venerdì, Gennaio 10, 2025
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Il CoEHAR pubblica il primo studio al mondo che valuta l’efficacia e la sicurezza della vareniclina tra i fumatori con diabete 

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Un trial clinico randomizzato ha valutato l’utilizzo della vareniclina (Chantix), in combinazione con supporto psicologico professionale, tra i fumatori affetti da diabete: il farmaco ha aumentato in maniera significativa le possibilità di riuscita nei percorsi di smoking cessation per 300 fumatori affetti da diabete mellito di tipo 2 

LINK ALLO STUDIO 

Il fumo può avere ripercussioni rilevanti tra le persone affette da diabete mellito di tipo 2. L’interazione tra l’iperglicemia tipica della condizione patologica e delle sostanze tossiche inalabili prodotte dal fumo di sigaretta può accelerare il decorso delle complicazioni relative al diabete (ad esempio, malattie coronariche, infarto, malattie arteriose periferiche, retinopatia e nefropatia).

Inoltre, nei percorsi di cessazione per pazienti di questo tipo, bisogna considerare risvolti unici e tipici a livello metabolico e comportamentale: ad esempio, i fumatori con diabete potrebbero dimostrare una bassa motivazione a smettere, dovuta al timore di incorrere in uno degli effetti più tipici del dire addio alla sigaretta, ovvero l’aumento di peso, con un conseguente aumento del rischio di ricadute.

Tuttavia, molti studi hanno dimostrato come smettere di fumare si traduca in un miglior controllo glicemico e un ridotto rischio cardiometabolico: aiutare i fumatori affetti da diabete mellito di tipo 2 è una priorità assoluta.

Le terapie comportamentali e i farmaci per la cessazione spesso sono utilizzati in combinazione per aumentare l’efficacia dei trattamenti antifumo, ma i dati in merito a questi interventi tra i fumatori affetti da diabete sono limitati. Nello specifico, non è stata valutata attentamente l’efficacia e la relativa sicurezza della vareniclina (Chantix) tra i fumatori affetti da diabete.

Una lacuna colmata dal trial clinico randomizzato condotto dai ricercatori del CoEHAR, Centro di Eccellenza internazionale per la riduzione del danno da fumo dell’Università di Catania in collaborazione con il Mossakowski Medical Research Institute (Polonia), che ha indagato l’utilizzo della vareniclina tra i fumatori con diabete che avevano intenzione di smettere di fumare.

Lo studio “Efficacy and safety of varenicline for smoking cessation in patients with type 2 diabetes: A multicenter double-blind randomized placebo-controlled trial”, primo nel suo genere, ha dimostrato che l’utilizzo della vareniclina è particolarmente efficace durante tutto il percorso di cessazione, con dati interessanti attestati alla settimana 12, 24 e 52 del trattamento.

“L’obiettivo che dovrebbero avere tutti i fumatori è quello di raggiungere l’astinenza da fumo e di mantenerla, in particolare i fumatori affetti da diabete “ ha dichiarato la dott.ssa Cristina Russo, prima autrice dello studio “I fumatori con diabete sono a conoscenza che il fumo di sigaretta aumenta il rischio di danni al sistema cardiovascolare e vascolare, oltre che il rischio di insufficienza renale, ma molto spesso non riescono a smettere da soli. È nostro dovere aiutare questi fumatori a smettere sia attraverso la consulenza professionale sia grazie a trattamenti più efficaci. Siamo lieti nel dimostrare come la vareniclina, combinata al supporto psicologico, abbia aiutato un numero significativo di pazienti affetti da diabete a dire addio al fumo”.

LO STUDIO

Lo studio è stato condotto tra una popolazione di fumatori affetti da diabete con un media di 10 sigarette fumate al giorno: sono stati reclutati 300 partecipanti da cinque differenti ospedali dall’area di Catania.

Scopo dello studio era valutare l’efficacia e la relativa sicurezza della vareniclina, paragonata a un placebo, nei percorsi di smoking cessation. 

Una volta attestata la storia clinica dei pazienti e la loro abitudine tabagica, i partecipanti hanno ricevuto un supporto professionale per indirizzarli nel percorso. Divisi in seguito in due gruppi differenti, è stata loro fornita una scorta sufficiente sia di vareniclina sia del placebo.

Dopo la prima visita, tutti pazienti sono stati rivisti su base settimanale per le successive 12 settimane. Al termine della fase di trattamento, gli incontri sono stati programmati alle settimane 13, 24 e 52 per rilevare i dati in merito all’astinenza da fumo e all’uso dei farmaci.

La prima fase è stata completata da un totale di 215 partecipanti (il 73.3% nel gruppo della vareniclina e il 70% nel gruppo del placebo). Durante la fase successiva, 201 partecipanti hanno completato la visita alla settimana 24 ( 66.6% nel gruppo vareniclina e 67.3% nel gruppo placebo) e alla settimana 52 hanno completato il percorso 195 pazienti (66.6% e 63.3% rispettivamente nei due gruppi).

In tutte le fasi, le percentuali di astinenza da fumo erano più alte tra il gruppo di utilizzatori di vareniclina rispetto al gruppo placebo. Secondo i dati rilevati, i fumatori affetti di diabete mellito di tipo 2 inseriti nel gruppo della vareniclina avevano circa 3 volte più possibilità di smettere rispetto al gruppo placebo durante tutto lo studio.

Per quanti riguarda gli esiti avversi del trattemnto a base di vareniclina, in generale sono stati rilevati sintomi lievi o moderati. I più comuni che hanno portato all’interruzione del trattamento sono stati ansia e depressione. Se compariamo i dati presi dai due gruppi, quello che ha utilizzato la vareniclina e quello che invece ha utilizzato il placebo, i sintomi più comuni sono stati nausea (27.3% nel gruppo vareniclina e 11.4% nel gruppo placebo ), insonnia (19.4% vs. 12.7%), sogni anormali (12.7% vs. 3.4%), ansia (11.4% vs. 7.3%) e irritabilità (9.4% vs. 5.4%).

Per quanto riguarda la relativa sicurezza dell’uso di vareniclina tra i pazienti affetti da diabete mellito di tipo 2, i dati sono simili a quanto già rilevato in precedenti studi condotti su campioni di fumatori tra la popolazione. Per quanto riguarda i parametri metabolici e cardiovascolari non state attestate differenze significative tra o all’interno dei due gruppi. In particolare, non è stato rilevato aumento di peso durante lo studio tra i partecipanti.

I fumatori affetti da diabete dovrebbero avere accesso a metodi di cessazione efficaci e sicuri. Più lunga è l’abitudine al fumo e la pregressa condizione di fumatori, più basse saranno le possibilità di raggiungere l’astinenza nel lungo periodo. L’utilizzo combinato della vareniclina e del supporto psicologico abbassano il rischio connesso al diabete e aumentano le possibilità di cessazione” – così conclude il prof. Riccardo Polosa.

Diasmoke: la letteratura su fumo e diabete ha ancora grandi lacune

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Smettere di fumare riduce il rischio di problemi cardiovascolari e di insufficienza renale. Allo stesso tempo, però, comporta una serie di effetti secondari per i pazienti affetti da diabete, tra cui l’aumento di peso. Sebbene la cessazione per i pazienti affetti da diabete che fumano siano perentoria, molti di loro hanno grandi difficoltà a smettere da soli, senza supporti o strumenti terapeutici.

Una review condotta da un team di ricercatori europei facenti parte del progetto di ricerca DIASMOKE (coordinato dal CoEHAR dell’Università di Catania) ha rivelato lacune nella letteratura scientifica di settore, soprattutto in merito agli effetti a livello metabolico del fumo e dello smettere di fumare sulla patologia.

È ormai noto come il fumo rappresenti un fattore di rischio per diverse patologie e aumenti anche il rischio di morte per i fumatori. Le persone affette da diabete potrebbero però incorrere in un rischio ancora maggiore, dovuto non solo all’effetto sinergico del fumo e della patologia stessa sul sistema cardiovascolare e i possibili danni vascolari, ma anche agli esiti avversi che il fumo comporta in termini di controllo glicemico e livelli lipidici.

A livello internazionale, i ricercatori concordano sul fatto che smettere di fumare riduca il rischio di effetti avversi sul sistema cardiovascolare. Allo stesso tempo, smettere può comportare anche effetti collaterali, come l’aumento del peso, che potrebbe a sua volta indurre effetti metabolici imprevisti tra chi soffre di diabete.

La mancanza di dati e di ricerche in merito, ha spinto un gruppo internazionale di ricercatori, appartenenti all’Università di Catania, al Mossakowski Medical Research Institute di Varsavia e all’Ashford and Saint Peter’s Hospitals (Inghilterra), a condurre una review per descrivere lo stato dell’arte e i dati certi in merito ai percorsi di cessazione tra i pazienti affetti da diabete e ai risvolti in termini di controllo glicemico, resistenza all’insulina, secrezione di insulina, anomalie lipidiche e parametri biochimici della nefropatia.

Lo studio Impact of stopping smoking on metabolic parameters in diabetes mellitus: A scoping reviewafferisce al progetto Diasmoke, il primo studio internazionale a valutare e attestare l’impatto in termini di salute generale delle sigarette elettroniche e dei prodotti a tabacco riscaldato nei pazienti affetti da diabete.

Smettere di fumare si traduce in benefici immediati per chi soffre di questa patologia, riducendo il rischio di mortalità e di problematiche cardiovascolari. Ma i ricercatori hanno notato delle lacune nelle ricerche scientifiche sugli effetti metabolici dello smettere di fumare: i risultati attesi non sono stati uniformemente dimostrati. Le ricerche hanno infatti dimostrato sia dei miglioramenti sia dei peggioramenti temporanei nel controllo glicemico dopo che il soggetti avevano deciso di smettere di fumare. 

“Nel valutare la quesitone dei possibili effetti metabolici della cessazione del fumo sui pazienti affetti da diabete, abbiamo notato lacune sorprendenti per quanto riguarda i dati scientifici a disposizione” ha dichiarato la prima autrice dello studio, Magdalena WalickaSolo pochissimi studi a livello internazionale hanno valutato l’impatto dei percorsi di cessazione sui parametri metabolici di persone con il diabete. Studi che riportano risultati incoerenti. È necessario che venga studiato e attestato l’impatto dei percorsi di cessazione tra i fumatori affetti da diabete, per creare e adottare percorsi su misura di cessazione dal fumo”.

Leggi il comunicato stampa completo sul sito CoEHAR

Online la consultazione europea su fumo ed ecig: come partecipare?

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La Commissione Europea apre ai cittadini e alle organizzazioni di settore la valutazione del quadro legislativo per la lotta al tabagismo. L’obiettivo è conoscere la situazione relativa al consumo di tabacco, all’efficacia o meno delle strategie antifumo e soprattutto valutare in che contesto si collocano i prodotti privi combustione, sia in termini di produzione e commercializzazione che per quanto riguarda la comunicazione e la diffusione online.

Le politiche tradizionali di lotta al tabagismo devono essere aggiornate: la scarsità di informazioni a livello istituzionale, la difficoltà nel cercare una linea d’azione comune, gli esempi agli antipodi di paesi europei e la necessità di creare una regolamentazione comune per i nuovi prodotti del tabacco richiede che i cittadini e le organizzazioni condividano i propri pareri e le proprie opinioni. 

Secondo la commissione europea “il consumo di tabacco è il principale rischio evitabile per la salute e nell’UE rappresenta ancora la principale causa di morte prematura, responsabile di quasi 700 000 decessi ogni anno. Circa il 50 % dei fumatori muore prematuramente (in media 14 anni prima dei non fumatori). Allo stesso tempo, il consumo di tabacco, determinato, insieme ad altri fattori, dalle disuguaglianze socioeconomiche, continua a essere la principale causa di cancro prevenibile: il 27 % di tutti i tumori è infatti riconducibile al tabagismo, la cui eliminazione permetterebbe di evitare nove casi su dieci di cancro ai polmoni”.

La confusione normativa e ideologica nei confronti del apporto rischio-beneficio tra sigarette convenzionali e sigarette elettroniche e l’urgenza di limitare l’accesso delle fasce più a rischio ai nuovi prodotti del tabacco, richiede, ormai da tempo, che Bruxelles intraprenda una linea di azione diversificata.

Le evidenze scientifiche puntano ormai da anni verso una direzione ben precisa: le sigarette elettroniche e i prodotti a tabacco riscaldato sono una valido sostituto del sigarette convenzionali, sono il 95% meno dannose e la capacità di replicare l’azione del fumo crea le condizioni per aiutare tutti quei tabagisti resistenti alla cessazione, che non trovano beneficio con i metodi convenzionali.

Metodi che, anche osservando i dati recentemente pubblicati che confermano l’aumento nel numero di fumatori in Italia, sembrano attestare un trend che necessita di un’ulteriore spinta, di un’innovazione per poter frenare la dipendenza da sigaretta.

A causa di fattori quali il rapido aumento dei prodotti emergenti e i recenti sviluppi tecnologici nel mondo del consumo di tabacco, la Commissione ha aperto a cittadini e organizzazioni la consultazione per la valutazione del quadro legislativo per la lotta al tabagismo.

La valutazione riguarderà la regolamentazione dei prodotti, la pubblicità, la promozione e la sponsorizzazione, nel più ampio contesto delle relative politiche di lotta al tabagismo.

Una consultazione nata anche sulla scia del parere del Piano europeo per la lotta contro il cancro, che si è soffermato particolarmente sui rischi connessi al fumo di sigaretta: la strategia d’azione prevede di ridurre il tasso di fumatori in Europa al 5% entro il 2040, creando cosi “una generazione senza fumo”. 

Un progetto ambizioso che deve valutare qualsiasi strategia a disposizione, comprese quelle di riduzione del danno, considerando che gli attuali tassi di fumatori all’interno del territorio comunitario si attestano intorno al 25%.

cio sul mercato europeo e i servizi online sorti contestualmente che promuovono i prodotti dal tabacco, dai negozi virtuali e alle strategie di comunicazione attraverso i social media.

Per inviare un commento, basta semplicemente registrarsi e seguire le indicazioni per la consultazione a questo link: https://ec.europa.eu/info/law/better-regulation/have-your-say/initiatives/13481-Valutazione-del-quadro-legislativo-per-la-lotta-al-tabagismo_it

ESCI 2002: Polosa “L’harm reduction non è un’opzione, ma una necessità”

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Il prof. Riccardo Polosa, fondatore del CoEHAR, è intervenuto al 56esimo meeting annuale di ESCI (European Society for Clinical Investigation).

L’intervento, intitolato “Accelerating healthy lifestyles: the case for Tobacco Harm Reduction”, si è incentrato sulle evidenze scientifiche più recenți a favore delle strategie di riduzione del danno da fumo e sugli esempi internazionali dei paesi che hanno adottato questo approccio.

ESCI è la società europea di indagine clinica che ogni anno organizza una conferenza nazionale per permettere ai giovani ricercatori di incontrarsi, scambiarsi informazioni e conoscenze, discutere e imparare grazie alla possibilità di assistere agli interventi di scienziati ed esperti di alto profilo.

Il prof. Riccardo Polosa, uno dei massimi esperti mondiali nel campo della riduzione del danno da fumo e fondatore del CoEHAR, è stato invitato alla conferenza nazionale di ESCI per discutere delle politiche di harm reduction, strategie già adottate a livello internazionale dalle autorità di salute pubblica di diversi paesi.

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Il prof. Riccardo Polosa, fondatore del CoEHAR

Un approccio alternativo che mira a ridurre il danno causato dall’abitudine tabagica, offrendo al contempo un’alternativa ai metodi tradizionali per smettere di fumare e garantendo il raggiungimento di uno stile di vita più sano.

L’intervento ha offerto una visione a 360° sulle prove scientifiche a sostegno dell’utilizzo di sigarette elettroniche e prodotti a tabacco riscaldato: secondo numerosi studi internazionali, inclusi quelli coordinati dal CoEHAR, le sigarette elettroniche sono considerate molto meno dannose delle sigarette tradizionali.

La scienza ha inoltre dimostrato che la nicotina non è la causa delle ben note patologie fumo correlate, ma lo sono i componenti chimici sprigionati dalla combustione del tabacco e contenuti nelle sigarette.

Garantire ai fumatori, soprattutto quelli più resistenti, un prodotto alternativo non basato sulla combustione del tabacco è la linea d’azione principale delle strategie di riduzione del danno: le sigarette elettroniche garantiscono un’esperienza che imita quella del fumo tradizionale e permette di ridurre le comorbidità di alcune patologie note, come la BPCO o il diabete.

Grazie a uno studio del CoEHAR sui pazienti affetti da BPCO che sono passati alle ecig, i ricercatori sono stati in grado di verificare notevoli miglioramenti nella salute dei pazienti, una riduzione del numero di sigarette fumate, un miglioramento delle funzioni polmonari, una qualità di vita decisamente più alta e meno esacerbazioni respiratorie.

Durante la lezione, il prof, Polosa ha inoltre presentato il progetto Diasmoke, il primo studio di questo genere a livello internazionale che valuterà l’impatto generale dei sistemi a rilascio di nicotina privi di combustione sui pazienti affetti da diabete e gli eventuali rischi cardiovascolari.

Valutando i dati a livello di popolazione, l’impatto delle sigarette elettroniche può portare a fenomeni molto interessanti, come in Giappone, dove l’avvento delle ecig sul mercato ha comportato una riduzione del 34% nella vendita di sigarette tradizionali in soli 4 anni.

È chiaro che il danno provocato dal fumo combusto può essere ridotto notevolmente e in maniera anche relativamente facile” ha spiegato il prof Polosa ma per farlo, ora più che mai, abbiamo bisogno di politiche che possano supportare le strategie di riduzione del danno a livello globale.

È tempo di cambiare lo scenario nei percorsi di cessazione, soprattutto per quei fumatori che vogliono smettere e trovano delle difficoltà nel farlo: i metodi tradizionali non sono sempre la soluzione che conduce ai risultati migliori.

In quei paesi dove le sigarette elettroniche e i prodotti a tabacco riscaldato sono adottati come uno strumento di cessazione, la vendita di sigarette è diminuita notevolmente e le persone hanno potuto beneficiare di una nuova opzione a loro disposizione, con sviluppi interessanti in termini di salute”.

Secondo lo scienziato, i tassi sul fumo e i fumatori sono ancora troppo alti e le attuali politiche antitabagismo non ottengono abbastanza risultati: il principio della riduzione del danno non è più solo un’opzione, ma una necessità e la sua implementazione aiuterà i fumatori a raggiungere degli stili di vita più sani.

La conferenza di ESCI si è svolta dall’8 al 10 giugno a Bari: argomento di quest’anno: “Promoting Biomedical Research, Equal Health and Environment in the post-Covid Syndemic Era”.

Durante il congresso, l’ESCI ospita diverse attività e pre-corsi specifici che coprono un’ampia gamma di argomenti attuali, che spaziano dalla biologia mitocondriale, cardiovascolare, bioinformatica, ecografica, rigenerativa/genomica, chirurgica, trasportatori di membrana agli aspetti autoinfiammatori, al microbioma e alla medicina generale.

Smettere in gravidanza: ecig più efficaci e sicure come i cerotti alla nicotina 

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Uno studio condotto dai ricercatori della Queen Mary University di Londra ha messo a confronto i tassi di cessazione e gli esiti al termini della gravidanza tra due gruppi di gestanti, divise tra chi utilizzava i cerotti alla nicotina e chi invece utilizzava le sigarette elettroniche.

La ricerca, la prima a valutare l’utilizzo dei prodotti a rischio ridotto tra le donne in gravidanza, ha dimostrato che le sigarette elettroniche possono essere più efficaci per smettere di fumare e sicure tanto quanto i cerotti alla nicotina.

Quando si scopre di essere rimaste incinta, una delle prime abitudini da abbandonare immediatamente è il fumo: non solo accendersi una sigaretta è dimostrato diminuisca i tassi di fertilità e dilati i tempi di concepimento, ma si aumenta il rischio di gravidanze extrauterine, di aborto spontaneo, parto prematuro e complicanze sia durante la gestazione che al momento del parto.

Come aiutare dunque le donne che devono smettere di fumare in gravidanza ma hanno delle difficoltà nel farlo?

Secondo gli approcci tradizionali, a queste donne viene generalmente consigliato di utilizzare i cerotti alla nicotina, che non solo comportano comunque l’assunzione della sostanza, ma i tassi a livello di cessazione totale non sono tra i più alti.

Inoltre, secondo statistiche recenti, la correlazione tra fumo e svantaggi socioeconomici sarebbe ancora più incidente tra le donne in gravidanza, aumentando il gap sociosanitario.

Ecco perché un aiuto potrebbe arrivare dai dispositivi a rischio ridotto, in primis le sigarette elettroniche, i cui effetti in questo specifico contesto ancora non erano stati studiati.

Un gruppo di ricercatori della Queen Mary University di Londra, coordinati dal ricercatore Peter Hajek, ha voluto misurare le possibilità che le sigarette elettroniche rappresentano per le donne fumatrici incinta che desiderano smettere.

Lo studio è stato condotto su 1140 partecipanti incinta, divise in due gruppi differenti: uno utilizzava le sigarette elettroniche, l’altro i cerotti alla nicotina.

Le partecipanti sono state selezionate in 23 ospedali inglesi e un servizio nazionale di cessazione scozzese. La media dell’età delle donne era 27 anni, 15.7 settimane di gravidanza e 10 sigarette fumate al giorno.

I tassi di abbandono al termine della gravidanza sono rimasti pressoché simili, ma i tassi migliori si sono rilevati tra coloro che hanno utilizzato le sigarette elettroniche (6.8% rispetto al 4.4% del gruppo dei cerotti).

I tassi bassi sono un effetto dei pochi campioni di saliva ricevuti dalle donne partecipanti: 108 dei campioni di saliva su 196 partecipanti che si dichiaravano astinenti alla fine della gravidanza. Tra queste, 13 hanno anche fornito una lettura dei livelli di monossido di carbonio. 

Confrontando poi i dati sulla astinenza autoriferita, nel gruppo delle sigarette elettroniche i tassi si attestano al 19.8% mentre in quello dei cerotti al 9.7%. Il 34% delle partecipanti nel gruppo delle ecig e il 6% di quelle nel gruppo dei cerotti utilizzavano ancora i prodotti a fine gravidanza.

Per quanto riguarda gli esiti avversi al termine della gravidanza, in merito alle condizioni del parto o del nascituro, gli effetti erano pressoché simili in entrambi i gruppi, tranne che per il dato sulle nascite di bambini sottopeso (meno di 2.5 kg): 9.8% nel gruppo ecig rispetto al 14.8% di quello dei cerotti.

Secondo Peter Hajek: “Per coloro che sono in attesa di un bambino smettere di fumare è sicuramente la scelta migliore senza continuare ad assumere la nicotina, ma quando questo diventa difficile le ecig possono aiutare a smettere e sono sicure tanto quanto i cerotti alla nicotina. Molti servizi di cessazione consigliano già le sigarette elettroniche ai fumatori per smettere. Un uso simile può essere adesso consigliato alle donne in gravidanza”.

Un murales contro il fumo: LIAF e CoEHAR colorano Catania

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É stato svelato oggi il murales realizzato grazie alla collaborazione di LIAF, CoEHAR, Comune di Catania, BCC Banca di Credito cooperativo di Regalbuto, gruppo PPG Italia e riprodotto dal collettivo artistico MaleTinte.

Perché tutte le immagini portano scritto più in la”: una suggestione di Montale che racconta il  potere che un’immagine, un’istantanea sul mondo reale sanno evocare in maniera molto più rapida di un intero scritto.

La città di Catania, da anni riconosciuta come la capitale mondiale della ricerca antifumo, sede del CoEHAR e della LIAF, impegnate nel creare un network di relazioni sul territorio e a livello internazionale attraverso al promozione di una sana cultura della cessazione basata sui dati della ricerca scientifica, da oggi annovera tra le sue opere un murales realizzato per promuovere la cultura antifumo.

CoEHAR e LIAF, grazie al sostegno del Comune di Catania, della BCC di Regalbuto e del gruppo PPG Italia, hanno voluto regalare a una città che gli ha dato tanto un segno tangibile, che sia una cassa di risonanza per lanciare un messaggio chiaro e inequivocabile: a Catania, quando si parla di salute, non si scherza.

Erano presenti: Francesco Priolo, Rettore dell’Università di Catania; Riccardo Polosa, fondatore del CoEHAR; Giovanni Li Volti, direttore del CoEHAR; Pippo Arcidiacono, assessore alla salute del Comune di Catania; Sara Pettinato, presidente della Commissione Sanità del Comune di Catania; Giuseppe Ferraro, capo di gabinetto del sindaco; Claudia Corona e le artiste del collettivo “MaleTinte”; Ezio Campagna, presidente LIAF Lega Italiana Anti Fumo; Arturo La Vignera e Giuseppe Calabrese, rispettivamente presidente e direttore della BCC Banca di Credito Coo-perativo di Regalbuto (sponsor del murales); Alfio Platania, responsabile PPG Italia.

“La ricerca scientifica, in cui il nostro Ateneo primeggia, va sempre abbinata ad un’intensa e corretta attività di comunicazione, relativa sia al trasferimento tecnologico verso il tessuto economico e imprenditoriale sia all’indicazione di comportamenti, stili di vita e strategie terapeutiche per i cittadini – così il rettore dell’Università di Catania, Francesco Priolo – Un’iniziativa come il murales sicuramente fa leva su dei linguaggi che più facilmente raggiungono i giovani, mettendo in loro quella pulce nell’orecchio che può mostrare la strada per smettere di fumare o ridurre i danni correlati al fumo. Ed è molto importante che questo progetto sia stato ispirato dai suggerimenti creativi degli stessi ragazzi delle scuole superiori, in maniera tale da essere ancora più efficace.”

Lasciamo alla nostra città una eredità unica e preziosa, una tangibile testimonianza del nostro impegno nella lotta contro il fumo e nella promozione della riduzione del rischio. Celebriamo il No Tobacco Day con un murales che auspica al cambiamento e che invita ad intraprendere uno stile di vita più sano” – ha dichiarato il prof. Polosa. 

L’idea che abbiamo sposato con piacere è quella di abbellire la città con opere artistiche in grado di promuovere messaggi positivi per invogliare i cittadini ad intraprendere stili di vita più sani. Un murales che nasce grazie alla proficua collaborazione tra Comune, Università e associazioni” – così Pippo Arcidiacono, assessore alla salute del Comune di Catania. 

Il disegno racconta graficamente il percorso verso un mondo libero dal fumo. Natura, colori, sorrisi e persone cambiano radicalmente. “Un mondo mortifero, severo, greve, triste di solitudini grigie e alberi scheletrici, fabbriche e fumo da un lato. Dall’altro un mondo nuovo, di sensi liberi di afferrare i dettagli e i colori dell’esistente, trasposizioni possibili di una collettività rinata. La visione di un futuro e di una realtà, del verosimile e del possibile, in un murales che sembra disegnato da artiste, bambini e scienziati insieme.” – ha spiegato Lydia Giordano, portavoce delle “MaleTinte”. 

In questo contesto, in occasione del No Tobacco Day promosso dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, Martedì 31 Maggio dalle ore 9 alle ore 17 nell’Aula Magna del Palazzo Centrale dell’Università si svolgerà la “Conferenza nazionale CoEHAR sulla riduzione del danno: rischi e benefici dei prodotti senza combustione”. Al convegno parteciperanno tutti i più importanti ricercatori italiani nel campo della ricerca sulla riduzione del danno da fumo e tutti gli esponenti delle associazioni di settore. Moderano i giornalisti nazionali: Irma D’Aria e Stefano Caliciuri. Per i saluti istituzionali, saranno presenti anche il Rettore dell’Università di Catania, Francesco Priolo e l’Assessore della Salute della Regione Siciliana, Ruggero Razza.

In questo contesto, in occasione del No Tobacco Day promosso dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, Martedì 31 Maggio dalle ore 9 alle ore 17 nell’Aula Magna del Palazzo Centrale dell’Università si svolgerà la “Conferenza nazionale CoEHAR sulla riduzione del danno: rischi e benefici dei prodotti senza combustione”.

Kyriakides: prove deboli sulle ecig. Polosa e Canino: la scienza dice altro

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L’intervento del Commissario alla salute Stella Kyriakides in merito alle sigarette elettroniche, sulle quali “esistono prove deboli a sostegno dell’efficacia delle stesse nell’aiutare i fumatori a smettere”, ha suscitato scalpore: in una lettera indirizzata alla Kyriakides, il prof. Riccardo Polosa, fondatore del CoEHAR, e il presidente dell’associazione ANPVU, Carmine Canino, rispondono punto per punto alle assurde dichiarazioni pubblicate.

Non c’è un attimo di tregua sul fronte europeo del vaping: ultima in ordine cronologico, la replica del Commissario alla salute Stella Kyriakides in merito all’interrogazione della parlamentare del Partito Popolare Europeo, Sara Skyttedal, in data 16 marzo 2022, in cui si chiedeva se le posizioni espresse dalla Commissione speciale dell’Europarlamento sulla lotta contro il cancro in merito al ruolo positivo della sostituzione delle sigarette con prodotti alternativi a base di nicotina trovassero il consenso della Commissione Europea per la salute. 

Secondo il report della Commissione speciale dell’Europarlamento sulla lotta contro il cancro, nota con il nome di BECA, le sigarette elettroniche possono essere un valido aiuto per tutti coloro che vogliono smettere di fumare, riducendo il rischio di patologie correlate.

Nella risposta all’interrogazione della parlamentare, il Commissario Kyriakides sottolinea invece che esistono “da un lato, prove a sostegno delle conseguenze dannose del consumo di sigarette elettroniche e, dall’altro, prove deboli a sostegno dell’efficacia delle sigarette elettroniche nell’aiutare i fumatori a smettere”.

Una risposta sicuramente influenzata dal rapporto del Comitato Scientifico su Salute, Ambiente e Rischi Emergenti della Commissione Europea, lo SCHEER, che da una parte sostiene che le prove a favore dell’utilizzo delle sigarette elettroniche come strumenti di cessazione non sarebbero sufficienti, mentre dall’altra afferma che le prove sono sufficienti quando si analizzano i rischi potenziali connessi al loro uso.

Lo stupore deriva dal fatto che la sua risposta, ribadendo, come si legge nella lettera firmata da Riccardo Polosa e Carmine Canino “l’oramai consumato approccio del principio di precauzione nei confronti dei prodotti da svapo, non tiene in considerazione che persino le autorità sanitarie statunitensi (i.e. Food & Drug Administration – FDA) hanno cominciato a certificarli quali utili strumenti per la lotta contro il tabagismo”.

Il parere dello SCHEER è palesemente fuorviante” continuano gli esperti “come comprovato in un documento recentemente pubblicato sulla rivista scientifica di settore, Harm Reduction Journal, che sottolinea come le conclusioni avanzate dallo SCHEER siano condizionate dalla omissione relativa ai benefici per la salute individuale e a livello di popolazione derivanti dalla sostituzione del fumo con le sigarette elettroniche“. 

Nonostante la mole delle evidenze scientifiche, purtroppo il settore del vaping rimane ancora in ostaggio di teorie ormai ampiamente confutate e che spostano l’attenzione dal vero focus della ricerca: i fumatori che desiderano smettere rimangono frastornati dai pareri contrastanti delle autorità di salute pubblica e, in molti casi, non approcciano gli strumenti a rischio ridotto, di cui si riconosce ormai l’efficacia nei percorsi di cessazione.

La missiva di Polosa e Canino si conclude auspicando “una sua più aperta e serena valutazione delle opportunità offerte dalla riduzione del danno per una salute migliore di tutti i cittadini europei”.

Leggi qui il testo integrale della lettera

No Tobacco Day 2022: a Catania due eventi che segnano la storia dell’Harm Reduction (27 e 31 Maggio)

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Inizia la settimana più movimentata dell’anno per la Lega Italiana Anti Fumo. Eventi, ospiti importanti, novità e tante news per il No Tobacco Day 2022 che si appresta a scrivere una pagina importante per la storia della ricerca sulla riduzione del danno.

Questi gli appuntamenti in calendario:

VENERDI’ 27 MAGGIO ore 10 INAUGURAZIONE “COEHAR MURALES”

viale A. Doria (circonvallazione di Catania – altezza accesso via S. Sofia)

Il “COEHAR MURALES” è stato realizzato dal collettivo artistico MaleTinte con il patrocinio del Comune di Catania, della BCC Roma – Banca di Credito Cooperativo di Regalbuto e della Liaf Lega Italiana Antifumo. L’iniziativa rientra nell’ambito delle attività previste dal progetto “Catania: capitale mondiale della ricerca contro il fumo

MARTEDI’ 31 MAGGIO 2022 ore 9 CONFERENZA NAZIONALE COEHAR

Palazzo Centrale dell’Università di Catania – Piazza Università

Convegno nazionale sulla ricerca per la riduzione del danno promosso dall’ateneo di Catania in collaborazione con LIAF.

Programma disponibile qui.

Interverranno gli esponenti più illustri del panorama scientifico italiano.

Moderano: Irma D’Aria e Stefano Caliciuri.

Ospite internazionale: Hiroya Kumamaru, vice direttore di AOI International Hospital in Kawasaki che discuterà dell’incredibile diminuzione del numero dei fumatori in Giappone dopo l’ingresso nel Paese dei prodotti senza combustione.

Durante il convegno si terrà un talk dedicato alle associazioni italiane a tutela del settore dell’Harm Reduction. Saranno, inoltre, premiati gli studenti che hanno realizzato i progetti creativi nell’ambito dell’iniziativa “Catania capitale della ricerca antifumo”.

Conduce i lavori del convegno: il fondatore del CoEHAR, prof. Riccardo Polosa.

Catania capitale mondiale della ricerca antifumo: un murales contro il fumo

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Secondo un recente articolo pubblicato su BMC Public Health, l’Università degli Studi di Catania è considerata l’ateneo più produttivo al mondo nel campo della ricerca applicata agli strumenti utili per ridurre i danni da fumo. 

Un riconoscimento ottenuto grazie ai ricercatori dell’Università di Catania e del CoEHAR, il Centro di Eccellenza internazionale per la Riduzione dei danni da fumo fondato dal prof. Riccardo Polosa nel 2018, la cui attività ha attirato a Catania centinaia di ricercatori da tutto il mondo, avviando numerosi progetti di ricerca che hanno reso il centro catanese un punto di riferimento internazionale.

Per questi motivi, Catania, una delle città più belle in Italia, nata sul mare all’ombra dell’Etna, può essere definita a pieno titolo la “capitale mondiale della ricerca antifumo”.

Come sappiamo, però, nonostante esistano linee guide che aiutano i fumatori a intraprendere un percorso di abbandono del fumo, dire addio alla sigaretta non è facile e, molto spesso, gli sforzi non portano a risultati tangibili. È necessario che, accanto all’attività di centri come il CoEHAR dove vengono studiati strumenti alternativi che riducono il danno da fumo e, allo stesso tempo, rappresentano un metodo alternativo per smettere, si diffonda una sana cultura antifumo a livello sociale, che prevenga, soprattutto tra i più giovani, il desiderio di iniziare a fumare.

Il CoEHAR, in collaborazione con la Città Metropolitana di Catania e LIAF Lega Italiana Anti Fumo, ha deciso dunque di lanciare un contest tra gli studenti delle scuole di Catania per realizzare una sorta di manifesto visivo al fine di tradurre in linguaggio creativo una sana cultura antifumo, da condividere a scuola o in qualsiasi altro contesto sociale.

I ragazzi delle classi coinvolte hanno realizzato un bozza grafica del progetto seguendo le indicazioni richieste dal centro di ricerca, ma non hanno avuto limiti alle idee da presentare.

I progetti pervenuti sono tutti disponibili qui.

Le scuole che hanno partecipato al contest sono: il liceo artistico Emilio Greco di Catania e il liceo F. De Sanctis di Paternò. Gli studenti presenteranno e racconteranno l’elaborazione delle loro idee durante il convegno annuale dedicato al No Tobacco Day 2022 che si terrà presso Palazzo dell’Università martedì 31 Maggio 2022 alla presenza di scienziati, medici e giornalisti di tutta Italia.

Nel frattempo, lungo il viale A. Doria, l’arteria di collegamento principale della provincia etnea, è appena stato allestito il ponteggio nell’area in cui da domani inizieranno i lavori per la realizzazione del murales della cultura antifumo. Si tratta di un nuovo manifesto del cambiamento internazionale che prenderà vita grazie al genio e alla collaborazione artistica del collettivo siciliano delle “Maletinte“, un gruppo di 13 donne impegnate da anni nell’arte e nella cultura ed unite dalla comune passione per il colore.

Maletinte: “Aria rovente, il mare, le pietre e il fuoco. Tinteggi acrobatici di donne sognatrici e volitive. Contaminazioni fluttuanti di stili e percorsi diversi; un unico comune obiettivo: colorare il mondo.

Smettere di fumare in gravidanza: anche le ecig aiutano

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Durante la gravidanza, le donne che fumano non sempre riescono nell’ardua impresa di smettere del tutto. Solitamente, alcune riescono a dire addio al fumo durante la fase dell’allattamento, ma sarebbe più indicato smettere molto prima. Il fumo, nemico per eccellenza della salute di tutti, lo è anche per il feto e per la fertilità.

Sono diverse le ragioni per cui si dovrebbe evitare questa cattiva abitudine, ma quando si tratta di una vita che sta venire la mondo, smettere di fumare è un obbligo. Quando davvero non si riesce a smettere, passare a soluzioni meno dannose come i cosiddetti prodotti a rischio ridotto, risulta essere una valida alternativa.

Tra le alternative a disposizione per quelle donne che durante la gestazione fumano gli esperti hanno preso in considerazione l’utilizzo dei cerotti alla nicotina, anche se in maniera notevolmente ridotta.

Questo perché in passato è emerso, da diversi studi, che i cerotti alla nicotina potevano aiutare le donne a ridurre il fumo durante la gravidanza senza danneggiare lo sviluppo del bambino.

Secondo uno studio condotto dai ricercatori della Queen Mary University di Londra, le donne che hanno scelto come alternativa le sigarette elettroniche, hanno mostrato tassi di abbandono migliori alla fine della gravidanza rispetto al gruppo delle donne che hanno scelto i cerotti alla nicotina (6,8% contro 4,4%).

Lo studio consisteva nel dividere casualmente 1.140 fumatrici in gravidanza in due gruppi, al primo sono state somministrate sigarette elettroniche, mentre al secondo sono stati somministrati cerotti alla nicotina. Alcune delle donne partecipanti al gruppo dei cerotti alla nicotina hanno utilizzato anche le sigarette elettroniche.

Ma perché non bisogna fumare durante la gravidanza? Quali sono i rischi che si corrono? Tra i rischi più comuni c’è quello dell’aborto, della gravidanza extrauterina e la morte prematura, ma anche una lenta e scorretta crescita del feto. Il fumo in gravidanza è alla base di problematiche molto serie.

Intraprendere un percorso di smoking cessation può essere molto lungo e difficile, ma dal momento che i rischi sono diversi e molto gravi, è il primo passo da compiere per affrontare serenamente la gravidanza anche quando non è ancora arrivata.

Il nuovo studio ha dimostrato che, come per le fumatrici non incinte, le sigarette elettroniche possono essere più efficaci dei cerotti alla nicotina e non rappresentano rischi maggiori per le madri o i bambini durante la gravidanza.

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