Una due giorni di eventi importanti quelli appena trascorsi per la Lega Italiana Anti Fumo. Al centro dell’attenzione, l’acceso dibattito sulla regolamentazione della sigaretta elettronica in vista dell’ormai attesissimo COP 7 – la settima sessione della Conferenza delle Parti (COP 7) organizzata dall’OMS che si terrà a novembre a New Delhi.
Mercoledì 19 Ottobre durante il question time settimanale della Camera dei Deputati, trasmesso in diretta televisiva nazionale su Rai Parlamento, l’on. Adriana Galgano (Civici e Innovatori) ha discusso un’interrogazione sul ruolo delle sigarette elettroniche nella lotta al tabagismo, alla luce della lettera consegnata a Roma dal “Comitato Scientifico per la ricerca sulla sigaretta elettronica” lo scorso 20 Settembre.
“La nostra interrogazione parte da un dato sconvolgente – ha detto l’onorevole Galgano – in Europa muoiono ogni anno, a causa di malattie da fumo, ben 700.000 persone, quando l’80 per cento di queste morti sarebbe evitabile con una attività di prevenzione. Quindi, prevenire queste morti è un obiettivo importante per la qualità della vita dei cittadini, da parte della politica e, oggi, studi scientifici evidenziano che è possibile farlo con le sigarette elettroniche, perché le persone fumano per la nicotina, ma muoiono per le sostanze ad essa collegate, come catrame, gas tossici e particelle”.
“Il tabagismo costituisce, ancora oggi, il primo fattore di rischio di malattie croniche non trasmissibili – ha risposto il Ministero della Salute, Beatrice Lorenzin – ed ecco perché il Piano nazionale della prevenzione 2014-2018 impegna tutte le regioni italiane a ridurre la prevalenza dei fumatori del 10%, con una serie di politiche attive da condurre nelle proprie regioni entro il 2018, al fine di contribuire al raggiungimento, entro il 2025, dell’obiettivo della riduzione del 25% della mortalità precoce dovuta alle malattie non trasmissibili … Concludo, tuttavia – ha precisato il Ministro dopo un breve excursus dell’attività normativa degli ultimi anni – che ho dato mandato ai miei uffici di approfondire ulteriormente la problematica sollevata dall’onorevole interrogante e mi riservo, all’esito di questi approfondimenti, di valutare l’opportunità di investire nuovamente il Consiglio Superiore di Sanità anche alla luce dei cambiamenti che sono avvenuti dal punto di vista tecnologico nell’utilizzo di questo strumento“.
Una risposta che lo stesso prof. Riccardo Polosa, primo firmatario della lettera e tra i più autorevoli scienziati internazionali esperti sul tema, ha definito: “decisamente evasiva ma dalla quale traspare un segnale concreto di apertura nei confronti del dibattito scientifico che ci vede ogni giorno impegnati nella lotta al tabagismo in tutto il mondo“.
Ed è stato proprio nella seconda giornata di appuntamenti capitolini che le tesi a sostegno dell’efficacia della sigaretta elettronica come strumento per uscire dalla porta del tabagismo sono state ampiamente discusse.
L’occasione ideale è stata data dal workshop: “Le sigarette elettroniche: obiettivi di Politica sanitaria, aspetti di disciplina fiscale, caratteristiche di mercato“ promosso da Vapitaly e Strade Megazine tenutosi ieri pomeriggio a Palazzo Santa Chiara a Roma al quale hanno partecipato tantissimi parlamentari, giornalisti ed esperti del settore, oltre che i prof. Umberto Tirelli e Pasquale Caponnetto, entrambi membri del Comitato Scientifico LIAF per la ricerca sulla sigaretta elettronica.
L’obiettivo dell’incontro, trasmesso interamente anche dalle telecamere di Radio Radicale, è stato quello di “promuovere – come hanno detto i promotori dell’iniziativa – presso i decisori pubblici la consapevolezza dell’utilità del vaping nell’ambito delle politiche sanitarie per il contrasto dei danni da fumo”.
Rispondendo al Ministro Lorenzin ed alla polemica sul numero di studi pubblicati (vedi sopra), il prof. Pasquale Caponnetto ha precisato che: “Sono già tantissimi i lavori condotti in questi ultimi anni, migliaia direi, e ancora oggi anche noi dell’Università degli Studi di Catania continuiamo a lavorare su studi che mirano ad analizzare la possibilità di ridurre i rischi per la salute pubblica, passando dal fumo di sigaretta convenzionale al vaping. I risultati, peraltro ampiamente diffusi anche dalle riviste scientifiche più importanti al mondo e sempre autorizzati e supporti da comitati etici internazionali, hanno sempre dimostrato che la sigaretta elettronica assicura al fumatore una possibilità reale e concreta di smettere di fumare. E più aumenta l’innovazione del prodotto – ha concluso – più aumenta la probabilità per i fumatori di uscire dalla schiavitù del tabagismo“.
Valeria Nicolosi è giornalista, esperta in progettazione e comunicazione pubblica (sociale e istituzionale). Laureata in Programmazione delle Politiche Pubbliche nell’Università degli Studi di Catania, è anche masterizzata in Comunicazione Pubblica nell’Università IULM di Milano. L'amore e l'interesse nei confronti della formazione dell'opinione pubblica l’hanno portata a collaborare come consulente per LIAF con l’obiettivo di aiutarli a definire azioni utili per la diffusione e la sensibilizzazione della cultura antifumo. Valeria è oggi press office di LIAF e collabora anche con istituzioni ed enti pubblici diversi.