giovedì, Gennaio 9, 2025
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Asma Day: a Catania viste gratuite

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Asma Day: a Catania viste gratuite

 

In occasione della Giornata Mondiale dell’Asma, che si terrà martedì 7 maggio, indetta dall’Organizzazione Internazionale GINA, (Global Iniziative for Asthma), il Reparto di Medicina Interna e D’Urgenza del Policlinico di Catania offrirà visite e spirometrie gratuite per i pazienti asmatici.

 L’iniziativa, fortemente voluta dal Direttore del reparto, Prof. Riccardo Polosa, viene inquadrata nel più ampio progetto di ricerca europeo U-BIOPRED dedicato alla scoperta di nuovi farmaci per la gestione dell’asma grave ed è organizzata in collaborazione con LIAF Lega Italiana Antifumo.
<<Grazie al progetto U-BIOPRED forniamo assistenza medica a circa 50 pazienti con forme gravi di asma – afferma il Prof. Polosa docente di Immunologia Clinica e Allergologia all’Università di Catania – e questo Asma Day dà a chi soffre di asma e allergie un’ulteriore occasione di usufruire concretamente dell’elevato profilo professionale del nostro team di medici>>.
<< Il fumo aggrava le condizioni dei pazienti asmatici – afferma il Presidente LIAF, Dott. Sebastiano Antonio Pacino – è per questo che in occasione della Giornata Mondiale dell’Asma, LIAF metterà a disposizione medici esperti in cure antitabagiche a sostegno dei fumatori asmatici che vogliono smettere>>.
Per prenotare la visita pneumologica e/o allergologica telefonare allo 095.3781583 o inviare una email a [email protected].
Per ulteriori informazioni è possibile visitare http://www.ubiopred.european-lung-foundation.org/

Fumatori Asmatici: le donne le più colpite, necessari nuovi studi clinici e cure mirate

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<< I danni del fumo per gli asmatici sono gravi. Smettere di fumare aiuta a prevenire e gestire la patologia asmatica. Ricerche innovative e approcci antitabagici sono necessari per aiutare i fumatori con asma a ridurre i rischi e migliorare le condizioni di vita>>.

E’ questo l’appello che il Prof. Riccardo Polosa, esperto internazionale in cure allergologiche e antitabagiche dell’Università di Catania e responsabile scientifico LIAF Lega Italiana Antifumo, lancia nel suo ultimo articolo “Fumo e Asma: relazioni pericolose”, pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica “European Respiratory Journal”.
L’articolo, scritto a due mani con il Prof. Neil Thomson dell’Università di Glasgow, analizza in modo sistematico e critico la letteratura scientifica sino ad oggi disponibile sui complessi rapporti che intercorrono tra asma e fumo. Ne emerge uno scenario preoccupante. Infatti il fumo sembra incidere già nell’età fetale causando anomalie nello sviluppo dell’apparato respiratorio e poi nell’adolescenza, determinando un maggiore rischio dell’insorgenza di asma. Il fumo di sigaretta aggrava la frequenza e la intensità delle manifestazioni acute della malattia quali, difficoltà respiratoria e tosse. Le donne che fumano e soffrono di asma, sembrano risentire maggiormente dell’aggravarsi dei sintomi rispetto alle donne asmatiche che non fumano. Infatti secondo l’Ente per la Ricerca sulla Salute del Canada, il fumo ha una incidenza negativa del 70% in più sulla patologia asmatica delle donne. L’effetto delle cure farmacologiche con corticosteroidi risulta meno efficace negli asmatici che fumano. Le condizioni dell’apparato respiratorio appaiono maggiormente compromesse. Infine la gestione dei sintomi risulta più complessa aumentando il tasso di mortalità.
Polosa e Thomson denunciano che i tassi di cessazione dei fumatori asmatici sono bassissimi, e che molto di più deve essere fatto per questa tipologia di pazienti. In particolare, sono necessarie nuove strategie di supporto psicologico e farmacologico per aiutare gli asmatici che fumano a smettere o per indirizzarli verso alternative meno dannose rispetto al fumo di sigaretta. Inoltre è fondamentale una più serrata attività da parte dei medici di famiglia per informare sui rischi del fumo e sui benefici dello smettere per i pazienti affetti da asma e allergie. Smettere di fumare migliora infatti le condizioni generali di salute, riduce la frequenza dei sintomi asmatici diurni e notturni e permette una migliore risposta alle cure farmacologiche.
Al fine di sensibilizzare la comunità medico-scientifica e ricercare percorsi e cure innovative per i fumatori asmatici, secondo Polosa e Thomson, sono necessari studi clinici su misura per questa tipologia di pazienti.
Il Prof. Polosa, Direttore dell’UOC di Medicina Interna e D’Urgenza del Policlinico G. Rodolico di Catania, sta pertanto conducendo, in collaborazione con LIAF Lega Italiana Antifumo, lo studio clinico europeo UBIOPRED dedicato alle forme più gravi di asma ed ai relativi fattori di rischio, come appunto il fumo di sigaretta.
Per maggiori informazioni è possibile inviare una email a [email protected] o visitare il seguente link: https://www.liafmagazine.it/page.php?id=57-liaf-partner-del-progetto-europeo-u-biopred

Dipendenza da Cocaina: un raggio laser può eliminarla

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Colpendo con un particolare raggio laser alcune specifiche aree del cervello si può eliminare il desiderio della cocaina. La scoperta, per  ora, è testata solo su cavie di laboratorio, ma a breve potrebbe avere importanti applicazioni anche nell’uomo.
Il titolare di questa interessante scoperta è il Prof. Antonello Bonci, docente di neurologia, che opera con il suo team di ricercatori presso il NIDA (National Institute on Drug Abuse) di Baltimora (USA).
Bonci e collaboratori hanno sperimentato un particolare sistema laser “pilotato” da fibre ottiche che colpendo selettivamente cellule poste a livello della regione prelimbica della corteccia prefrontale cerebrale, è capace o di eliminare o di determinare dipendenza da cocaina.
Questo approccio, testato solo sui topi, potrebbe comunque essere applicato all’uomo utilizzando una tecnologia diversa, cioè la stimolazione magnetica transcranica.
Il Prof. Riccardo Polosa, Responsabile scientifico della LIAF, auspica ad una collaborazione con questo gruppo di scienziati per verificare se la stessa tecnica è utilizzabile anche per azzerare la dipendenza da nicotina.

Mondiali di Calcio: sarà vietato fumare negli stadi

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Il portavoce della Fifa, Jerome Volcke, ha annunciato che in Brasile in occasione della Confederation Cup che si terrà il prossimo giugno e dei Mondiali di Calcio del 2014 Non sarà permesso fumare all’interno degli stadi. La FIFA, riconoscendo i danni ampliamente assodati del fumo di sigaretta intende tutelare i tifosi e sostenere la campagna antifumo, bandendo anche sponsor riguardanti il tabacco. Per venire incontro ai fumatori, negli stadi saranno disponibili delle sale apposite durante gli intervalli delle partite.

Scelte antifumo sono già state adottate negli Stati Uniti, in Inghilterra, in Spagna (più precisamente al Camp Nou, casa del Barcellona) e in Italia, in cui l’Osservatorio sulle manifestazioni sportive del Viminale ha approvato un provvedimento sul divieto di fumo negli stadi, non ancora pienamente applicato.. E’ già polemica tra chi vuole godersi una tranquilla giornata alla stadio senza essere infastidito dai fumi cancerogeni e chi si batte sulla libertà di fumare negli ambienti aperti, come lo stadio.
LIAF, che da anni sostiene il divieto di fumo negli stadi, ha già svolto un progetto di sensibilizzazione antifumo con la Scuola Calcio Catania. Il progetto, vincitore del Premio Nazionale ULIVETO per la Medicina Interna e dello Sport, ha visto il coinvolgimento dei bambini al fine di invogliare i genitori a smettere, con ottimi risultati.

E’ ufficiale: le sigarette elettroniche hanno ridotto le vendite di sigarette tradizionali negli USA

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Un successo per i medici e ricercatori che da anni si battono in favore delle ecig sostenendone la loro efficacia in termini di riduzione di rischio espositivo e il loro ruolo delle quale strumento di salute pubblica.
Tuttavia, così come commenta il Prof. Michael Siegel della Boston University sul suo blog, l’FDA sembra voler ancora ignorare la rilevanza di questi dati. O ancora peggio l’FDA è consapevole di questa rilevanza, ma si batte per portare a casa un risultato vantaggioso per le sue casse. Per questo insiste sulla regolamentazione di questi prodotti in senso farmaceutico.
Ancora più irresponsabile l’atteggiamento assunto da diversi governi in tutto il mondo di bandire le ecig perché ritenute pericolose. Certamente sono un pericolo per gli erari che si arricchiscono delle accise sulle sigarette. Il rendere fuorilegge le ecig in alcuni paesi non ha prodotto alcun risultato positivo in termini di salute pubblica. Anzi. Spesso ha prodotto l’effetto contrario dato che lo “svapatore” che non viene messo in condizione di approvvigionarsi legalmente di questo prodotto ritorna a fumare le sigarette tradizionali. Inoltre, è reale il rischio che una situazione di questo genere creerebbe le condizioni per la proliferazione di un mercato illegale delle ecig.
Che una regolamentazione sia necessaria, questo è innegabile. Quello che si vuole contestare è che non necessariamente questa regolamentazione debba essere squisitamente di tipo farmaceutico. Ne tantomeno si può immaginare di regolamentare le ecig come prodotti da tabacco, dato che non ne contengono. Una regolamentazione ad hoc nell’ambito dei prodotti da consumo è quello che bisogna fare per garantirne elevati standard qualitativi di produzione e commercializzazione, a tutela degli utilizzatori.
(Fonte: Adelman DJ, Grainger M, Ayala V, Paxton K. Tobacco: New Years’ Resolutions + E-Cigs = Weaker Volumes? New York: Morgan Stanley Research North America, March 7, 2013)

Tavolo tecnico del Ministero della Salute per le sigarette elettroniche: insufficiente il confronto scientifico

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Il tavolo tecnico sulla sigaretta elettronica promosso dal Ministero della Salute è in assoluto la prima iniziativa di questo tipo in Europa.
Purtroppo l’agenda politica sulla regolamentazione – piuttosto che quella scientifica sugli esiti prodotti dalle evidenze – ha dominato il dibattito tenutosi tra esperti, autorità sanitarie, e legislatori.
E’ questo in sostanza l’epilogo del recente incontro romano al quale hanno partecipato diversi esponenti del mondo scientifico ed istituzionale, tra cui anche il presidente di LIAF, Lidia Proietti, che oggi spiega: “I lavori dell’incontro sono partiti con la premessa che la direttiva europea sulla regolamentazione delle e-cig non può essere modificata, premessa – ha precisato – che ha lasciato poco spazio ad atteggiamenti propositivi e che ci ha decisamente spiazzati. Il razionale per l’ attività di monitoraggio proposta dagli organizzatori del tavolo tecnico è semplicemente quello di andare a riscontrare eventuali rischi per la salute per poi giustificare norme ancor piú restrittive. E non quello di stabilire la reale portata di questi prodotti in termini di migliorata salute pubblica.
Un risvolto positivo per la Proietti è stato che: “Il lavoro svolto da LIAF in questi ultimi mesi e le evidenze scientifiche che si sono man mano accumulate sembrano aver mitigato le iniziali posizioni di intransigenza nei confronti delle e-cig tra molti participanti”.
La proposta di LIAF era quella di procedere con un grande studio osservazionale di tipo epidemiologico sulle dinamiche del vapagismo e del tabagismo (e relative patologie fumo-correlate) nella popolazione italiana. Uno studio calibrato non tanto per documentare potenziali rischi, ma soprattutto per stabilire la portata dei benefici.
“Il nostro ruolo non era certo quello di discutere la direttiva europea al Ministero, per questo é prevista altra sede -ha commentato il responsabile scientifico della LIAF, Prof. Riccardo Polosa – tuttavia la direttiva sarà adottata dagli stati membri solo tra due anni e credo che si rischi di perdere una opportunità straordinaria di ampliamento delle nostre conoscenze, dato che un arco temporale di due anni è abbastanza per studiare in modo serio il fenomeno del vapagismo. Il ruolo della scienza è stato svilito!” – ha concluso Polosa.

 

UNICEF e LIAF insieme per la tutela della salute dei bambini

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Nell’ambito del 4° Corso Multidisciplinare UNICEF, che avrà inizio il 6 marzo prossimo, una speciale sessione sarà dedicata alla salvaguardia della salute dei bambini e dell’ambiente, e vedrà la partecipazione del Responsabile Scientifico della LIAF, il Prof. Riccardo Polosa e del Dott. Pasquale Caponnetto, Psicologo clinico e ricercatore dell’Università di Catania.
L’intervento, incentrato sulla sensibilizzazione antifumo, sarà dedicato alla tutela del bambino dai danni del tabagismo, sul come educarlo ad una cultura libera dal fumo e su come aiutare i genitori a smettere di fumare.
Grazie alla collaborazione tra il Comitato Provinciale di Catania UNICEF e LIAF, Lega Italiana Antifumo, coloro che parteciperanno al corso potranno recarsi gratuitamente da marzo a maggio presso i centri antifumo dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Vittorio Emanuele, per una prima visita antifumo.
<<Abbiamo accolto con piacere l’invito UNICEF a partecipare a questo importante appuntamento dal valore informativo e formativo – afferma il Presidente LIAF, Sebastiano Antonio Pacino – e siamo lieti di poter fornire strumenti utili per favorire la tutela della salute dei bambini sensibilizzando sui danni del tabagismo>>.
<<Attraverso questa collaborazione con la LIAF e grazie al supporto del Centro Prevenzione e Cura del Tabagismo dell’Università di Catania – afferma il Presidente del Comitato Provinciale UNICEF di Catania, Vincenzo Lorefice – i nostri corsisti potranno ricevere corrette indicazioni e un aiuto concreto per smettere di fumare e potranno, a loro volta collaborare sensibilizzando amici e familiari>>.
Per prenotare una visita antifumo puoi rivolgerti presso:
Centro Prevenzione e Cura del Tabagismo, Osp. Vittorio Emanuele, Via Plebiscito 628, Catania, Palazzina 13.

 Ambulatorio Antifumo, Policlinico G. Rodolico, Via S. Sofia 78, Edificio 4, piano zero, Ambulatorio 2.
Tel. 0957435440;

UNICEF e LIAF insieme per la tutela della salute dei bambini

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Nell’ambito del 4° Corso Multidisciplinare UNICEF, che avrà inizio il 6 marzo prossimo, una speciale sessione sarà dedicata alla salvaguardia della salute dei bambini e dell’ambiente, e vedrà la partecipazione del Responsabile Scientifico della LIAF, il Prof. Riccardo Polosa e del Dott. Pasquale Caponnetto, Psicologo clinico e ricercatore dell’Università di Catania.

L’intervento, incentrato sulla sensibilizzazione antifumo, sarà dedicato alla tutela del bambino dai danni del tabagismo, sul come educarlo ad una cultura libera dal fumo e su come aiutare i genitori a smettere di fumare.
Grazie alla collaborazione tra il Comitato Provinciale di Catania UNICEF e LIAF, Lega Italiana Antifumo, coloro che parteciperanno al corso potranno recarsi gratuitamente da marzo a maggio presso i centri antifumo dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Vittorio Emanuele, per una prima visita antifumo.
<<Abbiamo accolto con piacere l’invito UNICEF a partecipare a questo importante appuntamento dal valore informativo e formativo – afferma il Presidente LIAF, Sebastiano Antonio Pacino – e siamo lieti di poter fornire strumenti utili per favorire la tutela della salute dei bambini sensibilizzando sui danni del tabagismo>>.
<<Attraverso questa collaborazione con la LIAF e grazie al supporto del Centro Prevenzione e Cura del Tabagismo dell’Università di Catania – afferma il Presidente del Comitato Provinciale UNICEF di Catania, Vincenzo Lorefice – i nostri corsisti potranno ricevere corrette indicazioni e un aiuto concreto per smettere di fumare e potranno, a loro volta collaborare sensibilizzando amici e familiari>>.
Per prenotare una visita antifumo puoi rivolgerti presso:
Centro Prevenzione e Cura del Tabagismo, Osp. Vittorio Emanuele, Via Plebiscito 628, Catania, Palazzina 13.
Ambulatorio Antifumo, Policlinico G. Rodolico, Via S. Sofia 78, Edificio 4, piano zero, Ambulatorio 2.
Tel. 0957435440;

Campioni Uniti Per Vincere

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Si terrà giorno 20 Febbraio, la conferenza stampa indetta da CATEGORIA, sigaretta elettronica, presso il Four Season Hotel di Milano, dove sarà presente il campione motociclistico Jorge Lorenzo. Interverrano inoltre il Presidente LIAF, Dott. S. A. Pacino e il Responsabile Scientifico Prof. R. Polosa

UBIOPRED: Testimonianza Broncoscopia

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Breda, come persona asmatica, ha effettuato diverse broncoscopie in passato. Ha così deciso di spiegare la procedura e di condividere la sua esperienza.
La broncoscopia è una procedura in cui un medico osserva le vie aeree, utilizzando uno strumento chiamato broncoscopio, che è un tubo lungo e stretto collegato ad una telecamera.
Ho già fatto quattro broncoscopie, due delle quali nell’estate del 2012.Sono arrivata al reparto di day hospital, in ambulatorio, ed ero a digiuno dalla mezzanotte. Dopo il solito processo di registrazione, mi è stato assegnato un letto. Un medico mi ha poi spiegato la procedura e cosa mi sarei dovuta aspettare:
  • Avrei avuto una flebo in vena per ricevere un pò di sedazione e farmi sentire assonnata e avrei ricevuto alcuni spruzzi di sedativo in gola per intorpidirla.
  • Durante la broncoscopia, avrebbero effettuato il lavaggio bronchiale, ciò significa che l’acqua sarebbe schizzata nei miei polmoni e poi rimossa. Il liquido ottenuto sarebbe stato inviato in laboratorio per identificare la presenza di eventuali batteri. Non tutte le broncoscopie richiedono questo procedimento, però può essere utile per investigare diversi problemi ai polmoni.
  • L’intera procedura sarebbe durata solo circa 15 minuti, e la mia mia gola sarebbe potuta essere un pò dolorante o asciutta.
  • Avrei dovuto riposare nel reparto per circa un’ora dopo la broncoscopia, sorseggiare del thè e assaggiare del pane tostato, inoltre avrei avuto bisogno di qualcuno che guidasse per me per ritornare a casa perchè sarei potuta essere un pò assonnata dopo la sedazione.
In seguito mi sono sentita bene, ho avuto solo un pò di tosse e sentivo la gola irritata. Ho trascorso il resto della giornata a casa e il giorno successivo mi sentivo bene.
Per chi sta pensando di effettuare una broncoscopia come volontario nell’ambito del progetto U-BIOPRED, o chi ha bisogno di fare un controllo alle vie aeree, vorrei dire che fare una broncoscopia può essere un’esperienza preoccupante se non si sa cosa ci aspetta, ma si tratta di una valido esame perchè può aiutare i medici a conoscere meglio le vie respiratorie e a curare le malattie polmonari anche degli altri pazienti.
Breda è il presidente EFA, Associazione di Pazienti Federazione Europea di Allergologia e Malattie Respiratorie, ed è membro del gruppo che si occupa della comunicazione e dell’etica per U-BIOPRED.