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Londra, il 17 Novembre riparte l’Ecigarette Summit

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Giovedì 17 Novembre a Londra riparte il Summit sulla sigaretta elettronica, un appuntamento ormai consolidato che si rinnova ogni anno insieme a gran parte degli esperti internazionali in tema di fumo e sigaretta elettronica.

Tra i temi più accesi dell’edizione 2016, quello dell’utilizzo della sigaretta elettronica e del suo possibile effetto gateway per minori e non fumatori.

Si parlerà anche di pubblicità, marketing e della nuova regolamentazione anche in seguito alle novità che arriveranno dalle decisioni prese al COP7 di Nuova Delhi, conclusosi – ricordiamo – proprio pochi giorni fa.

L’evento inglese, inoltre, dopo il successo delle prime edizionisi concentrerà sulla crescente diffusione delle elettroniche a livello mondiale e sulle scelte di politiche sanitarie seguite dai diversi Stati coinvolti.

Questo importante vertice mondiale, che riunisce scienziati, medici, opinion leader, tecnici, politici e giornalisti di tutto il mondo, si è ormai guadagnato la fama di “evento neutro” perchè non ha occupato particolari posizioni nell’ambito dell’acceso dibattito scientifico internazionale sui danni e/o vantaggi che seguiranno una corretta diffusione delle e-cig.

Questo rende l’appuntamento ancora più atteso.

Scarica il programma

COP 7 – Esperti sollevano preoccupazioni circa presunte proposte di divieto delle e-cig

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Gli esperti della riduzione del danno tabacco sollevano preoccupazioni circa presunte proposte di divieto delle sigarette elettroniche. 

Esperti con una grande esperienza di ricerca indipendente sulla sigaretta elettronica e che hanno da tempo sostenuto una regolamentazione basata sulle evidenze scientifiche, ha espresso proprio ieri le loro preoccupazioni circa alcune presunte proposte di divieto avanzate da una minoranza di soggetti che stanno partecipando in queste ore al COP 7 – la Settima Conferenza delle Parti che si sta svolgendo a Nuova Delhi promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità OMS.

“Un crescente corpo di evidenze scientifiche – dicono gli esperti in un comunicato stampa diffuso ai media di tutto il mondo – sta dimostrando che le elettroniche sono sostanzialmente molto meno dannose dei prodotti da tabacco combustibile. Stanno aiutando milioni di persone a smettere definitivamente di fumare, riducendo i rischi di malattie fumo correlate. C’è un chiaro beneficio di aver accesso a standard di elevata qualità per salute pubblica di tutti, basterebbe adottare un regolamentazione appropriata.

Secondo alcune voci – spiegano gli esperti – compresi rumors diffusi sui social media, ci sarebbero delegazioni di paesi con poca o nessuna esperienza sul tema che starebbero guidando l’agenda del COP7 a proibire le sigarette elettroniche. Questa linea di azione sarebbe un errore enorme e arrecherebbe un danno incalcolabile a milioni di fumatori. Ci auguriamo che queste voci siano infondate e che non siano un riflesso del clima attuale e delle reali intenzioni dei delegati del COP 7 dell’OMS.

Le sigarette elettroniche rappresentano la più grande opportunità di questa epoca per prevenire e ridurre i danni da fumo. Incoraggiamo i delegati a cogliere questa grande opportunità”.

Il commento del Comitato Scientifico sul report OMS sulle sigarette elettroniche

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Mentre a Nuova Delhi procede il COP 7 – la Settima Conferenza delle Parti promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, il “Comitato Scientifico Internazionale per la Ricerca sulla Sigaretta Elettronica” (formato da Riccado Polosa, Umberto Veronesi, Umberto Tirelli, Fabio Beatrice, Pasquale Caponnetto, Carlo Cipolla, Marcus Munafo, David Nutt, Mike Siegel, Sally Satel, Konstantinos Farsalinos, Jacques Le Houezec), prendendo spunto dall’analisi critica che alcuni rappresentanti della comunità scientifica internazionale hanno descritto in un documento ufficiale a cui hanno collaborato diversi scienziati (tra cui gli stessi Riccardo Polosa e Konstantinos Farsalinos del Comitato), porta a conoscenza i punti chiave del documento che passa al vaglio punto per punto il report sull’e-cig diffuso lo scorso settembre dall’OMS, riscontrando molteplici inesattezze e imprecisioni. 

Di seguito i punti più importanti del documento:

  • Le e-cig non contengono tabacco

Nella terminologia dell’OMS le e-cig vengono chiamate ENDS (Electronic Nicotine Delivery System): per ENDS si intende uno strumento che “scalda una soluzione (e-liquid) per creare un aerosol che spesso contiene aromi, normalmente dissolti con Glicole Propilenico e/o Glicerina. Tutti gli ENDS contengono nicotina”. Gli ENNDS (Electronic Non Nicotine Delivery System) invece non contengono nicotina. Di conseguenza, le e-cig non prevedono l’uso di tabacco pertanto tale strumento non può essere in alcun modo paragonato ai prodotti a tabacco riscaldato o c.d. di “nuova generazione”.

  • L’OMS enfatizza i rischi potenziali delle e-cig piuttosto che vagliarne le opportunità 

Nel complesso, il rapporto non si concentra sull’analisi della sigaretta elettronica come alternativa al fumo di sigaretta convenzionale ma solo sui rischi che lo strumento potrebbe rappresentare, senza dunque riconoscere adeguatamente le profonde opportunità sulla riduzione del rischio per la salute dei fumatori che passano allo svapo. Sebbene la FCTC (Framework Convention on Tobacco Control) riconosca la valenza del concetto di “riduzione del danno” come strategia chiave per il controllo del tabagismo, fatta eccezione per rari casi, il rapporto OMS analizza le e-cig come una minaccia anziché ravvisarne le potenzialità per la salute pubblica.

  • Vi è una inesatta quantificazione del rischio

Il report dell’OMS fornisce una valutazione distorta (decisamente peggiorativa) dei rischi legati all’utilizzo delle e-cig. In termini tossicologici, la discussione pone eccessiva enfasi su rischi trascurabili derivanti da livelli di esposizione in realtà risibili. In tossicologia, difatti, non è la semplice presenza di un agente potenzialmente offensivo che determina un danno all’organismo, bensì la concentrazione perché è “la dose che rende letale un veleno”.

  • Assenza di paragone con il vero nemico: il fumo di sigaretta

Nel report dell’OMS non si fa riferimento specifico al paragone con il fumo di sigaretta convenzionale nonostante dai dati riportati risulti che gli svapatori sono nel 99% dei casi fumatori o ex fumatori o aspiranti tali. Pertanto, il confronto con il fumo diventa rilevante soprattutto ai fini della impostazione di norme adeguate per un migliorato controllo del tabagismo.

  • Vengono travisati i reali rischi correlati al vapore passivo

La sezione sui rischi legati all’esposizione passiva di aerosol prodotti dalle e-cig non fornisce alcuna prova che esistano reali rischi per gli astanti. L’affermazione che “possono potenzialmente provocare effetti negativi sulla salute” non riflette le evidenze scientifiche proprio perché, anche in questo caso, il problema non è la presenza di particolari sostanze chimiche bensì la loro concentrazione negli ambienti e nei luoghi pubblici.

  • Viene sminuito il ruolo delle e-cig nel percorso di disassuefazione 

Il documento OMS non valuta correttamente il ruolo che le e-cig possono avere nella cessazione dal fumo di sigaretta e, acriticamente, riporta le conclusioni di studi scientifici gravati da numerosi errori metodologici. Prendendo in considerazione la totalità delle prove (tra cui studi clinici controllati, studi osservazionali, abitudini d’uso della sigaretta elettronica e della modalità di fumare, l’esperienza della terapia sostitutiva della nicotina e l’esperienza degli svapatori) si può trovare la conferma, invece, che le e-cig stanno aiutando molti fumatori a smettere e a superare le crisi che portano a ricadute.

  • Il marketing può essere utilizzato come strumento per la lotta al tabagismo

La stragrande maggioranza degli obiettivi del marketing delle e-cig è la promozione di prodotti alternativi al fumo a basso rischio e destinati a fumatori adulti. Tuttavia, il documento OMS si riferisce a questi prodotti come strumenti che possono influenzare in negativo lo stile di vita.

  • Gli aromi sono essenziali per l’appetibilità della e-cig come alternativa al fumo 

Sul tema degli aromi, l’OMS tenta di confondere le acque affermando che questa caratteristica dei liquidi rappresenta un problema poiché risulta particolarmente attrattiva per gli adolescenti. In realtà, la disponibilità di una ampia gamma di aromi è parte integrante dell’appetibilità del prodotto anche per gli adulti. Le citazioni sono molto selettive e ci sono parecchi fraintendimenti tra coloro che supportano questa tesi. Si fa riferimento a diverse citazioni che riflettono opinioni o argomenti speculativi, trascurando gli studi più importanti che dimostrano solo un interesse marginale da parte degli adolescenti nei confronti degli aromi.

  • Motivazioni ingiustificate per proporre il divieto delle e-cig 

Nella discussione delle proposte di norme per il controllo del tabagismo, si suggerisce – sebbene in maniera velata – che gli stati che non hanno vietato l’importazione, la vendita e la distribuzione delle e-cig possono comunque pretendere in futuro norme più stringenti tra cui la opzione, non formalizzata ufficialmente dalla OMS, di bandire le e-cig.

  • Le argomentazioni sul divieto sono estremamente povere di contenuto data l’ampia diffusione di sigarette 

L’atteggiamento dell’OMS in questo senso non è etico. Come è possibile negare ai fumatori la possibilità di dismettere il consumo di tabacco con l’aiuto delle e-cig che vantano un profilo di rischio tossicologico enormemente più basso? Non vi è alcun supporto scientifico che dimostri che un divieto di questo genere possa tradursi in un miglioramento certo per la salute pubblica.

  • Proposte normative fatte senza il supporto di analisi di costo-efficacia 

Vengono avanzate proposte normative senza alcuna prova a sostegno del loro rapporto costo-efficacia. Ogni proposta dovrebbe basarsi su analisi oggettive. Le norme andrebbero testate sulla proporzionalità e sulle possibili conseguenze indesiderate. L’OMS non ha applicato nessuna disciplina nel menu di possibili opzioni normative proposto dall’OMS.

  • Non c’è nessuna valutazione delle possibili conseguenze non intenzionali 

Non vi è alcun riconoscimento della probabilità di “conseguenze non intenzionali” che potrebbero derivare dalle proposte normative del documento dell’OMS. In particolare, va notato che alcune di queste potrebbero avere effetto di segno opposto determinando una involontaria crescita del numero di fumatori.

Caro Prof, i tuoi principi saranno la nostra missione

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8 novembre 2016 – Muore Umberto Veronesi.

Il Comitato Scientifico per la Ricerca sulle Sigarette Elettroniche, di cui l’oncologo era membro ufficiale fin dalla sua costituzione, avvenuta in seno alla LIAF – Lega Italiana Anti Fumo nello scorso luglio, esprime il più profondo cordoglio alla famiglia dell’amico e collega che si era unito insieme a tanti altri eminenti scienziati nella lotta al tabagismo tramite l’uso delle sigarette elettroniche.

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“Il mio dolore é per l’uomo che il mondo intero ha perso, per il collega che la comunità scientifica internazionale stimava e ammirava, per l’amico e maestro di molti noi. Ci ha onorato più volte per la sua presenza e per la collaborazione dimostrata. Grazie a lui abbiamo vinto tante battaglie ed i suoi principi rimarranno la nostra missione” – ha dichiarato il prof. Riccardo Polosa, coordinatore del Comitato Scientifico che aveva fortemente voluto la presenza di Veronesi al suo interno.

Veronesi è stato sostenitore e promotore dell’utilizzo della sigaretta elettronica come metodo efficace per smettere di fumare e per riuscire a salvare la vita di milioni di persone. “Per me è stato un maestro che ho venerato a dir poco – dice il prof. Umberto Tirelli dell’Istituto Nazionale Tumori di Aviano – la lotta contro il fumo è stata una delle sue battaglie più riuscite e quella per la sigaretta elettronica è stata un altro esempio di lungimiranza. Come Ministro per la Sanità si è battuto per la legge antifumo e alla fine anche quella è diventata realtà. All’estero siamo orgogliosi di essere italiani proprio grazie al suo lavoro”.

Perdiamo un uomo ed uno scienziato innovatore e capace di leggere il futuro – ha aggiunto il prof. Carlo Cipolla dello IEO (Istituto Europeo di Oncologia di Milano) –  spesso impegnato in battaglie contro un sistema medico ingessato e pigro e contro lobby fortissime, come quella dei produttori di sigarette. La sperimentazione sulla sigaretta elettronica usata nei malati di tumore e di infarto in fase acuta è stato un esempio coraggioso. La battaglia contro il fumo e la creazione di una nuova branca medica, la Cardioncologia, oggi in espansione in tutto il mondo, sono gli elementi che ci hanno maggiormente legati ed il suo costante stimolo scientifico ed umano sono stati la nostra vera forza”.

L’Istituzione che ha fondato lo mantiene vivo e presente  tra noi” – sono le parole del dott. Fabio Beatrice della Società Italiana di Tabaccologia.

Ed infine, insieme alla LIAF, Veronesi è stato più volte promotore di iniziative volte alla promozione e sensibilizzazione di stili di vita sani. “La vicinanza alla nostra causa è stata e sarà per noi sempre motivo di orgoglio, ci mancherà la sua determinazione e il suo approccio umano alla scienza” – così conclude la prof.ssa Lidia Proietti, presidente della Lega Italiana Anti Fumo.

 

Secondo giorno al COP 7. Gli scienziati: “La nostra missione è la riduzione del danno”

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Al via da ieri il COP 7 – la Settima Conferenza delle Parti organizzata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità che si sta svolgendo proprio in queste ore in India, a Nuova Delhi. L’incontro, al quale partecipano esperti del settore e rappresentanti istituzionali di tutto il mondo, si concluderà sabato 12 novembre e affronterà le tematiche relative alle politiche di controllo del tabacco che cambieranno l’assetto politico sanitario di molti dei Paesi coinvolti.

Ed è proprio da Nuova Delhi che il prof. Riccardo Polosa, promotore del nuovo Comitato scientifico per la ricerca sulla sigaretta elettronica della Lega Italiana Anti Fumo, è intervenuto con un comunicato stampa internazionale firmato da molti degli esperti chiamati a dibattere sugli importanti argomenti in questione.

Di seguito il testo della dichiarazione firmata da Konstantinos Farsalinos, Christopher Russell, Amir Ullah Khan, Julian Morris, Rajesh Sharan e Riccardo Polosa:

“Siamo venuti qui – dicono gli esperti – per fornire informazioni di carattere scientifico, corrette ed equilibrate, sulla riduzione del danno da tabacco. Le politiche che favoriscono l’accesso ai prodotti sostitutivi e meno nocivi delle sigarette convenzionali, come le sigarette elettroniche, forniranno un ulteriore strumento per i fumatori e li aiuteranno nel loro sforzo di smettere di fumare.

Il fumo di sigaretta convenzionale provoca una vasta gamma di malattie non trasmissibili, tra cui il cancro al polmone, la malattia polmonare cronico-ostruttiva, malattie arteriose e la definitiva morte. Nonostante i pericoli, ormai ampiamente noti anche tra i fumatori, centinaia di milioni di persone continuano a fumare, e ogni giorno qualcuno inizia. Se continuiamo a sostenere gli stili di vita dei fumatori come una tendenza, rischiamo di aumentare il numero di tabagisti nel mondo e nel 21esimo secolo un miliardo di persone potrebbero morire di malattie fumo correlate.

Nonostante la disponibilità di farmaci per smettere di fumare, molti fumatori non vogliono provarli. Di coloro che li usano, la maggior parte o fallisce o torna al fumo entro un anno. Per accelerare la riduzione dell’abitudine da fumo, gli esperti di salute pubblica raccomandano di incoraggiare i fumatori a passare a prodotti meno dannosi. L’OMS individua anche le strategie di riduzione del danno tra i principi chiave delle politiche di controllo: <Se la grande maggioranza dei fumatori di tabacco – ha recentemente dichiarato – che sono grado o non vogliono smettere di fumare passassero senza indugio all’utilizzo di una fonte alternativa di nicotina con minori rischi per la salute, smettendo infine di usare anche quella, si potrebbe arrivare ad un beneficio significativo per la salute pubblica mondiale>.

Nuove tecnologie emerse negli ultimi anni si basano proprio su questo principio. Una di queste è la “sigaretta elettronica” (che l’OMS definisce come ENDS), che contiene nicotina ma non combustione di tabacco. A differenza delle sigarette convenzionali, il vapore delle sigarette elettroniche e dei vaporizzatori personali (il nome dato ai dispositivi più grandi e potenti) contiene livelli molto bassi di sostanze chimiche potenzialmente dannose.

Persino la nicotina può avere effetti positivi, contrariamente alle più diffuse false concezioni, ed è già stata approvata per l’uso a lungo termine tramite l’utilizzo di terapie sostitutive della nicotina. Come ha recentemente concluso il Public Health England il vapore elettronico è per almeno il 95% più sicuro del fumo di tabacco e per questo le sigarette elettroniche possono essere un aiuto efficace per smettere di fumare.

Negli ultimi cinque anni, l’uso di questi prodotti è aumentato drasticamente in molti Paesi. Nella sola Unione Europea, hanno contribuito a far smettere di fumare più di 6 milioni di persone e più di 9 milioni hanno ridotto il fumo di sigaretta convenzionale.

La prevalenza di fumatori è in calo in tutti i paesi in cui le sigarette elettroniche sono più facilmente reperibili.

Sulla base di queste evidenze, noi sosteniamo politiche governative che possano rimuovere gli ostacoli alla diffusione di tali strumenti più sicuri e con standard di qualità appropriati. Regole sproporzionate, come la regolamentazione delle elettroniche come prodotti medicali, restrizioni simili a quelle delle sigarette da tabacco ed il divieto di pubblicità serviranno solo a rendere questi prodotti estremamente costosi, a limitare l’accesso dei fumatori ad una corretta informazione e a creare equivoci su una loro presunta nocività persino maggiore di quella derivante dal fumo tradizionale. Queste misure sono controproducenti e ignorano il principio di riduzione del rischio. 

L’OMS ha l’opportunità adesso di migliorare radicalmente l’aspettativa di vita di milioni di fumatori applicando quel principio di riduzione del danno fumo correlato che è già uno dei principi chiave della sua stessa strategia di controllo del tabacco.

 

Scarica qui il comunicato in inglese 

 

 

Il Times chiede scusa agli scienziati. Tra loro anche Riccardo Polosa

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Il “The Times” chiede scusa a Riccardo Polosa ed ad altri quattro noti esperti di salute pubblica per le diffamanti accuse pubblicate il 12 Ottobre scorso in una serie di articoli comparsi sul noto quotidiano inglese. Proprio ieri, infatti, le scuse ufficiali da parte della redazione del The Times sono apparse sul quotidiano e gli articoli sotto accusa sono stati cancellati dall’archivio della testata. 

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“Gli esperti diffamati per un nostro errore – scrivono dal The Times – sono da rispettare per il loro impegno a livello internazionale nella lotta contro il fumo e per il grande lavoro svolto sul tema della riduzione del danno provocato dalle sigarette di tabacco”.

Oltre al Prof. Polosa dell’Università di Catania, noto per essere l’autore più produttivo al mondo nel campo della ricerca applicata sulla sigaretta elettronica, sono stati discredidati dagli articoli del The Times – nei quali si alludeva a presunti rapporti con le multinazionali del tabacco – altri quattro importanti opinion leader: David Nutt dell’Imperial College di Londra, David Sweanor dell’Università di Ottawa, Karl Fagerstrom creatore del test di Fagerstrom per calcolare la dipendenza dalle sigarette e Clive Bates ex direttore esecutivo di ASH (nota associazione no-profit inglese creata per contrastare i danni da fumo di sigaretta).

“I nostri articoli – scrivono i redattori del giornale – lasciavano intendere che questi esperti avevano ricevuto finanziamenti per la ricerca sulle sigarette elettroniche dalle multinazionali del tabacco. Ci siamo resi conto che le informazioni ricevute erano false e riconosciamo che il lavoro dei cinque eminenti studiosi non è stato mai contaminato dall’influenza dei finanziamenti del settore del tabacco. Pertanto ci scusiamo per i nostri errori e per il danno di immagine causato a questi opinion leader.

Nel frattempo, la notizia del clamoroso errore del The Times ha già fatto il giro del mondo e, proprio ieri, anche il noto quotidiano inglese “The Guardian ha spiegato, in un articolo, il perché i cinque scienziati si siano trovati coinvolti in questo circuito di allusioni e falsità montate ad arte da chi, manipolando probabilmente i redattori del The Times, li avrebbe poi spinti alla pubblicazione di notizie inattendibili e pretestuose.

 

Discussa in Parlamento la lettera consegnata al Ministro Lorenzin dal Comitato Scientifico LIAF

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Una due giorni di eventi importanti quelli appena trascorsi per la Lega Italiana Anti Fumo. Al centro dell’attenzione, l’acceso dibattito sulla regolamentazione della sigaretta elettronica in vista dell’ormai attesissimo COP 7 – la settima sessione della Conferenza delle Parti (COP 7) organizzata dall’OMS che si terrà a novembre a New Delhi.

Mercoledì 19 Ottobre durante il question time settimanale della Camera dei Deputati, trasmesso in diretta televisiva nazionale su Rai Parlamento, l’on. Adriana Galgano (Civici e Innovatori) ha discusso un’interrogazione sul ruolo delle sigarette elettroniche nella lotta al tabagismo, alla luce della lettera consegnata a Roma dal “Comitato Scientifico per la ricerca sulla sigaretta elettronica” lo scorso 20 Settembre.

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Question Time 19/10/2016

Via! Da oggi a sabato vi aspettiamo a Etnapolis per Expo Bimbo 2016

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Si parte! Taglio del nastro effettuato! Al via l’edizione 2016 di Expo Bimbo, la fiera per mamme, future mamme e bambini che si svolge ogni anno presso il centro fieristico di Etnapolis e che rimarrà aperta al pubblico da oggi e fino a domenica 16 Ottobre.
Anche quest’anno presso lo stand “Policlinico – LIAF” sarà possibile conoscere le novità più interessanti nella lotta al tabagismo. Grande attenzione è data a tutti i progetti in corso e, tra questi, ricordiamo:

L’iniziativa “STOP alle sigarette” che offre a tutti i pazienti, e soprattutto alle future mamme, la possibilità di seguire un percorso di supporto psicologico e clinico nel rispetto dei tempi e delle esigenze di ogni fumatore, attraverso il quale è possibile utilizzare tutti gli strumenti alternativi alla sigaretta convenzionale per riuscire a trovare quello più adatto alle proprie esigenze.

E, poi la novità del 2016, il primo corso di formazione a distanza (FAD) dal titolo: “Le nuove frontiere della dipendenza tabagica e suo trattamento” realizzato in collaborazione con la Lega Italiana Anti Fumo, la società Maxilo srl di Catania e la Tueor Servizi. Il tema principale del percorso formativo, che si può seguire direttamente on-line dal computer di casa propria, è legato alla presentazione delle tecniche di Smoking Prevention and Cessation per la tutela della salute dei fumatori e agli interventi “evidence-based” più utili ed efficaci per abbandonare il tabagismo.

Inoltre, presso lo stand si svolgeranno le seguenti attività:

  • I ricercatori LIAF daranno a tutte le mamme ed i papà che visiteranno la fiera consigli e suggerimenti utili per smettere di fumare e distribuiranno materiale informativo importante per combattere definitivamente il tabagismo.
  • Domenica 16 Ottobre, dalle ore 10 alle ore 13 e dalle 16 alle 19, gli esperti del Centro per la Prevenzione e Cura al Tabagismo del Policlinico Vittorio Emanuele di Catania eseguiranno gratuitamente il test del monossido di carbonio per verificare il grado di inquinamento dei propri polmoni. Per prenotare il tuo appuntamento, basta inviare email a [email protected] oppure richiedere informazioni direttamente presso lo stand.

 

Per maggiori informazioni, veniteci a trovare! 

Riccardo Polosa: quattro capitali in pochi giorni per parlare di e-cig

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Roma, Kiev, Parigi e Bruxelles, quattro capitali per quattro appuntamenti diversi che hanno visto il responsabile scientifico di LIAF e coordinatore del Comitato Scientifico per la ricerca sulla sigaretta elettronica impegnato sul fronte della lotta al tabagismo e della promozione dei nuovi prodotti a rischio ridotto.

A conclusione del primo seminario di approfondimento con il Comitato Scientifico per la ricerca sulla sigaretta elettronica tenutosi il 20 settembre presso il Grand Hotel Minerva di Roma, Polosa – accompagnato dal presidente LIAF Lidia Proietti – si é recato al Ministero della Salute per consegnare al Ministro Beatrice Lorenzin la lettera firmata dai 12 membri del comitato che chiede di contrastare in tempi rapidi la piaga del tabagismo mediante una strategia basata su una integrazione del vapore elettronico nelle attuali politiche di controllo del tabacco.

La seconda tappa ha visto Polosa a Kiev, in Ucraina, dove lo scienziato catanese ha partecipato ad una importante tavola rotonda sulla rimodulazione delle politiche di controllo del tabacco e al XVIImo congresso nazionale dei cardiologi ucraini. Con lui presente anche il cardiologo e noto esperto di sigarette elettroniche, Kostantinos Farsalinos. Polosa ha illustrato il ruolo positivo che questi prodotti possono avere non solo in termini di riduzione del consumo di sigarette ma anche di migliorate performance a carico del sistema cardiovascolare e respiratorio.

polosaPolosa ha quindi poi partecipato al Vapexpo che si é tenuto a Parigi dal 25 al 27 settembre presso il Grande Halle de la Villette. “La sigaretta elettronica è per il 95% meno dannosa delle bionde convenzionali” – ha ribadito lo scienziato ai microfoni dei giornalisti francesi impegnati nella realizzazione di un importante documentario sulle sigarette elettroniche che ha già raggiunto in poche ore quasi 30 mila visualizzazioni. Dal tavolo dei relatori del seminario al quale Polosa ha partecipato ha, inoltre, spiegato: “E’ stato importante far capire al pubblico di utilizzatori alcuni messaggi importanti per la loro salute. La pratica del lung vaping va scoraggiata poiché un consumo giornaliero eccessivo di liquido potrebbe causare nel tempo danni all apparato respiratorio. Meglio utilizzare volumi contenuti, anche se più ricchi in nicotina

In attesa dell’attesissimo appuntamento del COP 7 (la Conferenza delle Parti del FCTC – la Convenzione Quadro per il Controllo del tabacco dell’Organizzazione Mondiale della Sanità) che si terrà in Novembre a Nuova Dehli, l’obiettivo è quello di fornire una base scientifica alla revisione delle Politiche internazionali sul controllo del tabacco considerando anche il ruolo positivo delle strategie di riduzione del rischio espositivo. Per Polosa: “Per cotrastare in modo efficace la piaga del tabagismo sará necessario prendere in considerazione tutte le alternative a basso rischio”.

Il tema delle classificazione e caratterizzazione delle alternative a basso rischio é stato dibattuto successivamente a Bruxelles. “Solo oggi cominciamo ad avere la consapevolezza che i prodotti a basso rischio si possano categorizzare come singola tipologia ben distinta dal tabacco combustibile – ha detto Polosa in questa occasione – il vantaggio é che diventa piú semplice comunicare a consumatori e legislatori la riduzione del rischio.”

Al rientro in Italia, infine, lo scienziato catanese ha annunciato che il Comitato Scientifico per la ricerca sulla sigaretta elettronica si appresta ad avviare collaborazioni sinergiche e continuative con altri esperti di salute pubblica di altri Paesi: “Cercheremo di clonare il nostro modello di comitato scientifico per adattarlo alle esigenze di diffusione della cultura di riduzione del rischio anche in altri Paesi del mondo.

Polosa e Farsalinos incontrano a Kiev esperti di salute pubblica e cardiologi

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A pochi giorni dal seminario che ha visto protagonisti a Roma tutti i membri del Comitato Scientifico per la ricerca sulla sigaretta elettronica il prof. Riccardo Polosa è volato a Kiev, in Ucraina, per partecipare a una importante tavola rotonda sulla rimodulazione delle politiche di controllo del tabacco e al XVIImo congresso nazionale dei cardiologi ucraini.