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No Tobacco Day, 31 maggio 2011: In Sicilia formata una rete di Centri Antifumo

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Il Centro Prevenzione e Cura del Tabagismo (C.P.C.T) dell’Azienda Ospedaliera Universitaria “Policlinico-Vittorio Emanuele” ha formato una rete di centri antifumo in Sicilia.
Inoltre in occasione della Giornata Mondiale Antifumo, indetta dall’OMS (l’Organizzazione Mondiale della Sanità) per il 31 maggio, il C.P.C.T dell’Università di Catania, in collaborazione LIAF-onlus Lega Italiana Anti Fumo, effettuerà visite gratuite per una settimana.
<<La formazione di figure professionali idonee alla smoking cessation – Afferma il Prof. Riccardo Polosa Direttore del CPCT dell’Università di Catania- conferma l’impegno e l’avanguardia della Sicilia nella lotta al tabagismo>>.
<<L’obiettivo di queste iniziative è di sensibilizzare la popolazione – afferma il Dott. Pasquale Caponnetto psicologo e ricercatore del Cpct dell’Università di Catania – affinchè comprenda l’importanza della prevenzione dei tumori e delle malattie fumo-correlate sostenendo modelli comportamentali più sani>>.
Per ulteriori informazioni è possibile inviare una mail a [email protected] o visitare il sito www.liafmagazine.it.
I CENTRI ANTIFUMO
Catania – Prof. Riccardo Polosa, CPCT Ospedale Vittorio Emanuele, Via Plebiscito 628, Padiglione 13, Tel. 095.7436413, e-mail [email protected].
Messina – Dott.ssa Francesca Sinagra, Capo d’Orlando Vico del Silenzio, Sinagra Via II Convento 61, Tel. 3204447170, e-mail [email protected].
Modica – Dott. Giuseppe Campione, Osp. Maggiore, e-mail [email protected]
Ragusa – Dott. Antonio Di Gregorio, Clinica del Mediterraneo, Via Ettore Fieramosca 100, Tel. 3495318677, e-mail [email protected].
Siracusa – Dott. Salvatore Tummineri, Istituto Aretusa, Viale Scala Greca 157, Tel. 0931759422, e-mail [email protected].
Dott. De Velli Giovanni, Az. Osp. Umberto I, Tel. 3393001614, e-mail [email protected].
Ufficio Stampa LIAF-Onlus Lega Italiana Antifumo
Dott.ssa Gabriella Papale

Asma: un concorso artistico per gestire i sintomi

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Giornata Mondiale dell’Asma 3 maggio 2011

“Gestire i sintomi asmatici” è il tema della Giornata Mondiale dell’Asma indetta il 3 maggio 2011.
U-BIOPRED, il progetto di ricerca europeo dedicato allo studio e alle cure per le forme gravi di asma, lancia un concorso artistico per spiegare i disagi quotidiani dei pazienti asmatici. Un modo creativo e divertente per colmare il distacco tra medico e paziente nella percezione della patologia.
Art Contest
I sintomi asmatici e le condizioni di vita che derivano potranno essere resi artisticamente con disegni, video, file audio, danza, poesia e fotografia. Chi soffre di asma può partecipare al concorso U-BIOPRED inviando una copia digitale della propria opera sul sito www.ubiopred.european-lung-foundation.org/artcontest. Vincerà chi meglio riuscirà a spiegare cosa signi¬fichi avere l’asma. Il premio per la migliore opera è un viaggio per due persone ad Amsterdam per assistere al Congresso annuale della European Respiratory Society (ERS).
Progetto U-BIOPRED
Il progetto di ricerca U-BIOPRED (Unbiased BIOmarkers for the Prediction of REspiratory Disease outcomes /biomarcatori innovativi per la previsione degli esiti delle malattie respiratorie), si propone di approfondire il problema dell’asma grave con l’obiettivo di individuare nuove terapie, coinvolgendo università, istituti di ricerca, industrie farmaceutiche e associazioni di pazienti.
Il progetto, della durata di 5 anni, prevede un budget di circa 22 milioni di euro ed è finanziato dalla Commissione Europea e dalla EFPIA (European Federation of the Pharmaceutical Industries Association). L’obiettivo primario del progetto U-BIOPRED è quello di identificare biomarcatori in grado di predire l’efficacia terapeutica, di realizzare validi modelli pre-clinici, e di individuare nuove molecole in grado di ridurre i sintomi legati alle forme refrattarie di asma.
Il progetto U-BIOPRED prevede il reclutamento e lo studio di pazienti con asma grave da studiare clinicamente. Da questi pazienti verranno poi raccolti campioni da sottoporre ad analisi sofisticate, mirate all’identificazione di biomarcatori utili per la determinazione di cure ottimizzate.
In Italia partecipano al progetto l’Università di Catania, LIAF-Onlus Lega Italiana Antifumo e l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma.
Università degli studi di Catania e Az. Policlinico Vittorio Emanuele di Catania
L’Università di Catania è il centro di ricerca nazionale coordinatore dello studio U-BIOPRED per l’Italia. Presso le strutture del Policlinico Vittorio Emanuele verranno svolti accurati esami mirati alla caratterizzazione clinica e di laboratorio, dei pazienti affetti da asma grave.
<< Il progetto U-BIOPRED sull’asma è un’opportunità stimolante e prestigiosa per la ricerca universitaria – afferma il Prof. Riccardo Polosa Direttore dell’Unità di Medicina Interna dell’Osp. Santa Marta di Catania – oltre che una possibilità concreta di miglioramento per i pazienti asmatici>>. www.unict.it
Università Cattolica del Sacro Cuore e Policlinico A. Gemelli di Roma
La strategia del progetto U-BIOPRED si attuerà per tappe, attraverso l’articolazione in 10 gruppi di lavoro “Work Packages” monotematici che avranno l’obiettivo di attuare le strategie necessarie ad affrontare uno degli aspetti del progetto (ad es., studi clinici, nuove tecnologie “omiche”, studi pre-clinici, aspetti etici). “Ci si aspetta che l’attuazione di questa strategia porti a notevoli progressi nella comprensione dell’asma grave e nello sviluppo di nuovi farmaci per questa patologia” afferma il Prof. Paolo Montuschi, dell’Unità Operativa di Farmacologia, coordinatore del gruppo di ricerca dell’Università Cattolica del Sacro Cuore-Policlinico A. Gemelli di Roma.
Il gruppo di ricerca dell’Università Cattolica del Sacro Cuore-Policlinico A. Gemelli di Roma, di cui oltre al Prof. Montuschi, fanno parte il Prof. Salvatore Valente dell’Unità Operativa di Fisiopatologia Respiratoria, la Prof.ssa Nadia Mores dell’Unità Operativa di Farmacologia, la Prof.ssa Gina Zini dell’Unità Operativa di Ematologia, il prof. Libero Lauriola dell’Unità Operativa di Anatomia patologica, la Prof.ssa Paola Cattani dell’istituto di Microbiologa e il Dott. Andrea Motta dell’Istituto di Chimica biomolecolare del Consiglio Nazionale delle Ricerche, Pozzuoli, Napoli, sarà impegnato nello svolgimento degli studi clinici previsti dal progetto di ricerca e nella messa a punto ed esecuzione di tecnologie innovative non invasive che hanno l’obiettivo di tracciare l’identikit molecolare personalizzato della malattia.
In particolare, i ricercatori dell’Università Cattolica saranno impegnati nella identificazione di biomarker respiratori, cioè di molecole presenti nel respiro dei pazienti e caratteristiche di diverse tipologie e livelli di gravità di asma, nonché di diverso tipo di risposta ai farmaci da parte dei singoli pazienti. A tale scopo sarà eseguita l’analisi del respiro e quindi del contenuto molecolare nel respiro di un gruppo di pazienti con asma e volontari sani nell’ambito dello studio clinico multicentrico previsto dal progetto U-BIOPRED.
LIAF-Onlus Lega Italiana Antifumo
LIAF, Lega Italiana Antifumo, partner del progetto europeo U-BIOPRED, si rende parte attiva per far conoscere i rischi del fumo nei pazienti affetti da asma bronchiale.
<<E’ comprovato che il fumo, sia attivo che passivo, aggrava la sintomatologia legata all’asma e ne influenza la sua storia naturale – afferma il Presidente LIAF, Dott. Sebastiano Antonio Pacino – i fumatori affetti da asma bronchiale, sono quelli più frequentemente esposti a riacutizzazione della loro malattia>>.
Maggiori informazioni sono disponibili su www.liafmagazine.it e inviando una e-mail a [email protected].
Ginasma International
Quest’anno la giornata mondiale dell’asma indetta dall’associazione Ginasma, è dedicata al controllo dei sintomi “ Tu puoi controllare la tua asma”. L’obiettivo del progetto GINA è ridurre del 50% l’ospedalizzazione in 5 anni, grazie all’informazione e alla gestione dei sintomi asmatici. www.ginasthma.com.
Progetto Libra
Il Progetto LIBRA è una iniziativa di un gruppo di ricercatori italiani, con lo scopo di aggiornare, diffondere e promuovere l’applicazione delle Linee Guida per la Gestione della rinite allergica, dell’asma, e della BPCO (Linee Guida ARIA, GINA e GOLD). Gli obiettivi del Progetto, i materiali divulgativi e gli aggiornamenti scientifici sono disponibili sul sito www.progettolibra.it . Il Progetto LIBRA è promotore, insieme a Federasma, della Giornata Mondiale dell’asma che si celebra in varie città italiane e in particolare a Roma sabato 7 maggio.
Federasma Onlus
<<Nel nostro Paese le malattie allergiche rappresentano la terza causa di malattia cronica e più di tre milioni di italiani soffrono di sintomi asmatici con ricadute importanti in termini di costi sul sistema sanitario sulla qualità della vita dei pazienti e delle loro famiglie – dichiaraSandra Frateiacci, Presidente FEDERASMA Onlus. La diagnosi precoce, la conoscenza dei fattori di rischio e le misure utili alla loro mitigazione, una corretta terapia alla quale il paziente deve aderire, possono fare molto per diminuire i disagi causati dalla malattia e per evitare il suo peggioramento verso forme più gravi ed invalidanti. Il principale obiettivo che la nostra Federazione persegue attraverso la collaborazione attiva con le Società Scientifiche, i Ricercatori, le Istituzioni Sanitarie Nazionali, regionali e locali e i decisori politici – continua Sandra Frateiacci – è quello di favorire la programmazione di politiche sanitarie e di sostegno volte alla prevenzione dei fattori di rischio e alla definizione di percorsi di assistenza e cura utili a gestire il paziente asmatico in ogni fase della sua malattia”.
FEDERASMA è membro della European Federation of Allergy and Airways Diseases Patients’ Associations (EFA). FEDERASMA è un’organizzazione non lucrativa di utilità sociale (Onlus) che dal 1994 riunisce le principali Associazioni Italiane di pazienti che sostengono la lotta all’asma e alle allergie ed è attiva, con 20 associazioni territoriali affiliate, in azioni di tutela degli interessi dei malati allergici e asmatici. Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito www.federasma.org ; [email protected].
Dati internazionali sull’Asma
Secondo le stime dell’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, al mondo sono circa 300 milioni le persone che soffrono di asma e circa 250 mila i decessi all’anno. In Europa sono circa 6 milioni le persone che presentano sintomi asmatici e circa 12 mila i casi che portano alla morte. I più colpiti sono i bambini e gli anziani.
L’Asma in Italia
La prevalenza delle malattie allergiche e dell’asma bronchiale è drammaticamente aumentata negli ultimi decenni soprattutto nei paesi industrializzati. In Italia numerosi studi epidemiologici hanno evidenziato
che circa il 20% della popolazione generale soffre di allergia e che tende ad essere interessata, con sempre maggior frequenza, la prima età della vita. L’asma bronchiale è tra le malattie croniche più frequenti tra i
bambini e, nonostante i miglioramenti terapeutici avvenuti negli ultimi anni, costituisce una importante causa di ospedalizzazione.
LO STUDIO ITALIANO SIDRIA-2, DEL 2002, ha rilevato una prevalenza di asma pari al 9,5% nei bambini e al 10,4% negli adolescenti (nel 1994/95 si attestava intorno al 9% per entrambe le fasce di età)
(ISTAT): Nel 2006 le malattie del sistema respiratorio hanno provocato il 6,4% di tutte le morti (7,4% uomini, 5,4% donne) rappresentando la terza causa di morte in Italia. Il quoziente di mortalità sale marcatamente dopo i 64 anni di età. Le malattie respiratorie e allergiche (10,7%) sono tra le patologie più
diffuse nella popolazione italiana e rappresentano la terza causa di malattia cronica.
Le patologie che si presentano più frequentemente per la fascia di età 0-14 anni sono le malattie allergiche (9,6%), seguite dall’asma bronchiale (2,9%).
L’11% degli adulti ed il 19% dei bambini asmatici subisce almeno un ricovero per asma, mentre le visite di urgenza sono rispettivamente il 19% ed il 31% (Studio ISAYA). L’impatto della patologia asmatica sulle attività quotidiane e sulle famiglie è considerevole: i costi indiretti rappresentano il 60% dei
costi complessivi, cui vanno aggiunti i costi “intangibili”, in termini di disagio e qualità della vita del paziente.
COS’E’ L’ASMA
L’asma è una malattia cronica caratterizzata da attacchi ricorrenti di dispnea e sibili. Durante un attacco d’asma, il rivestimento dei bronchi si gonfia, provocando un restringimento delle vie aeree con conseguente riduzione del flusso di aria nei polmoni.
SINTOMI
Senso di affaticamento, tosse, mancanza di respiro, oppressione toracica, scarsa concentrazione, insonnia.
Nella maggior parte dei casi, i sintomi di asma grave sono gestibili ma, per circa 1,2 milioni di persone in Europa, gli approcci terapeutici attuali non sono sufficienti.
CAUSE
I fattori scatenanti dell’asma non sono del tutto chiari, incide una componente genetica e l’esposizione in ambienti con particelle irritanti. Ad esempio possono provocare crisi asmatiche la polvere, peli di animali, pollini, muffe, fumo di tabacco, sostanze irritanti e l’inquinamento atmosferico. Inoltre per chi soffre d’asma può provocare una crisi, l’esercizio fisico estremo o una forte emozione.
CURE
Circa 1 persona su 10 che presentano sintomi di asma sono in pericolo di vita nonostante gli elevati standard di qualità dei farmaci.
Le cure ad oggi disponibili , quali broncodilatatori e corticosteroidi topici non sono in grado di gestire a pieno i sintomi dell’asma grave che incidono sulla normale quotidianità dei pazienti che ne soffrono.

Giornata Mondiale ASMA 3 maggio 2011

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Asma: un concorso artistico per gestire i sintomi

“Gestire i sintomi asmatici” è il tema della Giornata Mondiale dell’Asma indetta il 3 maggio 2011.

U-BIOPRED, il progetto di ricerca europeo dedicato allo studio e alle cure per le forme gravi di asma, lancia un concorso artistico per spiegare i disagi quotidiani dei pazienti asmatici. Un modo creativo e divertente per colmare il distacco tra medico e paziente nella percezione della patologia.

Art Contest
I sintomi asmatici e le condizioni di vita che derivano potranno essere resi artisticamente con disegni, video, file audio, danza, poesia e fotografia. Chi soffre di asma può partecipare al concorso U-BIOPRED inviando una copia digitale della propria opera sul sito www.ubiopred.european-lung-foundation.org/artcontest. Vincerà chi meglio riuscirà a spiegare cosa signi­fichi avere l’asma. Il premio per la migliore opera è un viaggio per due persone ad Amsterdam per assistere al Congresso annuale della European Respiratory Society (ERS).

Progetto U-BIOPRED
Il progetto di ricerca U-BIOPRED (Unbiased BIOmarkers for the Prediction of REspiratory Disease outcomes /biomarcatori innovativi per la previsione degli esiti delle malattie respiratorie), si propone di approfondire il problema dell’asma grave con l’obiettivo di individuare nuove terapie, coinvolgendo università, istituti di ricerca, industrie farmaceutiche e associazioni di pazienti.

Il progetto, della durata di 5 anni, prevede un budget di circa 22 milioni di euro ed è finanziato dalla Commissione Europea e dalla EFPIA (European Federation of the Pharmaceutical Industries Association). L’obiettivo primario del progetto U-BIOPRED è quello di identificare biomarcatori in grado di predire l’efficacia terapeutica, di realizzare validi modelli pre-clinici, e di individuare nuove molecole in grado di ridurre i sintomi legati alle forme refrattarie di asma.

Il progetto U-BIOPRED prevede il reclutamento e lo studio di pazienti con asma grave da studiare clinicamente. Da questi pazienti verranno poi raccolti campioni da sottoporre ad analisi sofisticate, mirate all’identificazione di biomarcatori utili per la determinazione di cure ottimizzate.

In Italia partecipano al progetto l’Università di Catania, LIAF-Onlus Lega Italiana Antifumo e l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma.

Università degli studi di Catania e Az. Policlinico Vittorio Emanuele di Catania
L’Università di Catania è il centro di ricerca nazionale coordinatore dello studio U-BIOPRED per l’Italia. Presso le strutture del Policlinico Vittorio Emanuele verranno svolti accurati esami mirati alla caratterizzazione clinica e di laboratorio, dei pazienti affetti da asma grave.
<< Il progetto U-BIOPRED sull’asma è un’opportunità stimolante e prestigiosa per la ricerca universitaria – afferma il Prof. Riccardo Polosa Direttore dell’Unità di Medicina Interna dell’Osp. Santa Marta di Catania – oltre che una possibilità concreta di miglioramento per i pazienti asmatici>>. www.unict.it

Università Cattolica del Sacro Cuore e Policlinico A. Gemelli di Roma
La strategia del progetto U-BIOPRED si attuerà per tappe, attraverso l’articolazione in 10 gruppi di lavoro “Work Packages” monotematici che avranno l’obiettivo di attuare le strategie necessarie ad affrontare uno degli aspetti del progetto (ad es., studi clinici, nuove tecnologie “omiche”, studi pre-clinici, aspetti etici). “Ci si aspetta che l’attuazione di questa strategia porti a notevoli progressi nella comprensione dell’asma grave e nello sviluppo di nuovi farmaci per questa patologia” afferma il Prof. Paolo Montuschi, dell’Unità Operativa di Farmacologia, coordinatore del gruppo di ricerca dell’Università Cattolica del Sacro Cuore-Policlinico A. Gemelli di Roma.

Il gruppo di ricerca dell’Università Cattolica del Sacro Cuore-Policlinico A. Gemelli di Roma, di cui oltre al Prof. Montuschi, fanno parte il Prof. Salvatore Valente dell’Unità Operativa di Fisiopatologia Respiratoria, la Prof.ssa Nadia Mores dell’Unità Operativa di Farmacologia, la Prof.ssa Gina Zini dell’Unità Operativa di Ematologia, il prof. Libero Lauriola dell’Unità Operativa di Anatomia patologica, la Prof.ssa Paola Cattani dell’istituto di Microbiologa e il Dott. Andrea Motta dell’Istituto di Chimica biomolecolare del Consiglio Nazionale delle Ricerche, Pozzuoli, Napoli, sarà impegnato nello svolgimento degli studi clinici previsti dal progetto di ricerca e nella messa a punto ed esecuzione di tecnologie innovative non invasive che hanno l’obiettivo di tracciare l’identikit molecolare personalizzato della malattia.

In particolare, i ricercatori dell’Università Cattolica saranno impegnati nella identificazione di biomarker respiratori, cioè di molecole presenti nel respiro dei pazienti e caratteristiche di diverse tipologie e livelli di gravità di asma, nonché di diverso tipo di risposta ai farmaci da parte dei singoli pazienti. A tale scopo sarà eseguita l’analisi del respiro e quindi del contenuto molecolare nel respiro di un gruppo di pazienti con asma e volontari sani nell’ambito dello studio clinico multicentrico previsto dal progetto U-BIOPRED.

LIAF-Onlus Lega Italiana Antifumo
LIAF, Lega Italiana Antifumo, partner del progetto europeo U-BIOPRED, si rende parte attiva per far conoscere i rischi del fumo nei pazienti affetti da asma bronchiale.
<<E’ comprovato che il fumo, sia attivo che passivo, aggrava la sintomatologia legata all’asma e ne influenza la sua storia naturale – afferma il Presidente LIAF, Dott. Sebastiano Antonio Pacino – i fumatori affetti da asma bronchiale, sono quelli più frequentemente esposti a riacutizzazione della loro malattia>>.
Maggiori informazioni sono disponibili su www.liafmagazine.it e inviando una e-mail a [email protected].

Ginasma International
Quest’anno la giornata mondiale dell’asma indetta dall’associazione Ginasma, è dedicata al controllo dei sintomi “Tu puoi controllare la tua asma”. L’obiettivo del progetto GINA è ridurre del 50% l’ospedalizzazione in 5 anni, grazie all’informazione e alla gestione dei sintomi asmatici. www.ginasthma.com.

Progetto Libra
Il Progetto LIBRA è una iniziativa di un gruppo di ricercatori italiani, con lo scopo di aggiornare, diffondere e promuovere l’applicazione delle Linee Guida per la Gestione della rinite allergica, dell’asma, e della BPCO (Linee Guida ARIA, GINA e GOLD). Gli obiettivi del Progetto, i materiali divulgativi e gli aggiornamenti scientifici sono disponibili sul sito www.progettolibra.it . Il Progetto LIBRA è promotore, insieme a Federasma, della Giornata Mondiale dell’asma che si celebra in varie città italiane e in particolare a Roma sabato 7 maggio.

Federasma Onlus
<<Nel nostro Paese le malattie allergiche rappresentano la terza causa di malattia cronica e più di tre milioni di italiani soffrono di sintomi asmatici con ricadute importanti in termini di costi sul sistema sanitario sulla qualità della vita dei pazienti e delle loro famiglie – dichiaraSandra Frateiacci, Presidente FEDERASMA Onlus. La diagnosi precoce, la conoscenza dei fattori di rischio e le misure utili alla loro mitigazione, una corretta terapia alla quale il paziente deve aderire, possono fare molto per diminuire i disagi causati dalla malattia e per evitare il suo peggioramento verso forme più gravi ed invalidanti. Il principale obiettivo che la nostra Federazione persegue attraverso la collaborazione attiva con le Società Scientifiche, i Ricercatori, le Istituzioni Sanitarie Nazionali, regionali e locali e i decisori politici – continua Sandra Frateiacci – è quello di favorire la programmazione di politiche sanitarie e di sostegno volte alla prevenzione dei fattori di rischio e alla definizione di percorsi di assistenza e cura utili a gestire il paziente asmatico in ogni fase della sua malattia”.

FEDERASMA è membro della European Federation of Allergy and Airways Diseases Patients’ Associations (EFA). FEDERASMA è un’organizzazione non lucrativa di utilità sociale (Onlus) che dal 1994 riunisce le principali Associazioni Italiane di pazienti che sostengono la lotta all’asma e alle allergie ed è attiva, con 20 associazioni territoriali affiliate, in azioni di tutela degli interessi dei malati allergici e asmatici. Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito www.federasma.org ; [email protected].

Dati internazionali sull’Asma
Secondo le stime dell’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, al mondo sono circa 300 milioni le persone che soffrono di asma e circa 250 mila i decessi all’anno. In Europa sono circa 6 milioni le persone che presentano sintomi asmatici e circa 12 mila i casi che portano alla morte. I più colpiti sono i bambini e gli anziani.

L’Asma in Italia
La prevalenza delle malattie allergiche e dell’asma bronchiale è drammaticamente aumentata negli ultimi decenni soprattutto nei paesi industrializzati. In Italia numerosi studi epidemiologici hanno evidenziato che circa il 20% della popolazione generale soffre di allergia e che tende ad essere interessata, con sempre maggior frequenza, la prima età della vita. L’asma bronchiale è tra le malattie croniche più frequenti tra i bambini e, nonostante i miglioramenti terapeutici avvenuti negli ultimi anni, costituisce una importante causa di ospedalizzazione.

LO STUDIO ITALIANO SIDRIA-2, DEL 2002, ha rilevato una prevalenza di asma pari al 9,5% nei bambini e al 10,4% negli adolescenti (nel 1994/95 si attestava intorno al 9% per entrambe le fasce di età)

(ISTAT): Nel 2006 le malattie del sistema respiratorio hanno provocato il 6,4% di tutte le morti (7,4% uomini, 5,4% donne) rappresentando la terza causa di morte in Italia. Il quoziente di mortalità sale marcatamente dopo i 64 anni di età. Le malattie respiratorie e allergiche (10,7%) sono tra le patologie più diffuse nella popolazione italiana e rappresentano la terza causa di malattia cronica.

Le patologie che si presentano più frequentemente per la fascia di età 0-14 anni sono le malattie allergiche (9,6%), seguite dall’asma bronchiale (2,9%).

L’11% degli adulti ed il 19% dei bambini asmatici subisce almeno un ricovero per asma, mentre le visite di urgenza sono rispettivamente il 19% ed il 31% (Studio ISAYA). L’impatto della patologia asmatica sulle attività quotidiane e sulle famiglie è considerevole: i costi indiretti rappresentano il 60% dei costi complessivi, cui vanno aggiunti i costi “intangibili”, in termini di disagio e qualità della vita del paziente.

COS’E’ L’ASMA
L’asma è una malattia cronica caratterizzata da attacchi ricorrenti di dispnea e sibili. Durante un attacco d’asma, il rivestimento dei bronchi si gonfia, provocando un restringimento delle vie aeree con conseguente riduzione del flusso di aria nei polmoni.

SINTOMI
Senso di affaticamento, tosse, mancanza di respiro, oppressione toracica, scarsa concentrazione, insonnia.
Nella maggior parte dei casi, i sintomi di asma grave sono gestibili ma, per circa 1,2 milioni di persone in Europa, gli approcci terapeutici attuali non sono sufficienti.

CAUSE
I fattori scatenanti dell’asma non sono del tutto chiari, incide una componente genetica e l’esposizione in ambienti con particelle irritanti. Ad esempio possono provocare crisi asmatiche la polvere, peli di animali, pollini, muffe, fumo di tabacco, sostanze irritanti e l’inquinamento atmosferico. Inoltre per chi soffre d’asma può provocare una crisi, l’esercizio fisico estremo o una forte emozione.

CURE
Circa 1 persona su 10 che presentano sintomi di asma sono in pericolo di vita nonostante gli elevati standard di qualità dei farmaci.
Le cure ad oggi disponibili , quali broncodilatatori e corticosteroidi topici non sono in grado di gestire a pieno i sintomi dell’asma grave che incidono sulla normale quotidianità dei pazienti che ne soffrono.

Cooperazione sanitaria: a Catania un progetto da replicare

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Farmacisti, medici e ricerca scientifica insieme per un servizio sanitario migliore.
<< Il “Progetto Osteoporosi in Farmacia” ideato dal Prof. Riccardo Polosa dell’Università di Catania, è un esempio di ottima cooperazione sanitaria. La collaborazione tra farmacie, ospedali e università rende il servizio sanitario migliore e più efficiente, aumentando l’informazione al cittadino. Progetti come questi vanno replicati>>.
È quanto affermato dal Prof. Vittorio Virgilio Assessore alla Sanità del Comune di Catania durante la presentazione dei risultati del “Progetto Osteoporosi in Farmacia” tenutasi a Catania.
<< Il “Progetto Osteoporosi in Farmacia” è un esempio di ricerca universitaria multidisciplinare che coinvolgendo tutte le strutture sanitarie del territorio, dà un servizio utile e importante alla gente – ha affermato il Preside dell’Università di Catania, il Prof. Francesco Basile. Studi colme questo accrescono il prestigio dell’Università di Catania, non solo a livello locale, ma anche internazionale. L’osteoporosi è un tema di grande interesse e grazie alla collaborazione tra medici, farmacisti e aziende farmaceutiche si può ancora fare molto per prevenirne e curarne i disturbi>>.
La campagna di screening in farmacia per la diagnosi precoce dell’osteoporosi ha coinvolto esperti dell’Università di Catania, 60 farmacisti del circuito Farmacia OK del gruppo SOFAD, i medici dell’Azienda Ospeadaliera Cannizzaro, Presidio Ospedaliero Santo Bambino e Azienda Ospedaliera Garibaldi-Nesima e i biostatistici del CNR.
Lo studio, condotto su 720 soggetti della Sicilia orientale, ha rivelato che il fumo di sigaretta e la depressione incidono sullo sviluppo dell’osteoporosi.
Circa il 65% dei fumatori presenta osteoporosi, contro il 18% dei non fumatori.
Un fumatore ha infatti un rischio 6 volte maggiore di sviluppare osteoporosi rispetto a un non fumatore, e un forte fumatore ha un rischio più elevato di 8 volte.
Circa il 58% dei soggetti analizzati che presentavano depressione erano osteoporotici. Con la depressione infatti aumenta il rischio di sviluppare osteoporosi di circa 3 volte rispetto a chi non ne soffre.
La campagna di screening prevedeva che i farmacisti sottoponessero i loro clienti ad un breve test, registrando dati utili per la ricerca. I soggetti idonei venivano esaminati con l’ultrasonografia, poi indirizzati in ospedale per l’esame MOC, in grado di fare una diagnosi completa per l’osteoporosi, e da medici esperti per la cura.
<< Il fumo è un fattore di rischio per l’osteoporosi – spiega il Prof. Riccardo Polosa ideatore dello studio e Direttore dell’UOC di Medicina Interna dell’Osp. Santa Marta di Catania – smettere aiuta a prevenire e ridurne i disturbi. Per farlo è necessario rivolgersi a medici esperti in cure antitabagiche>>.
A Catania è possibile rivolgersi al Centro Prevenzione e Cura del Tabagismo dell’Az. Policlinico Vittorio Emanuele, telefonando al numero 0957435440. Informazioni utili sono anche disponibili sul sito della Lega Italiana Antifumo www.liafmagazine.it oppure inviando una mail a [email protected].
<<Coloro che sono affetti da forme depressive devono sottoporsi ad uno screening per l’osteoporosi – afferma il Dott. Pasquale Caponnetto specialista in psicoterapia e ricercatore dell’Università di Catania – e vice versa, i pazienti osteoporotici andrebbero valutati anche del punto di vista della depressione. L’ansia di cadere e farsi male può spingere all’inattività che incide sullo sviluppo e l’aggravarsi dell’osteoporosi. È quindi utile rivolgersi congiuntamente ad uno psicologo e ad un esperto in osteoporosi>>
<< Una corretta attività fisica, un’alimentazione sana, non fumare e non bere sono alcune strategie preventive per la riduzione del rischio di osteoporosi – afferma il Dott. Claudio Cricelli Presidente Nazionale della Società Italiana di Medicina Generale – attività di screening e seguire una corretta terapia farmacologica permettono poi di ridurre concretamente i disturbi>>.
<<La farmacia rimane un luogo privilegiato dove i pazienti entrano in contatto con figure sanitarie, è per questo che le farmacie italiane si impegnano ad effettuare test di screening per varie patologie e a dare indicazioni su percorsi diagnostici così come previsto dalle normative europee – ha affermato il Dott. Gioacchino Nicolosi, Vice presidente Nazionale Federfarma. Il “Progetto Osteoporosi in Farmacia” dell’Università di Catania è un esempio della valida collaborazione tra farmacie e strutture sanitarie>>.
<<Partecipare al Progetto Osteoporosi in Farmacia per il gruppo La SOFAD e Farmacie OK è una grande opportunità di formazione – afferma il Dott. Roberto Sorbello Presidente Sofad – e per dare un servizio migliore alle persone>>.

Osteoporosi: fumo e depressione fattori di rischio

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Sono stati presentati i dati conclusivi del “Progetto Osteoporosi in Farmacia” svolto dall’Università di Catania in collaborazione con 60 farmacisti del circuito Farmacia OK del gruppo SOFAD, i medici dell’Azienda Ospeadaliera Cannizzaro, Presidio Ospedaliero Santo Bambino e Azienda Ospedaliera Garibaldi-Nesima e i biostatistici del CNR.
Lo studio, ideato dal Prof. Riccardo Polosa dell’università di Catania, aveva l’obiettivo di verificare il rapporto tra gravità dell’osteoporosi e il grado di ansia e/o depressione e stabilire il rapporto causale tra fumo di sigaretta e perdita di massa ossea in una popolazione mediterranea.
La campagna di screening in farmacia per la diagnosi precoce dell’osteoporosi, prevedeva che i farmacisti sottoponessero i loro clienti ad un breve test, registrando dati utili per la ricerca. I soggetti idonei venivano esaminati con l’ultrasonografia, poi indirizzati in ospedale per l’esame MOC, in grado di fare una diagnosi completa per l’osteoporosi, e da medici esperti per la cura.
Lo studio, condotto su 720 soggetti della Sicilia orientale, ha rivelato che il fumo di sigaretta e la depressione incidono sullo sviluppo dell’osteoporosi.
Circa il 65% dei fumatori presenta osteoporosi, contro il 18% dei non fumatori.
Un fumatore ha infatti un rischio 6 volte maggiore di sviluppare osteoporosi rispetto a un non fumatore, e un forte fumatore ha un rischio più elevato di 8 volte.
Circa il 58% dei soggetti analizzati che presentavano depressione, erano osteoporotici. Con la depressione infatti aumenta il rischio di sviluppare osteoporosi di circa 3 volte rispetto a chi non ne soffre.
Infine l’ultrasonografia, rispetto alla MOC, è risultata in grado di confermare lo stato di buona salute dell’osso, ma non è in grado di discriminare l’osteoporosi dall’osteopenia.
Sintesi dei dati:
Numero totale di soggetti sottoposti a test iniziale 720 in sei mesi.
Numero soggetti reclutati e sottoposti ad un primo screening in farmacia 495.
Soggetti valutati con MOC (mineralometria ossea computerizzata) 383 (donne)
Delle 383 donne:
– 80 (21%) erano normali (non presentavano alterazione della mineralometria ossea)
– 180 (47%) erano osteopeniche (riduzione del comparti minerale osseo)
– 123 (32%) presentavano osteoporosi
Interventi durante la presentazione dei dati:
Dott. Claudio Cricelli Presidente Nazionale della Società Italiana di Medicina Generale
<< Una corretta attività fisica, un’alimentazione sana, non fumare e non bere sono alcune strategie preventive per la riduzione del rischio di osteoporosi – afferma il Dott. Claudio Cricelli Presidente Nazionale della Società Italiana di Medicina Generale – attività di screening e seguire una corretta terapia farmacologica permettono poi di ridurre concretamente i disturbi>>.
Dott. Gioacchino Nicolosi, Vice presidente Nazionale Federfarma
<<La farmacia rimane un luogo privilegiato dove i pazienti entrano in contatto con figure sanitarie, è per questo che le farmacie italiane si impegnano ad effettuare test di screening per varie patologie e a dare indicazioni su percorsi diagnostici così come previsto dalle normative europee – ha affermato il Dott. Gioacchino Nicolosi, Vice presidente Nazionale Federfarma. Il “Progetto Osteoporosi in Farmacia” dell’Università di Catania è un esempio della valida collaborazione tra farmacie e strutture sanitarie>>.
Prof. Riccardo Polosa ideatore dello studio e Direttore dell’UOC di Medicina Interna dell’Osp. Santa Marta di Catania e Direttore Centro Prevenzione e Cura del Tabagismo dell’Az. Policlinico Vittorio Emanuele di Catania
<< Il fumo è un fattore di rischio per l’osteoporosi – spiega il Prof. Riccardo Polosa ideatore dello studio e fondatore della LIAF Lega Italiana Antifumo – smettere aiuta a prevenire e ridurne i disturbi. Per farlo è necessario rivolgersi a medici esperti in cure antitabagiche. Informazioni utili sono anche disponibili sul sito della Lega Italiana Antifumo www.liafmagazine.it oppure inviando una mail a [email protected]>>.
Dott. Pasquale Caponnetto specialista in psicoterapia e ricercatore dell’Università di Catania
<<Coloro che sono affetti da forme depressive devono sottoporsi ad uno screening per l’osteoporosi – afferma il Dott. Pasquale Caponnetto specialista in psicoterapia e ricercatore dell’Università di Catania – e vice versa, i pazienti osteoporotici andrebbero valutati anche del punto di vista della depressione. L’ansia di cadere e farsi male può spingere all’inattività che incide sullo sviluppo e l’aggravarsi dell’osteoporosi. È quindi utile rivolgersi congiuntamente ad uno psicologo e ad un esperto in osteoporosi>>
Prof. Vittorio Virgilio Assessore alla Sanità del Comune di Catania
<< Il “Progetto Osteoporosi in Farmacia” ideato dal Prof. Riccardo Polosa dell’Università di Catania, è un esempio di ottima cooperazione sanitaria. – Ha affermato il Prof. Vittorio Virgilio Assessore alla Sanità del Comune di Catania. – La collaborazione tra farmacie, ospedali e università rende il servizio sanitario migliore e più efficiente, aumentando l’informazione al cittadino. Progetti come questi vanno replicati>>.
Preside dell’Università di Catania, il Prof. Francesco Basile
<< Il “Progetto Osteoporosi in Farmacia” è un esempio di ricerca universitaria multidisciplinare che coinvolgendo tutte le strutture sanitarie del territorio, dà un servizio utile e importante alla gente – ha affermato il Preside dell’Università di Catania, il Prof. Francesco Basile. Studi colme questo accrescono il prestigio dell’Università di Catania, non solo a livello locale, ma anche internazionale. L’osteoporosi è un tema di grande interesse e grazie alla collaborazione tra medici, farmacisti e aziende farmaceutiche si può ancora fare molto per prevenirne e curarne i disturbi>>.
Dott. Roberto Sorbello Presidente Sofad
<<Partecipare al Progetto Osteoporosi in Farmacia per il gruppo La SOFAD e Farmacie OK è una grande opportunità di formazione – afferma il Dott. Roberto Sorbello Presidente Sofad – e per dare un servizio migliore alle persone>>.
Addetto stampa “Progetto Osteoporosi in Farmacia”

Dott.ssa Gabriella Papale

Osteoporosi: Farmacisti e Medici a confronto

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Progetto Osteoporosi in Farmacia

Si terrà sabato 2 Aprile a Catania, nell’Ex Monastero dei Benedettini, la presentazione del Progetto Osteoporosi in Farmacia.
Il Prof. Riccardo Polosa, Direttore dell’UOC di Medicina Interna dell’Ospedale S. Marta, illustrerà i risultati definitivi dello studio da lui ideato e condotto sul territorio della Sicilia orientale avvalendosi della collaborazione di 60 farmacisti del circuito Farmacia OK del gruppo SOFAD, di esperti dell’Università di Catania e i medici dell’Azienda Ospeadaliera Cannizzaro, Presidio Ospedaliero Santo Bambino e Azienda Ospedaliera Garibaldi-Nesima.
Lo studio ha come obiettivo principale quello di verificare il rapporto tra gravità dell’osteoporosi e il grado di ansia e/o depressione e stabilire il rapporto causale tra fumo di sigaretta e perdita di massa ossea in una popolazione mediterranea.
I farmacisti hanno selezionato la popolazione da sottoporre allo screening per la valutazione dell’osteoporosi, gli esperti universitari e ospedalieri si sono occupati degli esami clinici per la conferma diagnostica di questa comune patologia dello scheletro.
Sono stati ottenuti dati completi da 383 donne.
Saranno presenti il Sindaco di Catania Avv. Raffaele Stancanelli, l’Assessore alla Sanità, Prof. Vittorio Virgilio, il Preside della Facoltà di Medicina dell’Università di Catania Prof. Francesco Basile e il Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera Policlinico Vittorio Emanuele, Dott. Armando Giacalone.

Progetto Osteoporosi in Farmacia

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Osteoporosi: Farmacisti e Medici a confronto
Il Prof. Riccardo Polosa, Direttore dell’UOC di Medicina Interna dell’Ospedale S. Marta, illustrerà i risultati definitivi dello studio da lui ideato e condotto sul territorio della Sicilia orientale avvalendosi della collaborazione di 60 farmacisti del circuito Farmacia OK del gruppo SOFAD, di esperti dell’Università di Catania e i medici dell’Azienda Ospeadaliera Cannizzaro, Presidio Ospedaliero Santo Bambino e Azienda Ospedaliera Garibaldi-Nesima.
Lo studio ha come obiettivo principale quello di verificare il rapporto tra gravità dell’osteoporosi e il grado di ansia e/o depressione e stabilire il rapporto causale tra fumo di sigaretta e perdita di massa ossea in una popolazione mediterranea.
I farmacisti hanno selezionato la popolazione da sottoporre allo screening per la valutazione dell’osteoporosi, gli esperti universitari e ospedalieri si sono occupati degli esami clinici per la conferma diagnostica di questa comune patologia dello scheletro.
Sono stati ottenuti dati completi da 383 donne.
Saranno presenti il Sindaco di Catania Avv. Raffaele Stancanelli, l’Assessore alla Sanità, Prof. Vittorio Virgilio, il Preside della Facoltà di Medicina dell’Università di Catania Prof. Francesco Basile e il Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera Policlinico Vittorio Emanuele, Dott. Armando Giacalone.
Sintesi dei dati:
Numero totale di soggetti sottoposti a screening 720 in sei mesi.
Numero soggetti reclutati e sottoposti ad un primo screening in farmacia 495.
Soggetti valutati con MOC (mineralometria ossea computerizzata) 383 (donne)
Delle 383 donne:
– 80 (21%) erano normali (non presentavano alterazione della mineralometria ossea)
– 180 (47%) erano osteopeniche (riduzione del comparti minerale osseo)
– 123 (32%) presentavano osteoporosi
L’osteoporosi era presente nel 64.7% dei soggetti fumatori.
Un fumatore ha un rischio 6 volte maggiore di sviluppare osteoporosi rispetto a un non fumatore, e un forte fumatore ha un rischio più elevato di 8 volte.
L’associazione tra osteoporosi e depressione è forte.
Con la depressione aumenta il rischio di sviluppare osteoporosi di circa 3 volte rispetto a chi non ne soffre.
L’ultrasonografia, rispetto alla MOC, è in grado di confermare lo stato di buona salute dell’osso, ma non è in grado di discriminare l’osteoporosi dall’osteopenia.
Conclusioni generali:
Fare un primo screening in farmacia è molto utile.
Il fumo è un temibile fattore di rischio per lo sviluppo dell’osteoporosi.
La depressione incide sullo sviluppo dell’osteoporosi.
L’ultrasonografia è un’esame non invasivo utile per uno screening iniziale.

Progetto DIASMOKE: L’Università di Catania vince il Grand Premio internazionale per la ricerca antitabagica

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Lo studio indagherà la riduzione della dipendenza da nicotina nei pazienti diabetici
Il Centro per la Prevenzione e Cura del Tabagismo dell’Ospedale Vittorio Emanuele e dell’Università di Catania ha vinto il GRAND, l’award per la ricerca internazionale sulla dipendenza da nicotina, con il progetto DIASMOKE.
Lo studio clinico DIASMOKE, ideato dal Prof. Riccardo Polosa, esperto internazionale in cure antitabagiche, ha l’obiettivo di indagare gli effetti della vareniclina tartrato, sostanza che agisce sui recettori della nicotina riducendo i sintomi astinenziali, nei pazienti diabetici per la disuassefazione dal fumo di sigaretta, verificandone efficacia e tollerabilità.
Lo studio che partirà in occasione della Giornata Mondiale Antifumo, indetta dall’OMS per il 31 maggio, prevede l’arruolamento di 300 pazienti con diabete di tipo 2 che fumano almeno 10 sigarette al giorno e che sono motivati a smettere. Tutti i partecipanti verranno sottoposti a couselling antifumo, controlli ed esami di laboratorio, per valutare il successo e la sicurezza del trattamento che durerà 12 settimane, con controlli a sei mesi e un anno.
Il progetto, ha ottenuto il patrocinio della LIAF-Onlus, Lega Italiana Antifumo, e vede coinvolta oltre l’Università di Catania, l’Azienda Ospedaliera Universitaria Vittorio Emanuele, l’Arnas Garibaldi, l’ASP e l’Ospedale Cannizzaro della città di Catania, con i maggiori centri di diabetologia.
<< Questa ricerca è un’opportunità unica per tutti i pazienti diabetici fumatori – afferma il Prof. Riccardo Polosa responsabile del CPCT dell’Università di Catania, – i risultati dello studio avranno risonanza mondiale e si potranno così aiutare numerose persone alleviando i sintomi correlati al fumo di sigarette che aggravano i disturbi del diabete>>.
<<La vittoria del GRAND, come miglior progetto internazionale dedicato alle cure antitabagiche – afferma il Dott. Pasquale Caponnetto ricercatore e psicologo coordinatore dello studio – conferisce prestigio internazionale all’ateneo catanese e alle strutture ospedaliere coinvolte>>.
Diabete mellito e fumo di sigaretta costituiscono noti fattori di rischio per lo sviluppo di patologie cardiovascolari e per l’aggravarsi dei disturbi correlati. Tuttavia i dati disponibili in letteratura sui benefici della cessazione del fumo nei pazienti diabetici, sono scarsi. Inoltre non esistono informazioni dettagliate su efficacia e sicurezza della terapia antifumo per i fumatori diabetici.
I pazienti interessati possono rivolgersi al CPCT al numero 0957436413 o contattandoci
Ufficio stampa LIAF-Onlus
Dott.ssa Gabriella Papale

Presentato al 41° Stormo di Sigonella l’unico studio clinico europeo sulle sigarette elettroniche

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I volontari del 41° Stormo dell’Aeronautica Militare Italiana sperimenteranno per un anno le sigarette elettroniche

Continua lo studio clinico sulle e-cig svolto dall’Università di Catania in collaborazione con LIAF-Onlus e Categoria®, avvalendosi della prestigiosa partecipazione del 41° Stormo A/S di Sigonella dell’Aeronautica Militare Italiana. Lo studio clinico, avviato lo scorso aprile, prevede la partecipazione di volontari del 41° Stormo per lo studio delle sigarette elettroniche.

La presentazione del progetto si è svolta oggi a Sigonella con la partecipazione del Prorettore dell’Università di Catania Maria Luisa Carnazza; il Prof. Riccardo Polosa, clinico medico, Direttore del Centro universitario per la prevenzione e cura del tabagismo dell’Azienda Policlinico Vittorio Emanule e responsabile del progetto; il Comandante del 41° Stormo, Colonnello Luca Tonello; il Tenente Colonnello Rocco Massimo Zaffarana Ufficiale Pubblica Informazione del 41° Stormo; il Capo Infermeria di Corpo, Tenente Colonnello Vincenzo Bellantone; la responsabile della comunicazione della Liaf, Dott.ssa Gabriella Papale, lo Psicologo e Ricercatore del CPCT, Pasquale Caponnetto, che seguirà i pazienti durante la sperimentazione, e la Dott.ssa Ersilia Belfiore, esponente di Categoria®.

«Partecipare alla sperimentazione delle sigarette elettroniche è una grande opportunità – afferma il Colonnello Luca Tonello, Comandante del 41° Stormo A/S di Sigonella – e siamo orgogliosi di poter dare il nostro contributo alla ricerca scientifica grazie alla collaborazione volontaria del nostro personale».

«Il tabagismo è una malattia cronica recidivante – ha spiegato il Prof. Riccardo Polosa – e la sigaretta elettronica può essere un valido strumento per aiutare i fumatori a gestire la dipendenza. L’idea di questo progetto nasce nel 2007 grazie all’esperienza di un paziente che è riuscito a smettere dopo avere provato le sigarette elettroniche. Abbiamo così deciso di iniziare una sperimentazione per valutare gli effetti di questo strumento nella lotta al tabagismo. Lo studio pilota ha portato a risultati molto confortanti: in circa il 50% dei casi le sigarette elettroniche si sono dimostrate un utile strumento per aiutare il fumatore a ridurre il numero di quelle tradizionali, e in alcuni casi perfino a smettere. Vorrei inoltre chiarire che, al contrario di voci circolate in passato, ad oggi non sono state riscontrate controindicazioni ed effetti collaterali. Ogni volontario – ha continuato il Prof. Polosa – avrà in dotazione i kit di sigarette elettroniche Categoria® e sarà seguito con un apposito servizio di counseling per un anno, i primi tre mesi con incontri frequenti, poi con una visita a sei e una conclusiva a 12 mesi.

L’Università di Catania – ha concluso il Prof. Polosa – è all’avanguardia nella lotta contro il fumo ed è tra i primi centri di ricerca al mondo a portare avanti questo tipo di sperimentazione, i cui studi in corso sono già visionabili sul database medico internazionale ClinicalTrial.gov e a breve sulla prestigiosa rivista medica BMCMedicine sarà pubblicato lo studio pilota già concluso».

«L’Università di Catania – ha affermato il Prorettore Maria Luisa Carnazza– è orgogliosa di avere portato avanti questo progetto, che dimostra ancora una volta quanto l’attività di ricerca del nostro Ateneo non sia fine a sé stessa, ma è finalizzata ad influire e a migliorare le condizioni di vita dei cittadini».

«Categoria è orgogliosa di sostenere uno studio clinico così all’avanguardia sulle sigarette elettroniche – afferma la Dott.sa Ersilia Belfiore esponente dell’Arbigroup – e di poter così fornire informazioni qualificate e rassicuranti sul prodotto».

«Le sigarette elettroniche sono uno strumento utile per aiutare i fumatori a ridurre i rischi legati al tabagismo e gestire la dipendenza da nicotina – afferma la Dott.ssa Gabriella Papale, responsabile della comunicazione della LIAF – è per questo che la Lega Italiana Antifumo partecipa attivamente allo studio clinico dell’Università di Catania».

LIAF, partner del progetto europeo U-BIOPRED

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LIAF, Lega Italiana Antifumo, partner del progetto europeo U-BIOPRED,  si rende parte attiva per far conoscere i rischi del fumo anche nei pazienti affetti da asma bronchiale.
E’ comprovato che il fumo aggrava la sintomatologia legata all’asma. Pertanto, i fumatori affetti da asma bronchiale, sono quelli più frequentemente esposti a riacutizzazione della loro malattia se fumano e particolarmente, se fumano più di un pacchetto al giorno.
“E’ per questo che la nostra associazione – dichiara il Presidente LIAF, Sebastiano Antonio Pacino –  si impegnerà a sostenere con forza il progetto U-BIOPRED, con l’obiettivo di informare i fumatori affetti da sintomatologia asmatica dei rischi e delle complicanze correlate”. Il progetto di ricerca U-BIOPRED (Unbiased BIOmarkers for the Prediction of Respiratory Disease outcomes) (biomarcatori innovativi per la previsione degli esiti delle malattie respiratorie), si propone di approfondire il problema dell’asma grave con l’obiettivo di individuare nuove terapie, coinvolgendo università, istituti di ricerca, industrie farmaceutiche e associazioni di pazienti. Il progetto, della durata di 5 anni, prevede un budget di circa 22 milioni di euro ed è finanziato dalla Commissione Europea e dalla EFPIA (European Federation of the Pharmaceutical Industries Association).

Il Prof. Riccardo Polosa, Direttore dell’Istituto di Medicina Interna e Immunologia Clinica dell’Università di Catania, e Past-President LIAF, ha dato un importante contributo al progetto U-BIOPRED, partecipando alla creazione del protocollo.

“Per identificare correttamente l’asma grave è importante seguire un approccio sistematico – afferma il Prof. Polosa – pertanto oltre a valutare i sintomi che possono simulare un’asma bronchiale e le comorbidità che possono complicarne la sintomatologia, bisogna considerare il ruolo di fattori scatenanti atipici quali ad esempio il fumo di sigaretta”.

L’asma grave è un disturbo infiammatorio cronico delle vie respiratorie, caratterizzato da una sintomatologia respiratoria importante e poco responsiva alle terapie attualmente disponibili soprattutto nei pazienti che fumano. Pertanto, obiettivo primario del progetto U-BIOPRED è quello di identificare biomarcatori in grado di predire l’efficacia terapeutica, di realizzare validi modelli pre-clinici, e di individuare nuove molecole in grado di ridurre i sintomi legati alle forme refrattarie di asma. Il progetto U-BIOPRED prevede il reclutamento e lo studio di pazienti con asma grave da fenotipizzare clinicamente. Da questi pazienti verranno poi raccolti campioni da avviare ad analisi sofisticate, mirate all’identificazione di biomarcatori utili per la determinazione di cure ottimizzate. Rimane comunque imperativa anche per questi pazienti l’indicazione a smettere di fumare.

Ulteriori informazioni sono disponibili su: http://www.ubiopred.european-lung-foundation.org/