Il CoEHAR di Catania raggiunge un altro importante traguardo internazionale, grazie all’apporto fornito nella stesura del report BECA, il Beating Cancer Report della Commissione Speciale sul cancro del Parlamento Europeo.
Il Parlamento Europeo ha deciso di istituire una commissione speciale per sviluppare il nuovo Eurpean Beating Cancer Plan, un piano per combattere efficacemente il cancro, una piaga che solo nel 2020 ha mietuto oltre 1.3 milioni di persone in tutta Europa.
Il report – recentemente pubblicato – è stato redatto tenendo conto delle difficoltà emerse con il dilagare dell’epidemia da Covid-19 che ha determinato un sovraccarico del sistema sanitario europeo causando uno slittamento nei percorsi di prevenzione e di trattamento di molte patologie.
Alla luce di questa situazione, la strategia del piano europeo prevede di sviluppare una linea d’azione che si muova lungo quattro direttrici: prevenzione, diagnosi precoce, diagnosi e trattamento e miglioramento della qualità della vita.
Tra le raccomandazioni del report, contrastare i comportamenti o le abitudini che possono aggravare il decorso patologico significa aumentare le probabilità di sconfiggere la malattia.
Il fumo di sigaretta rappresenta un fattore di rischio per il cancro e la possibilità insorgenza di tumori fumo correlati.
“È un privilegio e un grande riconoscimento poter contribuire alla pianificazione di politiche pubbliche volte a contrastare e ridurre e l’abitudine al fumo. Il cancro è una malattia che si può combattere solo grazie a diagnosi precoci e trattamenti innovativi. Una patologia il cui decorso è aggravato da comportamenti dannosi, come il fumo di sigaretta. Auspichiamo – ha spiegato il fondatore del CoEHAR Riccardo Polosa – che questo possa essere un altro passo in avanti per il riconoscimento e l’applicazione definitiva delle strategie di riduzione del danno nella battaglia contro il fumo. E non siamo in pochi a dirlo”.
BECA
Un progetto ambizioso, che si propone non solo di creare un network che permetta di facilitare la condivisione di conoscenze e di dati in merito alla ricerca sul cancro, ma anche promuovere iniziative mediche e sanitarie transnazionali.
L’epidemia da Covid-19 ha enfatizzato il profondo squilibrio sanitario europeo e le difficoltà di continuare la normale attività di prevenzione e diagnosi legata ad altre patologie in un sistema compromesso.
Lo stress causato dalla situazione, la diffidenza, e l’incapacità di accedere ai plessi ospedalieri hanno impedito a migliaia di persone di compiere i normali controlli di routine e i dati in merito alla mortalità del cancro dei prossimi anni ci diranno se la situazione è peggiorata.
Ma un dato positivo è emerso anche durante questo periodo così drammatico: la necessità di proporre soluzioni alternative, ha facilitato l’implementazione di procedure e sistemi sanitari tecnologici che negli anni a venire contribuiranno alla ricerca e alla cura di una patologia che rappresenta una delle principali cause di morte nel mondo.
Giornalista praticante, collabora con LIAF, dove scrive di salute e attualità. Appassionata di sport, con un passato da atleta agonista di sci alpino, si diletta nell'indagare le nuove frontiere della comunicazione e della tecnologia, attenta alla contaminazione con generi e linguaggi diversi.