mercoledì, Gennaio 1, 2025
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I volontari del 41° Stormo dell’Aeronautica Militare Italiana sperimenteranno per un anno le sigarette elettroniche

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Presentato al 41° Stormo di Sigonella l’unico studio clinico europeo sulle sigarette elettroniche

Continua lo studio clinico sulle e-cig svolto dall’Università di Catania in collaborazione con LIAF-Onlus e Categoria®, avvalendosi della prestigiosa partecipazione del 41° Stormo A/S di Sigonella dell’Aeronautica Militare Italiana.
Lo studio clinico, avviato lo scorso aprile, prevede la partecipazione di volontari del 41° Stormo per lo studio delle sigarette elettroniche.
La presentazione del progetto si è svolta oggi a Sigonella con la partecipazione del Prorettore dell’Università di Catania Maria Luisa Carnazza; il Prof. Riccardo Polosa, clinico medico, Direttore del Centro universitario per la prevenzione e cura del tabagismo dell’Azienda Policlinico Vittorio Emanule e responsabile del progetto; il Comandante del 41° Stormo, Colonnello Luca Tonello; il Tenente Colonnello Rocco Massimo Zaffarana Ufficiale Pubblica Informazione del 41° Stormo; il Capo Infermeria di Corpo, Tenente Colonnello Vincenzo Bellantone; la responsabile della comunicazione della Liaf, Dott.ssa Gabriella Papale, lo Psicologo e Ricercatore del CPCT, Pasquale Caponnetto, che seguirà i pazienti durante la sperimentazione, e la Dott.ssa Ersilia Belfiore, esponente di Categoria®.
«Partecipare alla sperimentazione delle sigarette elettroniche è una grande opportunità – afferma il Colonnello Luca Tonello, Comandante del 41° Stormo A/S di Sigonella – e siamo orgogliosi di poter dare il nostro contributo alla ricerca scientifica grazie alla collaborazione volontaria del nostro personale».
«Il tabagismo è una malattia cronica recidivante – ha spiegato il Prof. Riccardo Polosa – e la sigaretta elettronica può essere un valido strumento per aiutare i fumatori a gestire la dipendenza. L’idea di questo progetto nasce nel 2007 grazie all’esperienza di un paziente che è riuscito a smettere dopo avere provato le sigarette elettroniche. Abbiamo così deciso di iniziare una sperimentazione per valutare gli effetti di questo strumento nella lotta al tabagismo. Lo studio pilota ha portato a risultati molto confortanti: in circa il 50% dei casi le sigarette elettroniche si sono dimostrate un utile strumento per aiutare il fumatore a ridurre il numero di quelle tradizionali, e in alcuni casi perfino a smettere. Vorrei inoltre chiarire che, al contrario di voci circolate in passato, ad oggi non sono state riscontrate controindicazioni ed effetti collaterali. Ogni volontario – ha continuato il Prof. Polosa – avrà in dotazione i kit di sigarette elettroniche Categoria® e sarà seguito con un apposito servizio di counseling per un anno, i primi tre mesi con incontri frequenti, poi con una visita a sei e una conclusiva a 12 mesi.
L’Università di Catania – ha concluso il Prof. Polosa – è all’avanguardia nella lotta contro il fumo ed è tra i primi centri di ricerca al mondo a portare avanti questo tipo di sperimentazione, i cui studi in corso sono già visionabili sul database medico internazionale ClinicalTrial.gov e a breve sulla prestigiosa rivista medica BMCMedicine sarà pubblicato lo studio pilota già concluso».
«L’Università di Catania – ha affermato il Prorettore Maria Luisa Carnazza– è orgogliosa di avere portato avanti questo progetto, che dimostra ancora una volta quanto l’attività di ricerca del nostro Ateneo non sia fine a sé stessa, ma è finalizzata ad influire e a migliorare le condizioni di vita dei cittadini».
<<Categoria è orgogliosa di sostenere uno studio clinico così all’avanguardia sulle sigarette elettroniche – afferma la Dott.sa Ersilia Belfiore esponente dell’Arbigroup – e di poter così fornire informazioni qualificate e rassicuranti sul prodotto>>.
<<Le sigarette elettroniche sono uno strumento utile per aiutare i fumatori a ridurre i rischi legati al tabagismo e gestire la dipendenza da nicotina – afferma la Dott.ssa Gabriella Papale, responsabile della comunicazione della LIAF – è per questo che la Lega Italiana Antifumo partecipa attivamente allo studio clinico dell’Università di Catania>>.

Il 41° Stormo A/S della Aeronautica Militare, parte attiva nella sperimentazione delle sigarette elettroniche

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Il progetto verrà presentato il 21 Gennaio alle ore 10 alla base di Sigonella.
Nell’ambito del progetto antifumo che prevede la sperimentazione clinica delle sigarette elettroniche, l’Università degli Studi di Catania, CATEGORIA sigaretta elettronica e LIAF-Onlus Lega Italiana Antifumo, si avvalgono di un altro prestigioso partner, il 41° Stormo della Aereonautica Militare di Sigonella.
Il progetto antifumo, avviato presso l’Università di Catania lo scorso aprile, ha come obiettivo la sperimentazione clinica delle sigarette elettroniche per la riduzione del rischio da fumo di tabacco. Lo studio in un primo gruppo di 150 partecipanti, ha dato buoni risultati, infatti le sigarette elettroniche risultano un utile strumento per aiutare il fumatore a ridurre il numero di sigarette tradizionali e in alcuni casi perfino per smettere.
L’Aeronautica Militare ha accettato di collaborare al progetto e un prossimo gruppo sarà costituito dai militari del 41° Stormo A/S di Sigonella. Lo studio prevede l’arruolamento volontario di militari fumatori, a cui verranno dati in dotazione i kit sigarette elettroniche CATEGORIA e che verranno seguiti con una serie di controlli. Lo scopo è valutare la sicurezza e la efficacia della sigaretta elettronica in termini di riduzione del numero di sigarette fumate e di stabilirne l’utilità nella lotta al tabagismo.
<< La collaborazione tra l’Università di Catania e il 41° Stormo A/S è un’opportunità di grande valore – afferma il Prof. Riccardo Polosa, Clinico Medico, responsabile del Centro per la Prevenzione e Cura del Tabagismo dell’Università di Catania e responsabile del progetto – sono certo che insieme saremo in grado di completare questa importante ricerca e di ottenere risultati concreti nella lotta contro il tabagismo>>.
UFFICIO STAMPA LIAF, Lega Italiana Antifumo
Dott.sa Gabriella Papale

Il 41° Stormo A/S della Aeronautica Militare, parte attiva nella sperimentazione delle sigarette elettroniche

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Nell’ambito del progetto antifumo che prevede la sperimentazione clinica delle sigarette elettroniche, l’Università degli Studi di Catania, CATEGORIA sigaretta elettronica e LIAF-Onlus Lega Italiana Antifumo, si avvalgono di un altro prestigioso partner, il 41° Stormo della Aereonautica Militare di Sigonella.
Il progetto antifumo, avviato presso l’Università di Catania lo scorso aprile, ha come obiettivo la sperimentazione clinica delle sigarette elettroniche per la riduzione del rischio da fumo di tabacco. Lo studio in un primo gruppo di 150 partecipanti, ha dato buoni risultati, infatti le sigarette elettroniche risultano un utile strumento per aiutare il fumatore a ridurre il numero di sigarette tradizionali e in alcuni casi perfino per smettere.
L’Aeronautica Militare ha accettato di collaborare al progetto e un prossimo gruppo sarà costituito dai militari del 41° Stormo A/S di Sigonella. Lo studio prevede l’arruolamento volontario di militari fumatori, a cui verranno dati in dotazione i kit sigarette elettroniche CATEGORIA e che verranno seguiti con una serie di controlli. Lo scopo è valutare la sicurezza e la efficacia della sigaretta elettronica in termini di riduzione del numero di sigarette fumate e di stabilirne l’utilità nella lotta al tabagismo.
<< La collaborazione tra l’Università di Catania e il 41° Stormo A/S è un’opportunità di grande valore – afferma il Prof. Riccardo Polosa, Clinico Medico, responsabile del Centro per la Prevenzione e Cura del Tabagismo dell’Università di Catania e responsabile del progetto – sono certo che insieme saremo in grado di completare questa importante ricerca e di ottenere risultati concreti nella lotta contro il tabagismo>>.
UFFICIO STAMPA LIAF, Lega Italiana Antifumo
Dott.sa Gabriella Papale

41° Stormo A/S Sigonella – Unict – categoria – LIAF

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Il 41° Stormo A/S della Aeronautica Militare, parte attiva nella sperimentazione delle sigarette elettroniche


Il progetto verrà presentato il 21 Gennaio alle ore 10 alla base di Sigonella

Nell’ambito del progetto antifumo che prevede la sperimentazione clinica delle sigarette elettroniche, l’Università degli Studi di Catania, CATEGORIA sigaretta elettronica e LIAF-Onlus Lega Italiana Antifumo, si avvalgono di un altro prestigioso partner, il 41° Stormo della Aereonautica Militare di Sigonella.

Il progetto antifumo, avviato presso l’Università di Catania lo scorso aprile, ha come obiettivo la sperimentazione clinica delle sigarette elettroniche per la riduzione del rischio da fumo di tabacco. Lo studio in un primo gruppo di 150 partecipanti, ha dato buoni risultati, infatti le sigarette elettroniche risultano un utile strumento per aiutare il fumatore a ridurre il numero di sigarette tradizionali e in alcuni casi perfino per smettere.

L’Aeronautica Militare ha accettato di collaborare al progetto e un prossimo gruppo sarà costituito dai militari del 41° Stormo A/S di Sigonella. Lo studio prevede l’arruolamento volontario di militari fumatori, a cui verranno dati in dotazione i kit sigarette elettroniche CATEGORIA e che verranno seguiti con una serie di controlli. Lo scopo è valutare la sicurezza e la efficacia della sigaretta elettronica in termini di riduzione del numero di sigarette fumate e di stabilirne l’utilità nella lotta al tabagismo.

Lotta al tabagismo: l’Università di Catania e i farmacisti siciliani

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 Nell’ambito del progetto nazionale CCM2 del Ministero della Salute dedicato alle attività di contrasto al tabagismo, il Centro per la Prevenzione e Cura del Tabagismo (CPCT), dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria “Policlinico-Vittorio Emanuele”, è stato premiato per il miglior contributo scientifico.
Il progetto premiato, “Formazione dei farmacisti e degli assistenti di farmacia nel modello di cambiamento nella cessazione del fumo: uno studio controllato e randomizzato in Sicilia”, è il frutto di una partnership tra Università di Catania e SOFAD.
<< I farmacisti hanno un ruolo importante nella promozione della salute – afferma il Prof. Riccardo Polosa responsabile del CPCT dell’Università di Catania – pertanto si è ritenuto fondamentale dar loro una corretta informazione in merito alle cure antitabagiche. Grazie al coinvolgimento attivo dei farmacisti abbiamo registrato un aumento delle persone che si sono rivolte al centro antifumo per smettere>>.
<<La formazione ai farmacisti si è focalizzata sulla capacità di comunicare con il paziente, fornendo corrette informazioni sul problema del tabagismo e un sostegno concreto per smettere – afferma il Dott. Caponnetto Psicologo Clinico del CPCT dell’Università di Catania – inoltre sono state date nozioni riguardanti le terapie farmacologiche.
I farmacisti siciliani partecipanti al progetto hanno dichiarato che la formazione ricevuta gli è stata utile per avere un miglior approccio con il cliente fumatore.
Il Dott. Pasquale Caponnetto ha ritirato il premio durante il convegno conclusivo del Progetto CCM2 del Ministero della Salute, intitolato “Sostegno alle iniziative di controllo del tabagismo: dalla pianificazione regionale alla pianificazione aziendale”, tenutosi a Reggio Emilia dal 13 al 15 dicembre 2010.

USA: l’FDA non ha l’autorità per disciplinare l’e-cigarettes

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La Corte d’Appello di Washington DC ha deciso che la Food and Drug Administration non può valutare le sigarette elettroniche come farmaco. La Corte d’Appello di Washington DC ha stabilito che l’FDA, Food and Drug Administration, deve considerare le sigarette elettroniche come prodotti derivati dal tabacco e non come farmaco. Pertanto le sigarette elettroniche negli USA vanno regolamentate secondo il Tobacco Act del 2009 e non dall’autorità dell’FDA. La sentenza della Corte d’Appello del 7 dicembre 2010, conferma una decisione già presa dal tribunale di primo grado evidenziando che l’FDA non ha dati per dichiarare pericolose le sigarette elettroniche.
Pertanto, i produttori di sigarette elettroniche possono richiedere la certificazione di efficacia e sicurezza dalla FdCA, Federal Food, Drug, e Cosmetic Act, e l’autorizzazione alla commercializzazione dall’FDA e come è accaduto in passato per i cerotti e le gomme alla nicotina, anche le sigarette elettroniche potrebbero essere approvate come dispositivi utili per il trattamento della dipendenza da nicotina. Il Tobacco Act si pone infatti contro i prodotti contenenti tabacco e non quelli con nicotina.
L’FDA ha chiesto al Governo l’Appello alla Corte Suprema. Si resta in attesa di una regolamentazione più esaustiva per le sigarette elettroniche.

 

Sigarette Elettroniche: sono sicure e possono aiutare a smettere di fumare

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Il Prof. Polosa dell’Università di Catania conduce l’unico studio clinico in Europa sugli effetti delle Sigarette Elettroniche
<<Le sigarette elettroniche sono un’alternativa a basso rischio rispetto le sigarette tradizionali>>.
E’ quanto afferma il Prof. Riccardo Polosa dell’Università di Catania, esperto internazionale per la terapia del tabagismo che sta conducendo l’unico studio clinico in Europa sugli effetti e la sicurezza delle sigarette elettroniche.
<<Dai test tossicologici non risultano sostanze tossiche – spiega il Prof. Polosa – e non sono stati rilevati effetti collaterali. Molti dei partecipanti allo studio hanno ridotto sostanzialmente la dipendenza tabagica ed alcuni hanno anche smesso di fumare, diminuendo così il rischio espositivo>>.
Lo studio clinico sulle e-cig, svolto in collaborazione con l’Università di Catania, la LIAF Lega Italiana Antifumo e CATEGORIA, ha preso via nella primavera 2010.
Hanno partecipato al progetto 300 fumatori volontari, tra cui parte del 41° Stormo dell’Aeronautica Militare Italiana, non necessariamente intenzionati a smettere, ma anche solo incuriositi dal provare l’e-cig. I partecipanti sono stati sottoposti a visite di controllo per un anno indagando le abitudini correlate al fumo e lo stato generale di salute.
Le sigarette elettroniche date in dotazione ai partecipanti sono state sottoposte a controlli tossicologici da cui non risultano sostanze nocive o cancerogene.
La proporzione tra l’eventuale nocività delle e-cig è mille volte inferiore alla ben nota tossicità delle sigarette tradizionali.
Le e-cig contengono glicolepropilenico (sostanza usata nell’industria farmaceutica ed alimentare), nicotina o aromi, che vengono vaporizzati tramite un piccolo aerosol alimentato da una batteria.
<<La sigaretta elettronica può essere uno strumento coadiuvante nel trattamento della dipendenza tabagica – continua il Prof. Polosa responsabile scientifico della Lega Italiana Antifumo – per smettere di fumare resta però indispensabile l’aiuto di medici esperti. Il suggerimento ai consumatori è quello di utilizzare prodotti che certificano in modo convincente la loro sicurezza>>.
Ufficio Stampa LIAF
Dott.ssa Gabriella Papale

Electronic cigarettes help to reduce cigarette smoking

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First clinical study on e cigarettes just presented at the International Meeting of SRNT in Antalya
Researchers from the University of Catania (ITALY), presented the results of their study on electronic cigarettes (e-cigarettes) to the Society for Research on Nicotine and Tobacco in Antalya, Turkey last week. Study results. A report on the clinical trial results, which showed that switching to an e-cigarette may assist smokers to reduce or eliminate cigarette smoking in 55% of cases, will be published soon in BMC Public Health.
“Cigarette smoking is a tough addiction to break,” said Professor Riccardo Polosa, the principal investigator of the study. “Therefore, improved approaches to smoking cessation are necessary. E-cigarettes may prove to be a safe alternative to traditional cigarette smoking. They provide a coping mechanism by replacing some of smoking gestures, to help smokers remain abstinent during their quit attempt or to reduce cigarette consumption.”
E-cigarettes are battery-powered devices that deliver vaporized nicotine without the harmful elements present in tobacco cigarette smoke. Tar, carbon monoxide, particulates and thousands of chemicals created by the process of combustion are the elements in smoke that cause up to 99% of the lung disease, heart attacks, strokes, and cancers associated with smoking.
THE STUDY
The study “Effect of an Electronic Nicotine Delivery Device (e-Cigarette) on Smoking Reduction and Cessation: A Prospective 6-Month Pilot Study” monitored modifications in smoking habits of 40 regular smokers unwilling to quit, with a focus on smoking reduction and abstinence. The study used the CATEGORIA® E-Cigarette. Study participants were invited to attend a total of five study visits in a period of 24 weeks. Product use, number of cigarettes smoked, and exhaled carbon monoxide (eCO) levels were measured at each visit.
THE RESULTS
Thirteen of 40 (32.5%) of the participants sustained a 50% reduction in the number of cigarettes per day (CPD) at week-24, with their median of 25 CPD decreasing to 6 CPD. A sustained 80% reduction was shown in five (12.5%) participants, with their median of 30 CPD decreasing to 3 CPD. Sustained smoking abstinence at week-24 was observed in nine (22.5%) participants, with six of them still using the e-cigarette by the end of the study. Combined sustained 50% reduction and smoking abstinence was shown in 22 (55%) participants, with an overall 88% fall in CPD.
Mouth (20.6%) and throat (32.4%) irritation, and dry cough (32.4%) were common, but diminished substantially by week-24.
Participants’ perception and acceptance of the product was good.

Giornata Mondiale Pazienti diabetici: a Catania un progetto per ridurre la dipendenza da fumo di tabacco

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Il Prof. Polosa dell’Università di Catania ha sottoposto alla valutazione di un comitato internazionale un progetto per la cessazione della dipendenza tabagica nei pazienti diabetici fumatori.

Il progetto, che ha ottenuto il GRAND, l’awards per la ricerca internazionale sulla dipendenza da nicotina e il patrocinio della LIAF, Lega Italiana Antifumo, vede coinvolta l’Università di Catania, Il Policlinico Vittorio Emanuele, l’Arnas Garibaldi e l’Ospedale Cannizzaro della città di Catania. Lo studio, che partirà a gennaio 2011, vuole indagare gli effetti della vareniclina tartrato, sostanza che agisce sui recettori della nicotina riducendo i sintomi astinenziali, nei pazienti diabetici per la dissuefazione dal fumo di sigaretta, verificandone efficacia e tollerabilità.

“Questa ricerca è un’opportunità unica per tutti i pazienti diabetici fumatori – afferma il Prof. Riccardo Polosa responsabile del Centro per la prevenzione e cura del tabagsimo e Direttore del Dipartimento di Medicina Interna e Immunologia Clinica dell’Ospedale Santa Marta di Catania – si potranno così aiutare numerose persone alleviando i sintomi correlati al fumo di sigarette che aggravano i disturbi dovuti al diabete>>.

Diabete mellito e fumo di sigaretta costituiscono noti fattori di rischio per lo sviluppo di patologie cardiovascolari ed aterotrombosi, predisponendo alla morbidità e alla morte prematura associate all’instaurarsi di patologie micro e macro vascolari derivanti dalla combinazione di fumo e diabete.
Tuttavia i dati disponibili in letteratura sui benefici della cessazione del fumo nei pazienti diabetici, sono scarsi. Inoltre non esistono informazioni dettagliate su efficacia e sicurezza della terapia antifumo per i fumatori diabetici.

Verranno arruolati approssimativamente 300 pazienti con diabete di tipo 2 che fumano almeno 10 sigarette al giorno e che sono motivati a smettere. Un gruppo di pazienti verrà trattato con farmaco attivo, l’altro con placebo. Tutti i partecipanti verranno sottoposti a controlli serrati e a esami di laboratori frequenti, per valutare variazioni legate al trattamento. La durata del trattamento sarà di 12 settimane, alla fine delle quali i partecipanti saranno seguiti per altre 12 settimane per valutare gli indicatori di successo e sicurezza. Alla fine dello studio verranno anche esaminati i potenziali fattori che sono in grado di individuare chi smetterà.

LIAF, Lega Italiana Antifumo, partner del progetto di ricerca europeo U-BIOPRED, dedicato all’asma.

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LIAF, Lega Italiana Antifumo, partner del progetto europeo U-BIOPRED, si rende parte attiva per far conoscere i rischi del fumo nei pazienti affetti da asma bronchiale.
E’ comprovato che il fumo aggrava la sintomatologia legata all’asma. Pertanto, i fumatori affetti da asma bronchiale, sono quelli più frequentemente esposti a riacutizzazione della loro malattia se fumano e particolarmente, se fumano più di un pacchetto al giorno.
<<E’ per questo che la nostra associazione – dichiara il Presidente LIAF, Sebastiano Antonio Pacino – si impegnerà a sostenere con forza il progetto U-BIOPRED, con l’obiettivo di informare i fumatori affetti da sintomatologia asmatica dei rischi e delle complicanze correlate>>
Il progetto di ricerca U-BIOPRED (Unbiased BIOmarkers for the Prediction of REspiratory Disease outcomes) (biomarcatori innovativi per la previsione degli esiti delle malattie respiratorie), si propone di approfondire il problema dell’asma grave con l’obiettivo di individuare nuove terapie, coinvolgendo università, istituti di ricerca, industrie farmaceutiche e associazioni di pazienti. Il progetto, della durata di 5 anni, prevede un budget di circa 22 milioni di euro ed è finanziato dalla Commissione Europea e dalla EFPIA (European Federation of the Pharmaceutical Industries Association).
Il Prof. Riccardo Polosa, Direttore dell’Istituto di Medicina Interna e Immunologia Clinica dell’Università di Catania, e Past-President LIAF, ha dato un importante contributo al progetto U-BIOPRED, partecipando alla creazione del protocollo.
<<Per identificare correttamente l’asma grave è importante seguire un approccio sistematico – afferma il Prof. Polosa – pertanto oltre a valutare i sintomi che possono simulare un’asma bronchiale e le comorbidità che possono complicarne la sintomatologia, bisogna considerare il ruolo di fattori scatenanti atipici quali ad esempio il fumo di sigaretta>>.
L’asma grave è un disturbo infiammatorio cronico delle vie respiratorie, caratterizzato da una sintomatologia respiratoria importante e poco responsiva alle terapie attualmente disponibili soprattutto nei pazienti che fumano. Pertanto, obiettivo primario del progetto U-BIOPRED è quello di identificare biomarcatori in grado di predire l’efficacia terapeutica, di realizzare validi modelli pre-clinici, e di individuare nuove molecole in grado di ridurre i sintomi legati alle forme refrattarie di asma. Il progetto U-BIOPRED prevede il reclutamento e lo studio di pazienti con asma grave da fenotipizzare clinicamente. Da questi pazienti verranno poi raccolti campioni da avviare ad analisi sofisticate, mirate all’identificazione di biomarcatori utili per la determinazione di cure ottimizzate. Rimane comunque imperativa anche per questi pazienti l’indicazione a smettere di fumare.
Ulteriori informazioni sono disponibili su: http://www.ubiopred.european-lung-foundation.org/