martedì, Gennaio 14, 2025
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La bionda e l’elettronica come “l’elefante e il topolino”

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“Stiamo parlando di due strumenti che possono essere paragonati uno all’elefante e l’altro al topolino. E’ inutile parlare delle percentuali di rischio irrisorie della sigaretta elettronica se di fronte abbiamo l’elefante di morte” – ha detto così pochi minuti fa il dr. Carlo Cipolla intervenuto in diretta nello studio di “Fuori Tg” di Rai 3, lo spazio di approfondimento a cura di Mariella Venditti.

Già Direttore dell’Unità di Cardiologia dello IEO di Milano e membro del Comitato Scientifico Internazionale per la ricerca sulla sigaretta elettronica, Carlo Cipolla è stato ospite della trasmissione dedicata alla sigaretta elettronica insieme a Roberta Pacifici, direttore del Centro Nazionale Dipendenze e Doping dell’Istituto Superiore di Sanità, e Riccardo Quintili, direttore del mensile “Il Salvagente”.

“Abbiamo dati sull’efficacia e la sicurezza delle sigarette elettroniche – ha detto Roberta Pacifici – ma non abbiamo evidenze scientifiche che dimostrano che questi strumenti possano far smettere di fumare definitivamente”.

Nel frattempo, però, ha incalzato Cipolla: “I pazienti muoiono di tumore”.

L’attesa sulla regolamentazione ed il polso stretto sulla tassazione troppo alta rispetto al rischio reale di questi strumenti demotiva molti fumatori ad intraprendere la strada dello svapo per smettere di fumare: “Non osteggiare l’evoluzione delle sigarette elettroniche potrebbe salvare tantissime vite – ha aggiunto lo scienziato dello IEO – dati scientifici ed incontrovertibili confermano che le sigarette elettroniche sono per il 95% meno dannose delle sigarette convenzionali”.

 

 

GUARDA QUI LA PUNTATA – FUORI TG DEL 27 – 03 – 2017

Riccardo Polosa a Parigi: “Più buon senso e meno arroganza negli studi sulle e-cig”

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La ricerca finalizzata alla sigaretta elettronica ha bisogno di più buon senso e meno arroganza da parte degli studiosi coinvolti. Mancanza di buon senso ed eccesso di arroganza contribuiscono alla scarsa qualità della ricerca e sono un cocktail dannoso per la salute pubblica” – è con questo intervento che il prof. Riccardo Polosa ha partecipato ieri ai lavori della giornata di dibattito che si è tenuta nell’ambito del “Sommet de la Vape” di Parigi, la seconda edizione della conferenza francese sullo svapo promossa da Jacques Le Houezec, uno degli autorevoli membri del Comitato scientifico per la ricerca sulla sigaretta elettronica della Lega Italiana Anti Fumo, e da So Vape, l‘associazione francese che si propone di agire ed interagire per far promuovere la sigaretta elettronica come strumento per ridurre i danni causati dal fumo di sigarette convenzionali. 

“Lo svapo è una speranza ed una soluzione possibile per le politiche di salute pubblica” – ha detto Le Houezec.

Oggi circa 200 persone al giorno muoiono a causa delle malattie fumo correlate. In Europa sono 6 milioni i fumatori che hanno scelto di passare alla sigaretta elettronica per smettere di fumare e solo in Francia si contano già più di un milione di svapatori, senza contare gli altri due milioni che stanno passando dal fumo allo svapo.

Per il prof. Polosa il punto di svolta sarà la formazione di un opinione pubblica consapevole dei rischi e delle grandi opportunità che lo strumento può fornire alla tutela della salute pubblica.

Per questo ha aggiunto Polosa: “Le organizzazione sanitarie dovrebbero avere un approccio meno arrogante con la scienza e, dal canto loro, i giornalisti dovrebbero concentrarsi di più sul racconto dell’esperienza diretta di milioni di svapatori”.

Le elettroniche non modificano le capacità cognitive. E se Camilleri svapasse?

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E se Andrea Camilleri svapasse? Secondo LIAF riuscirebbe comunque a scrivere magnificamente le storie del Commissario Montalbano.

A dimostrare che la sigaretta elettronica non toglie l’attenzione e la gestualità, infatti, è ancora una volta il team di ricercatori del Centro per la Prevenzione e Cura al Tabagismo dell’Università degli Studi di Catania coordinato dal prof. Pasquale Caponnetto.

In uno studio appena pubblicato sulla rivista scientifica “Frontiers in Psychology” i ricercatori hanno valutato l’impatto di 4 tipi di sigaretta elettronica comparati al fumo di sigaretta convenzionale, concentrandosi sull’impatto cognitivo, l’attenzione, l’abilità di problem solving, la gestualità ed il desiderio.

Firenze – Caponnetto: “La realtà virtuale può servire a far smettere di fumare i giovani”

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Pasquale Caponnetto

Discusso a Firenze, nell’ambito del meeting annuale della Società per la Ricerca su Nicotina e Tabacco (SRNT), il progetto di ricerca condotto dai ricercatori LIAF insieme ai tecnici di Behaviour Labs, per far smettere di fumare i fumatori di sigaretta convenzionale con l’ausilio della realtà virtuale.

La realtà virtuale ha mostrato di essere un importante stimolo motivazionale per far smettere di fumare soggetti giovani non intenzionati a farlo” – ha spiegato il prof. Pasquale Caponnetto, dell’Università degli Studi di Catania e coordinatore del Centro per la Prevenzione e Cura al Tabagismo del Policlinico Vittorio Emanuele di Catania.

Gli scienziati hanno sottoposto in questi mesi alcuni soggetti fumatori a 3 stimoli motivazionali: un nuovo pacchetto di sigarette con immagine Shock; un video shock su effetti del fumo nei polmoni e una sessione di realtà virtuale dove si potevano provare via via gli effetti nocivi del fumo nel corso del tempo. Le risposte di ciascun soggetto sono state diverse ma, in particolare, è stato riscontrato un aumento significativo della motivazione a smettere di fumare quando veniva utilizzato lo stimolo virtuale.

Questi risultati sono importanti – ha spiegato Caponnetto – perché consentono di cominciare a ragionare su una nuova via d’uscita dal tabagismo soprattutto per alcune categorie di pazienti dove spesso agiamo con difficoltà. Oggi la realtà virtuale dimostra di essere uno stimolo particolarmente motivante soprattutto sui campioni fumatori giovani, che sono tipicamente i soggetti non interessati a smettere“.

 

Riunione del CEN a Firenze. Polosa: “La standardizzazione delle e-cig come obiettivo strategico”

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L’obiettivo di questi mesi è concludere quanto prima il processo di standardizzazione delle e-cig” – è con questa affermazione che il prof. Riccardo Polosa ha introdotto i lavori del meeting del tavolo tecnico CEN/TC 437 “Electronic cigarettes and e-liquids” del Comitato Europeo di Normazione che si è tenuto in questi giorni a Firenze.

Già da tempo coordinatore del WG4, il gruppo di lavoro dedicato allo sviluppo di requisiti e test per le emissioni provenienti dalle sigarette elettroniche, Polosa ha più volte sottolineato l’importanza strategica di dover stabilire in fretta le condizioni e i parametri degli strumenti necessari per generare le emissioni e le modalità per misurarne la quantità e la qualità.

L’incontro fiorentino ha sancito, in tal senso, una netta accelerazione del lavoro svolto dai vari soggetti coinvolti. I gruppi di lavoro, infatti, hanno presentato diversi progetti che saranno ora sottoposti all’approvazione dei rispettivi National Standard Bodies (n.d.r. i comitati di normazione a livello nazionale – per es. UNI per l ‘Italia).

Una normazione equa e proporzionata aiuterà a disattivare gli attacchi mediatici anti sigaretta elettroniva e potrà aiutare a stabilire una giusta regolamentazione anche in quei Stati dove ancora persiste un vuoto normativo.

“I rischi per i consumatori possono essere affrontati solo richiedendo ai produttori di garantire la massima sicurezza e qualità dei prodotti – ha spiegato Polosa – e questo porterà ad una maggiore diffusione del prodotto quale strumento alternativo al fumo di sigaretta convenzionale”.

“Nonostante le bufale mediatiche che ormai ci siamo abituati a commentare – ha concluso lo scienziato catanese – oggi più che mai i consumatori hanno bisogno di verità e di certezze”.

 

 

 

 

R. Polosa su dripping: “Lo studio è viziato da una definizione vaga”

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Pubblicato su Pediatrics il commento del prof. Riccardo Polosa allo studio della Yale University School of Medicine sul fenomeno del dripping e sulla sua diffusione tra i giovani studenti statunitensi.

Per il prof. Polosa, che ricordiamo è considerato l’autore più produttivo al mondo nel campo della ricerca applicata alla sigaretta elettronica: “L’interpretazione dei risultati dello studio è viziata da una definizione vaga del fenomeno del dripping. Il concetto – spiega lo scienziato catanese – non è sufficientemente definito ed è probabile la maggior parte degli intervistati abbia frainteso le domande di un questionario già costruito male nella forma”.

Clicca qui per leggere il commento integrale

 

Il nuovo libro sulle e-cig scala le classifiche di Amazon

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Analytical Assessment of E-Cigarette” è il titolo dell’ultima fatica del nostro prof. Riccardo Polosa che, ancora in questi giorni, sta continuando a scalare le classifiche di Amazon. Tra i commenti degli esperti che lo hanno già valutato, si legge: “Il libro presenta un livello di analisi mai raggiunto prima scientificamente”.

Edito da Elsevier e e RTI International e firmato dal nostro prof. Polosa insieme a Kostantinos Farsalinos ed altri tre esperti internazionali di fumo elettronico (I. Gene Gillman, Sthephen S. Hecth e Jonathan Thornburg), il nuovo libro – che presenta al pubblico una valutazione analitica delle sigarette elettroniche – sta riscuotendo un successo di pubblico straordinario.

Nel testo gli autori descrivono i metodi analitici utilizzati per realizzare i liquidi di sigaretta elettronica e la loro composizione chimica. Si specifica tecnicamente come avviene la produzione di aerosol, le inalazioni, la deposizione, l’esposizione chimica, e la valutazione effetto. La valutazione del rischio del danno ed i benefici derivanti dall’utilizzo dello strumento per smettere di fumare non sono solo descritti ma dimostrati dai numerosi studi scientifici prodotti in questi anni e citati all’interno della nuova pubblicazione.

“L’idea è stata quella di realizzare un prodotto informativo in grado di spiegare agli esperti del settore la composizione del prodotto ed il potenziale che questo ha sul miglioramento della salute pubblica” – ha detto lo stesso Polosa.

Il pubblico a cui il testo è rivolto è potenzialmente formato da chimici, farmacologi, medici, produttori, distributori, legislatori ma anche funzionari pubblici e negozianti esperti.

“Si tratta di uno strumento di conoscenza che, per coloro che lavorano in questo campo, rappresenta una guida indispensabile ed una fonte informativa essenziale” – ha concluso Polosa.

Sigarette elettroniche – Polosa su Dripping: “Pratica non più in uso con i prodotti oggi sul mercato”

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La pratica del dripping è oramai preistoria, retorico e strumentale quindi parlare di rischi” a sostenerlo è il coordinatore del Comitato Scientifico per la ricerca sulla sigaretta elettronica della Lega Italiana Anti Fumo, Riccardo Polosa.

Questa nuova polemica è stata alimentata da un recente studio della Yale University School of Medicine appena pubblicato sulla rivista Pediatrics. Gli autori dell’articolo sostengono che il “dripping”, la pratica che secondo i termini indicati dagli studiosi americani consiste nel ricaricare il serbatoio con liquido attraverso il beccuccio, è molto diffuso anche oggi tra i giovani statunitensi.

Teoricamente il dripping può creare dei rischi per l’utilizzatore ma non esistono evidenze che questo accada in normali condizioni d’uso – ha spiegato Polosa – la pratica era comune in alcuni vecchi dispositivi ma negli ultimi 2-3 anni questi prodotti sono stati soppiantati da nuovi modelli che non la richiedono più. I dati di questo studio statunitense (raccolti nel 2015) – ha aggiunto – documentano semplicemente un comportamento che è legato oramai alla storia del vapagismo. Uno studio prospettico di questo comportamento avrebbe chiaramente dimostrato la sua scarsa popolarità già nel 2016”.

Peraltro, rispondendo alle domande della giornalista Lisa Rapaport della Reuters relativamente al rischio di avvelenamento da nicotina tanto discusso sui giornali, Polosa ha aggiunto: “Dripping o non dripping è fantasioso pensare che ci si possa avvelenare ingerendo liquido per sigarette elettroniche; la concentrazione di nicotina presenti nelle normali ricariche di liquidi è così bassa da non rappresentare un pericolo”.

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A margine dell’intervista Polosa ha poi anche spiegato che la pratica cui si fa riferimento nello studio di Pediatrics (oggetto del commento) non è quella che oggi sembrerebbe maggiormente diffusa con lo stesso termine “dripping” con il quale invece si fa riferimento alla moda di far gocciolare il liquido di ricarica delle sigarette elettroniche direttamente sulla resistenza ma si riferisce all’utilizzo di cartomizzatori con carica dall’alto in voga qualche anno fa.

Sigarette elettroniche e rischio malattie al cuore. Risponde Farsalinos: “Studi carenti in merito”

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Catania, 08/02/2017 – Il Comitato Scientifico Internazionale per la ricerca sulla sigaretta elettronica promosso dalla Lega Italiana Anti Fumo, con le parole del dott. Kostantinos Farsalinos (il cardiologo greco dell’Università di Patras) commenta lo studio dell’Università della California pubblicato alcuni giorni fa, secondo il quale lo svapo aumenterebbe il rischio di malattie cardiache.

Lo studio ha comparato semplicemente i noti effetti dell’attività simpatica (n.d.r. sistema nervoso simpatico) tra svapatori e non fumatori –  ha spiegato Farsalinos – ma, soprattutto, è carente del dato di confronto con i fumatori che, se presente, avrebbe invece permesso di trarre conclusioni più certe sugli effetti dello svapo comparato al fumo“. 

“La normale risposta degli svapatori alle attività di respirazione controllata – aggiunge lo scienziato greco – indica che qualsiasi effetto delle sigarette elettroniche sulla variabilità del battito cardiaco è più basso rispetto agli effetti del fumo. Solitamente i fumatori hanno una risposta anormale a questo test”.

Di recente, uno studio pubblicato nella rivista medico-scientifica Internal and Emergency Medicine, condotto dallo stesso dott. Farsalinos in collaborazione con il prof. Riccardo Polosa dell’Università degli Studi di Catania, ha dimostrato che smettere di fumare con le e-cigs può addirittura normalizzare una pressione arteriosa elevata. Peraltro, proprio lo scienziato catanese ha dimostrato che i rituali e le abitudini comportamentali connessi allo svapo possono aiutare i fumatori con ipertensione ad alleviare l’ansia ed il desiderio (di solito associati con l’astinenza da fumo) e ad arrivare ad una inevitabile stabilizzazione della pressione sanguigna.

Infine – continua Farsalinos riferendosi di nuovo allo studio californiano – nello studio non ho riscontrato alcun incremento dello stress ossidativo. E’ noto che i fumatori hanno un livello di stress ossidativo elevato (per via della combustione delle bionde), anche per questo parametro la mancanza di un gruppo di confronto (un gruppo cioè di fumatori) non ci permette di interpretare in modo oggettivo gli effetti riportati nel lavoro oggetto della discussione. Questi studi dovrebbero includere sia gruppi di controllo di fumatori sia di svapatori a zero nicotina. Solo così è possibile esplorare in modo completo l’effetto comparativo del fumo e dello svapo“.

Consultazione Commissione Europea su tassazione e-cig: Facciamo sentire la nostra voce!

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È all’ordine del giorno dell’agenda europea la consultazione pubblica sul futuro trattamento delle sigarette elettroniche. Punto chiave del possibile intervento regolatorio è l’accisa unica europea da imporre ai liquidi da inalazione per sigarette elettroniche. A seguito di molteplici dibattiti, ricerche e approfondimenti sull’utilità delle e-cig nella lotta al tabagismo il Comitato Scientifico Internazionale per la Ricerca sulle E-cig chiede il supporto dei consumatori e degli operatori al fine di rendere efficace l’impegno profuso nel tutelare questo incisivo strumento di riduzione del danno.

Se questo deve essere penalizzato dall’introduzione di tributi tesi a ridurne lo sviluppo è necessario l’intervento della comunità scientifica e dei consumatori per affermare che le e-cig sono parte della soluzione e non del problema causato dalle morti da fumo di tabacco. L’Europa vuole tassare i liquidi da inalazione per sigarette elettroniche, spiegandone le ragioni con l’armonizzazione dei mercati nazionali attualmente sottoposti ad una regolamentazione fiscale fortemente disomogenea. La priorità è che, però, non si faccia l’errore di penalizzare in maniera eccessiva questo prodotto a fronte della sua utilità, riscontrata da gran parte della comunità scientifica, nella riduzione del danno da tabacco. La lotta al tabagismo va supportata, non minata.

La Commissione Europea ha indetto, in merito, una consultazione pubblica nei 28 Stati dell’Unione in modo da raccogliere informazioni da operatori del settore, associazioni e singoli consumatori. L’impegno in processi democratici, come la consultazione di cui parliamo, deve essere massimo soprattutto quando è in discussione la salute dei cittadini.

Scarica qui la Guida alla Consultazione  

Open Gate Italia, la società italiana specializzata in Regulatory e Institutional Affairs e che da anni supporta le aziende del settore del fumo elettronico, ha diffuso proprio in questi giorni una Guida alla Consultazione che spiega meglio agli svapatori italiani come partecipare alla consultazione tutelando un prodotto che ha assicurato a milioni di fumatori una via d’uscita dal fumo.

L’invito che anche il Comitato vuole rivolgere ai suoi sostenitori e ai consumatori di e-cig è di condividere e partecipare alla Consultazione rispondendo alle domande poste dalla Commissione Europea sui liquidi da inalazione per sigarette elettroniche.