giovedì, Novembre 21, 2024
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FDA approva prodotti NJOY: nessuna novità per i liquidi aromatizzati

L’FDA annuncia di aver approvato la richiesta di commercializzazione dei prodotti Ace della NJOY, il terzo produttore di prodotti per il vaping in America, dopo VUSE e JUUL. La ditta americana, infatti, ha il controllo di poco più del 3% dell’intero mercato nazionale. 

Una decisione che arriva decisamente in ritardo rispetto i tempi prospettati inizialmente dalla Food and Drug Administration (FDA), che aveva pianificato di vagliare tutte le domande pervenute con tempistiche minori, valutano i singoli casi sulla base del PMTAs, ovvero un procedimento complesso di approvazione di vendita dei prodotti a base di tabacco.

La notizia positiva riguarda il fatto che la ditta NJOY sia la prima produttrice indipendente a ricevere un’autorizzazione da parte dell’FDA.

Secondo gli analisti, le decisioni dell’ente americano starebbero procedendo seguendo un criterio temporale di ricevimento delle domande, considerando che altri prodotti di aziende già approvate sono ancora sotto revisione.

A fronte di notizie incoraggianti per i vapers americani, però, rimangono ancora molte le aziende in stand by, in attesa di ricevere una conferma ufficiale da parte della autorità: se consideriamo infatti che i primi prodotti ad essere approvati risalgono ad ottobre 2021, possiamo immaginare il blocco produttivo che molte realtà commerciali hanno affrontato.

Sono molti i piccoli produttori che hanno infatti deciso di rivolgersi al tribunale in seguito al parere negativo di vendita ricevuto dell’FDA, nell’ottica di contrastare un procedimento definito “arbitrario”, inficiato anche dalle minori risorse che tali aziende possiedono per presentare tutti i file richiesti dal’FDA.

Si configura sempre più chiaramente l’intento da parte dell’autorità americana, almeno di fatto, di impedire la vendita dei liquidi aromatizzati.

Una scelta che strizza un occhio alle teorie secondo le quali gli aromi rappresenterebbero una tentazione ulteriore per i più giovani che, una volta provato svapare, aumenterebbero le proprie possibilità di iniziare a fumare le sigarette.

Sebbene non esistano prove o dati scientificamente validi a sostegno di questa teoria, gran parte dell’opinione pubblica statunitense e degli esperti ritiene che sia necessario porre un limite alla disponibilità dei prodotti aromatizzati in USA. 

Un grave danno per tutti i fumatori adulti, a cui non resta che svapare solo gli aromi tradizionali, ovvero quelli al gusto di tabacco, a volte meno piacevoli degli aromi più dolci o fruttati, che rendono l’esperienza piu piacevole. 

Da un lato la notizia di ulteriori approvazioni da parte dell’ente americano dimostra un’ulteriore apertura nei confronti del vaping e della possibilità che rappresenti un’alternativa efficace al fumo convenzionale ma dall’altro non scalfisce i timori che tali decisioni siano di fatto tronche e non permettono una piena apertura del mercato, basandosi su posizioni fuorvianti e non su una corretta informazione scientifica. Il dogma resta quello di ascoltare gli scienziati. Speriamo che possa accadere presto. In gioco la vita di milioni di fumatori” – così il prof. Riccardo Polosa, fondatore di CoEHAR commenta la notizia.

chiara nobis

Giornalista praticante, collabora con LIAF, dove scrive di salute e attualità. Appassionata di sport, con un passato da atleta agonista di sci alpino, si diletta nell'indagare le nuove frontiere della comunicazione e della tecnologia, attenta alla contaminazione con generi e linguaggi diversi.

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