L’invito che anche il Comitato vuole rivolgere ai suoi sostenitori e ai consumatori di e-cig è di condividere e partecipare alla Consultazione rispondendo alle domande poste dalla Commissione Europea sui liquidi da inalazione per sigarette elettroniche.
Dopo tre anni di mandato, portato avanti con grande impegno e costanza, la prof.ssa Lidia Proietti ha lasciato proprio in queste ore la presidenza della LIAF - Lega Italiana Anti Fumo. Al suo posto il dentista catanese, Ezio Campagna.
Non esiste alcuna evidenza scientifica certa sull'effetto gateway, di avvicinamento cioè dei giovani al fumo di sigaretta passando prima per il vapore delle e-cig, di cui in questi giorni si discute a partire da una ricerca proveniente dagli Stati Uniti.
Ennesima prova scientifica a sostegno delle sigarette elettroniche. Secondo uno studio appena pubblicato sulla rivista Respiratory Research l'uso di e-cig può aiutare i fumatori affetti da BPCO (Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva) a ridurre o addirittura a smettere definitivamente di fumare con ricadute positive in termini di migliorata sintomatologia e qualità della vita.
A seguito delle ultime notizie diffuse dalla stampa in merito alle caratteristiche tecniche ed agli impatti sulla salute dei c.d. prodotti a “tabacco riscaldato”, il Comitato Scientifico Internazionale per la ricerca sulla sigaretta elettronica promosso dalla Lega Italiana Anti Fumo, interviene sull'argomento fornendo una corretta chiave di lettura dei dati diffusi.
Riccardo Polosa risponde all'articolo pubblicato sul Corriere della Sera e firmato da Sergio Harari: "Non c'è nulla che dimostri che sintomi riflessi possano condurre a patologie respiratorie vere e proprie"
Fabio Beatrice risponde ad un articolo pubblicato su "Ok Salute e Benessere" con il quale si commenta un nuovo studio della University of Rochester School of Medicine and Dentistry di New York che dimostrerebbe come i vapori rilasciati dai liquidi usati nelle sigarette elettroniche potrebbero la bocca.
La sigaretta elettronica è un strumento prezioso per la riduzione del danno anche nei fumatori che soffrono di ipertensione arteriosa. A dirlo è un nuovo studio condotto da un gruppo di ricercatori, coordinati dal prof. Riccardo Polosa.