Secondo un aggiornamento della review Cochrane, le sigarette elettroniche e i trattamenti farmacologici con citisina e vareniclina sono tra i metodi più efficaci per smettere di fumare. Riscontrato un numero molto basso di danni derivanti da questi prodotti
Su 100 persone, è probabile che tra le 10 a 19 smettano di fumare grazie alla sigaretta elettronica, da 12 a 16 utilizzando vareniclina e da 10 a 18 utilizzando la citisina: sono questi i risultati dell’ultima pubblicazione della revisione Cochrane.
La revisione Cochrane, che quest’anno festeggia il suo 30esimo anniversario, ha appena rilasciato un aggiornamento della pubblicazione in merito ai metodi più efficaci per smettere di fumare, comparando i dati ottenuti tra loro e individuando, eventualmente, i casi in cui tali metodi hanno provocato danni alla salute dei pazienti.
Gli studi validi per l’inclusione della review “How effective are medications and e-cigarettes for quitting smoking, and what works best?” sono stati 319, per un totale di di 157,179 fumatori adulti, la gran parte inclusi in studi effettuati in America o in Europa. Un volta individuati i trial randomizzati da inserire, è stata condotta una meta analisi per comparare i dati sui vari trattamenti.
È emerso che le sigarette elettroniche, la citisina e la vareniclina sono tra i metodi più efficaci per aiutare i fumatori a smettere. Inoltre, coloro che utilizzavano una combinazione di due forme di terapie sostitutive a base di nicotina, come, ad esempio, cerotti e gomme alla nicotina, sembravano avere tassi di abbandono simili a quelli di coloro che utilizzavano una delle tre forme elencate prima.
Al contrario, i cerotti alla nicotina e il buproprione danno risultati sicuramente migliori del placebo di alcun trattamento farmacologico, ma presentano tassi inferiori di cessazione.
Secondo la pubblicazione, il grado di certezza di tali risultati è abbastanza elevato e i ricercatori non ritengono che ulteriori prove che emergeranno possano in qualche modo modificare le prove in questione, nonostante servano studi che comparino i dati sui diversi trattamenti e sui potenziali danni avversi.
Nonostante servano ricerche nel lungo periodo per valutare i danni da sigarette elettroniche e da uso di medicinali nei percorsi di cessazione, la revisione ha evidenziato come i casi di danni conseguenti al loro utilizzo fossero molto pochi.
Giornalista praticante, collabora con LIAF, dove scrive di salute e attualità. Appassionata di sport, con un passato da atleta agonista di sci alpino, si diletta nell'indagare le nuove frontiere della comunicazione e della tecnologia, attenta alla contaminazione con generi e linguaggi diversi.