martedì, Dicembre 3, 2024
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Australia: e-cig solo in farmacia, il parere degli esperti

di Alessia Calì

La sigaretta elettronica è un’invenzione relativamente recente che, negli ultimi anni, è stata vista di buon occhio da molti fumatori. Questo perché i ricercatori di molti paesi hanno spesso sottolineato i suoi minori rischi rispetto alle sigarette tradizionali, considerandola uno strumento utile per la salute pubblica e per la lotta contro il fumo.

Tuttavia, anche se svapare è meno pericoloso poiché non produce le sostanze cancerogene classiche del fumo della sigaretta convenzionale, in diverse parti del mondo le e-cig sono state soggette a molti limiti. In Turchia, per esempio, vendere o comprare sigarette elettroniche o liquido contenente nicotina è considerato un reato. In Austria, invece, la vendita delle sigarette elettroniche è consentita solo all’interno di negozi specializzati ed è stato redatto un divieto per qualsiasi pubblicità a favore delle e-cig.

Inoltre, particolarmente interessante risulta essere il caso dell’Australia dove nell’ottobre del 2021 è stata introdotta una delle leggi anti-vaping più severa al mondo che prevede la possibilità di acquistare le e-cig solo sotto prescrizione medica, proprio come fossero dei farmaci. Questa politica però non ha avuto un buon esito.

A tal proposito, infatti, è possibile menzionare l’intervento – dello scorso 25 Giugno in occasione della conferenza stampa che si è tenuto presso il Senato della Repubblica – del Dr. Colin Mendelsohn, clinico, accademico e ricercatore australiano nel campo della cessazione da fumo e della riduzione del danno da tabacco. In particolare, partecipando alla stesura di un report che metteva a confronto la Nuova Zelanda e l’Australia sulla regolamentazione dei prodotti per il vaping, egli ha notato che, in realtà, l’Australia attuando tale politica, ha spinto sempre più i fumatori e soprattutto i giovani a non seguire più il percorso legale, ma a rivolgersi al mercato nero per l’acquisto dei prodotti da svapo che, tuttavia, non risultano essere né regolamentati e né tassati. 
In Nuova Zelanda, invece, grazie alla regolamentazione nel 2020 dei prodotti da svapo come prodotti destinati “al consumo da adulti” non si assiste ad un fenomeno legato al mercato nero significativo. Inoltre, tale ordinamento ha generato non solo una riduzione delle percentuali sul fumo che è stata molto più veloce che in Australia, ma anche un ridimensionamento del fenomeno dello svapo fra i più giovani.

Tuttavia, qualche giorno fa la legge australiana sulla prescrizione medica per acquistare le e-cig ha subito una modifica. A partire dal 1° luglio 2024, infatti, è entrata in vigore una nuova legge che prevede il divieto di vendita di e-cig nei negozi australiani e la possibilità di acquistarle solo in farmacia sotto prescrizione medica per tutti ma solo fino ad ottobre, quando queste restrizioni saranno allentate e solamente i minori avranno bisogno della ricetta del proprio medico. 

In conclusione, rispetto a quello che sta accadendo in Australia si riesce a capire che molto spesso le politiche eccessivamente restrittive producono il risultato opposto a quello sperato. A questo punto viene da chiedersi: la nuova legge peggiorerà ancor più la situazione o permetterà all’Australia di arginare il fenomeno del mercato del nero e di ridurre la percentuale di giovani fumatori?

Si vedrà nel corso del tempo…

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