Il robot è in grado di raccogliere 10 mozziconi di sigaretta in 30 minuti a un algoritmo sviluppato appositamente per il progetto. La prossima dimostrazione pratica è prevista per l’11 agosto.
Sole, mare, il rumore delle onde: la vita da spiaggia concede una immersione totale nel relax. Ma le spiagge risentono dell’invasione estiva, sopratutto per la mole di rifiuti che l’esteta al mare comporta.
Ogni anno, campagne informative e preventive cercano di sensibilizzare i turisti a lasciare le spiagge così come le hanno trovate.
Tra rifiuti che più si trovano tra i granelli di molte località marittime troviamo i mozziconi di sigaretta: secondo stime recenti, circa 14,5 trilioni di sigarette finiscono nei rifiuti ogni anno e impiegano all’incirca 14 anni per dissolversi.
La storia di BeachBot nasce sulla spiaggia di Scheveningen, in Olanda, quando un bambino di 4 anni, mentre scava nella sabbia, tira fuori un piccolo tesoro e lo mostra al padre. Un movimento accigliato, una spiegazione sul perché non si dovrebbero raccogliere certe cose da terra e l’episodio termina li.
Ma il dubbio non abbandona il padre: quel ritrovamento, un mozzicone di sigaretta, sarà il motore scatenante del progetto.
Qualche anno più tardi, Edwin Bos, il padre della nostra storia, insieme al collega imprenditore Martijn Lukaart, crea la società TechTics, nata con lo scopo di risolvere problemi sociali grazie alla tecnologia.
Tra i progetti, BeachBot, un robot capace di scannerizzare i rifiuti sula spiaggia e raccoglierli grazie a una sorta di pettine.
La prima dimostrazione si è svolta lo scorso settembre proprio sula spiaggia di Scheveningen, dove BeachBot ha raccolto circa 10 mozziconi in 30 minuti (la durata della batteria è di circa 1 ora).
AI: come funziona il BeachBot?
I due soci, insieme al team di TechTics, lavorando a stretto contatto con la Delft University of Technology, hanno sviluppato il primo algoritmo basato sull’intelligenza artificiale in grado di individuare specificatamente i mozziconi di sigaretta.
Il robot, però, deve essere “educato”: per farlo, TechTics deve mostrare a BeachBot le immagini di migliaia di mozziconi di sigaretta in diverse condizioni.
La crescita del database avverrà anche grazie alla collaborazione della comunità: molte immagini verranno acquisite tramite l’app Microsoft Trove.
L’app permette agli sviluppatori di AI di utilizzare una quantità di foto notevole, attraverso un mercato trasparente: la comunità invia una foto che, se riconosciuta come valida, viene pagata circa 25 centesimi di dollaro.
Tech tics conta di cogliere almeno 200 foto valide attraverso l’app Trove.
“La parte più interessante del nostro progetto è l’interazione tra l’uomo e il robot, attraverso la quale il pubblico può rendere il robot più interessante” racconta Bos, che lancia però un avvertimento “Crediamo che la nostra soluzione robotica, alla fine, non sia la soluzione finale del problema dei mozziconi, perché il problema principale con la spazzatura risieda proprio nel comportamento umano. Dobbiamo essere sicuri di mantenere le nostre spiagge pulite insieme!”.
Giornalista praticante, collabora con LIAF, dove scrive di salute e attualità. Appassionata di sport, con un passato da atleta agonista di sci alpino, si diletta nell'indagare le nuove frontiere della comunicazione e della tecnologia, attenta alla contaminazione con generi e linguaggi diversi.