I dati mostrano che dispositivi elettronici usa e getta a rilascio di nicotina stanno riscuotendo ampio successo tra i più giovani: i dati sul consumo giovanile però devono essere letti alla luce della tendenza generale e dei dati di diffusione del tabagismo tra gli adolescenti, ancora troppo alti.
Il boom delle sigarette elettroniche tra i giovani è un fenomeno che deve essere osservato e monitorato attentamente: ultima in ordine di tempo, la moda che spopola tra gli adolescenti è quella delle sigarette elettroniche usa e getta, ovvero piccoli dispositivi che consentono circa 600-700 puffate, alla fine delle quali, le usa e getta possono essere smaltite (il come farlo è un altro tema da affrontare, e lo faremo).
L’aumento del consumo adolescenziale ha comunque iniziato a preoccupare gli esperti che ritengono questi dispositivi piccoli, facili da maneggiare e con diversi colori e aromi particolarmente pericolosi per i giovani consumatori, portando a sostegno delle proprie teorie alte percentuali di consumo e di dipendenza.Purtroppo, però, si parla di una categoria particolarmente a rischio e influenzabile: lo stesso campione di giovani che un tempo fumava e, per imitazione o per distinzione dal gruppo, aveva accesso ai pacchetti di sigarette è attratto oggi anche dai dispositivi di nuova generazione che, seppur meno dannosi, devono comunque essere vietati ai minori.
Il punto è, come spiega bene il direttore del CoEHAR, prof. Giovanni Li Volti: “Partiamo dall’assioma che il vaping giovanile è e rimane sempre assolutamente sconsigliato, un fenomeno che dobbiamo fermare immediatamente, così come il fumo di sigaretta. L’accesso a dispositivi elettronici (usa e getta o no) per i giovani sotto i 18 anni deve essere monitorato e vietato. Come? Aumentando le restrizioni e promuovendo una cultura della salute nelle fasce di età scolastica, scoraggeremmo i comportamenti che posso instaurare una nuova dipendenza“.
Se parliamo di dati scientifici, però, bisogna anche sottolineare che sono ormai diverse le pubblicazioni che hanno sviscerato il tema del consumo giovanile: sebbene siano necessari studi sia nel breve che nel lungo termine per valutare effettivamente se l’abitudine allo svapo tra i più giovani possa avere conseguenze dirette di salute e di dipendenza in età adulta, analizzando i dati sul vaping giovanile in America si osserva come negli ultimi anni, a partire dal picco del 2019, assistiamo ad un trend in costante diminuzione. E, analogamente, nello stesso periodo sono diminuiti drasticamente i tassi di fumo tra la popolazione.
Due osservazioni preliminari che suggeriscono come l’avvento di dispositivi elettronici sia riuscito ad arginare parzialmente l’utilizzo di sigarette combuste. L’abitudine allo svapo tra giovani però va analizzata, non solo in termini quantitativi, ma anche qualitativi: ovvero valutare la durata e la tipologia di utilizzo e monitorare se l’utilizzo intermittente sia foriero di problemi di salute una volta raggiunta l’età adulta.
Fermo restando che è ormai smentita l’asserzione per cui lo svapo sia un precursore del fumo combusto, poiché gli stessi ragazzi che avrebbero approcciato, per imitazione o desiderio di trasgressione, la sigaretta, ora provano quelle elettroniche, l’allarme sul fumo rimena ancora alto tra i giovani.
Secondo i dati di uno studio italiano del 2021, in un campione di 382 soggetti tra i 18 e i 34 anni di età, la prevalenza del fumo era del 25%, una percentuale staticamente maggiore è stata poi osservata tra chi consumava caffè o bevande alcoliche. Solo il 7% utilizzava ecig: dati che dimostrano come i giovani italiani ancora indugino in comportamenti dannosi per la salute, moto più elevati rispetto al campione di ragazzi che utilizzano le sigarette elettroniche.
In merito all’uso di ecig ai sali di nicotina, una ricerca americana più recente, del 2022, conclude che i fumatori che passano alle sigarette elettroniche con i pod ricaricabili mantengono inalterati i livelli di nicotina e riescono al contempo a trasferire la propria dipendenza, eliminando l’uso di sigarette combuste.
In conclusione, spiega Li Volti: “I dati dimostrano che l’abitudine tabagica è ancora notevolmente eradicata tra i giovani e che, sebbene si debba monitorare attentamente l’abitudine allo svapo, si è ancora in tempo per invertire la tendenza, investendo in politiche adatte alla fascia di età di riferimento che possano fermare questa nuova tendenza“.
Per quanto riguarda i sistemi usa e getta, sono necessarie studi per valutare l’utilizzo nel breve e lungo termine a livello di salute, ma, sicuramente, non si hanno dati certi che possano indicare una direzione o l’altra come più probabili. Il problema dei sistemi usa e getta dovrebbe riguardare attentamente il possibile smaltimento e l’impatto ecologico, oltre che essere oggetto di una regolamentazione più stringente per evitare che diventino una moda tra gli adolescenti.
Giornalista praticante, collabora con LIAF, dove scrive di salute e attualità. Appassionata di sport, con un passato da atleta agonista di sci alpino, si diletta nell'indagare le nuove frontiere della comunicazione e della tecnologia, attenta alla contaminazione con generi e linguaggi diversi.