In occasione della Giornata mondiale del diabete 2024, è importante porre l’accento sulla prevenzione e sulla correzione delle abitudini poco salutari, come il fumo di sigaretta, che incidono fortemente sul decorso patologico di patologie invalidanti, come il diabete.
Il diabete è una patologia che colpisce 537 milioni di adulti in tutto il mondo: in occasione della Giornata mondiale del diabete, è importante ricordare tutte quelle cattive abitudini, in particolare il fumo, che rappresentano una seria minaccia per la salute pubblica e aggravano il quadro clinico dei pazienti.
Il tema di quest’anno enfatizza il benessere olistico del paziente, affrontando sia la salute fisica che quella mentale. In linea con questa missione, CoEHAR sta guidando lo studio DIASMOKE Free, un’iniziativa globale per supportare i pazienti diabetici nello smettere di fumare o nel ridurre i danni attraverso alternative senza fumo.
Proprio su questa linea di prevenzione, il CoEHAR da anni porta avanti il progetto DIASMOKE, una delle pietre miliari degli studi del CoEHAR che coinvolge Paesi diversi e ha lo scopo di aiutare i pazienti affetti da diabete a smettere di fumare o ridurre il danno fumo correlato passando a prodotti senza combustione.
Come dichiara la prof.ssa Lucia Frittitta, direttrice del Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale dell’Università di Catania, cui afferisce proprio il Centro di Ricerca per la Riduzione del danno da fumo: “La diagnosi tempestiva e una gestione multidisciplinare del paziente sono necessari per ottenere il miglioramento della condizione patologica, anche alla luce delle possibili terapie oggi attuabili per ridurre il danno e fornire una maggiore protezione del paziente affetto da diabete. Stiamo esplorando attivamente varie strategie per ridurre i danni per i pazienti diabetici derivanti da scelte di vita non sane”.
CoEHAR è pienamente impegnato in questi obiettivi.
“Oggi, ci uniamo a milioni di persone in tutto il mondo per celebrare la Giornata mondiale del diabete, un’importante opportunità per aumentare la consapevolezza sul diabete, una condizione che colpisce oltre 537 milioni di adulti in tutto il mondo. Mentre riflettiamo sul tema di quest’anno, sottolineiamo il valore della diagnosi precoce, dell’istruzione continua e del supporto accessibile per le persone con diabete. Ciò è in linea con il nostro studio in corso DIASMOKE FREE, in cui stiamo studiando l’impatto della cessazione del fumo e della riduzione del danno da tabacco sulla gestione del diabete e sui risultati generali sulla salute – spiega il Prof. Riccardo Polosa, fondatore di CoEHAR – Lo studio sottolinea il nostro impegno nell’aiutare le persone a fare cambiamenti di stile di vita informati che possono migliorare profondamente il controllo del diabete e la qualità della vita.“
La ricerca indica che smettere di fumare porta a risultati migliorati come una migliore perfusione degli arti, un aumento dei tassi di sopravvivenza senza amputazione e un miglioramento della funzione erettile. Lo studio Diasmoke che il CoEHAR porta avanti insieme al gruppo di ricerca che coinvolge anche la Polonia fornisce prove in merito alla cessazione da fumo sul decorso delle complicazioni relative al diabete.
“Le attuali linee guida per la cessazione del fumo spesso trascurano le sfide uniche che i fumatori affrontano – afferma il prof. Edward Franek del Centro di Ricerca Clinica dell’Accademia di Scienze di Varsavia – Molti pazienti, nonostante comprendano il grave impatto del fumo, hanno difficoltà a smettere a causa della persistenza dell’abitudine. Per affrontare questo problema, i nuovi sistemi elettronici di erogazione della nicotina, che possono ridurre il danno di oltre il 95%, offrono una soluzione pratica e mitigano le comorbilità associate a gravi malattie. Con lo studio DIASMOKE Free stiamo sperimentando un approccio alternativo, con risultati nella vita reale, che supporta coloro che hanno difficoltà a smettere da soli.”.
Giornalista praticante, collabora con LIAF, dove scrive di salute e attualità. Appassionata di sport, con un passato da atleta agonista di sci alpino, si diletta nell'indagare le nuove frontiere della comunicazione e della tecnologia, attenta alla contaminazione con generi e linguaggi diversi.