Interessanti i dati in merito al consumo e utilizzo dei prodotti privi di combustione: “il 62,7% degli utilizzatori di tali prodotti ritiene che lo Stato dovrebbe considerare l’utilizzo della sigaretta elettronica tra i fumatori che altrimenti continuerebbero a fumare in ogni caso. Secondo il 91,9% degli utilizzatori di prodotti a tabacco riscaldato, lo Stato, nel caso in cui fosse scientificamente provata l’esistenza di prodotti senza combustione meno dannosi rispetto a quelli tradizionali, avrebbe il dovere di promuovere campagne di informazione ed è altrettanto alta la percentuale di quanti vorrebbero una riduzione della tassazione su tali prodotti (90,1%)”.
La Foundation for a Smoke-Free World cambia volto, presentandosi per la prima volta durante un evento di lancio a Washington lunedì 13 maggio: la nuova Global Action to End Smoking snellisce il proprio programma, implementando le linee guida con nuovi programmi a sostegno di ricerca ed educazione.
Oggi esistono diversi dispositivi e tecniche che aiutano a liberarti dalla dipendenza delle sigarette, ma ce n’è una che forse non tutti conoscono, la fitoterapia, che prevede l’uso di piante medicinali per contrastare il nervosismo causato dall’astinenza dal fumo e per ripulire l'organismo dalla nicotina.
La review si è concentrata sull’analizzare le terapie comportamentali più importanti per i percorsi di cessazione, ovvero il metodo delle 5A, la terapia cognitivo-comportamentale, il colloquio motivazionale, la gestione della contingenza, l’health coaching e il counselling. Su un totale di 1615 studi analizzati sia nella struttura che nei risultati, è emerso che solo 8 rientravano perfettamente nel campo di indagine (3 per il metodo delle 5A, 4 per quello dell’intervista motivazionale e 1 per il counselling). Un gap che dimostra come un certo numero di
I risultati vengono sintetizzati in oltre 50 raccomandazioni, che indagano i trend sull’uso del tabacco combusto e dei prodotti per lo svapo, i diversi effetti sulla salute delle persone che fumano, svapano o non fanno nessun uso di tabacco, i dilemmi di etica legati all’uso delle ecig, il danno ambientale e il ruolo dell’industria nella diffusione e regolamentazione delle sigarette elettroniche.
A meno che non riescano a eliminare queste possibili spiegazioni, e al momento non possono, gli autori non dovrebbero nemmeno cominciare a parlare di nesso di causalità. Questi atteggiamenti poco seri minano la credibilità’ della comunità’ scientifica e spaventano inutilmente la popolazione.
"Sebbene l'intenzione di contrastare la crescente epidemia di fumo tra la popolazione sia lodevole, il divieto sui prodotti privi di combustione sta sollevando preoccupazioni. È dimostrato che questi prodotti sono molto meno dannosi delle sigarette: insieme alle sigarette elettroniche, ai vari aromi e ad altri prodotti contenenti nicotina, come le bustine, sono stati cruciali nell'aiutare milioni di fumatori a smettere. Il disegno di legge sta creando un pericoloso precedente di disparità nella legislazione nei diversi gruppi sociali e rischia di essere applicato ad altri prodotti meno dannosi che sono stati cruciali nel combattere il fumo", ha dichiarato Michael Landl, direttore della World Vapers Alliance.