Il prof. Mario Malerba, docente di Malattie dell’Apparato Respiratorio presso l’Università del Piemonte Orientale di Novara e membro del Comitato Scientifico per la ricerca sulla sigaretta elettronica, interviene a margine di un convegno organizzato da AIPO durante il quale (secondo alcune dichiarazioni) si è affermato che: “Le e-cig non sono innocue e avvicinano al fumo classico”.
“I dati scientifici finora a disposizione da studi internazionali di ottimo livello ci dicono – ha spiegato il prof. Malerba – che le sigarette elettroniche aiutano a ottenere un calo del consumo di tabacco, anche nel cosiddetto uso duale (il fumatore utilizza sia la sigaretta elettronica che le sigarette normali).
Sugli effetti tossici a breve e lungo termine e sul fumo passivo possiamo dire poco di certo tuttavia i dati a disposizione ci dicono che sicuramente i parametri di tossicità della sigaretta elettronica sono inferiori a quelli della sigaretta normale dove vi è combustione.
Oltretutto dati recenti sul contenuto di formaldeide nel vapore prodotto dalle sigarette elettroniche sono tranquillizzanti in quanto indicano che la concentrazione di formaldeide liberata è minima e al di sotto di qualunque soglia di guardia, rispetto a quanto sprigionato dal fumo di tabacco tradizionale. Questo non vuol dire difendere o promuovere la sigaretta elettronica, è chiaro che smettere di fumare è meglio che fumare sigarette normali o/e elettroniche ed è l’obiettivo di ogni seria prevenzione. Tuttavia dobbiamo abituarci a pensare alla sigaretta elettronica come a uno strumento che può aiutare alcuni individui a smettere di fumare o a ridurre il danno da fumo e come tale può e deve essere utilizzato.
Per quanto riguarda il fumo passivo, è giusto che ci sia prudenza nell’uso di queste sigarette negli ambienti chiusi finché non siano disponibili dati sicuri della loro assoluta innocuità”.
Valeria Nicolosi è giornalista, esperta in progettazione e comunicazione pubblica (sociale e istituzionale). Laureata in Programmazione delle Politiche Pubbliche nell’Università degli Studi di Catania, è anche masterizzata in Comunicazione Pubblica nell’Università IULM di Milano. L'amore e l'interesse nei confronti della formazione dell'opinione pubblica l’hanno portata a collaborare come consulente per LIAF con l’obiettivo di aiutarli a definire azioni utili per la diffusione e la sensibilizzazione della cultura antifumo. Valeria è oggi press office di LIAF e collabora anche con istituzioni ed enti pubblici diversi.