giovedì, Novembre 21, 2024
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Il COP10 di Panama rinviato al 2024

La decima sessione del COP, la Conferenza delle Parti della Convenzione quadro dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sul controllo del tabacco (FCTC), e la Terza sessione della Riunione delle Parti (MOP3) del Protocollo per l’eliminazione del commercio illecito dei prodotti del tabacco, sono state rinviate a 2024.

La conferenza internazionale in programma dal 20 al 25 Novembre a Panama è stata posticipata al 2024, come si legge sul sito della FCTC: “A seguito della comunicazione ricevuta da Panama non è più possibile condurre COP10 e MOP3 nel novembre 2023, come previsto”. Si prevede che le sessioni si terranno a Panama il prima possibile ma in date da confermare.

Le motivazioni dell’annullamento di quella che sarebbe stata la riunione più importante per le sorti della regolamentazione dei prodotti da tabacco in tutto il mondo sono ufficialmente legate all’attuale situazione di sicurezza a Panama, in questi giorni scenario di proteste di massa che hanno portato in piazza più di 30mila persone. Per la COP10, Panama aspettava più di 1500 persone tutti tra i massimi esperti di salute pubblica dei governi di tutto il mondo.

Le motivazioni dell’annullamento, secondo le affermazioni ufficiali, sono da ritenersi conseguenza delle proteste che si stanno tenendo nell’autostrada Panamericana e per le quali sono già state arrestate più di 65 persone tra i manifestanti che chiedono la revoca del contratto con cui il governo ha prorogato la concessione per 20 anni alla Minera Panamá, filiale della canadese First Quantum Minerals. La miniera che, secondo i dimostranti, si trova in una zona considerata un santuario ambientale.

Tuttavia, indiscrezioni dicono che le polemiche sulla possibilità che il COP10 si tenesse realmente erano già in atto ben prima. Infatti, secondo indiscrezioni, pare che ad agosto il governo di Panama avesse assegnato quasi 5 milioni di dollari ad un consorzio incaricato di organizzare la conferenza. Una cifra esorbitante che, secondo molti, poteva essere assegnata meglio al sistema sanitario locale già in forte difficoltà per la mancanza di strumenti idonei alla cura dei suoi pazienti.

La successiva notizia dell’annullamento del contratto per ulteriore richieste di denaro da parte del consorzio (2 milioni in più rispetto ai 5 già stanziati) ha ulteriormente aggravato la situazione. Il risultato è che, già prima della notizia della revoca del COP10, l’OMS aveva prenotato un centro congressi ma senza nessun ente che potesse organizzare e soprattutto senza nessuna garanzia di sicurezza per i partecipanti dei diversi governi.

Insomma, la notizia dell’annullamento della Conferenza delle Parti era già nell’aria da qualche settimana, per poi essere confermata da oggettivi motivi di ordine pubblico ma che di fatto arriva dopo altri episodi di sfortuna che per la conferenza.

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