sabato, Aprile 26, 2025
Home Blog Pagina 121

Calcio a 5: quinto posto per la Unict sponsorizzata dalla LIAF

0
Dal 12 al 19 giugno 2005 si è disputato a Marina di Orosei (NU) il 12° Campionato Nazionale di calcio a 5 riservato ai dipendenti delle Università italiane. L’importante avvenimento sportivo quest’anno ha visto in campo ben 27 rappresentative provenienti da atenei di tutta Italia. In linea con la filosofia della Lega Italiana Anti Fumo – LIAF che sposa principi antifumo con quelli salutistici dello sport, si è voluto sponsorizzare la squadra di calcio a 5 dell’Università di Catania (UNICT). La compagine UNICT ha superato agevolmente la fase eliminatoria vincendo contro le ben quotate squadre dell’Università di Torino Statale e dell’Università di Napoli “Federico II”, conseguendo infine un lusinghiero piazzamento (5° posto).

Un’ottima condizione atletica ed un buon tasso tecnico, insieme allo spirito di gruppo, hanno permesso alla rappresentativa dell’ateneo catanese, guidata dal bravo e capace allenatore Ciccio Calì, di piazzarsi immediatamente a ridosso delle prime. Il mister, insieme con i dirigenti (Fabio Sorbello e Mimmo Recupero) ed il capitano della squadra (Nuccio Mangione) è riuscito a dar vita ad un organico molto unito e tenace (composto dai calciatori Andrea Barbagallo, Maurizio Centamore, Ludovico Lo Nigro, Massimo Paratore, Nicolò Savalli, Salvo Sicilia, Fabio Sorbello e Giuseppe Zappata) che ha risposto con grande spirito di sacrificio, orgogliosi anche di portare sulle maglie lo sponsor della LIAF gentilmente concesso dal proprio responsabile nazionale, prof. Riccardo Polosa.

Un ringraziamento va anche all’A.D.D.U.C. (Associazione Dopolavoristica dei Dipendenti dell’Università di Catania) che ha organizzato la partecipazione al Campionato Nazionale e che da sempre, anche grazie al fattivo contributo dell’Amministrazione Universitaria e del C.A.S.R., realizza iniziative sportive, sociali e culturali a favore del personale.

Sconfiggere le sigarette con il vaccino?

0
E’ di questi ultimi giorni la notizia di un “prodigioso” vaccino antifumo in grado di neutralizzare l’azione della nicotina mediante la capacità di indurre anticorpi antinicotina. Il vaccino antifumo sembra poter alimentare le speranze del popolo degli aspiranti ex-fumatori, spesso bloccati nelle loro intenzioni dal classico “vorrei ma non posso!”. La fase di sperimentazione appena terminata ha ottenuto risultati sorprendenti; pare infatti che il vaccino sia di norma ben tollerato e che sia in grado di agevolare la produzione di anticorpi contro la nicotina, bloccando sia la dipendenza che l’induzione al fumo. Tuttavia è importante fare delle riflessioni in relazione ai proclami trionfalistici sul vaccino antifumo.

E’ noto come la comunità scientifica abbia già da tempo manifestato delle perplessità sul razionale teorico di un vaccino antinicotina e il dibattito sulla validità su questa tipologia di approccio rimane aperto. La presenza di anticorpi antinicotina in circolo riduce certamente la quantità di nicotina che raggiunge il cervello impedendone il transito attraverso la barriera ematoencefalica.

Tuttavia, nei pazienti con manifesta dipendenza nicotinica (vale a dire la grande maggioranza dei fumatori!) questo rischia di tradursi in un atteggiamento di compenso inconscio da parte del fumatore con un maggior numero sigarette/boccate al fine di garantire stabili livelli cerebrali di nicotina necessari ad evitare i sintomi astinenziali.

In pratica si rischia addirittura di fumare di più per cercare di saturare gli anticorpi circolanti e permettere quindi libero accesso al cervello a quelle molecole di nicotina che non si trovano legate all’anticorpo.

Quindi il trovarsi in una situazione dove le molecole di nicotina sono legate ad anticorpi circolanti che ne impediscono la libera circolazione a livello cerebrale equivale al non introdurre nicotina nell’organismo (con tutti i disagi che i fumatori che tentano di smettere ben conoscono).

Ciò nondimeno, il vaccino antifumo può risultare vantaggioso nella prevenzione delle ricadute nei pazienti che sono stati avviati a programmi di disassuefazione dal fumo di sigaretta.

31 maggio 2005: Giornata mondiale senza tabacco

0
Puntualmente il 31 Maggio, viene indetta dalla Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) la Giornata Mondiale senza Tabacco 2005; una data importante per la tutela della salute. Anche in occasione di questa commemorazione, la Lega Italiana Anti Fumo (LIAF) ha confermato il suo impegno nel campo della prevenzione dei danni causati dal fumo di tabacco con una iniziativa cittadina unica nel suo genere. “DICI NO ALLA SIGARETTA E DAI PIU’ VITA ALLA TUA VITA” è lo slogan adottato questo anno dalla LIAF per sottolineare al meglio come i danni causati dal fumo di sigaretta conducano invariabilmente a variazioni importanti dello stato di salute generale e della qualità di vita. L’obiettivo, ancora una volta, è quello di sensibilizzare la popolazione perché comprenda l’importanza della prevenzione dei tumori e delle malattie fumo-correlate e affinché sostenga modelli comportamentali positivi per una società migliore liberata dal fumo di sigaretta. giornata_no_smoke

Con questa finalità, è stato organizzato uno screening gratuito per i fumatori al fine di valutare il loro grado di dipendenza alla nicotina e il livello di monossido di carbonio nell’aria espirata. Il camper della LIAF  ha stazionato per l’intera giornata del 31 Maggio nella centralissima Piazza Stesicoro di Catania ed un team composto da medici del Centro Antifumo Universitario dell’Ospedale Ascoli-Tomaselli e da volontari della LIAF ha offerto assistenza a quasi 500 fumatori che ne hanno fatto richiesta.

Questa importante iniziativa stata patrocinata dall’Istituto Superiore di Sanità, dal Comune e dalla Provincia di Catania, dall’Università di Catania, e dall’Azienda Ospedaliera Garibaldi – S.Luigi/S.Currò – Ascoli/Tomaselli. Sponsor ufficiali dell’evento sono stati la  Pfizer e la SensorMedics.

Distributori di sigarette chiusi di giorno

0

Un’altra vittoria per la tutela dei minori dal vizio del fumo. I distributori automatici di sigarette devo­no rimanere sempre chiusi durante il giorno e funzionare solo di sera e di notte dalle ore 21 alle 7. Lo ha stabilito il Consiglio di Stato, chia­mato a decidere dopo una recente sentenza del Tar del Lazio (Giugno 2005) in merito alla questione. Le macchinette automatiche devono rimanere inattive durante la giornata, sia nei giorni feriali sia in quelli fe­stivi, indipendentemente dal fatto che la tabaccheria do­tata di distributore sia aperta oppure chiusa. La decisione del Consiglio di Stato ha co­me primo obiettivo quello di impedire che l’apertura diur­na dei distributori di sigarette favorisca l’accesso al fumo anche ai minori.

Aspetti Psico-Comportamentali del Tabagismo

0
Fumare una sigaretta…quanto è semplice trovarsela tra le dita, portarla alle labbra e dopo averla accesa, sentire quel senso di benessere e quel sollievo tanto desiderato dal fumatore che così tenta di fuggire il malessere della vita. Ma cosa fa una sigaretta? Aggrega, serve da messaggio,rimarca l’identità di appartenere ad un gruppo. Il fumo non è altro che un comportamento rituale: la richiesta, l’offerta, l’accendere una sigaretta e  aspirarla. Il soggetto pensa così di poter trovare il coraggio di far fronte ai momenti critici, se si trova da solo o superare l’imbarazzo di incontrare per la prima volta qualcuno. Nell’adolescente il fumo è un atteggiamento di sfida, un modo per sottolineare di essere coraggiosi, di aver raggiunto la maturità sessuale. Fumare diventa un abito da ostentare in pubblico.

Una sigaretta può anche rappresentare la ricerca di un contatto con la madre, un rifugio nei momenti difficili; come una madre la si può toccare, come lei emana odore e calore dando benessere e sollievo.

Naturalmente tutti gli effetti piacevoli legati alla sigaretta non fanno altro che rinsaldare il legame del fumatore con il suo bellissimo vaso di Pandora. Proprio così, un vaso al cui interno il fumatore troverà problemi e sintomi da astinenza che lo renderanno succube del suo rituale, incapace di controllare la sua voglia di fumare. Sono proprio le modifiche dell’umore, il calo di attenzione, la labilità emotiva che rinforzano un comportamento compulsivo che perdura nel tempo.

Ma quali sono le caratteristiche di un fumatore? Tutto dipende dal suo codice genetico. Nonostante non si possa individuare un prototipo, possiamo riconoscere tratti comportamentali, psicologici e biologici comuni.

Proprio dalla mancanza di un modello unico deriva la complessità dell’inquadrare il fenomeno “tabagismo”, la necessità di personalizzare l’intervento perché non c’è una terapia comune.

Non dobbiamo dimenticare che  talora il fumo cela problematiche inconsce del soggetto non del tutto risolte, irritabilità, ansia, peculiari paure, irrequietezza motoria; in tal caso non basta solo la disassuefazione da fumo ma serve anche affrontare queste immaturità emozionali tramite psico-terapia o con l’ausilio di tecniche ipnotiche per risolvere il problema.

Autori: Dott. Pasquale Caponnetto, Dott. Riccardo Polosa

Conferenza Simg

0
Sabato 16 Aprile 2005, si è tenuto a Catania il primo corso di formazione per l’aggiornamento professionale in materia di dipendenza da fumo di sigaretta e disassuefazione dal tabagismo organizzato dalla Società Italiana scientifica di Medicina Generale (SIMG) ed dal presidente della sezione provinciale di Catania, Dott. Melchiorre Fidelbo. Il corso ha visto la partecipazione del Prof. Riccardo Polosa, Presidente della Lega Italiana Anti Fumo (LIAF) nonché responsabile del Centro Antifumo Universitario dell’Ospedale Ascoli-Tomaselli di Catania. Materia di esposizione e dibattito sono stati i fini meccanismi neurofarmacologici e psicocomportamentali che sono alla base della dipendenza da nicotina e  il perché questa dipendenza sia da considerarsi a tutti gli effetti una condizione patologica cronica recidivante vera e propria. “Al pari  di ipertensione, diabete e ipercolesterolemia, problemi sanitari che  necessitano di interventi sanitari ripetuti nel tempo, anche il tabagismo richiede un intervento medico appropriato”, afferma il Prof. Polosa che pone così le basi per una trattazione ragionata sulle varie tipologie di intervento per la disassuefazione da fumo di sigaretta, fornendo una miscellanea di raccomandazioni pratiche basate sulle recenti linee guida di semplice attuazione anche negli ambulatori dei medici di medicina generale. Successivamente ha spiegato le ragioni e le finalità di un servizio di valutazione e gestione multidisciplinare del problema, con particolare riferimento alle molteplici sfaccettature mediche, psicologiche, antropologiche, educative e sociali ad esso correlate.

Altri collaboratori del Centro Antifumo Universitario dell’Ospedale Ascoli-Tomaselli di Catania sono intervenuti apportando il proprio contributo, la Dott.ssa Agata Bonaccorsi che ha spiegato ai partecipanti le strategie e gli strumenti necessari per la realizzazione di un programma antifumo efficace e il Dott. Pasquale Caponnetto, psicologo del Centro, che ha posto l’accento sul legame tra fumo di sigaretta e dipendenza psicologica. Il Dott. Caponnetto ha concluso fornendo informazioni utili riguardanti l’importanza di un programma di  counseling adeguato e di eventuali approcci psicoterapici in ambito di disassuefazione da fumo di sigaretta.

I dott.ri Fidelbo, Valore e Motta, membri della SIMG hanno contribuito allo svolgimento del corso  affrontando l’epidemiologia del tabagismo in Italia, il ruolo del medico di medicina generale nella lotta al fumo di sigaretta e il tema dei meccanismi responsabili della cancerogenesi.

Il pubblico presente in sala ha manifestato grande  interesse dando vita ad  un dibattito conclusivo durato a lungo.  In molti hanno elogiato le importanti iniziative attuate dal Ministro Sirchia per la lotta contro il tabagismo, affermando che tali misure hanno un valore educativo e preventivo soprattutto tra i giovani. D’altra parte si è messo in evidenza come questi provvedimenti legislativi possano esercitare reazioni opposte nei fumatori inveterati che anziché scoraggiarsi per le nuove norme, potrebbero perseverare ulteriormente nel loro vizio come  reazione al divieto,  interpretato come un vera e propria limitazione alla libertà personale.

A conclusione della conferenza il Presidente LIAF ha invitato i partecipanti a sottoscrivere un progetto obiettivo di disassuefazione dal fumo di sigaretta per gli assistiti dei medici di medicina generale. Il Presidente della sezione provinciale di Catania, Dott. Melchiorre Fidelbo, e numerosi medici della SIMG hanno aderito alla iniziativa impegnandosi a partecipare al progetto obiettivo. Il Presidente LIAF si è dichiarato soddisfatto dei risultati del Corso che ha sancito l’inizio di una stretta e duratura collaborazione tra SIMG e LIAF.

Dopo la legge antifumo: Aria più pulita al bar

0
E’ cambiata l’aria nei bar e nei ristoranti italiani. Le prime misurazioni effettuate nei locali pubblici dopo l’entrata in vigore della legge antifumo hanno evidenziato una notevole dimi­nuzione dei livelli di inquinamento legati al fumo di tabacco. L’indagine, condotta sotto la direzio­ne dell’Istituto Superiore di Sanità, ha riguardato quaranta esercizi pubblici di Roma, ripartiti tra bar, pub, ristoranti, fast food e sale giochi. In pratica, sono stati messi a confronto i dati di inquina­mento misurati prima e dopo il varo della legge antifumo. Prima dell’applicazione della legge in questi quaranta bar la situazione per i fumatori non era omo­genea: in diciassette di questi pubblici esercizi vigeva il divieto assoluto di fumo, nove avevano aree particolari ri­servate per i fumatori, mentre nei rima­nenti quattordici si poteva liberamente fumare senza alcuna restrizione. I rilievi sono stati effettuati senza preavviso e in orario di massimo af­follamento.

Rispetto alle rilevazioni compiute nel 2004, quando ancora si poteva fumare nei bar pubblici italiani, i livelli di inquinamento da sigaretta sono diminuiti drastica­mente: i valori del particolato molto fine, che se inalato danneggia l’appa­rato respiratorio, sono calati di oltre il 75%. Prima dell’entrata in vigore della legge antifumo, nei pubblici eserci­zi dove il ricambio d ‘aria era minore (in particolare ristoranti, sale giochi e pub) si registravano livelli medi di in­quinamento da particolato molto fine addirittura superiori a quelli registrati nelle strade adiacenti.

Campagna Antifumo “Spegnimi”

0
La LIAF (Lega Italiana Anti Fumo) in collaborazione con l’amministrazione Scapagnini (in particolare con l’Assessorato all’Ambiente) ed il  Centro Antifumo Universitario sta per lanciare a Catania la seconda campagna antifumo “Spegnimi”. Centinaia di manifesti colorati con scritte sugli effetti che il fumo provoca nei fumatori, realizzati dalla pittrice Maluchi Vivar (Guayaquil, Ecuador) in collaborazione con il creativo Erik Grunberg (Miami, USA), saranno esposti sui cartelloni pubblicitari del Comune a partire dal mese di dicembre e per i prossimi 10 mesi. L’amministrazione ed il presidente LIAF sottolineano come questa campagna si proponga come la più impegnativa e capillare campagna antifumo che sia mai stata avviata in Italia a livello comunale.

A illustrare e a sostenere questa importante iniziativa, saranno presenti alla conferenza stampa di Palazzo degli Elefanti il sindaco Scapagnini, l’assessore all’ambiente D’Antoni, il presidente della LIAF Prof. Riccardo Polosa e numerosi altri rappresentanti del mondo della medicina e della cultura.

La finalità di questa campagna è quella di evidenziare al meglio che il fumo crea disagi sgradevoli per il fumatore e anche per chi gli sta vicino.

Conferenza al Kiwanis

0
“Buone notizie per la ricerca scientifica” recitano i quotidiani con riferimento alla maratona televisiva di Telethon per la raccolta di fondi per la ricerca biomedica conclusasi di recente. Si parla di terapia genica, di cellule staminali, di tumori è così via.  Invece, nel giorno di venerdì 17 dicembre 2004, nella sala pinacoteca del Museo Diocesano di Catania, alle soglie della entrata in vigore della legge antifumo, il Club Kiwanis Catania Est invita il Prof. Riccardo Polosa, Presidente della Lega Italiana Anti Fumo (LIAF), a esporre sui rischi per la salute legati al fumo di sigaretta per mezzo di una conferenza dal titolo accattivante: “La Crociata Antifumo a Catania: Gioie e Dolori”.

Nella splendida cornice della sala pinacoteca costellata di pregiati dipinti, quasi a contrasto si fronteggiano l’arte sacra e le immagini delle malattie, talora mortali, imputate al fumo di sigaretta. Il bello del dipinto contrasta con l’orrore di immagini che ritraggono persone ospedalizzate per via di un vizio che talora impone un dazio troppo salato; la vita stessa.

Tra percentuali che segnalano il preoccupante incremento della diffusione del fumo tra le donne, la drammatica evidenza che gli adolescenti usano sempre più di frequente il tabacco quale strumento di aggregazione sociale tra i pari grado (viene sottolineato in particolare il rischio registrato nella fascia di età tra i 10 e i 15 anni), ed i tristemente noti danni derivati da nicotina e derivati, si illustrano le iniziative della LIAF che già da diversi anni lotta per una società migliore liberata dal fumo di sigaretta.

Il pubblico in sala ha colto al volo il chiaro messaggio lanciato dal Prof. Polosa: quello che serve in una società soggiogata dalle apparenze è un modello. Purtroppo, chiarisce il Presidente LIAF, è penoso constatare che questi modelli comportamentali ideali risultano latitanti. Perché un fumatore dovrebbe accettare il consiglio di smettere da un medico a sua volta fumatore? Le cifre denunciano che in Italia la percentuale di medici che fuma risulta pari al 40%, percentuale che risulta di molto più elevata se confrontata con la percentuale di fumatori nel loro complesso.

Ma accanto a medici che sottostimano i rischi del fumo ce ne sono altri che si impegnano quotidianamente a proteggere le generazioni future. Il Prof. Polosa e la sua equipe si avvalgono di collaborazioni con enti nazionali ed internazionali per aiutare coloro che (purtroppo) la nostra società non ha ancora imparato a riconoscere come malati ed hanno approntato strategie diversificate per affrontare con successo questi problemi. Queste sono illustrate nel dettaglio nel sito ufficiale della LIAF: www.liafmagazine.it

La LIAF vuole continuare a perseguire finalità dirette alla prevenzione e alla identificazione precoce di patologie correlate al fumo di sigaretta attraverso programmi che promuovono la ricerca scientifica e l’educazione del pubblico. Ma per essere più efficaci servono leggi, accordi di cooperazione, e finanziamenti. A conclusione della sua conferenza il Presidente LIAF ha invitato i soci del Kiwanis a sottoscrivere e finanziare un progetto per premiare la miglior Tesi di Laurea sul tabagismo favorendo così la diffusione di queste tematiche all’interno delle Facoltà di Medicina delle nostre Università. Il Presidente del Club Kiwanis Catania Est, il Luogotenente Governatore del Kiwanis, e i soci tutti non solo hanno manifestato a favore di questa iniziativa con un impegno concreto di 2.000 Euro, ma hanno anche chiesto collaborazione su progetti di educazione da svolgere nelle scuole.

Il pubblico ha manifestato il suo interesse con un dibattito conclusivo che è durato a lungo e che ha sancito la promessa di una stretta e duratura collaborazione tra LIAF e Kiwanis.

Niente sesso se lui fuma

0
È una indagine abbastanza evidente, almeno per quelle poche persone che riescono a non fumare. Le donne odiano l’uomo che fuma, non sopportano la loro “puzza”, per questo se lui fuma, niente sesso! Statistiche alla mano, gestite dal mensile Itinerari e Luoghi, all’86% delle donne non piace l’uomo con la sigaretta in bocca, meno invece quelle che restano indifferenti all’odore del tabacco 24%. A quelle più mature ricorda Michey Rourke, sporco e con la sigaretta alla Gighen, le ragazzine lo vedono come un James Dean dei poveri. Ma quello che proprio non possono “sentire” è la puzza del fumo mescolata all’odore della pelle maschile (31%). Insomma non c’è proprio niente da fare, la donna che emerge da questo sondaggio non transige sulla sigaretta e non solo, è anche molto attenta ad altri piccoli particolari, cui purtroppo molti uomini trascurano.

È finita sin dall’inizio se lui indossa il tanto portato calzino bianco (28%), un po’ più tolleranti per le scarpe sporche (22%), infine le mani poco curate (20%). A proposito di quest’ultima “mancanza” da parte dell’uomo, da un sondaggio simile a questo, risulta che solo il 5% frequenta un centro estetico, per una manicure, pedicure o pulizia del viso.

A tutto questo cosa risponde la parte accusata. I fumatori reagiscono chiamando le donne cavillose e rompiscatole e che non riescono proprio a sopportare il loro atteggiamento di superiorità. In queste condizioni non possiamo permetterci di lamentarci se le donne intorno a noi scarseggiano, quindi è meglio che ci diamo da fare.