In questi giorni è in discussione al Senato il Disegno di Legge 3534, atto a promuovere lo sviluppo del Paese mediante un più alto livello di tutela della salute. L’emendamento 7.1. che proponeva di sottoporre “qualsiasi prodotto o dispositivo meccanico od elettronico che abbia la funzione di succedaneo dei prodotti del tabacco” (i.e. e-cig) alle leggi esistenti sulle sigarette tradizionali, è stato rigettato al momento. Questo non significa che il rischio paventato negli ultimi giorni da commercianti, imprenditori e utenti del settore e-cig, non possa ripresentarsi, anche in tempi molto brevi.
È per questo che ritengo necessario, in qualità di presidente della LIAF, Lega Italiana Anti Fumo, entrare nel dibattito apportando notizie certe e imparziali, quali quelle risultanti dal primo studio scientifico effettuato sulle sigarette elettroniche, realizzato dal prof. Riccardo Polosa dell’Università di Catania, in collaborazione con LIAF e il Centro di Prevenzione e Cura del Tabagismo della stessa città.
Lo studio, pubblicato nel 2011, era volto a indagare la sicurezza e la qualità delle sigarette elettroniche CATEGORIA, nonché a verificare eventuali eventi avversi negli svapatori arruolati.
Non contenendo sostanze chimiche né producendo combustione ma solo vapore acqueo, eventualmente miscelato a nicotina liquida, la sigaretta elettronica è risultata sicura sia per chi ne fa uso sia in termini di fumo passivo.
I risultati positivi hanno inoltre evidenziato che l’uso della sigaretta elettronica è un ottimo dispositivo antitabagico, poiché permette non solo di ridurre drasticamente il numero di sigarette tradizionali fumate, ma in molti casi addirittura di smettere di fumare, aiutando anche a controllarne meglio le ricadute, per via sia della nicotina presente in alcune e-cig, sia della gestualità mantenuta. Inoltre, non sono stati riscontrati eventi collaterali gravi, né per lo svapatore né per chi vi sta attorno.
Da queste poche righe, risulta chiaro che la sigaretta elettronica è un’utile opportunità di avanzamento per la salute pubblica, quindi è ragionevole e auspicabile una sua regolamentazione in termini di garanzia di qualità e sicurezza a tutela del cittadino. Non lo è affatto, invece, una sua equiparazione a strumento “succedaneo dei prodotti del tabacco”, da sottoporre a tassazioni, monopoli e divieti pubblicitari o di utilizzo in luoghi pubblici, come la legge richiede per un prodotto dannoso per la salute quale è la sigaretta tradizionale a base di tabacco.
Significherebbe annullare la potenzialità di un innovativo strumento per la lotta al tabagismo e di grande utilità in termini di salute pubblica, stravolgendone significato e scopo.
LIAF rimane dunque a disposizione delle autorità competenti per fornire tutte le conoscenze raggiunte nel settore delle sigarette elettroniche, e propone una collaborazione attiva tra tutti i soggetti coinvolti al fine di sostenere un riconoscimento di sicurezza, standard minimi di qualità, libero commercio e libero utilizzo in luoghi pubblici, in visione di una cultura antifumo e di tutela della salute pubblica che è il principale obiettivo di LIAF.
Il Presidente LIAF
Dott. Sebastiano Antonio Pacino
Valeria Nicolosi è giornalista, esperta in progettazione e comunicazione pubblica (sociale e istituzionale). Laureata in Programmazione delle Politiche Pubbliche nell’Università degli Studi di Catania, è anche masterizzata in Comunicazione Pubblica nell’Università IULM di Milano. L'amore e l'interesse nei confronti della formazione dell'opinione pubblica l’hanno portata a collaborare come consulente per LIAF con l’obiettivo di aiutarli a definire azioni utili per la diffusione e la sensibilizzazione della cultura antifumo. Valeria è oggi press office di LIAF e collabora anche con istituzioni ed enti pubblici diversi.
Correlati