domenica, Gennaio 12, 2025
Home Blog Pagina 93

Nuovo decreto tabacchi. Il presidente Proietti: “No al divieto di vendita di pacchetti da 10, possono servire a chi vuole smettere di fumare”

0

Secondo quanto emerso dalle notizie diffuse dalle maggiori agenzie di stampa nazionali, la nuova bozza del decreto legislativo del Ministero della Salute, oggi al vaglio del Governo e con cui si recepisce la direttiva Ue sul tabacco, prevede una serie di provvedimenti che hanno – si legge nel testo: “l’obiettivo di armonizzare la disciplina dei prodotti del tabacco nei Paesi europei e assicurare un elevato livello di protezione della salute attraverso maggiori restrizioni e avvertenze, per dissuadere i consumatori e soprattutto i giovani dal fumo”.

Niente più fumo in auto, dunque, se si viaggia con bimbi a bordo o con donne in gravidanza; via libera alle pubblicità choc sulle confezioni delle bionde; divieto di fumo negli spazi esterni degli ospedali e divieto di vendere pacchetti da dieci sigarette. Ma non solo, nella bozza di decreto (composta di 38 articoli) sono inseriti anche maggiori requisiti di sicurezza per le sigarette elettroniche, ad esempio, una chiusura a prova di bambino ed un sistema di protezione dagli spargimenti di liquido.

190

Si tratta – commenta il presidente della Lega Italiana Anti Fumo, prof.ssa Lidia Proietti: “Di iniziative che lasciano intendere le buone intenzione del Ministero volte ad affrontare lucidamente il grave problema del fumo per il reale rischio che esso rappresenta, una piaga mortale che uccide ogni anno più di 700 mila persone nel mondo. Tuttavia – precisa il presidente – ritengo che per ridurre i tassi del livello di tabagismo in Italia non basti limitare la libertà altrui ma attivare azioni di comunicazione e sensibilizzazione che siano strategicamente efficaci. Bene le immagini choc sui pacchetti di sigarette ma davvero saranno utili? A quali risultati hanno portato negli altri Stati europei? Ed inoltre – continua la Proietti – nell’elenco delle nuove disposizioni ve ne sono alcune che lasciano trasparire la mancanza, ancora una volta, di valutazioni scientifiche delle politiche antifumo. Vietare la vendita dei pacchetti di sigarette da 10 non aiuterà i fumatori che vogliono smettere. Passare da 20 sigarette al giorno, alla metà (con il pacco da 10) è una delle prime azioni consigliate per alcuni pazienti nella fase di smoking cessation, proprio per rendere più efficace il percorso di uscita dal tabagismo”.

E sui nuovi provvedimenti per la vendita delle sigarette elettroniche interviene il prof. Riccardo Polosa, responsabile scientifico LIAF: “Ottime le scelte di aumentare la sicurezza dei dispositivi ma ricordiamo – aggiunge Polosa – che quello delle e-cig è un capitolo a parte. La determina dei Monopoli di Stato, che recentemente ha stabilito per ogni ricarica di e-cig da 10 millilitri una tassa di circa 3 euro più Iva, rappresenta una scelta tossica del Governo che ha determinato una tremenda crisi del settore e la chiusura di numerosi punti vendita in tutta Italia. Scelte – ha concluso – che non hanno fatto riferimento alle evidenze scientifiche internazionali ma solo ad interessi di parte che hanno contribuito ad aggravare il divario socio-economico tra chi può permettersi il lusso di smettere di fumare e chi no”.

 

Ufficio Stampa e Comunicazione

Valeria Nicolosi – email: [email protected]

 

 

Bronchiolite obliterante e diacetile: pericolo e-cig? Risponde il prof. Polosa

0

La domanda di un utente svapatore:

 

  • Prof. Polosa, da tempo si parla della pericolosità del diacetile e della sua presenza (spesso non dichiarata) negli aromi e negli eliquids per e-cig. Ma come Lei e il Dr. Farsalinos avete più volte sottolineato, le sigarette di tabacco contengono quantità di diacetile enormemente superiori anche ai “peggiori” eliquids. E allora, come mai non si ha notizia (per lo meno, sugli organi di informazione destinati ai “profani” come me) di casi di bronchiolite obliterante causati dal fumo di tabacco? Il numero di questi casi è veramente irrisorio o nullo, oppure semplicemente vengono ricompresi implicitamente nel grande coacervo delle malattie fumo-correlate?

 

La risposta del prof. Riccardo Polosa:

 

Carissimo,

Intanto ti ringraziamo per la domanda perché ci permette di affrontare un argomento complesso e di grande importanza. Come abbiamo precisato in alcuni studi pubblicati su riviste di settore, la Bronchiolite Obliterante è una diagnosi patologica (bisogna effettuare una biopsia per la conferma diagnostica), mentre la Broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) è principalmente una diagnosi clinico-funzionale (la presenza di sintomi respiratori quali tosse cronica, fiato corto e dispnea insieme con la evidenza di ostruzione alla spirometria ne permette la diagnosi).

Il termine “bronchiolite” si riferisce ad un ampio spettro di descrizioni morfologiche causate da eventi infiammatori, anche aspecifici, che si concentrano nelle piccole vie aeree. Le cause che possono portare a questa diagnosi possono essere molto diverse (infettive, autoimmuni e tossiche – come nel caso dei fumatori), ma con un dato patologico comune ad una attenta osservazione al microscopio.

Quindi, si tratta di una diagnosi patologica aspecifica che può anche non essere clinicamente significativa se non collocata in un contesto di risultati clinici e radiografici pertinenti. La possibilità che milioni di casi di BPCO da fumo di sigaretta (indipendentemente dalla presenza o meno di diacetile) possano essere caratterizzati sul piano istopatologico oltre alle ben note alterazioni da BPCO anche da alterazioni bronchiolite aspecifica non può essere esclusa a priori.

Una Ricerca mirata è necessaria per fare chiarezza su questi argomenti. Come spesso accade in Medicina nulla è bianco o nero.

Anzi – per utilizzare metafore mediatiche e accattivanti – esistono tutta una serie di sfumature di grigio.

 

 

Prof. Riccardo Polosa

Ordinario di Medicina Interna all’Università degli Studi di Catania

Responsabile scientifico LIAF – Lega Italiana Anti Fumo

Lidia Proietti: “Ancora grazie”

0

Cari amici,

Vape Shop Study è realtà. E’ una nuova speranza non solo per chi vuole smettere di fumare ma anche per chi, come noi, ogni giorno combatte per trovare soluzioni alternative al fumo di sigaretta convenzionale.

Dopo il primo appuntamento con i ricercatori della Lega Italiana Anti Fumo e i negozianti italiani che hanno aderito al programma nell’ambito del primo corso di formazione che si è svolto a Milano lo scorso 10 Maggio, il Vape Shop Study continua con grande entusiasmo da parte di tutti. Roma sarà la prossima tappa del tour di LIAF con i promotori di salute.

Si tratta di un progetto di ricerca dedicato anche alla formazione di nuovi esperti di sigarette elettroniche, ovvero nuovi promotori di salute in grado di accompagnare meglio i fumatori nel loro difficile percorso di uscita dal tabagismo. Una realtà costruttiva che sta coinvolgendo decine di negozi in tutta la Penisola e che vedrà la partecipazione attiva di medici, operatori del settore, fumatori ed ex fumatori, uniti insieme da un obiettivo condiviso: ridurre il consumo di tabacco e cercare di salvare migliaia di vite.

Come presidente, insieme a tutto lo staff di LIAF, ci tengo a ringraziare coloro che hanno voluto contribuire alla realizzazione del progetto. In particolar modo, con questa lettera vogliamo dire Grazie a tutte le aziende e a tutti gli operatori del settore che hanno agevolato i partecipanti al progetto, i negozianti e non solo. Le offerte e le promozioni esclusive dedicate agli iscritti al Vape Shop Study sono un grande stimolo.

Ancora grazie

Il presidente LIAF

prof.ssa Lidia Proietti

Scarica la lettera: Proietti ringrazia sponsor


ELENCO AZIENDE SPONSORSHIP VAPE SHOP STUDY

 

  1. AER WHOLE SALE

Domžale (Slovenia)02-94750107 – [email protected]

  1. AMICO SVAPO

Via Croce di Piperno 6, 80126 Napoli (NA)

Tel. 081-7679305 – [email protected]

  1. BIOFUMO

Via Haussmann 11/D, 26900 Lodi (LO)

Tel. 0371-1920163 – [email protected]

  1. BLENDFEEL

Via Del lavoro 11, 20030 Senago (Milano)

Tel. 02-39461297 e 02-39465995 – [email protected]

  1. DE ORO

Via Giuseppe Garibaldi 45, 21019 Somma Lombardo (VA)

Tel. 0331-1352595 – [email protected]

  1. DEA FLAVOR

Via Galileo Galilei 33, 38015 Lavis (TN)

Tel. 0461-994091 – [email protected]

  1. EIM

(Blendfeel, De Oro e T-Svapo)

  1. ENJOY SVAPO

Via Mantegna 21, 20096 Pioltello (MI)

Tel. 393-9035905 – [email protected]

  1. IL VAPORIFICIO

Via Mariano D’Amelio 43, 00165 Roma (RM)

Tel. 0761-834333 – [email protected]

  1. MUST500

Via Ciro Menotti 10, 21010 Besnate (VA)

Tel. 079-6012139 – [email protected]

  1. SMOKIE’S

Via Firenze 37, 21040 Oggiona con Santo Stefano (VA)

Tel. 0331-739155 – [email protected]

  1. SVAPOFORNITURE

Via Cappuccini 4, 20122 Milano (MI)

Tel. 02-49537640 – [email protected]

  1. T-SVAPO

Via dei Mestieri, 01036 Nepi (VT)

Tel. 0761-556620 – [email protected]

Riccardo Polosa al Ministro della Salute di Singapore: ripensate le vostre politiche sul controllo del tabagismo

0

Dopo la lettera al Consiglio Legislativo di Hong Kong,  in qualità di responsabile scientifico LIAF ed esperto mondiale di sigarette elettroniche, il prof. Riccardo Polosa si rivolge oggi, in una nuova missiva, al Ministero della Salute di Singapore, che ha recentemente annunciato di voler estendere le politiche di controllo del tabagismo anche ai nuovi prodotti nicotinici a basso rischio espositivo, tra cui le e-cig, mettendoli al bando o riducendone diffusione e disponibilità.

Le politiche di controllo del tabagismo di Singapore meritano un’approfondita revisione affinché possano davvero assicurare che ogni regolamentazione si basi sullo stato attuale delle conoscenze scientifiche, – scrive Polosa nella lettera – Strategie di riduzione del danno fumo-correlato (Tobacco Harm Reduction) dovrebbero essere affiancate agli attuali sforzi di controllo del tabagismo”.

Nel documento, Riccardo Polosa spiega che: “Le sigarette elettroniche sono per il 95% meno dannose rispetto alle classiche bionde e (…) nuove evidenze scientifiche dimostrano che sostituire il fumo di sigaretta con il vapore di una e-cig può produrre significativi miglioramenti a livello respiratorio sia in fumatori ‘sani’ che in quelli affetti da patologie respiratorie, come l’asma”. E aggiunge: “Paesi importanti del mondo come Stati Uniti e Unione Europea hanno scelto di non vietare l’utilizzo delle elettroniche o di regolarle come farmaci ma, piuttosto, di considerarle anche a livello normativo come sostituti delle sigarette convenzionali o di altri prodotti da tabacco”.

Mentre Polosa si mette a disposizione, insieme alla LIAF, di tutti coloro che siano disposti ad ascoltare cosa la scienza può dimostrare, la battaglia continua nell’ambito della regolamentazione europea e mondiale delle sigarette elettroniche dimostra quanto sia fondamentale una definizione di politiche pubbliche condivise ed efficaci.

“E’ illogico che politiche pensate per contrastare la diffusione della prima causa di morte prevenibile al mondo vengano applicate allo stesso modo a strumenti che vanno nella stessa direzione di tali politiche” – commenta la prof.ssa Lidia Proietti, presidente LIAF. – Non ci stanchiamo di lottare. Se è necessario, la LIAF è pronta a scrivere a tutte le istituzioni coinvolte nella regolamentazione delle e-cig”.

 

 

R. Polosa ai membri del Consiglio di Hong Kong: “Il divieto di e-cig è ingiusto”

0

Il prof. Riccardo Polosa è firmatario di una lettera indirizzata ai membri del Consiglio Legislativo di Hong Kong per ridurre le misure di contrasto al tabacco che intendono vietare anche l’uso di sigarette elettroniche nei ristoranti e nei luoghi pubblici e la vendita in città di tutti i prodotti collegati.

“A mio avviso – ha scritto il responsabile scientifico di LIAF – negare l’utilizzo di strumenti alternativi all’uso di sigarette convenzionali, meno dannosi e pericolosi, è ingiusto e va contro il rispetto del sacrosanto diritto alla salute dei cittadini”.

A dare notizia della missiva in questi giorni è stata proprio la stampa cinese che ha riportato più volte il testo della lettera scritta da “uno degli scienziati più esperti al mondo su questo campo”.

Nel documento – che segue anche la lettera di altri esperti internazionali come Gerry Stimson, professore di sanità pubblica presso l’Imperial College di Londra, e Konstantinos Farsalinos, cardiologo greco dell’Università di Patras ed esperto di fumo e sigarette elettroniche –  Riccardo Polosa spiega che: “Le sigarette elettroniche sono per il 95% meno dannose rispetto alle classiche bionde”. E aggiunge: “Paesi importanti del mondo come Stati Uniti e Unione Europea hanno scelto di non vietare l’utilizzo delle elettroniche o di regolarle come farmaci ma, piuttosto, di considerarle anche a livello normativo come sostituti delle sigarette convenzionali o di altri prodotti da tabacco”.

La regolamentazione delle elettroniche rappresenta oggi il tema più importante per far smettere di fumare milioni di persone.

Le battaglie che hanno visto impegnata anche LIAF nell’ambito della regolamentazione europea dimostrano che è fondamentale, per la definizione di politiche pubbliche condivise ed efficaci, tenere sempre in considerazione i dati proveniente dai risultati dalla Scienza.

A tal proposito, nella missiva, Riccardo Polosa conclude che: “Se i cittadini vengono indotti in errore circa i rischi delle elettroniche e di altri prodotti che hanno il potenziale di ridurre invece i danni provocati dal fumo, milioni di fumatori saranno dissuasi dal passare ad alternative certamente meno pericolose come appunto le sigarette elettroniche”. 

IL VIDEO – “U-BIOPRED è un sogno realizzato che mira a combattere l’asma grave”

0

 

U-BIOPRED è un sogno realizzato, è un progetto che mira ad una dettagliata caratterizzazione dei soggetti affetti da asma bronchiale grave e refrattaria con lo scopo di identificatore degli importanti marcatori che possono diventare iter terapeutici per il prossimo futuro”. Sono le parole del prof. Riccardo Polosa, Ordinario di Medicina Interna dell’Università degli Studi di Catania, che in un video realizzato dalla nostra redazione nell’ambito del VI Convegno dedicato alla presentazione finale dei risultati di U-BIOPRED (Unbiased BIOmarkers in PREDiction of respiratory disease outcomes) ha spiegato l’importanza del progetto ed il ruolo scientificamente rilevante che l’ateneo catanese ha avuto tra i diversi partner: “Essere all’interno di una costellazione di consorzi e strutture di ricerca che collaborano tra di loro è stato molto importante – ha aggiunto – non solo per chi ha partecipato attivamente ma anche per i nostri ricercatori catanesi che hanno avuto la grande opportunità di confrontarsi professionalmente e personalmente con colleghi provenienti da tutto il mondo, attingendo sinergicamente alle stesse fonti di dati”.

I dati sulla diffusione dell’asma grave anche in Italia sono drammaticamente in aumento e tra i pazienti più a rischio ci sono spesso i bambini. L’inizio dell’asma è, infatti, molte volte legato al proliferarsi di comuni allergie, tipiche di chi vive nei Paesi Industrializzati ma la diagnosi diventa più grave quando l’allergia si trasforma in asma non controllabile.

“Si tratta, purtroppo, di un problema che sta acquisendo dimensioni sempre più importanti che andrebbero monitorate e controllate – ci racconta il dott. Massimo Caruso, Biologo e ricercatore dell’Ateneo catanese -. E’ proprio per questo che per i nostri pazienti U-BIOPRED rappresenta una speranza in più verso una terapia più efficace ed una prevenzione più veloce”.

“Il maggior beneficio che scaturirà da questo progetto – ha spiegato Julie Corfield, a capo di uno dei gruppi di lavoro dedicato alle analisi di laboratorio – sarà la potenzialità di avere nuovi trattamenti  grazie alla creazione di vere e proprie impronte digitali del paziente asmatico che permetteranno di dire in anticipo se un tipo di farmaco funzionerà per quel tipo specifico di paziente asmatico”.

Come racconta nelle sua grafica il logo ufficiale del progetto U-BIOPRED (la mano bianca sullo sfondo blu) è come se i ricercatori avessero applicato a ciascun dito una particolare caratteristica dei pazienti asmatici e capire che tipo di farmaco poter utilizzare nei singoli e specifici casi è l’obiettivo più importante. Per questo la collaborazione internazionale tra molti atenei è servita a tradurre dati scientifici provenienti da tantissimi e diversi pazienti.

Il prof. Paolo Montuschi dell’Università Cattolica del Sacro Cuore – Policlinico A. Gemelli ci ha infatti raccontato che: “La racconta di dati si è basata sulla metafora dell’impronta digitale, con la quale ciascun dito identificherebbe una tipologia di dati: clinici, funzionali, di struttura, cellulari e molecolari. L’integrazione di questi cinque elementi porta all’identificazione di gruppi di pazienti per i quali sarà possibile definire le specifiche terapie farmacologica o trattamenti di diversi tipo”.

 

Questa era l’idea di U-BIOPRED e le nuove terapie per la cura dell’asma grave saranno la realizzazione del sogno. 

 

 

 

 

A Parigi il primo incontro con il gruppo di lavoro per la regolamentazione delle e-cig

2

Si è tenuto lunedì 22 Giugno a Parigi – presso La Plaine Saint Denis – il primo meeting del tavolo tecnico TC 437 “Electronic cigarettes and e-liquids” della European Committee for Standardization (CEN – Comitato Europeo di Normazione) che ha il compito di stabilire e armonizzare la regolamentazione per la produzione e la vendita di sigarette elettroniche in Europa. 

Tra i partecipanti, i rappresentanti di diversi stati membri quali: Belgio, Repubblica Ceca, Danimarca, Germania, Grecia, Ungheria, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Olanda, Polonia, Portogallo, Spagna, Svizzera, Romania, Turchia,  Inghilterra, Norvegia e Svezia.

Presente una gremita assemblea che già al primo appuntamento ha nominato come presidente di CEN/TC 437, Rémi Parola, della Fédération Interprofessionnelle de la Vape (Fivape), e che ha già concordato quali saranno i punti più importanti sui quali i diversi gruppi di lavoro dovranno confrontarsi nei prossimi mesi. Tra questi il dibattito sui requisiti essenziali dei dispositivi per la garanzia di qualità e sicurezza delle elettroniche, le informazioni necessarie da fornire agli utenti, i requisiti di produzione, quelli per l’emissione di sostanze particolari e per il rispetto dell’ambiente e non in ultimo per il controllo della nicotina contenuta nelle e-cig.

Un incontro importante che ha visto anche la partecipazione del gruppo di lavoro italiano dell’UNI, coordinato dal prof. Riccardo Polosa, direttore scientifico LIAF: “Abbiamo stabilito un fitto programma di lavoro che dovrà essere condotto nei prossimi mesi dai diversi gruppi europei al fine di produrre degli standard di qualità e sicurezza sulle sigarette elettroniche che potranno essere condivise da tutti i partecipanti al tavolo tecnico – e ha aggiunto – sono convinto che la delegazione italiana abbia dato un forte contributo alla determinazione di questi obiettivi”.

Ad affiancare lo scienziato catanese a Parigi c’erano anche, per questo primo incontro, Andrea Puglisi (Worldwide Product Regulatory Affair Manager di JTI) e Franco Spicciariello (che segue tutti gli aspetti istituzionali e regolamentari con Open Gate Italia per Anafe Confindustria). Ricordiamo, infatti, che la composizione del gruppo di lavoro è variegata e tiene conto di tutte le parti interessate includendo produttori di liquidi elettronici, multinazionali del tabacco, associazioni dei rivenditori, associazioni dei consumatori, associazioni dei produttori, importatori e distributori oltre alle autorità per la tutela della salute pubblica.

U-Biopred 2015: Unict presenta un nuovo studio su asma e fumo

0

Al via oggi a Leuven (in Belgio) il VI ed ultimo Meeting Annuale di U-Biopred ovvero il progetto di ricerca, finanziato nel 2009 dall’Unione Europea, che ha l’obiettivo di trovare cure alternative all’asma grave e che si concluderà a ottobre di quest’anno dopo 6 lunghi anni di intensa attività.

Nel progetto sono stati impegnati centinaia di scienziati, medici, biologi, bioinformatici ed esperti di comunicazione sanitaria in uno studio sul l’asma che mira a comprendere meglio una malattia che colpisce una persona su venti nel mondo e che impedisce a migliaia di individui di condurre una vita normale.

I ricercatori hanno infatti lavorato per riuscire a fornire risposte utili a trovare cure personalizzate, soprattutto per quei pazienti che non rispondono più ai trattamenti convenzionali.

In una tre giorni di resoconti su quanto raggiunto finora, e su quanto potrà essere fatto negli anni a venire, in un clima informale e collaborativo tipico del progetto U-BIOPRED fin dai suoi esordi, i partner discuteranno a tu per tu sui risvolti diretti della scienza nella vita quotidiana dell’asmatico. In questo importante passaggio dalla teoria alla pratica, grande sostegno viene dalle associazioni che hanno tenuto i contatti con i pazienti, tra cui la Lega Italiana Antifumo e la  European Lung Foundation (Fondazione Europea per lo studio delle malattie respiratorie).

La LIAF in particolare si è occupata in questi anni di supportare il reclutamento dei pazienti asmatici italiani e di coordinare la comunicazione e la disseminazione dei risultati tra comunità scientifica, istituzioni, pubblico generale e pazienti nel panorama nazionale.

Tra i partner che si sono occupati della ricerca clinica e di laboratorio, il gruppo di ricerca clinica del Prof. Polosa dell’Università di Catania che ha contribuito a identificare differenti tipologie di pazienti asmatici, inclusi quelli con una chiara storia di tabagismo, storicamente poco studiati in questo campo della medicina respiratoria.

Proprio oggi, il palcoscenico del Faculty Club di Leuven ha ospitato il dott. Massimo Caruso, biologo ricercatore dell’Ateneo catanese, per la presentazione di un sottostudio sulle relazioni pericolose tra fumo e asma, avviato grazie ai risultati proveniente da U-BIOPRED che vuole determinare le differenze molecolari tra un asmatico fumatore e un asmatico non fumatore, cercando dei possibili target farmacologici per aiutare questa classe di pazienti.

Un ulteriore passo avanti nella Ricerca e nella collaborazione internazionale tra le diverse istituzioni universitarie coinvolte.

Un appuntamento che domani continuerà con le proposte per il futuro della ricerca in questo campo e che vedrà coinvolto parte del team LIAF, capitanato dal presidente prof.ssa Lidia Proietti.

 

Autore:

  • Daniela Saitta, Università degli Studi di Catania
  • Valeria Nicolosi, LIAF Lega Italiana Anti Fumo

 

 

 

 

 

 

Nuovo studio italiano su e-cig ne conferma sicurezza e efficacia

0

Entusiasmo per LIAF dopo la notizia della pubblicazione di un ulteriore studio sull’efficacia della sigaretta elettronica come strumento alternativo per smettere di fumare.

I risultati, infatti – come dichiarato dal prof. Ricciardi – suggeriscono che: “La sigaretta elettronica non serve probabilmente per smettere di fumare – ha spiegato – tutt’al più può essere un’alternativa per gli ex fumatori a non tornare a fumare sigarette. Questi primi dati – continua – ci dicono che, nel campione monitorato, si è dimostrata abbastanza sicura. Tra i fumatori di sigaretta elettronica, per ora, infatti, non si sono mostrati effetti avversi di rilievo”.

“Siamo contenti – ha dichiarato la prof.ssa Lidia Proietti, presidente LIAF – di comprendere che la nostra battaglia per una maggiore qualità della ricerca scientifica venga condivisa anche da altre istituzioni sanitarie ed universitarie italiane. Come fautori dei primi studi al mondo sulla sigaretta elettronica – ha aggiunto – sapere che la ricerca di soluzione alternative per combattere il tabagismo è obiettivo ormai condiviso dalla gran parte della comunità scientifica internazionale ci inorgoglisce e ci stimola ad una sempre maggiore efficienza in questo campo”.

Per come è stato concepito questo studio osservazionale – puntualizza il prof. Riccardo Polosa, responsabile scientifico LIAF – è difficile poter affermare che la elettronica non sia efficace come strumento per smettere; infatti si sarebbe dovuto analizzare il comportamento in parallelo di un gruppo di intervento come ad esempio quello di una popolazione di fumatori che provano per la prima volta le sigarette elettroniche. Per gli stessi motivi di ordine metodologico – ha aggiunto lo scienziato – non é possibile stabilire che possano aiutare a non ricadere nel vizio del fumo dato che per dimostrarlo bisognerebbe confrontarne il comportamento con un apposito gruppo di controllo, come ad esempio quello di ex-fumatori seguiti per un certo numero di anni in parallelo con utilizzatori di sigaretta elettronica”.
 

“Di fatto – conclude Polosa – questo studio era stato originariamente concepito per stabilire l’incidenza di malattie fumo correlate e di fattori di rischio cardiovascolare nel tempo tra gli utilizzatori di sigarette elettroniche a confronto con i fumatori”.

 

Leggi anche:

Polosa coordinatore del gruppo di lavoro nazionale per gli standard di qualitá e sicurezza delle e-cig

0

Ordinario di Medicina Interna, Direttore Clinica Medica Policlinico Universitario di Catania e direttore scientifico di LIAF e soprattutto tra gli autori più produttivi al mondo nel campo della ricerca applicata sulla sigaretta elettronica, il prof. Riccardo Polosa è anche il coordinatore del gruppo di lavoro nazionale per le “Sigarette elettroniche e relativi liquidi”.

Il gruppo di lavoro svolgerà attività di interfaccia con il tavolo tecnico TC 437 “Electronic cigarettes and e-liquids” della European Committee for Standardization (CEN) al fine di armonizzare a livello nazionale l’attività normativa europea. Nello specifico il gruppo di lavoro nazionale sarà chiamato a contribuire alla stesura delle attività del CEN TC 437 e a commentare e votare i testi durante le inchieste ufficiali che saranno effettuate dal CEN TC 437. La composizione del gruppo di lavoro è variegata e tiene conto di tutte le parti interessate includendo produttori di liquidi elettronici, multinazionali del tabacco, associazioni dei rivenditori, associazioni dei consumatori, associazioni dei produttori, importatori e distributori oltre alle autorità per la tutela della salute pubblica (Università di Catania e Istituto Superiore di Sanità).

Da tempo LIAF denuncia l’atteggiamento irresponsabile e non basato sulle evidenze della Commissione Europea nei confronti delle sigarette e dei liquidi elettronici.

Leggi questi:

Da un lato, non si è riscontrato alcuno sforzo per far progredire la conoscenza delle e-cig, dall’altro la Commissione ha messo il massimo dell’impegno per cercare di sabotare il potenziale positivo delle sigarette elettroniche sulla salute pubblica. LIAF auspica che l’attività dei gruppi di lavoro dei diversi stati membri della EU si coordinino per evitare che un eccesso di attività regolatoria possa de facto portare alla estinzione della sigaretta elettronica.

“Sono lusingato del ruolo che mi è appena stato conferito dall’UNI – ha commentato Polosa – ma anche preoccupato della grande responsabilità che deriva da questa nomina prestigiosa. Credo si tratti di un momento di particolare orgoglio per l’ateneo catanese, unico in Italia ad avere un proprio rappresentante a questo importante tavolo tecnico. Mi impegnerò affinché i lavori del gruppo siano improntati a semplificare al massimo le attività di standardizzazione, mettendo sempre al primo posto il rispetto per la salute e la soddisfazione dell’utilizzatore finale”.