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Funghi allucinogeni per smettere di fumare: le nuove frontiere “allucinanti”

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I ricercatori statunitensi della John Hopkins University hanno recentemente scoperto che dosi specifiche di funghi allucinogeni si rivelavano in realtà molto più efficaci per aiutare a smettere di fumare rispetto a metodi tradizionali di disassuefazione come le pillole antifumo.

Forti fumatori (ovvero quelli che fumano almeno 20 sigarette al giorno o più) sono stati trattati con i funghi allucinogeni ed invitati a rilassarsi, ascoltando musica e concentrandosi su un viaggio interiore.

I ricercatori hanno scoperto che i “funghi” hanno avuto un tasso di successo dell’80%, in contrasto con una percentuale di successo a sei mesi del 35% per la vareniclina, ovvero il farmaco anti-fumo considerato di maggior successo.

Lo stesso studio – condotto nel 2014 – è stato oggetto di discussione questa settimana come esempio di una “rinascita della ricerca psichedelica” iniziata negli 60 negli USA e tramite la quale i ricercatori portano avanti esperimenti scientifici con il supporto di allucinogeni illegali come l’MDMA (metilenediossimetanfetamina e meglio nota come ecstasy) e LSD (acido lisergico e meglio noto come acido).

Attualmente, sono in atto almeno sette studi che stanno valutando l’uso di MDMA per scopi terapeutici, tra questi anche un progetto di ricerca che valuta l’impatto di questa sostanza sulle pazienti terminali con pochi mesi di vita.

Altri studi pionieristici hanno indagato il suo uso per trattare i soggetti affetti da disturbo post-traumatico da stress ed alcuni scienziati sostengono che l’MDMA potrebbe essere legalizzata per uso medico entro cinque anni e che potrebbe addirittura essere usata come psicofarmaco ufficiale.

Come affermato dal Professor M.W. Johnson della John Hopkins University: “Smettere di fumare non è una semplice azione biologica, altrimenti con altri farmaci che influenzano direttamente recettori della nicotina avrebbero avuto una percentuale di successo del 100% e, se somministrati nel giusto dosaggio ed in ambiente controllato, questi funghi magici potrebbero favorire un viaggio interiore in grado di sviluppare un processo di cambiamento psico-biologico”.

Secondo noi, però, il modo migliore per smettere di fumare non è quello propagandato dalle organizzazioni sanitarie per le quali basterebbe andare in montagna e trovare funghi allucinogeni per riuscire ad ottenere risultati “allucinanti”.
marilenamaglia“Sembra quasi, infatti, che in preda ad una mancanza di nuove idee utili ad impressionare il pubblico, si ci sia dimenticati delle evidenze scientifiche e dei risultati ad esse collegati – ha spiegato la dott.ssa Marilena Maglia, ricercatrice del Centro Antifumo del Policlinico di Catania – e con questo mi riferisco alle percentuali di riduzione e cessazione ottenute grazie alla messa in atto di tecniche specifiche (come i colloqui motivazionali) e all’utilizzo di farmaci (come la vareniclina) consigliati ai nostri pazienti e che hanno ottenuto ottimi risultati”.

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Prof. Pasquale Caponnetto, responsabile Centro Antifumo del Policlinico

“A volte ritornano – ha inoltre commentato il prof. Pasquale Caponnetto, responsabile del Centro Antifumo del Policlinico catanese – gli approcci psicadelici degli anni 60 ritrovano un nuovo slancio 50 anni dopo. L’alterazione degli stati di coscienza è sicuramente un campo affascinante ma no privo di rischi e di tentativi fai da te. Ci spiacerebbe vedere nuove ondate di giovani che, per farsi dei trip mentali, comincino a cercare per boschi chissà quale fungo magico. Preferiamo affidare i buoni porcini ad un ottimo risotto mentre per smettere di fumare è sempre meglio rivolgersi agli specialisti dei centri antifumo. Probabilmente, in un prossimo futuro, ci affideremo ad altri ausili per ridurre o smettere di fumare, ma ritengo comunque necessario valutare e testare al 100% qualunque strategia o sostanza prima di affidarla anche solo ad uno dei nostri amici fumatori”.

Polmone perforato da liquido e-cig. La risposta del prof. Polosa

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Pochi giorni fa è apparsa sui giornali inglesi, e poi riportata anche da quelli italiani, la notizia di un giovane 33 enne ricoverato, come abbiamo letto: “Con un buco nel polmone destro perché il liquido della sua sigaretta elettronica gli è finito il gola”.

Oggi, gli stessi giornali esteri che hanno diffuso la notizia hanno chiesto il commento del prof. Riccardo Polosa, docente di Medicina Interna dell’Università degli Studi di Catania ed esperto mondiale di sigarette elettroniche, sull’accaduto.

Di seguito vi riportiamo la sua risposta:

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Prof. Riccardo Polosa, responsabile scientifico LIAF

“I sintomi di dolore toracico improvviso e mancanza di respiro in un giovane uomo (soprattutto se esile come sembrerebbe dalla foto nei giornali) senza malattia polmonare preesistente sono compatibili con una condizione medica conosciuta come pneumotorace spontaneo.

Il pneumotorace spontaneo si verifica se piccole bolle d’aria esplodono permettendo all’aria nel polmone di fuoriuscire nello spazio tra il polmone stesso e la cassa toracica. Quest’aria spinge sulla parte esterna del polmone e lo fa collassare. Nella maggior parte dei casi, però, solo una parte del polmone si collassa.

È probabile che la tosse riscontrata nel giovane paziente sia stata peggiorata dall’ingestione accidentale di liquido di sigarette elettroniche e questo potrebbe aver potuto innescare lo scoppio delle bolle d’aria già preesistenti nei polmoni del giovane causando poi il pneumotorace spontaneo”.

Walter Ricciardi sulla nuova campagna antifumo e sulla regolamentazione e-cig

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Walter Ricciardi, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, interviene ai microfoni della Lega Italiana Antifumo per parlare di Legge Antifumo e strumenti alternativi per smettere di fumare. 

Relatore del convegno che si è tenuto ieri nell’Aula Magna dell’Università di Catania dal titolo “Il valore della Ricerca. La creazione di opportunità”, al quale peraltro ha partecipato anche il prof. Riccardo Polosa, Walter Ricciardi ha risposto alle nostre domande sulla nuova campagna antifumo del Ministero della Salute e sulla regolamentazione della sigaretta elettronica come strumento alternativo per smettere di fumare.

“Il recepimento del Governo Italiano della direttiva europea sul tabacco è stato molto rigoroso, anzi è andata anche oltre e io ne penso bene. Ma è chiaro che tutto è migliorabile. Aver scelto un testimonial come Nino Frassica – ha detto – ha fatto storcere il naso a qualcuno ma io credo che l’arma dell’ironia e dello sdrammatizzare ma dicendo i messaggi sia quella giusta”.

  • La nuova proposta Lorenzin che introduce maggior divieti per i fumatori pare sia stata accettata positivamente  

“Credo che oggi l’opinione pubblica sia più edotta sul rischio del fumo e poi vede molto bene soprattutto la protezione delle fasce più deboli. Inibire la vendita di sigarette ai minori e introdurre il divieto di fumo in macchina in presenza di minori è sicuramente un buon risultato”.

  • Vista la già in vigore Legge Sirchia, non crede che ci fosse più bisogno di controllo e monitoraggio invece che di ulteriori divieti? 

“Io sono stato uno dei collaboratori di Sirchia e so che quella legge è molto ben applicata. Lo abbiamo più volte notato dagli indicatori sanitari positivi”.

“Non tantissime perché la legge è stata rispettata. Non c’è stato bisogno di multe. Adesso è rarissimo vedere una persona che fuma in un posto dove non è possibile farlo. Si è stabilita quella spontaneità che deriva dal fatto di averla accettato”.

  • L’ISS di recente ha pubblicato uno studio sull’utilizzo delle sigarette elettroniche per smettere di fumare. Noi come LIAF abbiamo più volte testimoniato l’efficacia dello strumento. Qual è il pensiero dell’Istituto Superiore di Sanità?

“Noi dobbiamo guardare con interesse alle sigarette elettroniche ma dobbiamo anche essere attenti alle evidenze scientifiche. In questo momento la scienza ci dice che l’e-cig è utile nel mantenere al di fuori del fumo quelli che hanno deciso di smettere di fumare perché raramente ritornano al tabacco. Viceversa non ci sono evidenze che dicono che queste aiutano a smettere di fumare definitivamente”.

  • ECLAT, lo studio dell’Università di Catania firmato anche dal prof. Riccardo Polosa, ha già testimoniato che le sigarette elettroniche possono aiutare a ridurre il consumo di sigarette tradizionali e a smettere di fumare senza effetti collaterali …

“Si ma è uno studio. Noi abbiamo bisogno di avere una serie di dati consolidati. Tu accetti un procedimento quando hai una serie di studi che vanno nella stessa direzione. In questo momento non siamo in grado di consigliare ai Centri Antifumo di consigliare la sigaretta elettronica. La preoccupazione è che le fasce di popolazione più giovanili comincino a fumare con la sigaretta elettronica e poi passino a quelle di tabacco”.


 

IL COMMENTO DEL PROF. RICCARDO POLOSA, responsabile scientifico LIAF

Copia di Polosa Intervista“L’adattamento dei tabagisti alla Legge Sirchia è stato molto lento ed è ancora in corso. In tema di politiche antifumo, io vedo il bicchiere mezzo vuoto, mentre l’ISS lo vede mezzo pieno.Vedo con piacere che la posizione dell’autorità sanitaria in questione sul vapore elettronico comincia a prendere una piega positiva. A questo deve aver certamente contribuito il recente rapporto condotto nel Regno Unito per conto di Public Health England (PHE), secondo il quale le sigarette elettroniche sono per il 95% più sicure rispetto alle sigarette convenzionali”.

La tentazione di fumare. Perchè arriva e come sconfiggerla?

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Valerio Pavoni, farmacista ed esperto di metodi per smettere di fumare

Il nocciolo duro del tabagismo, cosi come per qualsiasi sostanza d’abuso, non risiede nella dipendenza fisica che cessa dopo alcune settimane d’astinenza ma è radicata nella memoria che può soltanto sbiadire ma mai del tutto scomparire” – è questo il pensiero del dott. Valerio Pavoni, farmacista ed esperto di metodi per smettere di fumare, che di recente ci ha inviato un interessante documento dedicato alla fenomenologia della tentazione di fumare.

Si tratta di un argomento particolarmente caro ai fumatori che potrebbe consentire loro di capire di più su quel pseudo rapporto malato che instaurano con la sigaretta e dal quale è difficile separarsi.

“Le tentazioni – scrive Pavoni nel suo documento – esercitano un’attrazione fatale facendo leva sulla differenza tra due stati emotivi, quelli che intercorrono prima e dopo il consumo della sostanza d’abuso. Se per esempio mettiamo la mano nell’acqua alla temperatura di 2°C per circa un minuto e subito dopo la mettiamo in quella a 8°C, trarremmo un certo sollievo  benché l’acqua a 8°C sia piuttosto fredda. Mentre se la temperatura dell’acqua s’innalzasse molto gradualmente e lentamente da 2 a 8°C, non avvertiremmo sollievo alcuno. Se invece mettiamo la mano nell’acqua alla temperatura di 13°C per circa un minuto e subito dopo nell’acqua alla temperatura di 14°C, non avvertiremmo sollievo alcuno. Dunque, ciò che scuote la nostra inerzia è sia la celerità del cambiamento e sia il grado di variazione. Supponiamo questa volta per assurdo, di assegnare a due gemelli omozigoti due distinti stati di salute: neutrale (zero) per quello che non fuma e negativo -3, per esempio, per l’altro che fuma da moltissimi anni. All’insorgere della crisi d’astinenza, lo stato di benessere di quello che fuma passa da – 3  a -6 perché il calo dei livelli nicotinici nel plasma comporta uno stress piuttosto acuto. Una volta però accesa la sigaretta, la crisi d’astinenza cessa, quindi lo stato di benessere passa da -6 a -3, fino a raggiungere, grazie all’azione dopamminergica della nicotina, uno stato di benessere pari a -2. Il delta di variazione complessivo è pari a più quattro. E’ tale variazione positiva che alimenta nel tabagista il desiderio perenne di fumare.

tentazione sigarettaE’ altresì vero che, invecchiando, si tende ad associare ai problemi respiratori la nocività del fumo. Sicché, alcuni, per lo più over cinquantenni, avendo compromesso in parte la propria salute, smettono di fumare da un giorno all’altro, attribuendo il merito alla loro forza di volontà quando e’ stato piuttosto il loro organismo a non poterne più.

Mentre, per chi ancora giovane gode di buona salute, l’avversione per le sigarette può essere soltanto momentanea e nasce il più delle volte il giorno dopo aver fumato talmente tanto che l’organismo, a mo’ di protezione, innesca dei meccanismi di repulsione, fino a quando pero’ i polmoni in parte recuperano, e ricominciano d’accapo, a loro malgrado. Eppure, se si riprovasse, mai come adesso, sarebbe più facile smettere, visto che da periodi d’astinenza, anche brevi,  si beneficia di un’assuefazione minore. Inutile dire tuttavia che in questi casi, la forza di volontà è latitante.

Cionondimeno, quando si attraversano periodi particolarmente difficili nella vita; quando le cose non vanno per il verso giusto; ecco che la voglia di fumare bussa alla porta! E non possiamo far altro che lasciarla entrare. D’altronde, resisterle alimenterebbe soltanto il desiderio di fumare. Purtroppo le tentazioni, avendo nei riflessi condizionati, il proprio centro di gravità, inducono il rilascio di dopammina prima ancora di fumare.

L’oscillazione tra due stati emozionali, antitetici tra loro, non fa altro che accrescere il delta di variazione che è il fattore coercitivo di qualsiasi tossico dipendenza.

Qualsiasi oggetto del nostro desiderio, facilmente esaudibile sempre e ovunque, come la sigaretta, se non viene soddisfatto immediatamente, diventa a sua volta un malessere. Perché la negazione di un piacere sopravveniente è di per sé sofferenza.

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Pasquale Caponnetto, responsabile Centro Antifumo Policlinico -Vittorio Emanuele di Catania

Come fare a superare la tentazione allora? Per il prof. Pasquale Caponnetto, responsabile del Centro Antifumo del Policlinico di Catania: “Farsi tentare da altri piaceri è una buona soluzione. Vale la pena superare le tentazioni di fumare facendosi tentare inizialmente da altri piaceri sostitutivi in grado di fortificare una nuova identità da ex fumatore  tentato esclusivamente dalle innumerevoli sfumature positive della vita”.

 

 

 

 

 

 

 

Maratona Expo Bimbo: il programma dello stand “Policlinico-LIAF”

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Seconda giornata di lavori e già più di 300 visitatori per lo stand Policlinico – LIAF. Continua infatti la martona Expo Bimbo 2015 che anche quest’anno vede impegnati la Lega Italiana Antifumo ed il Policlinico Vittorio Emanuele di Catania in una tre giorni di manifestazione fieristica all’insegna della salute, della cura, del benessere e del divertimento per i vostri bambini.

Fino a domenica 18 Ottobre presso lo stand Policlinico-LIAF del Centro Fieristico di Etnapolis sarà possibile trovare informazioni utili per la salute dei vostri bambini, ricevere consulenza e supporto gratuito e partecipare attivamente alle iniziative promosse da LIAF e dal Policlinico.

Di seguito, il programma completo delle attività che si svolgeranno presso il nostro stand

PROGRAMMA STAND POLICLINICO-LIAF

Venerdì 16 Ottobre 2015

  • LIAF – informazioni utili sui metodi alternativi per smettere di fumare
  • Cardiologia Pediatrica: Misurazione della pressione nei bambini
  • U.O. di Anestesia e Rianimazione: Incontro tematico su Tecniche di parto analgesia e consulenza di una ostetrica nello stand

Sabato 17 Ottobre 2015

Mattina

  • LIAF – informazioni utili sui metodi alternativi per smettere di fumare
  • Ore 10-11.30 sala white – Incontro dal titolo “Malattie Endocrinologiche in gravidanza e nel bambino: conoscerle per prevenirle”
  • Ore 10-12 / Ore 17-19 Bronco Pneumo allergologia Pediatrica: Allergie sintomi e rimedi. Come usare correttamente l’aerosolterapia

Pomeriggio

  • Centro Antifumo e LIAF: misurazione del monossido di carbonio (livello di fumo) e consulenza degli specialisti antifumo
  • Endocrinologia Pediatrica: Come cresce il mio bambino. Informazioni su alimentazione e crescita
  • Ore 15.30 – 17.30 Cardiologia Pediatrica: Misurazione della pressione nei bambino
  • Ore 17 – sala white – U.O. di Anestesia e Rianimazione: Incontro su Tecniche di parto-analgesia e consulenza di una ostetrica nello stand
  • Ore 17-19 Bronco Pneumo allergologia Pediatrica: Allergie sintomi e rimedi. Come usare correttamente l’aerosolterapia
  • Chirurgia pediatrica: Informazioni su enuresi
  • Gastroenterologia Pediatrica: Informazioni su celiachia

Domenica 18 Ottobre 2015

Mattina

  • LIAF e Policlinico: misurazione del monossido di carbonio (livello di fumo) e consulenza degli specialisti antifumo

Pomeriggio

  • Endocrinologia Pediatrica: Come cresce il mio bambino. Informazioni su alimentazione e crescita
  • Ore 17 – sala white – U.O. di Anestesia e Rianimazione: Incontro su Tecniche di parto-analgesia e consulenza di una ostetrica nello stand
  • LIAF – informazioni utili sui metodi alternativi per smettere di fumare

A Expo Bimbo 2015 riparte stop alle sigarette!

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Vuoi smettere di fumare e stai cercando una soluzione innovativa? Al “Policlinico Vittorio Emanuele” di Catania il progetto per dire “STOP!” alle sigarette convenzionali. 

Dopo il successo dell’edizione passata, continua il progetto per dire “STOP” alle sigarette convenzionali, promosso dalla Lega Italiana Antifumo in collaborazione con l’Università degli Studi di Catania, leader mondiale nella lotta al tabagismo, e il Centro per la Prevenzione e Cura al Tabagismo (CPCT) del “Policlinico Vittorio – Emanuele”.

“STOP alle sigarette” offre ai pazienti un percorso di supporto psicologico e clinico, nel rispetto dei tempi e delle esigenze di ogni fumatore, attraverso il quale sarà possibile utilizzare tutti gli strumenti alternativi alla sigaretta convenzionale per riuscire a trovare quello più adatto alle proprie esigenze. Si tratta di un progetto di ricerca che offre ad ogni paziente la possibilità di entrare a far parte di un percorso medico assistenziale, utile per smettere di fumare più velocemente grazie alla consulenza personalizzata di medici esperti nel counselling antifumo. Il progetto è aperto a tutti i fumatori, residenti nella provincia di Catania e partecipare è semplicissimo, basta compilare il modulo di iscrizione presente sul sito www.liafmagazine.it.

Ogni anno, solo in Europa, si stimano circa 700 mila morti per malattie fumo correlate. Una piaga che deve essere fermata.

DOMENICA 18 OTTOBRE TI ASPETTIAMO A EXPO BIMBO 

12004732_1124604354219592_5283694921126340874_nDomenica 18 Ottobre 2015 (dalle ore 9.30 alle 13.30) gli specialisti del Centro Antifumo saranno presenti alla fiera annuale EXPO BIMBO 2015 nel Centro fieristico di Etnapolis. Un appuntamento importante durante il quale sarà possibile eseguire il test del monossido di carbonio per verificare il grado di inquinamento dei propri polmoni e prenotare una visita gratuita negli ambulatori antifumo dell’Azienda Ospedaliera Vittorio Emanuele di Catania.

 

SCARICA IL MODULO DI ISCRIZIONE

E INVIALO A [email protected]

 

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Prof.ssa LIDIA PROIETTI, presidente LIAF: “Si tratta di una grande opportunità per tutti fumatori della provincia etnea, una importante occasione per farsi accompagnare davanti l’agognata porta d’uscita dal fumo”.
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Prof. RICCARDO POLOSA, direttore scientifico LIAF e docente di Medicina Interna nell’Università degli Studi di Catania: “STOP è importante anche per sostenere i nostri ricercatori, che all’interno dei laboratori del Policlinico cercano quotidianamente di trovare una soluzione definitiva per far smettere di fumare milioni di persone”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Expo Bimbo 2015, LIAF torna ad Etnapolis con grandi novità

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Anche quest’anno LIAF – Lega Italiana Antifumo partecipa a EXPO BIMBO 2015, l’appuntamento annuale per mamme, future mamme e bambini che si svolge presso il centro fieristico di Etnapolis.
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Dal 16 al 18 Ottobre, LIAF offrirà a tutte le mamme ed i papà che visiteranno la fiera la possibilità di ricevere consigli e suggerimenti utili per smettere di fumare definitivamente e distribuirà materiale informativo utile nella lotta al fumo. In collaborazione con l’ospedale Policlinico “Vittorio Emanuele” di Catania, presso lo stand LIAF, gli esperti del Centro per la Prevenzione e Cura al Tabagismo (CPCT) saranno a disposizione degli utenti per effettuare consulenza e visite gratuite.
SMETTI DI FUMARE (2)Intanto, riprendendo il progetto lanciato nell’edizione 2014 STOP alle sigarette, LIAF e Policlinico offriranno ai pazienti un percorso gratuito di supporto psicologico e clinico attraverso il quale sarà possibile utilizzare tutti gli strumenti alternativi alla sigaretta convenzionale per riuscire a trovare quello più adatto alle proprie esigenze.
Nel padiglione Policlinico – LIAF sarà possibile eseguire il test del m10599496_10205168037749203_6633925130894892884_nonossido di carbonio per verificare il grado di inquinamento dei propri polmoni e prenotare una visita negli ambulatori del Centro Antifumo catanese.
Se vuoi prenotare fin da adesso la tua consulenza gratuita con LIAF, invia “Richiesta Consulenza a Expo Bimbo 2015” all’indirizzo email: [email protected]
Vi terremo aggiornati! 

Vape-addict: usi, costumi e tendenze del mondo dello svapo

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Riceviamo e pubblichiamo l’interessante comunicato stampa che precede e annuncia la manifestazione fieristica che si terrà il 21 e 22 Novembre a Verona, dedicata al Vapitaly

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Il 21 e il 22 novembre 2015, Verona ospiterà Vapitaly, la fiera italiana dedicata al mondo del vaping. Quali sono le tendenze che ad oggi lo caratterizzano? «Il vaping è un fenomeno interessante – spiega l’antropologa del consumo Patrizia Martellosia da un punto di vista del consumo, che antropologico. E’ un’esperienza legata al piacere, che coinvolge tutti i sensi, e associata al mondo immaginario eno-gastronomico più che a quello del fumo. E’ anche legata alla libertà di un gesto, antico e nuovo allo stesso tempo, da poter fare ovunque. Diventa quindi un’esperienza di consumo inedita da interni. Il vaping si vive e si gusta in casa, al ristorante, in mobilità, al cinema, in ufficio, nei negozi … e poi ci sono i rituali del vaping che trasformano la sigaretta elettronica in quello che si può definire a tutti gli effetti l’‘oggetto di culto’ dei vapers».

L’appuntamento veronese sarà un’occasione per approfondire le tematiche e le pratiche legate alla e-cig; per non arrivare impreparati, ecco un sintetico glossario:

  • Svapare: inalare vapore attraverso e-cig;
  • Atomizzatore: cilindro che contiene l’e-liquid, costituito dal tank (serbatoio) e da una coil;
  • Coil: resistenza che, attivata da una batteria, permette la vaporizzazione del liquido;
  • Aroma: essenza concentrata, da diluire in una base neutra insapore e inodore;
  • E-liquid: liquido aromatizzato pronto per la vaporizzazione;
  • Drip: accessorio per l’aspirazione, da inserire nella parte superiore dell’atom;
  • E-cig: strumento per vaporizzare liquidi da inalazione;
  • Box: scatola, spesso in legno, in cui vengono inserite batterie ricaricabili, attrezzata con attacco per atomizzatore e pulsante di attivazione;
  • Modder: creatore artigianale di box e accessori per l’e-cig;
  • Refill: riempire il tank con un liquido;
  • Starter kit: set per neofiti, costituito solitamente da un modello-base di e-cig;
  • Batteria: “cuore” della e-cig, generalmente cilindrica. L’accensione attiva la resistenza che, scaldandosi, vaporizza il liquido contenuto nell’atomizzatore;
  • Vari Volt / Vari Watt: batteria che consente di modificare l’intensità del voltaggio e della potenza, da cui dipendono la densità e la nebulosità del vapore;
  • Base: liquido insapore e inodore, composto da glicole propilenico e glicerina
  • Battery box: batteria ricaricabile ad alta capacità con circuito elettronico integrato per la gestione di voltaggio e wattaggio
  • Vape-addict: appassionato della sigaretta elettronica che ne fa uso quotidiano;
  • Vape-friendly: colui che non ama la sigaretta tradizionale ma appoggia il mondo del vaping.

Corea del Sud, Isola di Jeju: Riccardo Polosa su fumo e diabete, futuro dell’e-cig e della Ricerca antifumo

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Corea del Sud, Isola di Jeju. Si è appena concluso il convegno CORESTA SSPT 2015 “Smoke Science and Product Technology” al quale hanno partecipato centinaia di scienziati di tutto il mondo per parlare di antifumo e delle possibili alternative per smettere di fumare, tra cui anche la sigaretta elettronica.

Danni o benefici provocati dal tabacco in generale sono stati al centro dell’attenzione dei relatori, che in una quattro giorni di convegno – tenutosi dal 4 all’8 Ottobre proprio nella meravigliosa Isola di Jeju (Corea del Sud) – hanno cercato di proporre possibili soluzioni alla diffusione del fumo di sigaretta convenzionale.

“Il Gruppo CORESTA sta lavorando attivamente nella produzione di dati scientifici validi nell’intento di indirizzare l’industria del tabacco nelle sfide attuali e future per una maggiore riduzione del danno” – ha detto nel suo messaggio di apertura Marco Prat, presidente della Commissione Scientifica di CORESTA.

Il Cooperation Centre for Scientific Research Relative to Tobacco ha svolto un ruolo importante per favorire una cooperazione internazionale a lavorare attivamente sulle aree di ricerca legate al tabacco nel corso degli ultimi 60 anni. “Tuttavia – ha spiegato Jae-Min PARK, direttore tecnico di KT&G – i requisiti normativi in tutto il mondo sono in aumento e le sigarette elettroniche stanno guadagnando una popolarità globale. E’ chiaro che i regolamenti, le valutazioni e i test dei prodotti del tabacco dovrebbero essere basate su dati scientifici ed è per questo che le riunioni congiunte con i  gruppi di studio e gli scienziati di tutto il mondo hanno facilitato il dialogo globale, la discussione ed il dibattito concreto sul tema”.

E’, infatti, in questo contesto che l’intervento del responsabile scientifico LIAF, il prof. Riccardo Polosa, da sempre impegnato nella lotta al fumo e nella Ricerca di valide soluzioni al problema, è risultato essere il più atteso della kermesse.

Durante la sua presentazione, il professore catanese ha illustrato i promettenti risultati intermedi di uno studio in corso presso l’Università di Catania sull’efficacia di un trattamento integrato di smoking cessation in fumatori diabetici (progetto SMART-DIA), avanzando anche l’ipotesi di un progetto futuro sulla stessa tipologia di pazienti da poter avviare a un percorso antifumo che preveda l’utilizzo della sigaretta elettronica. A tal proposito, ecco quanto affermato dal noto scienziato italiano:

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“Il dibattito sui potenziali benefici o danni causati dalla sigaretta elettronica rimane ancora accesso. In particolare, gli studi di laboratorio hanno prodotto dati tossicologici controversi poiché i protocolli sperimentali utilizzati non riproducono le reali condizioni di utilizzo delle e-cig. E’ dunque imperativo spostare la valutazione tossicologica direttamente sul corpo umano e correlarla con indicatori di salute comprensibili. In futuro, bisognerà focalizzarci sulle analisi di biomarcatori di esposizione al fumo di tabacco ed integrare questi dati con quelli degli effetti biologici/fisiologici”.

 

 

The Lancet: Una nuova identità per l’asma. I risultati di U-Biopred

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Il progetto europeo U-Biopred, del quale anche la Lega Italiana Antifumo e l’Università di Catania sono partner, giunge alla sua conclusione dopo 6 anni di intensa attività scientifica, e pubblica i suoi risultati in un documento di riferimento nella rivista scientifica European Respiratory Journal il 10 Settembre 2015. Tale documento ha un’eco mondiale tanto da venire encomiato dalla prestigiosa rivista scientifica The Lancet Respiratory Medicine in un importante editoriale sulle nuove frontiere di prevenzione e cura dell’asma. Gli autori dell’articolo spiegano come – grazie ai risultati ottenuti dal progetto internazionale sull’asma grave che ha visto impegnati centinaia di scienziati in tutto il mondo – si sia arrivati ad una ridefinizione dell’asma come una malattia con più e diverse particolarità.

asma lancet

Come spesso abbiamo raccontato, nell’ambito di U-Biopred, il progetto di ricerca finanziato nel 2009 dall’Unione Europea e che ha l’obiettivo di trovare cure alternative all’asma grave, LIAF si è occupata di supportare il reclutamento dei pazienti asmatici italiani e di coordinare la comunicazione e la disseminazione dei risultati tra comunità scientifica, istituzioni, pubblico generale e pazienti nel panorama nazionale.

Grazie alla collaborazione con l’Università degli Studi di Catania ed il gruppo di ricerca guidato dal Prof. Riccardo Polosa, si è arrivati ad identificare differenti tipologie di pazienti asmatici, inclusi quelli con una chiara storia di tabagismo, storicamente poco studiati in questo campo della medicina respiratoria. Inoltre, l’intensa attività di Ricerca e Promozione di questi anni ha permesso di presentare – in occasione del convegno organizzato nell’Università di Leuven, in Belgio – un sottostudio sulle relazioni pericolose tra fumo e asma che vuole determinare le differenze molecolari tra un asmatico fumatore e un asmatico non fumatore, cercando dei possibili target farmacologici per aiutare questa classe di pazienti.


The Lancet Respiratory Medicine

Una nuova identità per l’asma 

“Sono passati 10 anni da quando il Global Initiative for Asthma (GINA) ha pubblicato per la prima volta il rapporto contenente le strategie condivise a livello mondiale per la gestione e prevenzione dell’asma. Da allora, questo riferimento aggiornato annualmente è diventato un’autorità in materia di cura dell’asma, nonostante il fatto che la malattia sia cambiata nel tempo, arrivando in alcuni casi ad essere irriconoscibile.

Le più recenti linee guida di GINA, pubblicate a luglio 2015, ridefiniscono l’asma come “storia di sintomi respiratori quali respiro affannoso, mancanza di respiro, senso di costrizione toracica e tosse che variano nel tempo e in intensità, insieme ad una limitazione del flusso espiratorio variabile“.

Gli autori di GINA non credono più che i quattro sottotipi di asma già stabiliti (intermittente, lieve persistente, moderata persistente, e grave persistente) possano definire adeguatamente la malattia. Per questo gli scienziati hanno coraggiosamente dichiarato che la definizione di asma non dovrebbe più essere considerata una diagnosi definitiva ma piuttosto un “termine ombrello”. Le autorità dovranno ora impegnarsi ad utilizzare con precisione la medicina per individuare le popolazioni di pazienti con simili genotipi, fenotipi, e caratteristiche cliniche. Per ora, ciò significa semplicemente che le scelte di trattamento devono essere effettuate tenendo in considerazione sia le decisioni a livello di popolazione (ad esempio, l’efficacia del trattamento, la sicurezza, e il costo), sia le decisioni a livello di paziente (come il fenotipo, il profilo di rischio e la storia aderenza). Per identificare e definire tutti i sottotipi di asma, sarà necessaria una rigorosa analisi di grandi popolazioni eterogenee di persone che riportano la malattia.

Questa esigenza di un approccio personalizzato per la gestione dell’asma è ormai in gran parte conosciuta e accolta, ed è stata rafforzata da varie iniziative globali che mirano a produrre un’impronta bio-clinica di asma. La prima di queste iniziative a lungo termine sta iniziando a dare i suoi frutti. Il documento iniziale di riferimento del grande progetto U-BIOPRED è stato pubblicato nella rivista scientifica European Respiratory Journal il 10 Settembre 2015 con grande successo.

Il consorzio U-BIOPRED ha raccolto dati imparziali da circa 900 persone affette da asma, reclutati da 16 siti in 11 paesi europei. Come previsto, i risultati  (analisi di 610 adulti) hanno mostrato che gli adulti con grave malattia avevano più sintomi, riacutizzazioni, ansia e depressione, con funzione polmonare ridotta e peggiore qualità di vita. I dati sulla coorte dei bambini asmatici arriveranno presto, e la comunità si aspetta risultati simili. Speriamo che questi dati offrano risposte alle questioni sollevate nell’ultimo aggiornamento GINA sul modo migliore per diagnosticare l’asma nei bambini di età inferiore ai 5 anni. Profili clinici e biologici personalizzati di asma infantile saranno cruciali per la creazione di profili di rischio del paziente e per prendere decisioni di trattamento in questa popolazione clinicamente complicata.

Anche se i dati di riferimento U-BIOPRED sono in qualche modo ortodossi, essi creano le premesse per analisi future promettenti. I dati raccolti utilizzano la tecnologia più recente, che misura non solo le caratteristiche cliniche, ma definisce anche lipidomica, metabolomica, proteomica e del trascrittomica di ciascun paziente. La speranza è che l’interrogatorio di questi dati a livello micro, utilizzando piattaforme di knowledge management come lo strumento no-profit TRANSMART , consentirà agli esperti di distinguere diversi fenotipi di asma che portino a nuovi e più efficaci approcci terapeutici. Come gesto di benvenuto, U-BIOPRED ha un approccio liberale alla condivisione dei dati, con i dati delle analisi omiche forniti in banche dati pubbliche e tutti i risultati clinici impostati per essere disponibili in open access entro 12 mesi dalla pubblicazione. Questo progetto è riuscito dove molti altri hanno fallito, portando avanti il concetto che la scienza è fatta anche di raccolta sistematica e analisi dei dati in una proficua collaborazione paneuropea che coinvolge il mondo accademico, l’industria e i pazienti.

Iniziative come U-BIOPRED e SARP dovrebbero essere applaudite e, dato che questi progetti a lungo termine hanno avuto un buon fine, molto entusiasmo si crea per la futura gestione dell’asma. Mentre gli esperti hanno ragione di essere ottimisti circa la potenziale definizione di una malattia come “asma ombrello”, gli stakeholders devono ricordare che le sotto-classificazioni della malattia  non sono il punto finale desiderato. Ciò che è veramente necessario è l’identificazione di fenotipi clinicamente, al fine di agevolare la gestione ottimale del paziente attraverso un trattamento personalizzato”.

Per leggere il testo originale dell’articolo del The Lancet Respiratory Medicine, clicca qui


Per maggiori informazioni sul progetto U-Biopred, guarda il video dell’incontro tenutosi a Leuven, Giugno 2015