giovedì, Gennaio 9, 2025
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Sigarette Elettroniche: Aiutano anche i Fumatori con Schizofrenia

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 Nel numero di Febbraio della prestigiosa rivista “International Journal of Environmental Research and Public Health” è stato pubblicato una studio che illustra come le sigarette elettroniche abbiano aiutato pazienti con schizofrenia a smettere completamente di fumare nel 14% dei casi e a dimezzare il numero giornaliero di sigarette nel 50% del campione.
L’indagine, che ha visto coinvolti il Centro di Riabilitazione per la Cura della Schizofrenia della CTA “Villa Chiara” di Mascalucia (CT), il Centro per la Prevenzione e Cura del Tabagismo dell’Università di Catania ed il National Strategic Planning & Analysis Research Center della Mississippi State University, ha seguito nell’arco di un anno le modificazioni nelle abitudini tabagiche di un gruppo di 14 fumatori affetti da schizofrenia che hanno utilizzato sigarette elettroniche “Categoria” con nicotina.
<<In virtù dell’elevato grado di compulsione all’uso di “bionde” da parte degli schizofrenici, questi nostri risultati sono da considerarsi veramente straordinari – afferma uno dei titolari della ricerca, il Dott. Pasquale Caponnetto Psicologo Clinico e Ricercatore dell’Università di Catania>>.
Nei pazienti affetti da schizofrenia, la grave dipendenza tabagica rappresenta un’ulteriore handicap per questi pazienti, noti come fortissimi fumatori, incapaci di smettere e morbosamente attaccati all’uso compulsivo di “bionde”. Lo studio dimostra non solo che una importante riduzione nel consumo di sigarette è possibile in questi pazienti, ma che questo risultato è raggiungibile senza per questo “scatenare” un deterioramento delle condizioni psicopatologiche di base, negando così il dogma che vede i pazienti schizofrenici indissolubilmente legati alla sigaretta, pena l’aggravarsi del loro stato mentale.
Pertanto questa ricerca – intitolata “Effetti delle sigarette elettroniche sulla cessazione e riduzione della dipendenza tabagica in pazienti con schizofrenia: studio pilota prospettico a 12 mesi” – sembrerebbe alimentare nuove speranze per i pazienti con schizofrenia che con l’aiuto di questo prodotto potranno liberarsi dalla schiavitù tabagica riducendo i rischi per il loro stato di salute fisica e psicosociale.
<<Sentiamo di aver aperto una nuova frontiera di intervento per il trattamento della compulsione al tabagismo nei pazienti schizofrenici – ha affermato la Dott.ssa Roberta Auditore, Direttore Sanitario e Psichiatra della CTA “Villa Chiara” di Mascalucia, Catania – e auspico una veloce conferma dei risultati di questa nostra sperimentazione pilota, in studi di più ampio respiro per il bene di questi pazienti e delle loro famiglie>>.
Al seguente link il pdf completo della riceca: http://www.mdpi.com/1660-4601/10/2/446

Sigarette Elettroniche: Aiutano anche i Fumatori con Schizofrenia

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Nel numero di Febbraio della prestigiosa rivista “International Journal of Environmental Research and Public Health” è stato pubblicato una studio che illustra come le sigarette elettroniche abbiano aiutato pazienti con schizofrenia a smettere completamente di fumare nel 14% dei casi e a dimezzare il numero giornaliero di sigarette nel 50% del campione.

L’indagine, che ha visto coinvolti il Centro di Riabilitazione per la Cura della Schizofrenia della CTA “Villa Chiara” di Mascalucia (CT), il Centro per la Prevenzione e Cura del Tabagismo dell’Università di Catania ed il National Strategic Planning & Analysis Research Center della Mississippi State University, ha seguito nell’arco di un anno le modificazioni nelle abitudini tabagiche di un gruppo di 14 fumatori affetti da schizofrenia che hanno utilizzato sigarette elettroniche “Categoria” con nicotina.
<<In virtù dell’elevato grado di compulsione all’uso di “bionde” da parte degli schizofrenici, questi nostri risultati sono da considerarsi veramente straordinari – afferma uno dei titolari della ricerca, il Dott. Pasquale Caponnetto Psicologo Clinico e Ricercatore dell’Università di Catania>>.
Nei pazienti affetti da schizofrenia, la grave dipendenza tabagica rappresenta un’ulteriore handicap per questi pazienti, noti come fortissimi fumatori, incapaci di smettere e morbosamente attaccati all’uso compulsivo di “bionde”. Lo studio dimostra non solo che una importante riduzione nel consumo di sigarette è possibile in questi pazienti, ma che questo risultato è raggiungibile senza per questo “scatenare” un deterioramento delle condizioni psicopatologiche di base, negando così il dogma che vede i pazienti schizofrenici indissolubilmente legati alla sigaretta, pena l’aggravarsi del loro stato mentale.
Pertanto questa ricerca – intitolata “Effetti delle sigarette elettroniche sulla cessazione e riduzione della dipendenza tabagica in pazienti con schizofrenia: studio pilota prospettico a 12 mesi” – sembrerebbe alimentare nuove speranze per i pazienti con schizofrenia che con l’aiuto di questo prodotto potranno liberarsi dalla schiavitù tabagica riducendo i rischi per il loro stato di salute fisica e psicosociale.
<<Sentiamo di aver aperto una nuova frontiera di intervento per il trattamento della compulsione al tabagismo nei pazienti schizofrenici – ha affermato la Dott.ssa Roberta Auditore, Direttore Sanitario e Psichiatra della CTA “Villa Chiara” di Mascalucia, Catania – e auspico una veloce conferma dei risultati di questa nostra sperimentazione pilota, in studi di più ampio respiro per il bene di questi pazienti e delle loro famiglie>>.
Al seguente link il pdf completo della riceca: http://www.mdpi.com/1660-4601/10/2/446

Mal di schiena? Smetti di fumare e il dolore diminuisce

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L’obiettivo dello studio era verificare la connessione tra il dolore spinale e il fumo di sigaretta e pertanto sono stati esaminati circa 5.000 pazienti con disturbi alla colonna vertebrale che hanno usufruito per otto mesi di cure mirate per la riduzione del dolore.
I soggetti partecipanti allo studio sono stati divisi in quattro gruppi: chi non aveva mai fumato, ex fumatori, chi ha smesso nel corso dello studio e attuali fumatori. Inoltre è stato valutato, con una scala numerica, il grado di percezione del dolore.
All’inizio dello studio i fumatori riportavano un valore molto elevato del dolore. Al termine del ciclo di cure dopo otto mesi, i pazienti che non avevano mai fumato presentavano una diminuzione del 31,2% del dolore, gli ex fumatori fumatori del 29,1%, gli attuali fumatori del 16,6%, e chi aveva smesso di fumare nel corso dello studio presentava una riduzione del dolore del 32%.
Un dato aggiuntivo è che il 6,2% dei fumatori ha sentito il bisogno di smettere di fumare nel corso delle cure per i disturbi alla schiena.
I benefici avvertiti dai fumatori durante le cure sono stati esigui, mentre chi ha smesso o chi non fumava ha avvertito dei miglioramenti significativi.
I ricercatori suggeriscono pertanto di inglobare, alle cure tradizionali previste per i disturbi vertebrali, anche un programma mirato per smettere di fumare.

Irlanda: LIAF si propone come consulente per la regolamentazione ECIG

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Dear Ireland Department of Health, Health Promotion Unit, Tobacco Control,
I am writing in relation to the public hearing held to obtain comments from the public in order to share inputs on future regulation and development of innovative products and treatments for tobacco dependence.
As Director of the Centre for Tobacco Prevention and Dependence Treatment, at the University of Catania (Italy), and as Scientific Director of LlAF (Italian No Smoking Association), I have dedicated many years of my clinical and research activity to fight against tobacco smoking.
Current evidence show that available smoking-cessation medications do not guarantee high leveI of efficacy in real-life settings and more effective approaches are needed to contrast tobacco smoking.
A few years ago, I got involved in the pioneeristic early trials on electronic cigarettes. At that time, a balanced analysis of the risks and benefits of these products was not available and we thought that a rigorous research on e-Cigarettes was urgently needed to guide the decisions of the regulators, healthcare providers and consumers. It was surprising to see that the findings of this early work turned out to be extremely positive; in smokers not willing to quit the use of electronic cigarettes decreased cigarette’s consumption and in some it elicited enduring tobacco abstinence to a level never
achieved by any other device. Moreover, no significant side effects were reported and substantial health gains could be achieved by e-cigarette users. More recently, a number of studies have shown that the risks of second hand vapor from
e-cigarette use is very small in comparison to those associated with second hand tobacco smoke. While secondhand smoke must be eliminated in workplaces and public places, the current data provide no justification for eliminating electronic cigarette use in these places.
The current evidence is thin and more research is needed, but it is likely that these products will prove useful in the management of tobacco dependence. Therefore the regulatory bodies should carefully consider the public health potential of the e-cigarettes.
The Ireland Department of Health, Health Promotion Unit, Tobacco Control, is strategically positioned to provide smokers with truthful health information and legal access to far less hazardous alternative, including e-cigarettes.
I’m at your disposal as a consultant in order to share the scientific information that we have reached with the clinical studies.
Prof. Riccardo Polosa

Barcellona: Meeting Ubiopred sull’asma grave

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L’obiettivo dell’incontro era aggiornarsi sui progressi dei vari centri europei coinvolti nell’arruolamento di pazienti asmatici gravi. Inoltre sono state vagliate varie opzioni per pubblicazioni scientifiche future considerando gli utili dati raccolti. Si è inoltre programmato per l’anno prossimo un simposio conclusivo per la presentazione dei risultati.
La partnership Università di Catania con LIAF ha dato risultati lusinghieri nel contesto del progetto U-BIOPRED con oltre 50 partecipanti arruolati nel progetto. Gli arruolamenti continueranno fino al mese di Aprile.
UBIOPRED, biomarcatori innovativi per la previsione degli esiti delle malattie respiratorie, si propone di approfondire il problema dell’asma grave con l’obiettivo di individuare nuove terapie, coinvolgendo università, istituti di ricerca, industrie farmaceutiche e associazioni di pazienti. Il progetto, della durata di 5 anni, prevede un budget di circa 22 milioni di euro ed è finanziato dalla Commissione Europea e dalla EFPIA (European Federation of the
Pharmaceutical Industries Association).

Sigarette elettroniche: al Policlinico di Catania un innovativo progetto antifumo

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“Fumare… per smettere di fumare”. Questo il messaggio lanciato dal Centro per la Prevenzione e Cura del Tabagismo (CPCT) del Policlinico Universitario di Catania e dalla LIAF – Lega Italiana AntiFumo, che per 6 mesi esporrà stand espositivi interattivi della nota marca disigarette elettroniche Categoria che permettono di provare gratuitamente questi prodotti. Lo scopo del progetto tuttavia non è semplicemente quello di diffondere la cultura di un modo di fumare nuovo e certamente più salutare rispetto al tradizionale fumo di tabacco, esso mira piuttosto a incuriosire il fumatore e a indurlo a rivolgersi presso il centro antifumo, dove se vorrà, potrà decidere di avviare un percorso di disassuefazione con l’aiuto dei medici e degli psicologi esperti nel trattamento del tabagismo.
Lo stand espositivo Categoria, installato presso il piano terra dell’Edificio 4 del Policlinico G. Rodolico, si compone di 4 tester di e-cig – con e senza nicotina, aroma classico e aroma menta – e di un display che riproduce video-messaggi educational basati sulle recenti ricerche condotte dal gruppo di lavoro diretto dal Prof. Riccardo Polosa – responsabile del CPCT dell’Università di Catania – in collaborazione con LIAF. I risultati di queste ricerche hanno evidenziato che l’e-cig è un valido dispositivo antitabagico, perché aiuta a ridurre drasticamente il numero di sigarette tradizionali fumate, e in molti casi a smettere oltre che a controllare meglio le ricadute. Inoltre, non sono stati riscontrati eventi collaterali gravi, né per chi ne fa uso né per chi gli sta attorno.
«I fumatori che si rivolgono ai centri antifumo, spesso, non hanno una reale intenzione di smettere di fumare. La sigaretta elettronica permette loro di non dover rinunciare al rito e alla gestualità tipica della sigaretta – afferma il Dott. Pasquale Caponnetto, psicologo clinico e ricercatore dell’Università di Catania – promuovendo così la riduzione o perfino la completa abolizione del fumo di sigaretta tradizionale. Ecco perché abbiamo adottato lo slogan “Fumare… per smettere di fumare”».
«Questo innovativo progetto, volto a misurare l’influenza di stand espositivi per sigarette elettroniche sul numero di accessi al centro antifumo, è il primo al mondo nel suo genere e rientra nella più ampia politica di prevenzione e cura del tabagismo che da anni vede impegnata la LIAF e tutti i suoi sostenitori – dichiara il Presidente LIAF Sebastiano Antonio Pacino».
Per ulteriori informazioni è possibile inviare una email a [email protected] o a [email protected], o chiamare ai numeri 095 3781537 / 095 7436413.

E-cig: Radio24 intervista il prof. Riccardo Polosa

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Sigaretta elettronica: a che punto sono gli studi? Questo il tema dell’intervista di Nicoletta Carbone, conduttrice del programma radiofonico “Essere e Benessere“, allo studioso che per primo, nel 2010, ha condotto una ricerca scientifica sulle e-cigs.

L’intervista è andata in onda il 18/12/2012 su Radio24 (Il Sole 24 ore).
Clicca qui per andare alla pagina della puntata del programma di Nicoletta Carbone.

Comunicato del Presidente LIAF sulla regolamentazione della sigaretta elettronica in Italia

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In questi giorni è in discussione al Senato il Disegno di Legge 3534, atto a promuovere lo sviluppo del Paese mediante un più alto livello di tutela della salute. L’emendamento 7.1. che proponeva di sottoporre “qualsiasi prodotto o dispositivo meccanico od elettronico che abbia la funzione di succedaneo dei prodotti del tabacco” (i.e. e-cig) alle leggi esistenti sulle sigarette tradizionali, è stato rigettato al momento. Questo non significa che il rischio paventato negli ultimi giorni da commercianti, imprenditori e utenti del settore e-cig, non possa ripresentarsi, anche in tempi molto brevi.

È per questo che ritengo necessario, in qualità di presidente della LIAF, Lega Italiana Anti Fumo, entrare nel dibattito apportando notizie certe e imparziali, quali quelle risultanti dal primo studio scientifico effettuato sulle sigarette elettroniche, realizzato dal prof. Riccardo Polosa dell’Università di Catania, in collaborazione con LIAF e il Centro di Prevenzione e Cura del Tabagismo della stessa città.
Lo studio, pubblicato nel 2011, era volto a indagare la sicurezza e la qualità delle sigarette elettroniche CATEGORIA, nonché a verificare eventuali eventi avversi negli svapatori arruolati.
Non contenendo sostanze chimiche né producendo combustione ma solo vapore acqueo, eventualmente miscelato a nicotina liquida, la sigaretta elettronica è risultata sicura sia per chi ne fa uso sia in termini di fumo passivo.
I risultati positivi hanno inoltre evidenziato che l’uso della sigaretta elettronica è un ottimo dispositivo antitabagico, poiché permette non solo di ridurre drasticamente il numero di sigarette tradizionali fumate, ma in molti casi addirittura di smettere di fumare, aiutando anche a controllarne meglio le ricadute, per via sia della nicotina presente in alcune e-cig, sia della gestualità mantenuta. Inoltre, non sono stati riscontrati eventi collaterali gravi, né per lo svapatore né per chi vi sta attorno.
Da queste poche righe, risulta chiaro che la sigaretta elettronica è un’utile opportunità di avanzamento per la salute pubblica, quindi è ragionevole e auspicabile una sua regolamentazione in termini di garanzia di qualità e sicurezza a tutela del cittadino. Non lo è affatto, invece, una sua equiparazione a strumento “succedaneo dei prodotti del tabacco”, da sottoporre a tassazioni, monopoli e divieti pubblicitari o di utilizzo in luoghi pubblici, come la legge richiede per un prodotto dannoso per la salute quale è la sigaretta tradizionale a base di tabacco.
Significherebbe annullare la potenzialità di un innovativo strumento per la lotta al tabagismo e di grande utilità in termini di salute pubblica, stravolgendone significato e scopo.
LIAF rimane dunque a disposizione delle autorità competenti per fornire tutte le conoscenze raggiunte nel settore delle sigarette elettroniche, e propone una collaborazione attiva tra tutti i soggetti coinvolti al fine di sostenere un riconoscimento di sicurezza, standard minimi di qualità, libero commercio e libero utilizzo in luoghi pubblici, in visione di una cultura antifumo e di tutela della salute pubblica che è il principale obiettivo di LIAF.
Il Presidente LIAF
Dott. Sebastiano Antonio Pacino

Disturbi cardio-respiratori e cerebrovascolari: le leggi antifumo aiutano a ridurli

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Le norme che vietano l’utilizzo di sigarette in luoghi pubblici sono state introdotte in diversi paesi non solo per contrastare l’uso di tabacco, ma soprattutto per limitare i danni correlati al fumo passivo. In seguito all’entrata in vigore di queste norme si è registrata una sensibile diminuzione degli accessi ospedalieri per problemi cardio-respiratori e cerebrovascolari.
È quanto afferma una ricerca condotta dai ricercatori del “Center for Tobacco Control Research and Education” dell’University of California, San Francisco e pubblicata di recente sulla rivista scientifica “Epidemiology and Prevention”.
Lo studio consisteva in una meta-analisi di 45 sperimentazioni scientifiche relative agli effetti dell’introduzione di norme che vietano di fumare nei luoghi di lavoro e nei locali pubblici. I ricercatori Californiani hanno sviluppato confronti statistici tra le percentuali di accessi ospedalieri e/o decessi per disturbi cardiaci, respiratori e cerebro-vascolari prima e dopo l’entrata in vigore della legge antifumo in un arco temporale medio di 24 mesi.
I risultati dimostrano come l’applicazione di leggi antifumo sia in grado di ridurre i ricoveri (o i decessi) per angina e infarto del 40%, per broncopatia cronica ostruttiva (BPCO), asma, e infezioni bronco-polmonari del 25%, e per ictus del 15% con sostanziale risparmio in termini di spesa sanitaria. Inoltre, più le norme antifumo sono severe, maggiore è la riduzione del rischio di patologia fumo-correlata.
A buon merito delle istituzioni che hanno avviato una legislazione smoke-free con effetti positivi oltre che per i fumatori anche per chi subisce il fumo passivo.

Antifumo: campagna di sensibilizzazione per i bambini della Scuola Calcio Catania Presentati al Congresso SIMI di Roma i dati del progetto “Primi calci al fumo”

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LIAF-Onlus Lega Italiana Antifumo, in collaborazione con il Centro Prevenzione e Cura del Tabagismo dell’Università di Catania, ha recentemente presentato a Roma al Congresso Nazionale della Società di Medicina Interna, i risultati del progetto “Primi calci al fumo”, vincitore del Premio Uliveto per la Medicina dello Sport.
Il progetto aveva come obiettivo la sensibilizzazione sul problema del tabagismo ed era destinato ai bambini tra i 5 e i 10 anni delle Scuola Calcio Catania, con l’intento di spingere i genitori fumatori, a smettere.
Lo studio ha previsto il reclutamento di 132 bambini a cui, durante gli incontri di gruppo con i medici e psicologi esperti in cure antitabagiche, sono state date brochure informative dell’OSSFAD, (l’Osservatorio Fumo Alcool e Droga dell’Istituto Superiore di Sanità).
I bambini sono stati così informati su danni del fumo ed è stato chiesto loro di dare ai genitori gli opuscoli invogliandoli a smettere di fumare e facendo presente la possibilità di recarsi gratuitamente presso il Centro Prevenzione e Cura del Tabagismo dell’Università di Catania, AOU “Policlinico-Vittorio Emanuele”.
Sono stati 78 gli adulti che hanno effettuato le visite antifumo, 41 donne e 37 uomini.
A tre mesi il 61.5% aveva smesso di fumare e dopo sei mesi il 53.8%.
I dati dimostrano quindi che i bambini hanno avuto un ottima influenza nel suggerire ai genitori di smettere di fumare.
<< Ci riteniamo molto soddisfatti dei risultati ottenuti – afferma il Dott. Davide Campagna responsabile del progetto per il CPCT dell’Università di Catania – contiamo infatti di ripetere questa esperienza in futuro>>.
<< Poter trasmettere ai giovanissimi valori sani, quali l’importanza di non fumare, è uno dei principali obiettivi della nostra campagna antifumo – ha affermato il Dott. Pasquale Caponnetto Psicologo Clinico e Ricercatore dell’Università di Catania e LIAF>>.
<<I dati di cessazione ottenuti sono molto positivi – ha affermato il Prof. Riccardo Polosa Direttore del Centro Prevenzione e Cura del Tabagismo dell’Università di Catania>>.
<<LIAF Lega Italiana Antifumo è molto soddisfatta di aver collaborato ad una iniziativa così utile per la comunità – afferma il Dott. Sebastiano Antonio Pacino Presidente LIAF – ringrazio sentitamente il Calcio Catania per la loro disponibilità>>.