venerdì, Gennaio 24, 2025
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JUUL e lo studio sui biomarcatori. Il commento del CoEHAR

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Massimo Caruso

Il team CoEHAR commenta i dati dello studio annunciato da JUUL Changes in Biomarkers of Exposure Associated with Switching for 5 Days from Combusted Cigarettes to Nicotine Salt Pod System.

“Lo studio è ben impostato e affronta anche la possibile differenza indotta da aromi differenti nei liquidi utilizzati dagli switchers. È fantastico vedere come l’abbassamento dei biomarcatori di danno fumo-correlati misurati su urine negli switchers sia rapida e del tutto analoga ai quitters in soli 5 giorni. Uno dei limiti, evidenziato dagli stessi autori, è quello di non aver studiato l’eventuale passaggio incompleto dalle sigarette convenzionali alle elettroniche (i cosiddetti dual-user), e questo potrebbe aver inquinato parzialmente il dato (a svantaggio dei benefici del passaggio da sigaretta classica ad e-cig)” – cosi il prof. Massimo Caruso dell’Università degli Studi di Catania e ricercatore della Lega Italiana Anti Fumo. 

“Questo tipo di studi, in real-life, ha un valore che non può essere sicuramente eguagliato da studi eseguiti su cavie. E’ un interessante passo in avanti che deve essere seguito da tanti altri verso una sempre più alta qualità della ricerca fondata su standard scientifici internazionali” – – ha specificato il prof. Riccardo Polosa direttore del CoEHAR, Centro di Eccellenza per la Riduzione del Danno da fumo dell’Università degli Studi di Catania.

IL COMUNICATO STAMPA

RIDUZIONI EQUIVALENTI DEI BIOMARCATORI CORRELATI AL FUMO DI TABACCO TRA I FUMATORI CHE SONO PASSATI A JUUL E QUELLI ASTENUTISI DALLE SIGARETTE 

JUUL Labs ha annunciato i risultati di uno studio clinico che ha rilevato riduzioni equivalenti in selezionati biomarcatori di esposizione a breve termine (BOE- biomarkers of exposure) tra fumatori adulti che sono passati esclusivamente a prodotti JUUL e quelli che si sono astenuti dal fumo, per un periodo di cinque giorni. I risultati dello studio Changes in Biomarkers of Exposure Associated with Switching for 5 Days from Combusted Cigarettes to Nicotine Salt Pod System[1]” sono stati presentati al meeting annuale 2019 della US Society for Research on Nicotine & Tobacco (SRNT), tenutosi a San Francisco.

Lo studio – randomizzato, a gruppi paralleli e condotto in aperto su fumatori adulti in regime di ricovero – è stato promosso da JUUL Labs e condotto da Celerion, un primario laboratorio di ricerca clinica, con l’obiettivo di esaminare i cambiamenti, rispetto al valore basale, dei BOE primari presenti nelle urine e nel sangue di 90 fumatori adulti.

I biomarcatori a breve termine oggetto dell’analisi – NNN, NNAL, 3-HPMA, MHBMA, S-PMA, HMPMA, CEMA, 1-OHP e COHb – sono agenti cancerogeni di comune riscontro in seguito al consumo di sigarette combustibili e ampiamente considerati come fattori contribuenti allo sviluppo di tumori associati al consumo di tabacco.

I soggetti coinvolti nello studio sono stati randomizzati in sei bracci e – per una durata di cinque giorni – hanno utilizzato un vaporizzatore a cartucce con sali di nicotina (NSPS/JUULpod), si sono astenuti dal fumare, oppure hanno continuato a consumare sigarette della loro marca abituale. Gli utilizzatori di NSPS sono stati ulteriormente randomizzati in quattro sottogruppi separati (15 soggetti per gruppo) e hanno usato uno dei quattro prodotti JUUL aromatizzati (Virginia Tobacco, Mint, Mango o Creme) a una concentrazione di nicotina del 5%. Prima della rilevazione dei valori basali, tutti i soggetti si sono astenuti dal fumare per 12 ore, al fine di valutare l’impatto sui BOE conseguente rispettivamente all’uso di NSPS, all’astinenza o al consumo di normali sigarette.

Lo studio ha rilevato che tutti gli otto BOE urinari non nicotinici si sono ridotti di un valore aggregato dell’85,3% nel braccio degli astinenti, rispetto a una riduzione aggregata dell’85.0% nel braccio composto dai 4 gruppi di utilizzatori di NSPS (p>0,05). Ciò rappresenta una riduzione relativa del 99.6% dei BOE aggregati per il braccio degli utilizzatori di NSPS. Nel braccio dei fumatori di sigarette combustibili, gli stessi BOE sono aumentati di un valore aggregato del 14.4% rispetto al valore basale.

Danielino77 e il servizio di Striscia la Notizia

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Continua il nostro tour tra GLI INFLUENTI DELLO SVAPO ITALIANO.

Oggi Gabriella ha incontrato Danielino77, “l’influente vaper” che con i suoi 80 mila iscritti gestisce un canale you tube interamente dedicato al vaping.

A pochi giorni dalle polemiche suscitate dall’FDA sulla diffusione dell’uso di sigaretta elettronica anche tra i minorenni, Danielino dice la sua rispetto al caso italiano.

E continua con la sua personale analisi sulle tendenze del momento nel mondo del vaping. Cosa si svapa di più? A che punto siamo?

Stefano Caliciuri, la voce del vaping italiano

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Secondo appuntamento con la rubrica dedicata agli “influenti dello svapo“. Oggi, Valeria Nicolosi e Gabriella Finocchiaro incontrano Stefano Caliciuri, la voce più autorevole dell’informazione giornalistica italiana dedicata al mondo del vaping.

Giornalista, vaper e fondatore di SigMagazine, Caliciuri è considerato il guru dell’informazione di settore. Sempre attento alle novità, non lascia mai nulla al caso. Le sue battaglie giornalistiche sono state baluardo di numerosi traguardi raggiunti per una migliore regolamentazione delle sigarette elettroniche in Italia. Accanto a lui, Barbara Mennitti,colonna portante” del suo lavoro e della sua vita.

SigMagazine, la rivista di cui lei è direttore, è considerata la testata giornalistica più autorevole nel settore del vaping. Come è iniziato tutto? Come è nata l’idea del giornale?

Avevo da poco iniziato a utilizzare la sigaretta elettronica e volevo informarmi sui liquidi, sull’hardware e sulle aziende del settore. Non trovai nulla. Decisi quindi di unire la mia professione con la passione. Sigmagazine è nato così, per colmare un vuoto di informazione specialistica. Nel 2015 è stata registrata la testata online in Tribunale; nella primavera del 2017 è poi nato il giornale di carta, il bimestrale d’approfondimento rivolto agli operatori che ogni due mesi viene distribuito in tutti i negozi. Io sono il volto, l’immagine pubblica di Sigmagazine, ma non sarei onesto se non citassi la vera colonna portante della redazione: Barbara Mennitti, conosciuta diciassette anni fa al corso di preparazione all’esame di Stato per giornalisti, diventata poi mia moglie.

Lei oggi è uno svapatore ma ha mai fumato? E come è arrivato alle ecig? 

Ho fumato per quasi 25 anni una media di trenta sigarette al giorno. Fumare mi piaceva, non avevo mai preso in considerazione l’idea di smettere, cosa che invece aveva tentato di fare più volte mia moglie. La accompagnai in un negozio di sigarette elettroniche, lei accettò l’offerta della negoziante di acquistare un kit doppio di Ego, quelle con il phantom per intenderci. Passammo quasi due ore ad assaggiare i liquidi. La mia diffidenza iniziale rapidamente si trasformò in curiosità. Rimani estasiato: mi affascinava l’idea di avere in bocca un sapore sempre diverso pur continuando a soddisfare il mio bisogno di nicotina. Per qualche mese ridussi drasticamente le sigarette tradizionali sino al giorno in cui non sentii più la necessità di entrare dal tabaccaio. 

Il settore dello svapo ha vissuto grandi momenti altalenanti, dal boom iniziale, si è passati ad un netto declino per poi tornare pian piano a risalire. Secondo lei quale sarà il futuro dello vaping in Italia?

Inarrestabile certamente, più stabile quasi sicuramente; meno affollato probabilmente. Sino all’anno scorso le aziende erano vessate da una tassazione straordinaria e spropositata che ha creato disordine nel commercio, soprattutto dei liquidi. Da quest’anno credo che si sia trovata una giusta linea di compromesso: pagare meno, pagare tutto e tutti. In questo momento credo che l’offerta sia più alta della domanda; cioè il mercato mi sembra saturo di prodotti, ben più di quanti ne occorrerebbero. Sarà comunque il tempo e il mercato a decidere. In ogni caso la diffusione della sigaretta elettronica sarà forse lenta ma, come detto, certamente inarrestabile. Non solo in Italia ma in tutto il mondo. Le multinazionali del tabacco lo hanno ormai capito da tempo, tant’è che negli ultimi tempi stanno mettendo in campo politiche di comunicazione e marketing molto aggressive.

Usare le ecig per ridurre i danni da fumo. Lo hanno capito gli italiani o siamo ancora indietro rispetto agli altri Paesi? 

È sempre difficile far cambiare le abitudini. Spesso occorre un intervento esterno che ti costringa a farlo. Vedi ad esempio l’obbligo delle cinture di sicurezza in auto o del casco in moto. Oggi nessuno mette in discussione che questi due accessori riducano il danno a seguito di incidenti stradali. Eppure se non ci fosse stato un obbligo di legge, probabilmente saremmo ancora liberi di circolare in totale insicurezza. Dico questo perché anche per le sigarette elettroniche potrebbe esser condotta una analoga strategia da parte del legislatore, soprattutto sul fronte della comunicazione istituzionale. Non servono chissà quali campagne milionarie o leggi restrittive sul tabacco, basterebbe prendere esempio dal Regno Unito e utilizzare i medici di base così come i social, le conferenze stampa del Ministro così come le partecipazioni ad eventi pubblici per promuovere e instillare giorno dopo giorno messaggi di riduzione del danno.

E’ facile lavorare nel mondo della comunicazione della Salute in Italia?

Lavoro nell’ambito dell’informazione da venticinque anni. Sono giornalista professionista da diciassette. Tutto è facile se si possiedono gli strumenti e le competenze professionali adeguate. Le regole e la struttura per scrivere un articolo sulla caduta di un governo o su una partita di baseball o su una festa di laurea sono sempre le stesse. Purtroppo gli ultimi anni hanno visto il proliferare della cosiddetta “informazione del copia-incolla”. Le notizie non vengono più verificate, si rincorre la quantità e si sottovaluta la qualità degli articoli. Non si conoscono le differenze tra le notizie dirette, indirette, riportate, tra fonti e citazioni. Tutto a discapito dell’informazione e della verità. Un tema delicato come la salute delle persone dovrebbe essere verificato, sviscerato; una ricerca letta e riletta; uno studio analizzato e compreso. Purtroppo spesso vengono copiati i titoli dei comunicati stampa e rilanciati per avere un paio di clic o per creare sensazionalismo. Per rispondere alla sua domanda: potrebbe essere facile se non occorresse ogni giorno fare i conti con la disinformazione del web. Quando una banalità o una sciocchezza dilaga sul web non è mai facile contrastarla e smentirla. Diciamo però che la colpa è perlomeno da dividere con gli utenti dei social che spesso commentano e condividono articoli senza neppure averli letti. Una pessima abitudine purtroppo figlia del nostro tempo. Ma non bisogna mollare, l’informazione di qualità alla lunga premia sempre. E con Sigmagazine cerchiamo di dimostrarlo quotidianamente. 

“Iqos come le bionde” è la geniale conclusione di un nuovo studio fatto male

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Un recente studio – pubblicato su ERJ Open Research e diffuso anche dai media italiani – ha analizzato gli effetti delle sigarette convenzionali mettendoli a confronto con quelli dei nuovi riscaldatori di tabacco (le cosiddette Iqos). La geniale conclusione degli autori è che: “Le Iqos potrebbero essere dannose quando le bionde“.

Insomma, tutte le organizzazioni internazionali (compresa l’Organizzazione Mondiale della Sanità) che in questi anni hanno dimostrato quanto gli strumenti alternativi al fumo di sigaretta convenzionale possano ridurre i danni da fumo in maniera esponenziale avrebbero “toppato“.

I ricercatori avrebbero esposto per “72 ore” cellule umane delle vie aeree a diverse concentrazioni di fumo di sigaretta, di vapore della sigaretta elettronica e di aerosol emesso da Iqos. 72 ore continue di esposizione. “Quanto può essere vicino alle normali condizioni d’uso questo limite temporale?” – si chiede il prof. Riccardo Polosa. Come già affermato tantissime volte dal docente catanese: “Questo approccio, privo di standard qualitativi e quantitativi, è ormai tristemente diffuso e fa acqua da tutte le parti. Rischia peraltro di minare il buon lavoro svolto da centinaia di ricercatori impegnati in tutto il mondo”.

Massimo Caruso

Il prof. Massimo Caruso, ricercatore LIAF e docente di Immunopatologia presso l’Università degli Studi di Catania, ha così commentato lo studio:

“È disarmante notare la leggerezza della rivista ERJ, che pure dovrebbe essere tra le più affidabili e selettive in campo pneumologico, nel pubblicare dati ottenuti con esperimenti così incompleti e vaghi, in cui gli autori dimenticano persino di specificare i più basilari dettagli sulla produzione di vapore e fumo (es.: quante sigarette/heath sticks sono usate per preparare i terreni condizionati? Per quanto tempo è mantenuta attivata la resistenza della IQOS e della e-cig? L’aspirazione dei prodotti da fumo/vapore era continua o alternata?). L’utilizzo di Marlboro rosse comprate al tabacchino sotto casa (o sotto al laboratorio) già è segno di un gruppo che non ha nemmeno i rudimenti della ricerca sul fumo! Inoltre il setting dello studio è errato già dalla concezione! Dovrebbe essere ben noto infatti (se non agli autori dello studio, sicuramente ai revisori di ERJ) che le cellule epiteliali bronchiali vivono all’interfaccia aria-liquido, dunque affogarle nel terreno bubbled con fumo o vapore (sarebbe sicuramente lo stesso con aria di mare) non riproduce per nulla le condizioni fisiologiche, e dunque lo studio andava impostato in un modo totalmente diverso. Per questi grossolani errori i dati sono totalmente inattendibili e non riflettono nemmeno lontanamente l’utilizzo reale di questi prodotti e, dunque, le conclusioni degli autori dello studio sono degne del famigerato azzeccagarbugli“.

Un nuova iniziativa a sostegno dello svapo dalla Commissione Europea

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Novità importanti dalla Commissione Europea. La Commissione ha appena registrato l’iniziativa di partecipazione pubblica intitolata: “Facciamo richiesta di una regolamentazione dello svapo più intelligente!

Il progetto andrà online dal 20 Febbraio 2019 sul sito dei “Diritti del diritto di iniziativa dei cittadini europei

L’obiettivo è quello di creare una legislazione su misura che distingua chiaramente i prodotti da svapo dai prodotti da tabacco e farmaceutici.

Gli organizzatori chiedono alla Commissione di: “garantire una nuova legislazione per i prodotti di vaping basata sul rispetto obbligatorio di norme di qualità, sicurezza e standard di produzione, insieme a pratiche di marketing responsabili che garantiscano la protezione dei giovani”.

Se l’iniziativa riceverà un milione di dichiarazioni a sostegno entro un anno dalla pubblicazione, da almeno sette diversi Stati membri, la Commissione dovrà verificare entro tre mesi l’applicabilità della proposta.

La Commissione comunque può decidere se seguire o meno la richiesta e in entrambi i casi sarebbe necessario spiegarne il ragionamento.

Ricordiamo che a Marzo 2018, LIAF – Lega Italiana Anti Fumo insieme alla Commissione Europea ha organizzato a Bruxelles un incontro tematico proprio per sollecitare i parlamentari europei a valutare una proposta normativa più equa sull’uso di strumenti alternativi alla sigaretta convenzionale.

Per l’occasione il prof. Riccardo Polosa aveva dichiarato: “L’Unione Europea deve collaborare con la comunità scientifica per assicurare un approccio basato sulle evidenze scientifiche che promuova una strategia di riduzione del danno utile a raggiungere il bene dei cittadini europei. Si tratta di un’opportunità che l’Europa finora ha mancato e che è importante per combattere uno dei più seri problemi di salute pubblica”.

Sondaggio LIAF: Che ne pensi del divieto di fumo al volante? E del divieto di e-cig?

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Il codice della strada è in discussione in Commissione Trasporti. Dalla Camera potrebbe scaturire un nuovo testo, contenente diverse novità, tra le quali il divieto di fumare al volante.

Voi cosa ne pensate? Siete d’accordo? E secondo voi il divieto dovrebbe comprendere anche l’utilizzo di ecig in auto?

Sara 50 anni (non fumatrice) Si ottimo. Sono figlia di padre morto per tumore polmoni che nella sua vita ha sempre fumato. Il fumo alla guida distrae e potrebbe causare danni anche all’abitacolo e alle persone. La distrazione può essere causa di incidenti. Si al divieto, per e-cig e per sigarette. 

Giovanni 42 anni  – (fumatore) Sono un fumatore e ritengo di avere la libertà di fumare quando e dove voglio !!!! 

Martina 22 anni –  (svapatrice) Il fumo alla guida potrebbe essere fonte di distrazione. Ma dipende dal tipo di sigaretta, poiché le sigarette elettroniche sono più semplici nel senso che non vi è la necessità di ciccare, cosa invece necessaria nelle sigarette tradizionali. In ogni caso, rimanendo in tema, non sono d’accordo all’abolizione del fumo alla guida.       

Deborah 45 anni (non fumatrice)Si sono d’accordo??.  Perché? Perché fumando si toglie la mano dal volante, e si possono causare incidenti stradali. 

Francesco 30 anni – (non fumatrice) Può essere pericoloso per la circolazione stradale, oltre al fatto che costituisce un reale rischio per la salute di chi guida e dei passeggeri. Per me, fumare quando si è alla guida può essere pericoloso allo stesso modo, o addiruttura ancora di più, come quando si utilizza il telefono cellulare.         

Alfredo 60 anni – (fumatore)In effetti è pericoloso fumare in macchina , ma è anche un modo per rilassarsi , guidando. Lo stesso si potrebbe dire se accanto hai una bella ragazza … ti distrai !!! Ecco la sigaretta per me è come avere una bella bionda accanto … Per favore lasciateci questa libertà … No non sono d’accordo !!!!

Stop al fumo quando si guida

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Niente più sigaretta mentre si guida. E’ stato presentato in queste ore in Commissione Trasporti a Montecitorio il disegno di legge firmato da Lega e M5S con le nuove regole del Codice della strada che introducono anche il divieto di fumo mentre si guida così da prevenire facili distrazioni ed incidenti.

Interpellata dalla nostra redazione, il deputato dell’Assemblea Regionale Siciliana, Angela Foti (M5S) ha così risposto:

Ogni iniziativa volta alla riduzione del fumo é da considerarsi positiva.  Qualche anno fa, se ci avessero detto che non si sarebbe potuto fumare al ristorante non ci avremmo creduto eppure oggi é un divieto apprezzato da fumatori e non. Stessa cosa per le  automobili. Purtroppo le distrazioni alla guida provocano spesso incidenti quindi ben venga la discussione. In Sicilia, il governo ha proposto un testo che recepisce le linee guida nazionali per la protezione dei soggetti a rischio“.

Nel frattempo, l’Assessorato alla Sanità della Regione Siciliana (rappresentato dall’assessore Ruggero Razza) ha predisposto una serie di iniziative in collaborazione con il CoEHAR – Centro di Ricerca per la Riduzione del Danno da Fumo dell’Università di Catania che incideranno fortemente sulla prevenzione e sul controllo del tabagismo in tutto il territorio regionale.

Eurospin e LIAF: le video testimonianze di chi ha smesso di fumare

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Continua il progetto di collaborazione fra LIAF e l’azienda Eurospin Sicilia. Obiettivo principale: promuovere salute e benessere

Il più grande discount italiano, con oltre 1100 punti vendita in Italia, in questi ultimi due anni ha deciso di avviare un percorso di sensibilizzazione sul fumo di sigaretta convenzionale avvalendosi di professionisti del counselling antifumo specializzati LIAF.

Grazie alla collaborazione con il Centro Prevenzione e Cura del Tabagismo dell’Università di Catania coordinato dal prof. Pasquale Caponnetto, è stato finora possibile avviare una serie di percorsi che hanno coinvolto circa 363 partecipanti, di cui circa 328 fumatori.

Il percorso si pone come obiettivo far smettere o ridurre di fumare i dipendenti dell’azienda e la rete di persone a loro più vicina.

Il gruppo di lavoro di LIAF ha fatto finora comprendere ai fumatori e non i rischi fumo-correlati, con particolare riferimento alle problematiche di salute che possono coinvolgere anche i familiari più stretti e incidere negativamente sulla loro capacità lavorativa e sulla qualità di vita.

Il percorso antifumo di Eurospin-LIAF, voluto dal Presidente Dott. Mion Matteo, è il primo di questo tipo in Italia; articolato in quattro incontri di quattro ore ciascuno, per ogni singolo gruppo coinvolto.

L’intervento integrato, sapientemente coordinato da Daniele Floresta, Responsabile Salute e Sicurezza di Eurospin Sicilia e Calabria, ha una componente medica supervisionata dal Prof. Venerando Rapisarda ed una componente psicologica supervisionata dal Prof. Pasquale Caponnetto.

“Stiamo motivando i fumatori e i non fumatori a volersi bene ed ad investire in maniera intelligente su se stessi, attraverso un cambiamento importante, smettere/ridurre di fumare” – ha affermato il Prof. Caponnetto.

“Organizzare gli incontri direttamente sul posto di lavoro, ci permette di coinvolgere anche fumatori che probabilmente non si sarebbero mai rivolti ad un Centro Antifumo. Inoltre, intervenendo anche su fumatori sani e giovani, miglioriamo l’efficacia della prevenzione, con ricadute positive anche in termini economici e sociali – ha affermato il Prof. Rapisarda”.

Di seguito una serie di video testimonianze di chi ha smesso di fumare grazie al progetto Eurospin e LIAF.

 

Influenti dello svapo – VIDEO INTERVISTA

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LIAF – Lega Italiana Anti Fumo apre uno nuovo spazio dedicato alle interviste nel mondo del vaping condotto dalla giornalista catanese Gabriella Finocchiaro.

Curiosità, approfondimenti, tendenze e novità saranno al centro delle nostre conversazioni con i protagonisti del settore del vaping e non solo.

Medicina e Salute sono sempre il filo conduttore di tutto perché per noi svapare è ridurre i danni e salvare vite umane.

Per il primo appuntamento abbiamo incontrato Nino Pellegrino, titolare di un club dello svapo di Mascalucia, in provincia di Catania.

Con lui abbiamo parlato di eventi, social network, gusti e aromi di tendenza per svapare seguendo la moda ma non solo.