noto esperto di vapagismo, si è espresso sul tema della sicurezza dei liquidi: “Gli studi tossicologici hanno confermato che il rischio legato all’inalazione di vapore elettronico è di gran lunga inferiore rispetto al fumo. In particolare, è noto che la stragrande maggioranza delle sostanze tossiche prodotte dalle sigarette convenzionali non sono presenti nelle e-cig. Certo ampi margini di miglioramento sono ancora possibili e pertanto studi mirati sono necessari per aumentare la sicurezza di alcuni prodotti” – ha aggiunto Farsalinos. Secondo lo studioso greco i fumatori vanno attivamente incoraggiati a svapare: “Le istituzioni dovrebbero promuovere l’accessibilità e la competitività di questi prodotti rispetto alle sigarette convenzionali”.

Presente anche Sabrina Capozzolo, deputato nazionale del Partito Democratico, che ha dichiarato come la scelta della parificazione fiscale del prodotto elettronico a quello del tabacco lavorato sia stato un errore grossolano frutto di una politica miope e poco cosciente delle complesse dinamiche del settore “Lavoreremo per una fiscalità più equa – ha infatti affermato – che possa rilanciare l’intero settore produttivo in Italia”. Certamente una regolamentazione del prodotto è sacrosanta, ma deve essere soprattutto in linea con i benefici per la salute pubblica e tutelare il Made in Italy. “Ci stiamo impegnando affinché i produttori non debbano subire una tassazione iniqua. Una profonda revisione della regolamentazione di questi prodotti è in itinere e speriamo di vararla entro luglio” ha aggiunto l’onorevole Capozzolo.
A concludere i lavori del convegno è stato il presidente di FIESEL, Massimiliano Federici, che si è detto molto compiaciuto del messaggio positivo e colmo di speranza lanciato dal convegno. “Le positive evidenze scientifiche che gli esperti stanno accumulando e che sono state così chiaramente illustrate oggi sono di auspicio per una ampia ripresa del settore in Italia. Certamente una maggiore attenzione e rigorosità va implementata nei sistemi di produzione a tutela dei consumatori. L’impegno di Fiesel Confesercenti è quello di operare affinché tali suggerimenti vengano tradotti in fatti”. Presente per Confesercenti anche Angelo Sbarra che ha fornito una panoramica sulla diffusione delle sigarette elettroniche in Italia e all’estero.

I dati scientifici e gli interventi dei relatori

Riccardo Polosa: “Le bufale del web sulle e-cig”
Il video dell’intervento: www.youtube.com/watch
Jacques Le Houezec “L’impatto delle sigarette elettroniche sulla salute pubblica”
Il video dell’intervento: www.youtube.com/watch
Umberto Tirelli: “Oncologia e sigaretta elettronica”
Il video dell’intervento: www.youtube.com/watch
Konstantinos Farsalinos: “I rischi della sigaretta elettronica”
Il video dell’intervento: www.youtube.com/watch

53 esperti scrivono all’Oms: «Le e-cig aiutano a ridurre i danni». Tra loro gli italiani Polosa, Tirelli e Veronesi

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Un gruppo internazionale di 53 scienziati di cui fa parte anche il prof. Riccardo Polosa, direttore scientifico di LIAF ha scritto ai vertici dell’Organizzazione mondiale della sanità per sventare il possibile inserimento delle sigarette elettroniche classificandole come sigarette di tabacco nella Convenzione Quadro sul Controllo del Tabacco (FCTC) dell’Oms che si riunirà a ottobre a Mosca.
Secondo gli esperti, tra cui si segnala la presenza illustre degli italiani Umberto Veronesi, Umberto Tirelli, classificare le e-cigarettes al pari delle sigarette convenzionali è sbagliato non solo perché le “e-cig non sono prodotti del tabacco”, ma anche perché affermare che “sono rischiose quanto altri prodotti del tabacco – continua la lettera – invierebbe un messaggio erroneo e desolante ai milioni di svapatori che hanno usate le e-cig per smettere di fumare, e scoraggerebbe il resto dei fumatori dal provarle”.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) non dovrebbe trattare le sigarette elettroniche come quelle normali, perché sono “parte della soluzione” ai danni causati dal fumo, e non “parte del problema”.
La lettera, pubblicata sul blog “Nicotine and Science Policy”, è una risposta ad alcune indiscrezioni secondo cui l’Oms potrebbe indicare le e-cig come “pericolose per la salute”.
“Questi prodotti potrebbero essere tra le più significative innovazioni nel campo della salute del ventunesimo secolo – scrivono gli autori della missiva – e potrebbero salvare milioni di vite. L’urgenza di trattarli come le sigarette dovrebbe lasciare il posto a una serie di norme che possano realizzare questo potenziale”.
I dati diffusi proprio in occasione della Giornata mondiale contro il fumo sono terrificanti: nel mondo muore di tabacco una persona ogni 6 secondi. Entro il 2030, le vittime saranno 8 milioni all’anno: 80mila sono in Italia, con il cancro al polmone a farla da padrona. L’Oms calcola che 600 mila non fumatori muoiano ogni anno per colpa del fumo passivo. Contro queste cifre drammatiche l’Oms propone di aumentare la tassazione: secondo la direttrice generale dell’Oms Margaret Chan “aumentare le tasse sul tabacco è il modo più efficace per ridurne il consumo e salvare vite umane”.
“Per quanto assurdo, l’OMS sta tentando di parificare le sigarette elettroniche a quelle convenzionali – risponde il prof. Polosa – con effetti assolutamente controproducenti per la salute pubblica. Le e-cig non contengono tabacco e non prevedono la combustione per funzionare. Fatta questa premessa è intuitivo che siano più sicure delle ‘bionde’ e che siano in grado di migliorare lo stato di salute dei fumatori che decidono di utilizzarla al posto delle sigarette convenzionali”. Gli scienziati pro-ecig sono convinti ad andare avanti, contestando una delle principali preoccupazioni legate alle “elettroniche” che riguarda i più giovani.
“L’OMS non può ignorare il parere scientifico di 53 esperti internazionali di tabagismo e salute pubblica – conclude il professore -. Il rischio è quello di perdere un’occasione epocale per favorire quell’accelerazione verso la fine del tabagismo che da decenni si auspica”.
Il comunicato stampa
Il testo completo della lettera