Catania 18 Gennaio 2023 – Il Ministro della Salute, Orazio Schillaci riprende la Legge Sirchia e annuncia un aumento dei divieti sulla base di quelli già presenti.
Riccardo Polosa, docente di Medicina Interna e fondatore del CoEHAR dell’Università di Catania interviene cosi:
“Il punto è che la Legge Sirchia compie 20 anni e come ogni strumento di tutela e prevenzione va aggiornato e rivisto, non ampliato. Venti anni fa gli strumenti di riduzione del danno non esistevano nemmeno. E oggi si insiste con una legge desueta che non è contestuale alla realtà, applicandola male peraltro. Se si guardasse di più alla scienza, il Ministero avrebbe una nuova occasione di riscrivere una legge e un nuovo percorso di lotta al tabagismo. Dalla Legge Sirchia in poi l’aumento di divieti e la mancata attivazione di politiche attive per sensibilizzare i fumatori a smettere hanno lasciato un vuoto. A guardare i dati del Ministero, si registra un numero di fumatori in meno, non di più. E se si vuole agire, si deve sensibilizzare. Basti pensare che l’ultima campagna antifumo italiana risale al 2015 anche se sappiamo che la sensibilizzazione antifumo è l’azione più efficace per incidere sui cambiamenti degli stili di vita. Il numero di studi scientifici che dimostrano il minor danno delle sigarette elettroniche e dei dispositivi a rilascio di nicotina senza combustione rispetto alle convenzionali sigarette da combustione è altissimo. Stiamo parlando di ricerche scientifiche internazionali che dimostrano il 90% di danno in meno dei dispositivi a rischio ridotto. Numeri che andrebbero almeno ascoltati e valutati in Commissione Sanità e Affari Sociali. L’Università di Catania, con il CoEHAR che rappresento, è l’ateneo più produttivo al mondo in questo campo. Per i fumatori che non riescono a smettere di fumare da soli, e per i soggetti affetti da particolari patologie, il passaggio da prodotti da combustione verso prodotti che ne sono privi, dimostra efficacemente e scientificamente una riduzione importante e sostanziale del danno. In altri Paesi, come Germania ed Inghilterra in primis, un approccio propositivo nei confronti della riduzione del danno ha dimezzato il numero di fumatori, il 50% in meno grazie al passaggio ai sistemi senza combustione. Ricordiamolo”